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CREARE CONTENUTI Avanguardia per tutti. Contenuti Grassroots e cultura convergente. Giacomo Nencioni Roma, 11 novembre 2010.

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1 CREARE CONTENUTI Avanguardia per tutti. Contenuti Grassroots e cultura convergente. Giacomo Nencioni Roma, 11 novembre 2010

2 Broadcast Yourself? Se per Stewart Butterfield Flickr rappresenta “gli occhi del mondo”, YouTube allora è gli occhi e le orecchie del mondo. YouTube viene lanciato nel giugno 2005 da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, tre impiegati di PayPal. Al momento del suo lancio la piattaforma era uno tra i diversi servizi in competizione per rimuovere le barriere che impedivano lo sharing video, caratterizzato da un’interfaccia molto semplice, da uno spazio limitato di upload dei video, dalla possibilità di collegare altri utenti e di inserire i video, attraverso codice HTML, sui propri blog o siti. Nell’Ottobre 2006 YouTube è stato acquistato da Google per 1,65 miliardi di dollari.

3 Broadcast Yourself? Se è plausibile che, come raccontato da Karim, il successo del sito è stato determinato dall’introduzione di funzioni tipiche del social networking, si tende ad attribuire l’esplosione del fenomeno alla pubblicazione su YouTube di uno spezzone del Saturday Night Live intitolato Lazy Sunday, uno sketch comico che nei primi dieci giorni raggiunse un milione e duecentomila contatti.

4 Broadcast Yourself?

5 Il sottotitolo del sito nei primi mesi di vita era “L’archivio dei tuoi video digitali”, definizione in qualche modo in conflitto con l’ormai celebre imperativo “Broadcast yourself”, emblema dell’autoespressione pubblica dell’utente. Il primo video pubblicato su youtube, Me at the zoo, di Jawed Karim: http://www.youtube.com/watch?v=jNQXAC9IVRw La transizione tra queste due concezioni ci racconta di quanto l’identità di YouTube sia frutto di una negoziazione fra l’idea originaria della piattaforma e le pratiche degli utenti rese possibili dal web 2.0.

6 Vaudeville 2.0 Henry Jenkins è Direttore del Comparative Media Studies Program del MIT. È autore e curatore di molti testi su vari aspetti dei media e della cultura popolare tra cui Fans, Blogger, and Gamers: Exploring Participatory Culture; Convergence Culture; From Barbie to Mortal Kombat: Gender and Computer Games.

7 Vaudeville 2.0 Cultura partecipativa è una definizione spesso usata per indicare il legame apparente tra la maggiore accessibilità delle tecnologie digitali, i contenuti generati dagli utenti e un certo tipo di spostamento nelle relazioni di potere tra le industrie dei media e i loro consumatori. Secondo la definizione di Henry Jenkins nella “cultura partecipativa […] i fan e gli altri consumatori sono invitati a partecipare attivamente nella creazione e circolazione di nuovi contenuti”.

8 Vaudeville 2.0 È proprio Jenkins, in un articolo pubblicato anche sul suo sito internet, a notare consistenti analogie tra YouTube e il Vaudeville americano, forma di spettacolo aperta costituita da molti atti brevi (venti minuti), senza regia. Nel vaudeville gli attori sceglievano i propri pezzi migliorandoli secondo le reazioni del pubblico, facendo affidamento sull’attrazione, cercando il memorabile e lo spettacolare. http://henryjenkins.org/2006/11/youtube_and_the_vaudeville_aes.ht ml

9 Vaudeville 2.0 I video-blog, o vlog, sembrano condividere in modo particolare questa vitalità e immediatezza basate sulla conversazione che ricordano il vaudeville. Forma non nuova per la rete (sono antenati della cultura delle webcam e dei blog del web 1.0) e parte di una cultura “confessionale” che caratterizza anche la televisone contemporanea, i vlog rappresentano una forma di partecipazione emblematica di YouTube.

10 Una cultura da cameretta Alcuni esempi: Hey Clip. Il caso Lonelygirl15, tra realtà e finzione. What’s in my purse. Il bozzolo adolescenziale.

11 Una cultura da cameretta Chris Crocker e le YouTube Celebrities.

12 Una cultura da cameretta Le possibilità della falsa autenticità sono ora parte del bagaglio culturale di YouTube;[…] Il fatto di cercare di capire quanto un’azione su YouTube sia autentica, o quanto possa essere grande la sua squadra di produzione dimostra una conoscenza riflessiva sulla costruzione dei video di YouTube che ora è diventata parte della maniera stessa di partecipare al sito; nella realtà si è costruito un tipo di gioco che consiste nella corsa al lavoro investigativo per confermare o smentire il mito dell’autenticità di ogni nuovo caso. J. Burgess, J. Green, YouTube, Egea, Milano, 2009.

13 Cultura convergente Il copia e incolla, l’assemblaggio di prodotti propri e altrui reso possibile dal digitale e le forme di scambio di questi ultimi permessi dalle reti, la nascita insomma degli Users Generated Content dà vita ad un gigantesco gioco con il senso delle immagini: collages digitali che mettono insieme Osama Bin Laden e i pupazzi televisivi di Sesame Street, cultura popolare e esperienza biografica viaggiano grazie alla rete su canali alternativi a quelli del broadcast tradizionale; centinaia di parodie di Star Wars (1977) realizzate dentro le proprie cantine dai fan circolano dai siti di streaming video fino alle major hollywoodiane, Mary Poppins (1964) viene rimontato come un film horror e messo in rete. E tutto per puro divertimento. E’ la Convergence Culture, territorio nel quale collidono vecchi e nuovi media rendendo possibile un’enorme collage digitale fatto di immagini “tirate fuori dal sacchetto” della cultura visuale, come le celebri parole ritagliate e poi ricomposte in ordine casuale delle poesie dadaiste.

14 Creare nuovi sensi Alcuni esempi: Recuts (Top Gun, Mary Poppins). Dada 2.0. Le interazione tra testo e video (La caduta di Hitler, Buffalax, Literal videos).

15 Cultura convergente “La popolarità diffusa dei prodotti commerciali legati a Star Wars ha messo delle risorse nelle mani di una generazione di registi emergenti giovani e giovanissimi, che sono cresciuti mascherandosi da Darth Vader per Halloween, dormendo fra le lenzuola della principessa Leia, combattendo con spade laser di plastica […]. Star Wars è divenuto la loro “leggenda”, e ora sono determinati a rifarlo in proprio”.

16 Un caso di studio Forme estetiche e transiti da altri media su YouTube: i video di Acerra di Enrico Menduni

17 Analisi dei primi 200 video con tag “Acerra” su Youtube (3-4 luglio 2010) su un totale di 3.290 Inceneritore e disastri ecologici 95 Calcio e sport 19 Scene di vita privata 18 Processioni e religione 16 Scene di vita pubblica 15 Videoclip e canzoni 9 Spot elettorali e politici 7 Scolaresche 5 Sceneggiate 5 Promo esercizi commerciali 4 Acerra Vintage 4 Clip da film 1 Non riferibili al luogo “Acerra” 2

18 Forme estetiche e transiti da altri media su YouTube: i video di Acerra “… L’altra parte, più provinciale, vicina alle corde più tradizionali della cultura locale pur in un contesto postmoderno e cross mediale, mostra un’influenza multipla: dal rotocalco al cinema (sia blockbuster che B-movie), dalle sigle televisive alle fiction (con una prevalenza netta della tv commerciale), passando per il videoclip, la sceneggiata napoletana, le maschere della commedia dell’arte; e senza tralasciare la fotografia di famiglia, il gruppo di compagni di scuola, il ritratto a mo’ di attore o attrice, le cartoline con i monumenti cittadini. Come si vede, materiali di varie epoche, anche molto precedenti alla modernità, di cui il digitale ha facilitato, ma non determinato, la ri- mediazione, la nuova messa in forma nei confini rigidi (di tempo e di contenuto) imposti da YouTube.”


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