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Politiche Locali (nazionali e internazionali) per la sicurezza urbana Lezione 12 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 24 aprile 2008.

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1 Politiche Locali (nazionali e internazionali) per la sicurezza urbana Lezione 12 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 24 aprile 2008

2 Il patto locale di sicurezza urbana E’ uno strumento per innalzare i livelli di sicurezza e vivibilità del territorio attuando concretamente i principi di sussidiarietà, adeguatezza dell’azione, negoziazione e differenziazione degli interventi.

3 Il patto locale di sicurezza urbana attraverso modalità di negoziazione, condivisione e partecipazione di soggetti pubblici e privati, si progettano, pianificano ed attuano interventi ed azioni volte alla diffusione dei principi di legalità e miglioramento delle condizioni di sicurezza, anche percepita, in un determinato contesto territoriale.

4 L.R. n. 4 del 14 aprile 2003 “Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di Polizia Locale e Sicurezza urbana” Gli artt. 4 e 5 prevedono che Provincia e Comune concorrano alla definizione di un sistema integrato di politiche per la sicurezza urbana anche attraverso la partecipazione e promozione dei patti locali di sicurezza; L’art. 32 definisce dettagliatamente i Patti locali di sicurezza urbana

5 L.R. 4/2003 – art. 32: il Patto locale di sicurezza urbana  E’ strumento di integrazione tra politiche e azioni a livello locale  È promosso da uno o più sindaci  Favorisce il coinvolgimento dei vari soggetti istituzionali e della società civile, ciascuno per le proprie competenze sottoscrizione  Viene sottoscritto secondo i criteri definiti con delibera della Giunta regionale N. 7/20851 “Determinazione delle modalità e procedure per la sottoscrizione dei patti locali di sicurezza urbana” che prevede anche il raccordo con il finanziamento dei progetti, artt. 25-29. (B.U.R.L. n.10 del 7/2/2005, serie ordinaria)

6 Le fasi indicate dalla delibera - modalità e procedure per la sottoscrizione dei patti locali proposta realizzazione promozione sottoscrizione verifica

7 Proposta e promozione: soggetti Soggetto promotore: uno o più sindaci dei comuni interessati nel caso di più comuni viene individuato un capofila Soggetti che possono avanzare la proposta al Comune che si farà promotore:  Regione  Organi decentrati dello Stato  Province  strutture del comune promotore  altre autonomie locali e funzionali  enti e associazioni del territorio  rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro  altri soggetti pubblici o privati

8 Ruolo e compiti del soggetto proponente Il soggetto che, sulla base dei bisogni individuati, si attiva per proporre un progetto di intervento, deve redigere una relazione che verrà sottoposta al/ai comuni territorialmente competenti e contenente: l’analisi dei problemi di sicurezza urbana presenti sul territorio:  descrizione del contesto locale – aspetti sociali ed economici  presenza di specifici reati  gruppi sociali a rischio, fenomeni di esclusione o disagio  aspetti su cui si propone di intervenire  dati significativi il programma degli interventi:  obiettivi  azioni  soggetti potenzialmente coinvolti  tempi di attuazione

9 omune Il soggetto promotore La legge individua il Comune quale soggetto promotore Il Comune  Valuta il problema prospettato  Valuta l’opportunità di promuovere il patto locale  Attiva i contatti  Raccoglie le adesioni  Cura e coordina tutti gli aspetti legati alla realizzazione del patto locale

10 Il patto locale: contenuti  Analisi preliminare della situazione  Individuazione degli obiettivi  Soggetti coinvolti  Strumenti attuativi  Ambiti di intervento  Attività e interventi da realizzare  Pianificazione, tempistica e cronoprogramma degli interventi  Risorse umane  Risorse strumentali  Indicatori e modalità per il monitoraggio  Previsioni per eventuali rideterminazioni

11 Il patto locale: soggetti e ruoli Comune promotore sindaco o delegato cura  redazione del patto locale  raccolta delle sottoscrizioni  convocazione incontri preliminari  individuazione funzionario coordinatore  individuazione responsabile tecnico  predisposizione degli atti necessari alla realizzazione degli obiettivi  predisposizione del progetto sicurezza ex art. 25 l.r. 4/2003 e sua consuntivazione  convocazione riunione conclusiva dei sottoscrittori per la verifica degli esiti prodotti

12 Il patto locale: soggetti e ruoli soggetti Funzionario responsabile individuato dal sindaco in accordo con i soggetti sottoscrittori Responsabile tecnico appartenente a Corpo o servizio di Polizia locale (può coincidere con il funzionario) ruoli  coordinamento  promozione  monitoraggio delle attività  coordinamento/pianificazione dei servizi  tempi di realizzazione

13 Comitato Tecnico : Costituito in funzione della complessità degli obiettivi e dei tempi di realizzazione, è composto : Funzionario incaricato Responsabile tecnico Rappresentanti appartenenti ai soggetti sottoscrittori

14 Altri soggetti coinvolti  Organi decentrati dello Stato Prefetture, Questure, Carabinieri, Guardia di Finanza, Tribunale, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, ecc. Realtà pubbliche e private  Scuole, Università, Centri di Ricerca  Associazioni di categoria, Unione Commercianti, Unione Industriali, Camera di Commercio, ecc.  Associazioni di volontariato, associazioni sportive, scoutistiche, benefiche, formali e informali (parrocchie, centri sociali, ecc.)  Controllo e repressione dei comportamenti deviati o illeciti  Azioni di prevenzione, inclusione e costruzione di una rete di controllo sociale informale

15 Sottoscrizione del Patto Dalla data di sottoscrizione l’atto si ritiene perfetto ed efficace. L’originale resta agli atti dell’Ente promotore. Una copia viene distribuita ai soggetti sottoscrittori. Il Patto deve essere approvato dalle Giunte Comunali degli Enti Locali.

16 Monitoraggio Redazione di una relazione intermedia ed una finale per la verifica delle attività e degli obiettivi raggiunti. A carico dell’Ente promotore Funzionario Incaricato

17 Raccordo con i finanziamenti per la Sicurezza Urbana (artt. 25 e segg. L.R. 4/2003) Che sia stato sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti Che sia stato inserito in un progetto predisposto ai sensi degli artt.25 e segg. l.r. 4/03, rispettando i termini e le modalità di presentazione indicati nel provvedimento che la Giunta regionale predispone con cadenza biennale ai sensi dell’art.27, comma 2. Che sia stato approvato dalle Giunte comunali di tutti i soggetti sottoscrittori, che sottopongano la richiesta di cofinanziamento alla Regione Che sia collegato agli ambiti di operatività previsti all’articolo 26, l.r. 4/2003 secondo comma.

18 Alcuni progetti realizzati  MilanoProgetto “Stazioni sicure” – stazioni ferroviarie di Milano  CremonaQuartiere “Borgo Loreto” quartiere periferico con problemi disagio urbano  GallarateProgetto “Notti sicure” - stazioni ferroviarie di Gallarate, Busto Arsizio, Legnano  VareseQuartiere stazioni ferroviarie e area mercatale  Lodi sul territorio provinciale x sicurezza urbana

19 Un caso concreto: il patto “Stazioni sicure” realizzazione di un patto locale di sicurezza urbana Per azioni di contatto, prevenzione e contenimento dell’emarginazione in particolare minorile, nell’ambito delle stazioni ferroviarie di Milano – anno 2004 -

20 “Stazioni sicure” analisi del problema Contesto:stazioni ferroviarie di Milano Situazione:presenza di persone adulti e minori in situazione di emarginazione sociale e di bisogno; presenza di individui dediti ad attività illecite che entrando in contatto con le prime cercando di indurle a partecipare ad attività criminose. Campi di intervento: prevenzione del disagio sociale, accoglienza repressione di fenomeni di microcriminalità.

21 “Stazioni sicure” i soggetti coinvolti  Polizia locale di Milano  Associazioni di Volontariato: Exodus e City Angels  Società Grandi Stazioni e Cento Stazioni  Direzione generale Sicurezza, Polizia locale e Protezione civile

22 “Stazioni sicure” gli obiettivi  Creare sinergie attraverso l’efficace coordinamento dei vari soggetti attuatori nelle aree delle stazioni ferroviarie di Milano: per diminuire le condizioni di disagio sociale; facilitare l’inclusione e l’accoglienza in particolare dei minori e attenuare negli utenti delle ferrovie la percezione di insicurezza in particolare nelle ore notturne;  Elaborare una strategia comune concretizzando con azioni di assistenza, prevenzione, controllo;  Sensibilizzare la cittadinanza sull’efficacia del servizio reso dalla Polizia locale e dalle Associazioni di volontariato.

23 “Stazioni sicure” le azioni  Presenza della Polizia locale c/o la Stazione Centrale nelle notti tra sabato e domenica dalle ore 00,00 alle ore 06,00 e a rotazione nelle stazioni di Greco, Lambrate, Porta Garibaldi, Porta Genova, Rogoredo  Presenza degli operatori delle Associazioni Exodus e City Angels rivolta ad assistere persone che versano in stato di bisogno, minori, alcoolisti, tossicodipendenti e senza tetto, favorire il loro contatto con la rete dei servizi esistenti e ad informare la Polizia locale circa la presenza di minori in stato di abbandono al fine di garantire la loro presa in carico da parte della rete di assistenza  Mappatura dei fenomeni di marginalità, devianza sociale e microcriminalità  Campagna informativa all’interno delle stazioni a cura delle Società Grandi Stazioni e Cento Stazioni

24 Per ogni ulteriore domanda o suggerimento relativamente alla lezione: fabrizio_cristalli@regione.lombardia.it cristian.poletti@unimib.it


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