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CdL in INFERMIERISTICA

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Presentazione sul tema: "CdL in INFERMIERISTICA"— Transcript della presentazione:

1 CdL in INFERMIERISTICA
Medicina Generale e Specialistica Dr Claudio Pagano Dip di Scienze Mediche e Chirurgiche Università di Padova L’OBESITA’ E IL DIABETE

2 OBESITA’ Definizione:
Sindrome clinica caratterizzata da un eccesso di peso in relazione all’altezza o ad eccessiva presenza di tessuto adiposo. L’eccesso di peso in relazione all’altezza viene definito dall’INDICE DI MASSA CORPOREA (BODY MASS INDEX) La prevalenza dell’obesità è in rapido aumento nei paesi occidentali e rappresenta (direttamente o indirettamente) una delle principali cause di morte nella popolazione.

3 L’INDICE DI MASSA CORPOREA
IMC (BMI) (kg/m2) = PESO (kg) Altezza (m) X Altezza (m) <18 18-25 25-30 30-35 35-40 >40 SOTTOPESO NORMALE SOVRAPPESO OBESITA’ 1° GRADO OBESITA’ 2° GRADO OBESITA’ 3° GRADO CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

4 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 1985
(*Approximately 30 pounds overweight) No Data <10% % % >20% Source: Mokdad A H, et al. Am Med Assoc 284:13, 2000

5 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 1987
(*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% % % >20% Source: Mokdad A H, et al. Am Med Assoc 284:13, 2000

6 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 1991
(*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% % % >20% Source: Mokdad A H, et al. Am Med Assoc 284:13, 2000

7 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 1994
(*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% % % >20% Source: Mokdad A H, et al. Am Med Assoc 284:13, 2000

8 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 1997
(*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% % % >20% Source: Mokdad A H, et al. Am Med Assoc 284:13, 2000

9 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 2000
(*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% % % >20% Source: Mokdad A H, et al. Am Med Assoc 284:13, 2000

10 Obesity Trends* Among U.S. Adults BRFSS, 2001
(*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% %–14% %–19% %–24% ≥25% Source: Behavioral Risk Factor Surveillance System, CDC

11 Obesity Epidemic in the USA BRFSS, 2002
(*BMI 30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” person) (*BMI  30, or ~ 30 lbs overweight for 5’4” woman) No Data <10% %–14% %–19% %–24% ≥25% Source: Behavioral Risk Factor Surveillance System, CDC

12 Prevalence of Diabetes among U.S. Adults, BRFSS, 1990
4% 4-6% 6% n/a Mokdad et al., Diabetes Care 23: , 2000

13 Prevalence of Diabetes among U.S. Adults, BRFSS, 1997-98
4% 4-6% 6% n/a Mokdad et al., Diabetes Care 23: , 2000

14 RELAZIONE FRA IMC E RISCHIO DI MORTALITA NELLA POPOLAZIONE GENERALE
Waaler HT, 1984

15 Percentuale di rischio popolazione-attribuibile
per diabete di tipo 2, per categorie di BMI vs BMI<23 Par % BMI Wolf e Colditz, 1996

16 Associazione con il rischio di mortalità (RR):
Confronto tra l’effetto del BMI, della colesterolemia e della pressione arteriosa diastolica 2.5 2 1.5 1 0.5 RR Lew EA and Garfinkle L, 1979 BMI (Kg/m ) 4 3 5 Stamier et al; 1986 Stamier et al; 1978 Colesterolemia (Mg%) Pressione Arteriosa Diastolica (mmHg)

17 TAC E GRASSO CORPOREO

18 GRASSO SOTTOCUTANEO E GRASSO VISCERALE

19 L’OBESO “VISCERALE” ha una più alta probabilità di sviluppare malattie come:
diabete mellito di tipo 2 (NIDDM) dislipidemie ipertensione arteriosa iperuricemia cardiopatia ischemica e ictus disturbi respiratori (apnea notturna) patologie epatiche colecistopatie alcune forme di neoplasia

20 LA CIRCONFERENZA VITA E’ UN BUON INDICATORE DEL GRASSO VISCERALE
DONNE >80 cm =rischio aumentato Uomini >94 cm = rischio aumentato (Lean et al., 1998)

21 LA SINDROME METABOLICA
Viene definita dalla presenza di almeno 3 dei seguenti criteri: OBESITA’ VISCERALE (>88 cm DONNE; >102 cm UOMINI) IPERTENSIONE ARTERIOSA (>130/80 mmHg) RIDUZIONE DEL COLESTEROLO HDL (<40 mg/dL UOMINI, <50 mg/dL DONNE) ALTERATA GLICEMIA A DIGIUNO (>100 mg/dL) TRIGLICERIDI (>150 mg/dL) Altre caratteristiche Iperuricemia Steatosi epatica Aumento del colesterolo LDL CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

22 TERAPIA DELL’OBESITA’
Gli effetti delle terapie oggi disponibili sulla riduzione del peso a lungo termine sono deludenti ! DIETA (moderatamente ipocalorica, bilanciata, ipolipidica) ESERCIZIO FISICO MODIFICAZIONE DELLO STILE DI VITA (SEDENTARIETA’) FARMACI (sibutramina, orlistat) CHIRURGIA (bendaggio gastrico, palloncino intragastrico, by-pass digiuno-ileale, diversione bilio-pancreatica) GRUPPI DI AUTOAIUTO PREVENZIONE CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

23 PANCREAS ENDOCRINO: ISTOLOGIA
CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

24 DIABETE MELLITO DEFINIZIONE DIFETTO ASSOLUTO DI SECREZIONE INSULINICA
SINDROME METABOLICA CON INAPPROPRIATA IPERGLICEMIA DOVUTA A DIFETTO ASSOLUTO DI SECREZIONE INSULINICA RIDUZIONE DELL’EFFICACIA BIOLOGICA DELL’INSULINA ENTRAMBI QUESTI DIFETTI CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

25 DIABETE MELLITO: EPIDEMIOLOGIA
PREVALENZA DI NIDDM IN RELAZIONE ALL’ETA’ % 16 NIDDM non diagnosticato 12 8 NIDDM diagnosticato 4 20 30 40 50 60 70 età CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

26 DIABETE MELLITO: EPIDEMIOLOGIA
PREVALENZA DI NIDDM IN RELAZIONE ALL’AUMENTO DI PESO % NIDDM 28 IGT 21 14 7 -5/10 10/20% 20/30% 30/40% 40/50% >50% Aumento % rispetto al peso a 25 anni CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

27 * DIABETE MELLITO: EPIDEMIOLOGIA
INCIDENZA DEL DIABETE NEGLI STATI UNITI DAL 1900 AL 1976 20 X X X 15 X CASI PER ABITANTI PER ANNO 10 * 5 1900 1920 1940 1960 1980 2000 CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

28 DIABETE MELLITO: CLASSIFICAZIONE
DIABETE INSULINO DIPENDENTE (TIPO 1, IDDM) % DIABETE NON INSULINO DIPENDENTE (TIPO 2, NIDDM) % OBESO 85 % NON OBESO 15 % DIABETE SECONDARIO (post-chirurgico, malattie endocrine, malattie pancreatiche, da farmaci, sindromi genetiche, achantosis nigricans) DIABETE GESTAZIONALE CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

29 DIABETE MELLITO: ETIOPATOGENESI
DIABETE TIPO 1 malattia ad etiologia ancora poco chiara (predisp. genetica ?, infezione virale ?, fattori ambientali ?), ma con meccanismo patogenetico sicuramente di tipo autoimmunitario AUTOANTICORPI ANTI INSULA (ICA)  INSULITE  DEFICIT DI SECREZIONE INSULINICA  IPERGLICEMIA CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

30 DIABETE MELLITO: ETIOPATOGENESI
DIABETE TIPO 2 malattia strettamente legata all’obesità ed in particolare all’obesità di tipo addominale predisposizione genetica (ereditarietà  MODY) Ruolo centrale dell’INSULINO-RESISTENZA INSULINO-RESISTENZA  IPERINSULINEMIA  DEFICIT RELATIVO DI SECREZIONE INSULINICA  IPERGLICEMIA CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

31 DIABETE MELLITO: DIAGNOSI
Glicemia >200 mg/dL associata a segni clinici di diabete (poliuria, polidipsia, astenia, calo ponderale, etc). Glicemia a digiuno >127 mg/dL (7 mmol/L) in due occasioni. Glicemia alla seconda ora del Carico Orale di Glucosio >200 mg/dL. In gravidanza: OGTT 100 gr (minicarico 50 gr >140 dopo 1h) 0 >105 mg/dL 1 h >190 mg/dL 2 h >165 mg/dL 3 h >145 mg/dL 2 o più di questi criteri  CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

32 LA CURVA DA CARICO DI GLUCOSIO
(75 gr) mg/dL 250 NIDDM 200 IGT 150 100 NORMALE 50 30 60 90 120 180 min CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

33 DIABETE MELLITO: CARATTERISTICHE CLINICHE
Caratteristiche cliniche alla diagnosi: Tipo 1 Tipo 2 Poliuria e Polidipsia Astenia/affaticamento Polifagia con perdita di peso Visione offuscata ricorrente Vulvovaginite o prurito Neuropatia periferica Enuresi notturna Asintomatico ++ + - + - ++ CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

34 DIABETE MELLITO: CARATTERISTICHE CLINICHE
Diagnosi differenziale Tipo 1 vs Tipo 2 Tipo 1 Tipo 2 Eta di insorgenza Necessità di terapia insulinica Anticorpi ICA Scompenso iperosmolare Scompenso chetoacidosico Familiarità Obesità Associazione HLA Insulina/c-peptide <40 aa sempre presenti NO SI rara > 40 aa a volte assenti SI NO frequente 85% = CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

35 DIABETE MELLITO: ESAMI BIOUMORALI
Glicemia, insulina, c-peptide basali e dopo stimolo (OGTT, post-prandiale) Autoanticorpi ICA, anti-GAD Glicosuria Profilo glicemico giornaliero Hb glicata, fruttosamina Colesterolo HDL/LDL colesterolo, trigliceridi, uricemia Esame urine Creatinina, Clearance della creatinina Proteinuria – microalbuminuria CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

36 DIABETE MELLITO: LA GLICEMIA
Marcatore più utilizzato per il monitoraggio del compenso metabolico nel paziente diabetico. Può essere misurata … nel sangue venoso periferico (laboratorio) nel sangue venoso capillare (metodo reflettometrico) La glicemia rappresenta a tutt’oggi il miglior parametro di valutazione dell’efficacia terapeutica ed è il fattore prognostico più importante per prevedere le complicanze del diabete. CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

37 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE ACUTE
1. SCOMPENSO (COMA) IPEROSMOLARE 2. SCOMPENSO (COMA) CHETOACIDOSICO 3. ACIDOSI LATTICA 4. IPOGLICEMIA (COMA IPOGLICEMICO) CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

38 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE ACUTE
1. SCOMPENSO (COMA) IPEROSMOLARE NON CHETOTICO Esordio spesso insidioso con sintomi sfumati (astenia, poliuria, polidipsia). Spesso precipitato da infezioni o terapie steroidee Progressiva disidratazione spesso non compensata per ridotto stimolo della sete Ipotensione, tachicardia, secchezza cutanea e delle mucose Confusione mentale, disorientamento  letargia  coma Esami di laboratorio: glicemia, ionemia, osmolarità, creatinina, mioglobina, chetoni (normali), CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

39 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE ACUTE
2. SCOMPENSO (COMA) CHETOACIDOSICO Il deficit insulinico spesso comporta la mobilizzazione dei depositi energetici del muscolo e del tessuto adiposo. Questo porta ad un aumento della formazione di corpi chetonici aggravato anche dall’aumento degli ormoni controregolatori. Si sviluppa acidosi metabolica per l’accumulo di acetoacetato, beta-idrossi-butirrato e chetoacidi. Ipotensione, tachicardia, secchezza cutanea e delle mucose Confusione mentale, disorientamento  letargia  coma Esami di laboratorio: glicemia, ionemia, osmolarità, creatinina, chetoni. CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

40 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE ACUTE
3. IPOGLICEMIA E COMA IPOGLICEMICO L’ipoglicemia iatrogena (da eccesso di terapia antidiabetica) è una eventualità frequente il cui rischio aumenta proporzionalmente alla ricerca di un compenso glicemico ottimale. In condizioni normali quando la glicemia scende a valori <70 mg/dL vengono progressivamente attivati i diversi sistemi controregolatori (glucagone, GH, catecolamine, cortisolo), che stimolando la gluconeogenesi epatica e riducendo l’utilizzazione periferica del glucosio, favoriscono l’utilizzo del glucosio nel SNC ed il ritorno della glicemia a valori normali. CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

41 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE ACUTE
3. IPOGLICEMIA E COMA IPOGLICEMICO Cause di ipoglicemia nel diabetico: Eccesso assoluto/relativo di terapia ipoglicemizzante I sintomi dell’ipoglicemia sono legati a: ATTIVAZIONE AUTONOMICA (simpatico e parasimpatico) Tachicardia, tremori, aritmie, sudorazione, nausea, fame NEUROGLICOPENIA Confusione mentale, aggressività, sopore, coma, morte Tutti i sintomi dell’ipoglicemia regrediscono prontamente con il ripristino di una glicemia normale CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

42 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE ACUTE
3. IPOGLICEMIA E COMA IPOGLICEMICO Il paziente diabetico può sviluppare la cosiddetta insensibilità all’ipoglicemia (HYPOGLYCAEMIA UNAWARENESS) Il SNC non è in grado di rilevare la caduta glicemica ed attuare i meccanismi di compenso. In questo caso si sviluppano i sintomi di neuroglicopenia senza sintomi premonitori soggettivi o segni obiettivi. CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

43 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE CRONICHE
OCCHIO: 1. Retinopatia diabetica (non proliferante e proliferante) 2. Cataratta RENE: 1. Glomerulosclerosi capillare 2. Infezioni 3. Necrosi tubulare (mdc) CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

44 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE CRONICHE
SISTEMA NERVOSO: 1. Neuropatia periferica (dolori, parestesie, ipoestesie) 2. Mononeuropatie 3. Neuropatia autonomica APPARATO CARDIOVASCOLARE: 1. Cardiopatia ischemica 2. Vasculopatia periferica (AAII) 3. Ulcere ischemiche CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

45 DIABETE MELLITO: COMPLICANZE CRONICHE
ALTRI QUADRI CARATTERISTICI DEL DIABETE: M. DI DUPUYTREN PIEDE DIABETICO COLELITIASI IMPOTENZA IPERTENSIONE IPOTENSIONE POSTURALE GASTROPARESI INFEZIONI CUTANEE E DELLE MUCOSE CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica

46 DIABETE MELLITO: LA GESTIONE DEL PAZIENTE
La gestione del paziente diabetico è multidisciplinare ed è legata a diverse figure professionali … Il Medico di Medicina Generale Il Medico Specialista Endocrinologo/Diabetologo Neurologo Nefrologo Oculista L’infermiere del Centro Antidiabetico L’infermiere del territorio L’infermiere dell’Emergenza L’infermiere ospedaliero L’infermiere delle RSA L’infermiere di strutture residenziali CDL INFERMIERISTICA, Medicina Generale e Specialistica


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