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SILSIS 2004/05 I semestre Classi 43 e 50
Strumenti per la riflessione e l’analisi sulla lingua
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1. L’educazione linguistica nei programmi e nella formazione del docente
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Educazione linguistica nel curricolo scolastico secondario
La competenza comunicativa (e linguistica?) è presupposto di ogni competenza centralità dell’educazione linguistica nella formazione !! educazione linguistica non solo verbale, ma le lingue verbali sono centrali per potenza e flessibilità del codice verbale trasversalità disciplinare e continuità curricolare dell’educazione linguistica luogo privilegiato sono i curricola di italiano e lingue straniere centralità e trasversalità dell’educazione linguistica Cfr. vecchi programmi della scuola media e programmi brocca per il biennio superiore (meno nel triennio a questo punto l’educazione linguistica è a buon punto?) Programmi oggi “superati” dalla nuova riforma, che però non dà indicazioni generali sul tema dell’educazione linguistica, per estrema parcellizzazione delle indicazioni (non ci sono più “riferimenti generali”, ma solo indicazione degli obiettivi di apprendimento specifici di ogni disciplina).
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Educazione linguistica: competenze specifiche del curricolo di italiano
Sviluppare la competenza: LINGUISTICA: saper usare la lingua (abilità produttive e recettive, scritte e orali; corretto uso del lessico e della morfosintassi) METALINGUISTICA: saper parlare della lingua (saper analizzare la lingua, sia dal punto di vista lessicale sia dal punto di vista morfosintattico). Svilluppare la competenza: NATIVA (italiano come L1) NON NATIVA (lingua straniera, italiano come L2) educazione linguistica vs. metalinguistica: Partizione messa in luce da tutti i programmi (“le abilità” vs. “le strutture”, con taglio sincronico e diacronico, quest’ultimo accentuato nei programmi del triennio) A queste si affianca l’”educazione letteraria”, citata in tutti i programmi (specie relativamente alla abilità di lettura) e in maggior rilievo nel triennio, dove maggior spazio alla storia letteraria vep) L1 e L2 messo in luce soprattutto nei vecchi programmi media 1979, e biennio brocca, meno altrove (specie ultimi programmi). Resta fondamentale, una volta come ora (quanto è nativa la competenza in italiano?)
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La formazione del docente: linguistica e “grammatica tradizionale”
Carenze della formazione linguistica nel normale curriculum di studio dei laureati in lettere (cfr. invece la matematica o la geometria) Difficoltà di correlare le nozioni di linguistica (forse) apprese all’università con quelle di grammatica apprese e usate a scuola, per diversità di temi, terminologia, obiettivi obiettivo dei corsi di “linguistica” nei due anni SIS è inserire le nozioni della grammatica tradizionale nel loro contesto di studi linguistici per aggiornare i futuri insegnanti e dotarli di strumenti di riflessione critica
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Il curricolo di formazione linguistica nei due anni SIS - Pavia
Area 1: Educazione linguistica I anno: la competenza metalinguistica Strumenti per la riflessione e l’analisi sulla lingua Laboratorio di grammatica Laboratorio di analisi linguistica dei testi II anno: la competenza linguistica Didattica delle varietà dell’italiano Laboratorio di italiano L2 Laboratorio di italiano scritto e parlato Educazione linguistica vuol dire sviluppare la competenza linguistica e metalinguistica
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Il corso di “Strumenti per la riflessione e l’analisi della lingua”
I parte. L’educazione linguistica nel curricolo di italiano: programmi e problemi Gli strumenti di riferimento per l’insegnante II parte. Affrontare un “argomento di lingua”: approcci alla sintassi di frase Prospettive descrittive della frase: approcci formali, semantici, funzionali L’impostazione tradizionale e proposte didattiche alternative
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Le origini del dibattito sull’educazione linguistica
La situazione sociolinguistica italiana la dialettofonia la lingua italiana L’evoluzione della scuola legge Casati 1859: scuola pubblica obbligatoria la condizioni reali: cfr. inchiesta Corradini di inizio ‘900 la “questione della lingua” nella scuola (Manzoni vs. Ascoli, De Sanctis) 1962: innalzamento obbligo scolastico e scuola media unica L’accento sulla competenza linguistica impone di ridimensionare l’approccio formale e la riflessione metalinguistica. Ciò significa essenzialmente SELEZIONARE i concetti fondamentali per mettere in evidenza meccanismi di base di funzionamento delle lingue e dotare l’allievo di strumenti di riflessione autonoma, il più possibile in prospettiva interlinguistica. La selezione richiede all’insegnante un’elevata competenza metalinguistica, che gli consenta di distinguere il centrale dal periferico, l’essenziale dall’accessorio.
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Il dibattito negli anni ’60 - ‘70
I punti centrali del dibattito: Che cosa insegnare? Quale lingua insegnare? Quale modello descrittivo adottare? La sperimentazione scolastica dei “maestri” La ricerca fra università e scuola 1973 GISCEL (LEND, Italiano&Oltre) 1975 “Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica” Nuovi programmi della scuola media 1979
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Le “10 tesi”: critiche e proposte per lo sviluppo della competenza metalinguistica
Critiche alla didattica tradizionale: sbilanciato su singoli aspetti fondato su una lingua “artificiale” insegnamento incompleto, scorretto, inutile Proposte: primo obiettivo deve essere l’educazione linguistica attenzione alla funzionalità comunicativa delle strutture attenzione a tutti i livelli di analisi e alle dimensioni di variazione attenzione alla competenze e abilità di partenza attenzione alla formazione e all’aggiornamento di strumenti e docenti
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2. L’insegnamento della sintassi
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I livelli e le dimensioni di descrizione di una lingua
I livelli di analisi: Fonologia Morfologia Sintassi Lessico Testo Le dimensioni di variazione: diacronica, diatopica, diastratica, diafasica, evolutiva Analisi grammaticale Analisi logica Analisi del periodo C’era un re seduto sul sofà che disse alla sua serva raccontami una storia
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Che cosa è “grammatica”?
“Insieme delle strutture e delle regole di funzionamento di una lingua” grammatica come competenza (grammatica Interna) grammatica come descrizione (grammatica Esterna) descrittiva: descrive il sistema normativa: descrive la norma
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Strumenti per la descrizione di una lingua
Grammatiche teoriche Grammatiche di riferimento descrittive Grammatiche di riferimento normative Grammatiche didattiche (manuali) Per madrelingua Per non madrelingua Dizionari Questi gli strumenti “tecnici”. Per quanto riguarda la “materia” di analisi, quanto più il lavoro in classe riesce a servirsi di materiali autentici tanto più si favorisce la consapevolezza che l’“educazione linguistica” riguarda competenze e abilità non solo scolastiche
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L’insegnamento della sintassi nei programmi
Contenuti: conoscenza di… struttura e funzione dei sintagmi struttura logica e comunicativa della frase Obiettivi: abilità di… analisi dei sintagmi, dei loro rapporti gerarchici, del loro valore semantico e comunicativo attribuire specifici profili comunicativi alla frase
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L’insegnamento della sintassi nei programmi
Metodi: Stimolare la riflessione critica Partire dalla competenza posseduta Basarsi su diversi tipi testuali Scopi: Stimolare la riflessione “astratta” (cfr. logica, matematica, filosofia) Sviluppare la capacità di costruire le frasi per specifici scopi comunicativi
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Fenomenologia dell’insegnamento (meta)linguistico tradizionale
Il soggetto è il centro di attenzione del messaggio …devo insegnare tutto questo? Il soggetto è colui che compie l’azione L’azione del verbo transitivo passa (ricade, transita) sull’oggetto Verbi intransitivi con complemento dell’oggetto interno Per il soggetto si usano io, tu, egli… Il soggetto (o il complemento oggetto) risponde alla domanda “chi / che cosa?” Verbi transitivi con oggetto sottinteso Fenomenologia dell’insegnamento metalinguistico tradizionale: La tradizione grammaticale ha ereditato in modo passivo nel corso dei secoli un decantato della ricerca linguistica, una cesta di termini e definizioni di cui non ha spesso recepito la problematicità e lo spessore. Il risultato è una formazione “da catechismo”: si imparano a memoria definizioni canoniche dogmatiche, non importa che cosa significano e, ancor peggio, che significhino qualcosa non è importante Negli ultimi anni il grande impulso della ricerca linguistica ha avuto i suoi effetti anche sull’insegnamento linguistico, che ha accolto molta nuova terminologia, purtroppo con lo stesso spirito acritico. Il risultato è il depositarsi di una terminologia incongruente e ipertrofica (come se insieme si adottassero la terminologia naturalista di Aristotele, Linneo, Darwin, senza alcun riferimento alle teorie che le hanno generate) Effetti sull’insegnante (ex studente): le definizioni “nuove” saranno più sfiziose e più giuste, ma sono così difficili…; Per cui, le definizioni del tipo: Il soggetto è colui che compie l’azione L’azione del verbo transitivo passa, ricade, o transita sull’oggetto Il soggetto (o il complemento oggetto) rispondono alla domanda “chi / che cosa?” Sono “più semplici” di: Chiamo soggetto l’elemento che si accorda con il verbo nella persona anche se quest’ultima è l’iunica che alla prova dei fatti si rivela quella operativamente corretta. Queste affermazioni ci dicono soprattutto una grande verità: l’insegnamento scolastico ha una forza irresistibile, le definizioni tradizionali sono “più semplici” per definizione = sono uguali a quelle che sapevo io… Il tentativo che vogliamo fare (non solo noi) è proporre un uso più ragionevole dell’educazione metalinguistica, che non abbia uno sterile intento classificatorio ma che sia usato per indirizzare i ragazzi al pensiero astratto, attraverso una sperimentazione critica della terminologia e delle definizioni. Insisteremo sulla sintassi della frase semplice, che ha molteplici ripercussioni. Nei prossimi lucidi vedremo alcuni punti problematici di partenza Verbi transitivi e intransitivi Verbi transitivi usati in senso assoluto Il soggetto va prima del verbo
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Problema 1: Come definisco vs. come individuo il soggetto di una frase?
Il Presidente non ha rilasciato dichiarazioni ai numerosi giornalisti intervenuti Il Presidente è stato eletto con il più ampio consenso dalla popolazione Il Presidente è apparso al pubblico visibilmente commosso E’ subito apparso chiaro ai suoi più stretti collaboratori che il Presidente fosse molto nervoso
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Problema 2: Verbo transitivo o intransitivo?
Mangiare: Carlo mangia volentieri Carlo mangia una mela Iniziare: Gianni inizia a lavorare Gianni inizia un nuovo progetto Il concerto inizia ‘Concerto’ inizia per ‘c’ Cerchiamo le risposte su grammatiche didattiche e troveremo contraddizioni. Che fare? Cercare NOI una risposta
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Problema 3: Avverbio o congiunzione?
Ma, però, tuttavia, anche se, ciononostante Il treno era lontano, ma lui salutava ancora Il treno era lontano, però lui salutava ancora Il treno era lontano, tuttavia lui salutava ancora Anche se il treno era lontano, lui salutava ancora Il treno era lontano, ciononostante lui salutava ancora
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Problema 4: Cos’è che regge il congiuntivo?
Bisogna che finiate tutto entro domani Devo dire che avevi ragione Prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte Dopo che te ne sei andato tu è stato il caos Credo che non ci sia più niente da fare So che non è colpa tua
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3. La sintassi nei manuali e nelle grammatiche descrittive
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La collocazione della sintassi nei manuali
comun, fono, morfo, sint, testo, abilità, storia b comun, abilità, lessico, varietà, fono, morfo, sint c comun, varietà, abilità, fono, morfo, sint d comun, lessico, fono, morfo, sint, varietà, abilità, testo e comun, lessico, morfo, fono, sint, varietà; testo, abilità f comun, testo, sintassi, lessico, abilità, morfo, fono
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Lo spazio dedicato alla sintassi nei manuali
fono morf sint altri liv. abilità a. 816 5% 34% 21% 29% 11% b. 815 6% 27% 33% c. 920 37% 23% 25% 9% d. 847 49% 19% 14% 12% e. 1184 3% 20% 30% f. 730 7% 26% 52% 10% “grammatica” 55% 61% 60% 68% 34% 33%
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Problemi dell’esposizione della sintassi tradizionalmente offerta dai manuali
Per lo sviluppo della competenza metalinguistica: Propone una nomenclatura amplissima, eterogenea, contradditoria e non problematizzata Non aiuta a individuare l’esistenza di gerarchie e regolarità Non stimola la riflessione critica Per lo sviluppo della competenza linguistica: Discute poco il problema delle funzioni comunicative di diverse strutture sintattiche Si basa solitamente su esempi “fuori contesto” Non aiuta a recepire la sintassi come mezzo espressivo
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Che cos’è la sintassi? Le grammatiche didattiche
sintassi: il modo in cui le parole si combinano fra loro (an. logica e del periodo) sintassi: come si uniscono le parole per formare i discorsi, la funzione dei gruppi di parole analisi logica: il rapporto logico esistente fra gli elementi della frase e la loro funzione nessuna definizione analisi logica: i rapporti funzionali e logici delle parole nella frase (esempio della bicicletta)
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Che cos’è la sintassi? Sintassi: insieme delle regole relative a come le parole “stanno insieme” (si combinano) nelle frasi La sintassi è visibile nelle frasi / nei testi per il fatto che… …ci sono parole che non si possono separare e altre che si separano più facilmente …ci sono regole sull’ordine delle parole …ci sono parole che si modificano reciprocamente o che “cambiano insieme” Fare esercizi su questo, eventualmente introdurre fenomeni di accordo e reggenza che formalizzeremo poi
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Le unità di analisi. Grammatiche didattiche
le parole sono collegate fra loro per formare organismi di senso compiuto gruppi di parole compongono i discorsi; la frase composta di soggetto e predicato *box: sintagma* la frase è composta da due elementi frase, insieme di parole accostate nel rispetto delle norme per esprimere un senso; una frase deve contenere almeno due elementi frase risultato della combinazione dei suoi elementi; le parole si organizzano attorno a dei centri; si aggregano in gruppi (detti sintagmi); i gruppi entrano in relazione frase composta da più elementi Si percepiscono due livelli: la frase e un altro intermedio fra questa e le parole, che però non trova una sua etichetta: gruppo, insieme, elemento… si tratta di sintagmi, ma fa paura dirlo (perché?) Troverà un’etichetta quando si farà l’analisi della frase, complemento, ma non è lo stesso
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4. Le unità di analisi denominazione: definizione: descrizione:
come si chiama? denominazione: definizione: descrizione: identificazione: che cos’è? come è fatta? come la riconosco?
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Denominare. Grammatiche didattiche
Frase semplice e frase complessa Frase semplice o proposizione; frase complessa o periodo; frase minima Frase o periodo; proposizione Frase singola e frase multipla Partiamo dall’unità massima, su cui c’è più omogeneità, per modo di dire. Fare schemino Quali ragioni per le diverse denominazioni: proposizione vs. frase (la seconda è più informale, può comprendere tutto, la prima solo il valore formale 1 verbo = 1 proposizione); periodo: giustificato solo dall’etichetta “analisi del periodo” che io boicotterei; semplice/complessa vs. singola/multipla: sabatini ha ragione, ma è contro la tradizione; frase minima: non va definita in termini di “senso compiuto”: è la tendenza alla sovrapposizione fra valore comunicativo e forma che produce questo e molti altri danni, come vedremo nel prox. lucido. Di solito definita come soggetto + predicato, ma di fatto è una nozione che non ha alcuna utilità in questa prospettiva, ne ha di più in un’altra che vedremo
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Denominare. Grammatiche didattiche
frase semplice proposizione frase frase complessa o periodo proposizione frase
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Definire, descrivere e identificare la frase. Grammatiche didattiche
“dotata di senso” “senso compiuto” trasmette un’informazione contiene un argomento e un commento “ben costruita” “contenente un verbo”, “contenente un predicato” frase minima: soggetto e predicato frase minima: verbo e argomenti varie compresa fra due segni di interpunzione forte comincia con lettera maiuscola Innumerevoli problemi: “Dotata di significato” - il significato non è ben definito: rispetto a vero / falso? Imperfezioni di struttura diventano imperfezioni di senso Frasi sensatissime diventano frasi “semanticamente incomplete” perché mancanti di verbo: ellittiche, nominali: ma che cosa reintegro in “oggi niente giornali?” cfr. Gianni chiudono la biribizzi; La mangia il torta bambino; Le bambino mangiano la torte; la gallina ha otto zampe; verdi idee incolori dormono furiosamente; Zitta!; Oggi niente giornali; lui, considerazione zero! Ben costruita: il ricorso a criteri formali è già migliore, ma imprecisioni: ci vuole il soggetto o basta il predicato? E che cos’è il predicato? il verbo o l’insieme del verbo e dei suoi complementi? torneremo su questa oscillazione (perché non si può dire “contiene un verbo?”: ci toglie dall’impiccio ed evita una complicazione inutile. Tanto più che il “predicato” può essere anche una parola usata ad un altro livello, ne abbiamo avuto assaggi qui sopra) composta di verbo e argomenti è un altro approccio, valido anche se poi applicato impropriamente nella grammatica qui considerata (che fa argomento = complemento, non è vero); NB che argomento ha più valori, ahimè Varie: non merita nemmeno parlarne, sono solo espedienti per cercare di dare agli studenti strumenti per “fare l’analisi logica”, non hanno alcun valore scientifico
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Definire, descrivere e identificare la frase. La ricerca linguistica
Livello formale o sintattico: forma e posizione dei costituenti Livello semantico: ruolo dei costituenti rispetto all’evento Livello informativo o pragmatico: valore informativo dei costituenti Cfr. nozione di soggetto: il SN di caso nominativo il costituente che compie l’azione ciò di cui si parla Questi tre livelli vanno tutti descritti. Per non ingenerare confusione, è opportuno avere dei modelli di descrizione ben distinti e che si possano però correlare. Vediamoli SOGGETTO AGENTE TOPIC
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…per riassumere: nelle grammatiche didattiche…
…la definizione di frase si basa sul livello informativo, semantico e formale “senso compiuto” soggetto e predicato …l’identificazione di una frase si basa prevalentemente sul livello formale frase = presenza di verbo soggetto = accordo col verbo e quando sono in conflitto?
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Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: a
concorda con il predicato; ne costituisce l’argomento; ciò di cui il predicato afferma o nega qualcosa; di solito compie l’azione o è nella condizione espressa dal verbo, di solito è prima del predicato s. sottinteso, partitivo, generico, assente costituito da un verbo p. nominale vs. verbale p. verbale: a 1, 2, 3 argomenti p. nominale: copula + nome del predicato
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Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: b
qualcuno o qualcosa di cui parla il predicato; messo al centro dell’informazione; compie o subisce l’azione o manifesta un modo di essere o una condizione; comanda l’accordo con il verbo; non preceduto da preposizione; di solito prima del predicato s. sottinteso, frasi senza soggetto parla di qualcuno o qualcosa; costituito da un verbo gruppo del predicato: “elementi che precisano meglio e completano” p. nominale vs. verbale p. verbale: “esprime da solo un senso compiuto” p. nominale: copula + nome del predicato / v. predicativo + predicativo
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Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: c
protagonista dell’azione; elemento di cui si parla, a cui si riferisce il predicato; compie o subisce l’azione o si trova in una condizione, possiede una qualità; non si trova sempre in prima posizione s. sottinteso p. nominale vs. verbale p. verbale: verbo “di senso compiuto” p. nominale: copula + parte nominale / v. copulativo + predicativo d. soggetto
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Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: d
argomento principale di cui parla il predicato; compie o subisce l’azione, si trova in una condizione, esprime una qualità; concorda con il predicato (“info. in più che può aiutare…”), mai preceduto da prep., di solito precede il pred. s. sottinteso, partitivo, mancante (v. impersonali e valore impersonale) dice qualcosa a proposito del soggetto p. nominale vs. verbale p. verbale: costituito da verbo di senso compiuto p. nominale: copula + nome del predicato / v. copulativo + compl. predicativo
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Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: e
completa (non da solo) il significato del verbo; regola la persona; elemento cui va riferito ciò che dice il predicato; NON è il fatto principale; non preceduto da preposizioni; spesso precede il verbo ellissi del soggetto dà una quantità di informazioni sul messaggio, in particolare sul soggetto p. nominale vs. verbale p. verbale: si completa con argomenti p. nominale: copula o v. copulativo + nome del predicato o complemento predicativo
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5. Il livello pragmatico o informativo - 1
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Unità di analisi per descrivere una frase a livello informativo
TEMA (topic) vs. REMA (comment): TEMA o topic: ciò di cui parla una frase, il punto di partenza di una frase, ciò intorno a cui si organizza la frase FOCUS vs. BACKGROUND: FOCUS: l’informazione rilevante, ciò che colma il gap informativo tra parlante e ascoltatore
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Tipi di frase dal punto di vista informativo
Predicativa “A proposito di T, R” Omissione di T noto T recuperato alla fine TEMA REMA TEMA REMA Topic – comment: Il gelo ci lascia, la pioggia no; Lui considerazione zero; Falluja sotto il controllo USA; Gaza, attentato contro Abu Mazen; Scioperi, la scuola lancia la volata Cade da mille metri, salvo; Macché finite, siamo ancora un trio vincente TEMA REMA
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Mezzi per isolare il tema
Portare a soggetto (forma attiva e passiva) Il CNR ha organizzato il convegno Il convegno è stato organizzato dal CNR Dislocazione Il giornale, l’hai comprato? L’hai comprato, il giornale? Struttura presentativa C’è una donna che semina il grano / volta la carta si vede un villano C’era una volta un re che aveva due figlie
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Tipi di frase dal punto di vista informativo
Eventiva “Accade R” Identificativa “R vale per T” “E’ T che R” REMA TEMA REMA TEMA REMA
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Mezzi per isolare / evidenziare il focus
Focalizzazione contrastiva IO ho comprato il giornale Ho comprato il giornale, IO Ho vist un re / T’la vist cus’è? Frase scissa E’ lui che sa tutto Chi è che sa tutto?
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6. Il livello pragmatico o informativo – 2
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Definire e identificare la frase
Una frase è un’informazione trasmessa da un mittente a un destinatario Possiamo estendere più o meno la nozione di frase: si tratta di un concetto sfumato Più che attraverso condizioni necessarie e sufficienti (per “identificare i confini”), possiamo descriverle attraverso caratteristiche prototipiche
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Descrivere la frase Una frase trasmette informazione “nuova” : chiamiamo FOCUS il nucleo dell’informazione trasmessa, l’effettivo obiettivo comunicativo del parlante l’informazione può appoggiarsi su informazione “nota” (espressa o non espressa) che costituisce il BACKGROUND l’informazione può procedere gradualmente verso la parte più focale, oppure il focus può essere nettamente distinto dal background (f. di contrasto) l’informazione tende a “scorrere” dal noto al nuovo, ma un focus di contrasto può occupare varie posizioni
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Descrivere la frase Una frase informa relativamente a un evento, un fatto, una situazione (REMA) l’informazione può essere costruita a partire da un oggetto, un individuo, un luogo o un tempo che è posto come TEMA la segnalazione del valore tematico è obbligatoria in alcune lingue, in altre no il tema tende a collocarsi in prima posizione, se il tema è mantenuto o noto, può essere omesso, temi marcati hanno una collocazione più variabile
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Descrivere la frase Dalla combinazione fra i principi evidenziati risultano alcune strutture di frase tipiche: Frase presentativa vs. frase eventiva Frase a focalizzazione graduata vs. frase a focalizzazione contrastata (es. identificativa)
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Mezzi per evidenziare la struttura informativa
Intonazione: focus accentato Ordine delle parole: topic first, focus last Marche morfologiche o lessicali specifiche Strutture sintattiche specifiche: Dislocazione Frase passiva Struttura presentativa Struttura scissa
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7. Descrivere il livello sintattico
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Soggetto e predicato F SN + SV SV SV1 + SN1 SV SV1 + SP
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Soggetto Definizioni “semantico-informative” dei manuali: F
agente (sempre?) argomento del discorso (sempre?) Una definizione sintattica: SN dipendente direttamente dal nodo frase ha col SV una relazione di accordo ha caso nominativo F SN SV Una definizione sintattica di soggetto può apparire “difficile” per l’apparente maggior familiarità (soprattutto dell’insegnante…) con nozioni come “azione” e “compiere un’azione”, ma è di fatto quella che si richiede agli studenti quando si vuole che facciano correttamente l’analisi anche di frasi con verbi non d’azione. E’ possibile graduare la descrizione sintattica, partendo dalla nozione di accordo di persona, assenza di preposizione, ed estendendo poi alla nozione di nominativo. Il “disegno” della frase e dei suoi nodi è una CONSEGUENZA di tutto ciò (a cui volendo si può anche rinunciare), NON una ulteriore nozione da apprendere Cfr. definizione di “rombo”: siccome è difficile insegnargli che è un quadrilatero coi lati a due a due uguali e paralleli gli insegno che è fatto come un aquilone: saremmo d’accordo? A che cosa serve un insegnamento così? Imparare la sintassi significa imparare che la lingua ha ANCHE un livello di esistenza formale, e il motivo per insgenarlo può essere tanto di sviluppare la capacità metalinguistica e di riflessione astratta quanto quella di acquisire consapevolezza nel valutare e correggere gli errori. Insegnare una nozione sbagliata di soggetto non raggiunge nessuno di questi obiettivi, e a quel punto piuttosto tanto vale rinunciare ad insegnarla (il che è una strada percorribile, e più condivisibile).
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Complemento oggetto Definizioni “semantico-informative” dei manuali: F
subisce l’azione (sempre?) l’azione transita sull’oggetto (che significa?) Una definizione sintattica: SN dipendente dal SV ha caso accusativo F SN SV Una definizione sintattica di soggetto può apparire “difficile” per l’apparente maggior familiarità (soprattutto dell’insegnante…) con nozioni come “azione” e “compiere un’azione”, ma è di fatto quella che si richiede agli studenti quando si vuole che facciano correttamente l’analisi anche di frasi con verbi non d’azione. E’ possibile graduare la descrizione sintattica, partendo dalla nozione di accordo di persona, assenza di preposizione, ed estendendo poi alla nozione di nominativo. Il “disegno” della frase e dei suoi nodi è una CONSEGUENZA di tutto ciò (a cui volendo si può anche rinunciare), NON una ulteriore nozione da apprendere Cfr. definizione di “rombo”: siccome è difficile insegnargli che è un quadrilatero coi lati a due a due uguali e paralleli gli insegno che è fatto come un aquilone: saremmo d’accordo? A che cosa serve un insegnamento così? Imparare la sintassi significa imparare che la lingua ha ANCHE un livello di esistenza formale, e il motivo per insgenarlo può essere tanto di sviluppare la capacità metalinguistica e di riflessione astratta quanto quella di acquisire consapevolezza nel valutare e correggere gli errori. Insegnare una nozione sbagliata di soggetto non raggiunge nessuno di questi obiettivi, e a quel punto piuttosto tanto vale rinunciare ad insegnarla (il che è una strada percorribile, e più condivisibile).
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Complemento di termine
F SN SV SP Definizioni “semantico-informative” dei manuali: complemento su cui termina l’azione (che significa?) Una definizione sintattica: SP dipendente dal SV ha caso dativo normalmente introdotto da a, per
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Complemento di specificazione?
Parla sempre di politica La lezione di economia è saltata Il cappotto di Gianni è di cammello Il cappotto di cammello è di Gianni
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Complemento di specificazione?
Definizioni “funzionali” dei manuali: specifica (in che senso?) Una definizione sintattica: un SP retto da di dipende da un SN F SN SV SN SP SV SN SP SV SP
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Predicato verbale e nominale
Una definizione sintattica SN alternativo a SAgg ha caso accusativo? Una definizione lessicale (utile?) SN / SAgg retto da un verbo copulativo F SN SV F SN V SV SAgg
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8. Ancora grafi ad albero: Frasi complesse e sintagmi, accordo e reggenza
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Frase semplice e complessa
Una frase complessa è una frase che contiene al suo interno delle frasi SV SN F F F
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“E’ vietato attraversare i binari di corsa”
F SV SV SV SP V SN V SN SP
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…per riassumere L’uso dei grafi ad albero…
…consente di isolare il livello formale di organizzazione rispetto a quello semantico … consente di mostrare le strutture gerarchiche e di dipendenza …consente di mostrare le regolarità formali a diversi livelli e profondità (cfr. frase semplice e complessa) …dovrebbe essere uno dei criteri discriminanti per selezionare le etichette da adottare
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Definire e identificare il sintagma
Caratteristiche: coesione interna (ordine reciproco, non interrompibilità, valore funzionale unitario…) autonomia verso l’esterno (possibilità di ricorrere in isolamento, possibilità di movimento, sostituibilità) Sintagma: gruppo di parole legate da vincoli sintattici
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Sintagma o complemento?
Sintagma: gruppo di parole legate da vincoli sintattici La nozione di sintagma “copre” gruppi diversi consente di cogliere la regolarità strutturale della sintassi La nozione di sintagma è ricorsiva e gerarchica consente di descrivere la “profondità” della struttura sintattica I criteri di etichettatura dei sintagmi e dei complementi non sono equivalenti i primi fanno riferimento al ruolo sintattico, i secondi a criteri ibridi sintattico-semantici
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Forma e ruolo sintattico
Vorrei proprio incontrare… un amico come te una persona che mi dica come fare tua mamma qualcuno che ci capisca qualcosa questo tuo collega simpatico la portinaia del palazzo di fronte il lettore tipico di questo giornale SV SN F Stiamo usando un approccio top-down: prima la nozione di sintagma, poi la sua composizione interna e differenziazione.
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Come sono fatti i sintagmi? Sintagma nominale
SN SPEC (articolo, dimostrativo indefinito, numerale) NOME MODIF (agg. qualificativo, possessivo) (agg. qualificativo, possessivo, relativa)
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Pronomi e sintagmi Lei / costei SN
I pronomi sostituiscono un intero sintagma La persona sola che ho visto
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Specificatori e modificatori
SN In inglese il possessivo è uno specificatore Il my mio amico straniero
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Specificatori e modificatori
In latino non esistono gli articoli, ma ci sono altri specificatori SN SPEC (articolo, dimostrativo indefinito, numerale) NOME MODIF (agg. qualificativo, possessivo)
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Il sintagma preposizionale (SP)
SN SPEC AGG N
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Accordo: genere e numero nel SN
SPEC (articolo, dimostrativo indefinito, numerale) NOME MODIF (agg. qualificativo, possessivo)
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Reggenza: caso nel SP SP PREP NOME SPEC MODIF SN
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Reggenza: modo-tempo in F subordinate
CONG F SN V SV
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Reggenza: modo-tempo in F subordinate
V SV SN V SV CONG F
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9. Due modelli descrittivi della sintassi di frase
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Modelli di descrizione della frase nella tradizione occidentale
Predicativo: bipartito: soggetto + predicato (NB ≠ verbo) parte dalla struttura informativa (“logica”) e dall’opposizione fondamentale topic - comment Valenziale o argomentale: a “satelliti”: verbo + argomenti parte dalla struttura sintattica e dall’opposizione fra complementi nucleari e circostanziali Vantaggi della descrizione tradizionale: è consolidato dalla tradizione svantaggi era pensato con l’idea che linguaggio = pensiero; osservato che non è così, non ha più molta ragion d’essere: ridotto al livello sintattico, dà l’idea erronea che soggetto e predicato (=verbo) siano i soli elementi “fondamentali” dell frase, mentre non è così a livello informativo non è un buon mezzo di descrizione, dato che non esaurisce le possibile strutture di frase; inoltre “soggetto” è parola compromessa con la sintassi Vantaggio della descrizione valenziale: molto intuitiva perché parte dal lessico connette bene sintassi e lessico più ampia, perché comprende anche frasi non predicative più ampia, perché include anche sintassi di costituenti non verbali tiene ben separati i livelli: tratta solo del livello formale riduce molti casi di reggenza a una questione di grammatica lessicale utile in prospettiva interlinguistica (anche se serve un secondo livello di analisi, semantico: attanziale)
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Frase nelle grammatiche descrittive
Salvi in Renzi “unità massima in cui vigono relazioni di costrizione” “gli elementi nucleari della frase sono il verbo e i suoi argomenti o valenze” Serianni: “unità minima di comunicazione dotata di senso compiuto” “presenza di almeno un predicato con un verbo di modo finito, che può essere accompagnato da un soggetto”
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Il modello valenziale o argomentale
Una proposta “lessicale” per descrivere la sintassi di frase: Ogni elemento lessicale (lessema) ha una struttura di valenze (o argomenti), che possono (devono?) essere riempite Il numero e il tipo di valenze sono parte delle proprietà di un lessema Il numero e il tipo di valenze di un lessema sono spesso, ma non necessariamente, connessi con il tipo di significato che trasmettono
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La sintassi delle parole: i verbi
Napoleone arringò i soldati / *arringò ai soldati Napoleone parlò ai soldati / *parlò i soldati Napoleone partì per la Russia / *partì in Russia Napoleone andò in Russia / ≠ andò per la Russia Napoleone parlò / *Napoleone arringò Napoleone partì / ??Napoleone andò Napoleone servì nell’esercito francese Napoleone servì alla causa rivoluzionaria
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Descrivere gli argomenti dei verbi: grafi
parlare qualcuno di qualcosa a qualcuno arringare qualcuno ?
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Descrivere gli argomenti dei verbi: grafi
servire qualcuno qualcosa servire qualcuno / qualcosa a qualcuno / qualcosa servire qualcuno in qualcosa
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Descrivere gli argomenti dei verbi: matrici
Parlare (SNsogg; (SPa)) Arringare (SNsogg; SNogg) Partire (SNsogg; (SPper)) Andare (SNsogg; SPa, in, su…) Servire1 (SNsogg; SPin) Servire2 (SNsogg; SPa) Un dizionario valenziale:
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Non solo i verbi hanno argomenti
Guido è partito e ciò mi rattrista La partenza di Guido mi rattrista La storia mi interessa superficialmente Mi interesso di storia superficialmente Il mio interesse per la storia è superficiale *Il mio interesse della storia è superficiale Carlo si interessa di storia appassionatamente La storia interessa (a?) Carlo appassionatamente L’interesse di Carlo per la storia è appassionato
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Non solo i verbi hanno argomenti
La storia è interessante per Carlo *La storia è interessante a Carlo La matematica è congeniale a Guido ?La matematica è congeniale per Guido
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Proprietà dei sintagmi argomentali: aspetti formali 1
Alcuni sintagmi argomentali sono obbligatori, altri no; I sintagmi non argomentali non sono mai obbligatori quindi: un sintagma obbligatorio è per forza argomentale: io abito a Parigi / *io abito a Parigi sintagma argomentale
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Proprietà dei sintagmi argomentali: aspetti formali 2
La preposizione richiesta da un sintagma argomentale dipende dall’elemento reggente: Parto per Parigi / per la Francia / per il Massiccio Centrale / per la Costa Azzurra / per il mare / per la montagna “per x” sintagma argomentale di partire La preposizione richiesta da un sintagma non argomentale dipende maggiormente dall’elemento dipendente: Ho conosciuto Carlo a Parigi / in Francia / sul Massiccio Centrale… sintagma di luogo non argomentale per conoscere (Ma NB problemi, ad esempio con il sintagma argomentale di luogo dipendente da andare, o abitare: a Parigi / in Francia / nel – sul Massiccio Centrale / in Costa Azzurra / al mare / in montagna)
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Proprietà dei sintagmi argomentali: aspetti semantici
Il valore della relazione fra un sintagma argomentale e il sintagma da cui dipende è codificata dall’insieme “sintagma reggente + preposizione”: La partenza di Gianni / del treno (il sintagma argomentale “di x” del lessema partenza esprime sempre “colui / ciò che compie l’azione di partire”) Il valore della relazione fra un sintagma argomentale e il sintagma da cui dipende dipende anche dal significato dell’elemento dipendente: L’orologio di Giorgio / della torre di Londra; Un orologio di valore / d’oro / del 1500 (il sintagma non argomentale “di x” rispetto al lessema orologio può esprimere diversi valori:”colui che lo possiede”, “luogo in cui si trova”, “materiale di cui è fatto”, “qualità”, “epoca in cui è stato prodotto”…)
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Sintagmi argomentali negli schemi ad albero
I sintagmi argomentali di un lessema sono dipendenti dal sintagma del lessema stesso: cfr. “di Carlo” e “per la scuola” rispetto a “l’interesse” “L’interesse di Carlo per la scuola è basso” F SN SV SN SP SN SP
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Sintagmi non argomentali negli schemi ad albero: modificatori di sintagmi nominali
I sintagmi non argomentali modificatori di un sintagma nominale sono dipendenti di quel sintagma: cfr. “di Carlo”, “d’oro” “del Parlamento” rispetto a “l’orologio” L’orologio di Carlo / d’oro / del Parlamento funziona F SN SV SN SP
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Sintagmi non argomentali negli schemi ad albero: modificatori di sintagmi verbali
I sintagmi non argomentali modificatori di un sintagma verbale (es. complemento di modo, di mezzo) sono dipendenti di quel sintagma: cfr. “con forza” rispetto a “protestò” L’imputato protestò con violenza F SN SV SV SP
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Sintagmi non argomentali negli schemi ad albero: modificatori di frase
I sintagmi non argomentali modificatori di frase (es. causa, tempo, luogo…) dipendono dalla frase intera: cfr. “alle undici”, “per la nebbia” , “in strada” rispetto a “c’è stato un incidente” Alle undici / per la nebbia / in strada c’è stato un incidente F SP SN SV
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Descrizione per argomenti e descrizione tradizionale
Dal punto di vista del lessico la descrizione per argomenti: evidenza la “grammatica delle parole” consente di descrivere in modo omogeneo varie classi lessicali (es. i verbi, i nomi, gli aggettivi) Dal punto di vista sintattico la descrizione per argomenti : sistematizza la distinzione tra complementi previsti (richiesti) dal verbo (frase minima) e non previsti dal verbo (espansioni)
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Proprietà dei verbi transitivi:
Applicazioni descrittive: schemi valenziali e l’opposizione fra transitivi e intransitivi NB transitivo ≠ bivalente ci sono bivalenti intransitivi (partire) e transitivi non bivalenti (tradurre, che è quadrivalente) Proprietà dei verbi transitivi: C. oggetto = hanno fra le valenze un SN accusativo (obbligatorio?) Hanno ausiliare avere Consentono una ristrutturazione nella frma passiva Non “verbi” transitivi o intransitivi ma “schemi valenziali” transitivi e non NB diversità fra transitivo e intransitivo di mangiare e di affondare, cfr. prossima lezione
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Altre applicazioni descrittive
Descrizione del “significato delle preposizioni” vs. “significato dei costrutti argomentali”, ovvero dei nessi “verbo / nome + preposizione” Parto per Parigi / per la Francia / per il Massiccio Centrale / per la Costa Azzurra / per il mare / per la montagna Vado a Parigi / in Francia / nel – sul Massiccio Centrale / in Costa Azzurra / al mare / in montagna Descrizione della grammatica degli elementi lessicali in prospettiva interlinguistica: Tutto dipende da te Dipendere (SNsogg; SPda) All depend on you To depend (SNsogg; SPon)
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10. Distinguere il livello semantico da quello sintattico
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…e quando non coincidono?
Il problema Le categorie della grammatica tradizionale NON distinguono tra forma e funzione: soggetto: compie l’azione accorda con il verbo …e quando non coincidono?
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Argomenti e attanti Gli argomenti descrivono la forma che assumono i sintagmi Gli attanti descrivono il valore semantico che assumono i sintagmi Carlo guida la macchina Argomenti: Guidare (SNsogg; SNogg) Attanti: Guidare (agente; paziente) Alcuni punti rimasti in sospeso: Come descrivere ciò che accade nel passivo? In affondare? C’è bisogno di rendere conto anche del livello semantico (tenendolo distinto però: la g tradizionale invece sovrappone i due livelli)
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Attanti o ruoli attanziali
Ordinati secondo una scala di “controllo” sull’evento Agente: che esegue l’azione espressa dall’evento (animato) Strumento: attraverso il quale è realizzato l’evento (inanimato) Esperiente: che esperisce l’effetto dell’evento Beneficiario: cui è rivolto, destinato l’evento Tema o oggetto: che subisce le conseguenze dell’evento …
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Valenze o argomenti Soggetto: SN, nominativo, accordo con il verbo Oggetto diretto: SN, accusativo Oggetto indiretto: SP retto da a, dativo Altre valenze: SP retto da da; SP retto da di, SP retto da con… L’attante col maggior grado di controllo è di solito realizzato come soggetto
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Quali schemi di attanti e valenze?
Mangiare: Carlo mangia volentieri Carlo mangia una mela Cominciare: Gianni comincia a lavorare Gianni comincia un nuovo progetto Il concerto comincia Cerchiamo le risposte su grammatiche didattiche e troveremo contraddizioni. Che fare? Cercare NOI una risposta
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Insegnare il lessico attraverso attanti e argomenti
Interessarsi: Io mi interesso di storia attanti (esperiente, paziente) argomenti (SNsogg, SPdi) Interessare: La storia mi interessa attanti (paziente, esperiente) argomenti (SNsogg, SNogg)
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Insegnare la sintassi attraverso attanti e argomenti
La SIS ha organizzato un convegno Il convegno è organizzato dalla SIS Organizzare: Attanti: (agente, paziente) Valenze f.attiva (SNsogg, SNogg) Valenze f.passiva ((SPda), SNsogg)
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Insegnare il lessico attraverso attanti e argomenti: diversi schemi attanziali / argomentali
Affondare1 aux. essere, 1 argomento/attante: attanti: (esperiente) argomenti: (SNsogg) Affondare2 aux. avere, 2 argomenti/attanti: attanti: (agente, esperiente) argomenti: (SNsogg, SNogg)
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A me piace la frutta I like fruits
Insegnare il lessico attraverso attanti e argomenti: prospettiva contrastiva A me piace la frutta piacere attanti: (esperiente, paziente) argomenti: (SPa, SNsogg) I like fruits to like attanti: (esperiente, paziente) argomenti: (SNsogg, SNogg)
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Il passivo, l’impersonale e altri costrutti che modificano gli argomenti
L’arbitro ha favorito la squadra avversaria La squadra avversaria è stata favorita dall’arbitro *L’arbitro ha favorito La squadra avversaria è stata favorita ??Si è favorita la squadra avversaria da parte dell’arbitro Si è favorita la squadra avversaria Il meccanico ha riparato il guasto Ho fatto riparare il guasto dal meccanico
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