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PubblicatoElisa Garofalo Modificato 9 anni fa
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Metodologia della ricerca storica - 1 Enrica Salvatori
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13 giugno 20152 A cosa serve la storia? Dalla conoscenza della storia è impossibile prescindere. Gli uomini hanno avuto sempre necessità di conoscere il loro passato, di capire, attraverso esso le loro radici. Anche nelle civiltà “senza scrittura” il racconto dei fatti storici è stato affidato alla tradizione orale, alle poesie o ai canti, unici media in grado di salvare la memoria storica dalla cancellazione. L’esercizio del mestiere di storico non porta ad altro che a capire “la vita prima di noi” per capire meglio “la vita, quale noi, qui e adesso, la viviamo”.
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13 giugno 20153 A cosa serve la storia? Legittimazione dell’esistente –Grandi perché immutabili –Grandi perché antichi Rivendicazione di differenze-somiglianze
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13 giugno 20154 A cosa serve la storia? Costruzione dell’identità –Famiglia –Comunità –Nazione Programmi futuri – Partiti politici
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13 giugno 20155 A cosa serve la storia? Il pensiero storico in Occidente L’Antichità –Interesse della civiltà greco-romana per la storia –Esigenze politiche del Vicino Oriente Antico –Particolare connotazione urbana
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13 giugno 20156 A cosa serve la storia? Il pensiero storico in Occidente Giudaismo e Cristianesimo –Teleologia –Primato della Provvidenza –Popolo eletto –Protestantesimo –Competizione tra le confessioni
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13 giugno 20157 A cosa serve la storia? Il pensiero storico in Occidente Il Settecento –Rivoluzione come ritorno al passato –Libertà = purezza originaria –Condanna del Medioevo –Neoclassicismo
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13 giugno 20158 A cosa serve la storia? Il pensiero storico in Occidente L’Ottocento –Nazionalismo La storia come potente strumento di legittimazione della tradizione –Neogotico
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13 giugno 20159 A cosa serve la storia? Il pensiero storico in Occidente Il Novecento Le dittature nazionailste: recupero strumentale della storia I regimi comunisti: la negazione delle tradizioni e della storia –E ora?
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13 giugno 201510 A cosa serve la storia? Uso pubblico della storia La storia è un racconto finalizzato a legittimare un ordine gerarchico fra centri di potere o fra ceti, a spiegare perché chi ha vinto, o chi vince, o chi vincerà aveva, ha, avrà dalla sua un percorso causale e temporale con radici lontane e prospettive future Delimita le appartenenze, legittima i gruppi di potere e le scelte politiche, individua nessi di di casualità e di derivazione dell’attualità da ciò che l’ha preceduta, ritrova o inventa radici e tradizioni al fine di ricostruire l’identità. »P. Corrao, P. Viola, Introduzione agli studi di storia, Roma, Donzelli,
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13 giugno 201511 A cosa serve la storia? Pensiero storico e revival Per Giulio Carlo Argan il revival è connesso col pensiero storico, ma mentre questo nel rapporto tra il passato e i problemi attuali dell’esistenza porta a formulare giudizi, il revival “rifugge dal giudizio, nega la separazione fra la dimensione del passato e quella del presente e del futuro”; il passato, che nella storia è pensato, nel revival è “vissuto” come forma da dare al presente. Ciò che accumuna i revival è un attegiamento di insofferenza verso le manifestazioni del mondo contemporaneo al quale si propone come alternativa un “altrove” che è prima di tutto emozionale, nonstante possa in seguito caricarsi di motivazioni etiche, potitiche o semplicemente estetiche o, al contrario, divulgarsi come puro fenomeno di moda. Il revival può tuttavia avere precisi intenti politici R. Bordone, Lo specchio di Shalott, Napoli, Liguori, 1993, pp. 62-63
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