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1 Legge 28 marzo 2003, n. 53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali di prestazioni in materia.

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1 1 Legge 28 marzo 2003, n. 53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali di prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”.

2 2 Profilo Educativo, Culturale e Professionale del I° Ciclo Scuola dell’Infanzia INDICAZIONI NAZ. per i Piani delle Attività Educative Personalizzate Scuola Primaria INDICAZIONI NAZ. per i Piani di Studio Personalizzati 1° 2° 3° 4° 5° Scuola Sec. 1° Grado INDICAZIONI NAZ. per i Piani di Studio Personalizzati 1° 2° 3° RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE organizzano le attività educative per CAMPI di ESPERIENZA RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE DISCIPLINE PRESCRIZIONI ORIENTAMENTI RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE RIFLESSIONI organizzate sulla esperienza

3 3 Istituti di Istruzione e Formazione Professionale regionali con LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE stabiliti dallo Stato per la definizione dei Piani di Studio Personalizzati anni 1° - 2° 3° qualifica professionale 1° - 2° 3° - 4° diploma professionale 1° - 2° 3° - 4° 5° diploma professionale 1° - 2° 3° - 4° 5° - 6° diploma professionale superiore 1° - 2° - 3° - 4° 5°- 6° 7° diploma professionale superiore Le Indicazioni nazionali sono accompagnate da Raccomandazioni (con le linee di intervento) Discipline, attività Licei (con norme generali dello Stato) INDICAZIONI NAZIONALI per i Piani di Studio Personalizzati anni 1°-2° 3°-4° 5° Progetti, moduli, discipline e attività (con le opportune integrazioni per i Licei che si concludono non a 18 ma a 19 anni) Profilo Educativo, Culturale e Professionale del II° Ciclo

4 4 Il Profilo Educativo, Culturale e Professionale esplicita ciò che gli studenti, alla fine del corso di studi, devono sapere (le conoscenze disciplinari interdisciplinari) e fare (le abilità operative o professionali) per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi alla fine del 1° e 2° ciclo. Il Profilo mette in luce come la dimensione culturale (il sapere) e quella professionale (il fare) siano occasioni e strumenti inscindibili per la crescita educativa personale (per l’essere di ciascuno). Profilo Educativo, Culturale e Professionale

5 5 LABORATORI PECUP dello studente alla fine del 1° e 2° ciclo INDICAZIONI E RACCOMANDAZIONI NAZIONALI PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE DISCIPLINE (CONOSCENZE ED ABILITA’) Attività opzionali facoltative nella primaria e nella secondaria per gruppo classe o per gruppi interclasse (attività informatiche, di lingua, espressive, progettuali, sportive, LArsa) cittadinanza e sviluppo, stradale, ambientale, salute, alimentare, affettività Obiettivi specifici di apprendimento P.S.P. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI RISORSE PROFESSIONALI PORTFOLIO DELLE COMPETENZE PERSONALI UNITÀ DI APPRENDIMENTO obiettivi formativi, organizzazione, contenuti e metodi, standard, verifiche Docente coordinatore dell’équipe pedagogica Docente tutor (che nei primi tre anni della scuola primaria segue il gruppo classe per non meno di 18 ore settimanali) La definizione del Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente

6 6 Piani di studio personalizzati SCUOLA dell’INFANZIA Offerta formativa da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore annuali in base a: esigenze delle famiglie; condizioni socio- ambientali; convenzioni con enti territoriali SCUOLA PRIMARIA Offerta formativa OBBLIGATORIA di 891 h. annuali e attività opzionali facoltative fino a 99 ore annuali previste dal Piano dell’Offerta Formativa SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Offerta formativa OBBLIGATORIA di 891 h. annuali e attività opzionali facoltative fino a 198 ore annuali previste dal Piano dell’Offerta Formativa

7 7 Programmi (prima): i docenti devono applicare uniformemente le disposizioni dettate dal Centro Curricoli (attuale): il Centro detta i vincoli nazionali (compreso ciò che gli allievi devono sapere e saper fare alla fine di un ciclo di studi); i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa nella realtà concreta di una scuola e di una classe nel rispetto di tali vincoli Piani di Studio Personalizzati (riforma Moratti): come nei Curricoli, ma i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa, tenendo conto della realtà personale (attitudini, misconoscenze, contesto socio-familiare ecc.) di ciascun allievo e delle scelte educative delle famiglie (ruolo del docente coordinatore-tutor). Dai Programmi ai Piani di studio Personalizzati

8 8 INDICAZIONI NAZIONALI con obiettivi specifici di apprendimento RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE OBIETTIVI FORMATIVI organizzati per campi d’esperienza: Il corpo e movimento I discorsi e le parole Lo spazio, l’ordine, la misura Le cose, il tempo e la natura Messaggi e forme di comunicazione Il sé e l’altro Scuola dell’infanzia

9 9 Con la riforma Ogni scuola predispone un’offerta formativa da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore, a seconda del proprio progetto educativo, tenuto conto delle richieste delle famiglie. I genitori scelgono al momento dell’iscrizione. L’Offerta Formativa della scuola garantisce la valenza educativa di tutte le modalità organizzative previste tra il ma. Revisione degli Orientamenti del 1991 (anche per considerare i problemi pedagogici dell’anticipo). Situazione attuale Le scuole sono obbligate a offrire 1300 ore, con la possibilità di giungere a 1600 e, in alcuni casi sperimentali, a 1800 su richiesta delle famiglie. Scuola dell’infanzia

10 10 INDICAZIONI NAZIONALI con obiettivi specifici di apprendimento RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE OBIETTIVI FORMATIVI Cl. 1ª 2ª 3ªordinati per riflessioni organizzate sull’esperienza Cl. 4 ª 5 ªordinati per Unità di Apprendimento disciplinari e interdisciplinari attraverso le quali si affronta anche l’Educazione alla Convivenza civile (educazione alla cittadinanza e allo sviluppo, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, dell’affettività) Scuola Primaria

11 11 Convivenza civile e discipline nella Scuola Primaria Educazione alla convivenza civile (trasversale alle discipline e attraverso discipline) Ed. alla Convivenza civile e allo sviluppo Ed. stradale Ed. ambientale Ed. alla salute Ed. alimentare Ed. dell’affettività Discipline (utilizzando la didattica laboratoriale in gruppo classe o in gruppi classe/interclasse di livello, di compito, elettivi) Religione cattolica Italiano Inglese Storia Geografia Matematica Scienze Tecnologia e informatica Musica Arte ed immagine Scienze motorie e sportive

12 12 La didattica laboratoriale e i Laboratori La didattica laboratoriale Permette di far passare la situazione di insegnamento/apprendimento di TUTTE le discipline dall’auditorium al laboratorium sia nel gruppo classe, sia nei Gruppi di livello, compito, elezione, creando ambienti di apprendimento adatti e significativi per gli allievi. I Laboratori opzionali-facoltativi Utilizzano spazi attrezzati per realizzare, ad esempio, Attività informatiche Attività espressive (teatro, danza, musica, mimo,…) Attività linguistiche (inglese, italiano, …) Attività di progettazione (bricolage, giardinaggio, cura dei beni ambientali, …) Attività motorie e sportive Larsa (Laboratori di Approfondimento, Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti)

13 13 Inglese, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) e attività motorie e sportive. Sono previste 891 h. annuali obbligatorie e attività opzionali facoltative fino a 99 h. annuali previste dal Piano dell’Offerta Formativa (si possono svolgere anche su cinque giorni settimanali, nel qual caso, con l’aggiunta della mensa si ha la formula «a tempo pieno»). Tutti i docenti possono essere responsabili di Laboratorio, secondo la logica del laboratorium anziché quella dell’auditorium. Uno di loro svolge funzioni di tutor. Il docente tutor (con orario di non meno di 18 ore con il Gruppo classe in I, II e III) e gli altri docenti (con il tutor che è anche responsabile del coordinamento dei colleghi) svolgono attività laboratoriali con Gruppi classe e Gruppi di livello, di compito e elettivi su tutte e cinque le classi. Scuola Primaria riformata

14 14 Il 30% degli allievi apprende già dal 2° anno (e l’80% negli anni successivi) una lingua comunitaria tra inglese, francese, tedesco e spagnolo a seconda delle disponibilità dei docenti Tecnologie della comunicazione (Tic) e attività motorie e sportive sono “sperimentali” Orari: 27-30 Le attività di Laboratorio sono possibili soltanto in alcune sperimentazioni. E’ generalizzata l’organizzazione didattica per modulo: tre docenti su due classi, a cui si aggiungono i docenti di religione cattolica, lingua comunitaria e di sostegno. La classe a tempo pieno funziona con 2 insegnanti titolari, più l’insegnante di religione cattolica, più quello di lingua comunitaria e, eventualmente, quello di sostegno. Scuola elementare tradizionale

15 15 Convivenza civile e discipline nella scuola Secondaria 1°grado Educazione alla convivenza civile (trasversale alle discipline e attraverso discipline) Ed. alla Convivenza civile e allo sviluppo Ed. stradale Ed. ambientale Ed. alla salute Ed. alimentare Ed. dell’affettività Discipline (utilizzando la didattica laboratoriale disciplinare e interdisciplinare in gruppo classe e in gruppi classe/interclasse di livello, di compito, elettivi) Religione cattolica Italiano Inglese Seconda Lingua comunitaria Storia Geografia Matematica Scienze Tecnologia Informatica Musica Arte ed immagine Scienze motorie e sportive

16 16 La didattica laboratoriale e i Laboratori La didattica laboratoriale Permette di far passare la situazione di insegnamento/apprendimento di TUTTE le discipline dall’auditorium al laboratorium sia nel gruppo classe, sia nei Gruppi di livello, compito, elezione, creando ambienti di apprendimento adatti e significativi. I Laboratori opzionali-facoltativi Utilizzano spazi attrezzati per realizzare, ad esempio, Attività informatiche Attività espressive (teatro, danza, musica, mimo,…) Attività linguistiche (compreso latino) Attività di progettazione (bricolage, giardinaggio, cura dei beni ambientali, …) Attività fisiche e sportive Larsa (Laboratori di approfondimento, recupero e sviluppo degli apprendimenti)

17 17 Profilo e obiettivi specifici di apprendimento obbligatori per tutti Due lingue comunitarie e attività informatiche per tutti Per promuovere questi risultati è disponibile: un percorso obbligatorio per tutti di 891ore annuali e un percorso opzionale facoltativo organizzato in base alle necessità di apprendimento su moduli fino a 198 h. annuali Il percorso obbligatorio comprende sia attività laboratoriali di gruppo classe sia attività laboratoriali per gruppi di livello, di compito ed elettivi Il percorso opzionale facoltativo si svolge per gruppi (di livello, di compito, elettivi ) nei Laboratori L’equilibrio tra i due percorsi per ogni allievo è governato dal coordinatore-tutor, insieme al team docente e alla famiglia e all’allievo stesso, nel Piano di Studio Personalizzato Scuola secondaria di 1 o grado riformata

18 18 Secondaria: la “riforma impossibile” La riforma della scuola secondaria ha costituito un cruciale problema irrisolto nella lunga stagione che va dalla Costituzione fino al termine della XIII Legislatura (1996- 2001). A fronte dell’impossibilità di varare in Parlamento, nonostante ripetuti tentativi, la riforma della secondaria, si apre la stagione dei progetti “assistiti”, con l’avvio di curricoli sperimentali non più approntati dalle scuole, ma da esse assunti sulla scorta di indicazioni provenienti dalla Amministrazione centrale.

19 19 Le sperimentazioni “assistite” In questo quadro, alla fine degli anni ‘80, si sviluppano i lavori della “Commissione Brocca”, che conducono a un progetto di sperimentazione organicamente strutturato e connotato da un impianto comune a tutti gli indirizzi. Il progetto viene accolto soprattutto nell’ordine classico. Negli stessi anni l’istruzione professionale avvia, con il “Progetto ‘92”, una trasformazione delle proprie scuole, incentrata essenzialmente sulla ridefinizione e razionalizzazione delle aree di professionalità. L’intera stagione dei progetti “assistiti” è caratterizzata da uno sforzo comune sul terreno dell’organicità dell’impianto generale. I progetti difatti riguardano in genere l’intero curricolo, dalle finalità formative agli obiettivi di apprendimento, ai contenuti disciplinari, alle indicazioni metodologiche, alle modalità di valutazione, e possono contare su un programma sistematico di interventi di formazione in servizio degli insegnanti.

20 20 Sistema dei Licei PERCORSO OBBLIGATORIO (891 annuali) PERCORSO OPZIONALE FACOLTATIVO (fino a 198 ore annuali) Licei: Artistico Classico Delle scienze umane Economico Linguistico Musicale e coreutico Scientifico Tecnologico

21 21 Istituti dell’istruzione e della formazione professionale Definizione da parte del Miur del Profilo educativo, culturale e professionale per la conclusione del II ciclo, con relativa indicazione dei LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE da seguire per la definizione delle Indicazioni Regionali per i Piani di Studio STANDARD MINIMI FORMATIVI ovvero un’indicazione della misura e dei livelli di accettabilità dei Lep (stabiliti d’intesa tra Stato e Regioni) INDICAZIONI per l’istruzione e la formazione professionale: stabiliti dalle Regioni AREE Agricola/ambientale Industriale Servizi Sanitaria

22 22 Principali innovazioni didattiche e organizzative della riforma Moratti 2.Coordinatore-tutor 3.La dinamica gruppi-classe e gruppi di livello, di compito o elettivi di classe o di interclasse 4.L’educazione e le ‘educazioni’ 5.Convivenza civile 6.Potenziamento dell’insegnamento della lingua italiana e delle sue radici classiche e locali 7.Insegnamento della storia 8.Potenziamento dell’insegnamento della matematica e delle scienze 9.Arte, musica e sport


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