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PubblicatoAngelo Corrado Conti Modificato 9 anni fa
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La gestione La gestione è l’insieme delle operazioni svolte dalle persone presenti in azienda per ottenere e vendere beni e/o servizi. Nell’aspetto oggettivo, e con riferimento alla gestione ordinaria, si possono distinguere 5 tipologie di operazioni economiche fondamentali: Finanziamenti Investimenti Trasformazioni Disinvestimenti Rimborsi o Remunerazioni
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Finanziamenti Permettono all’azienda di avere a disposizione MEZZI MONETARI a titolo di CAPITALE PROPRIO O SOCIALE CAPITALE DI TERZI debito dell’azienda verso l’imprenditore o i soci debito dell’azienda verso terzi DEBITI DI FINANZIAMENTO
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Investimenti In particolare MODALITA’
Permettono all’azienda di acquisire i FATTORI PRODUTTIVI e FINANZIARI In particolare FATTORI A FECONDITA’ SEMPLICE FATTORI A FECONDITA’ RIPETUTA FATTORI FINANZIARI ES. MATERIE PRIME ES. IMPIANTI ES. PARTECIPAZIONI, CREDITI DI FINANZIAMENTO MODALITA’ Sono effettuati con MEZZI MONETARI DEBITI VERSO FORNITORI Se si paga il fornitore per CONTANTI Se si paga il fornitore successivamente all’acquisto DEBITI DI FUNZIONAMENTO
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Trasformazioni Permettono all’azienda di trasformare i FATTORI PRODUTTIVI (INPUT) in PRODOTTI FINITI O SERVIZI VENDUTI (OUTPUT) Sono operazioni di gestione interna che non si traducono in flussi monetari o economici con i terzi. Sono tuttavia operazioni economiche in quanto, a seconda dei rendimenti dei FATTORI PRODUTTIVI trasformati, incidono sul costo dei PRODOTTI FINITI.
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Disinvestimenti Avvengono con la cessione dei PRODOTTI O SERVIZI ottenuti o con l’incasso di crediti di finanziamento MODALITA’ Sono effettuati con MEZZI MONETARI CREDITI CONCESSI AI CLIENTI Se il cliente paga in CONTANTI Se il cliente paga successivamente alla cessione CREDITI DI FUNZIONAMENTO
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Rimborsi o remunerazioni
Sono effettuati con i MEZZI MONETARI messi a disposizione con le operazioni di disinvestimento REMUNERAZIONE RIMBORSO DEI SOCI DEI SOCI Con dividendi Sotto forma di capitale sociale esuberante DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI Con interessi Mutui
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CICLO DI GESTIONE Entrate mezzi monetari e simili
Rimborsi o Remunerazioni Finanziamenti Investimenti Trasformazioni Disinvestimenti Uscite mezzi monetari e simili Uscite mezzi monetari e simili
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CICLO DI GESTIONE PROBLEMI
- Non si riesce a collegare un CICLO di OPERAZIONI FONDAMENTALI (Fin./Inv./Dis./Rim. o Rem.) ad ogni singolo fenomeno (business, prodotto, impianto). - Nella vita dell’azienda vi sono MOLTEPLICI CICLI tra di loro interconnessi e accavallati. Occorre allora gestire GLOBALMENTE i FINANZIAMENTI e i DISINVESTIMENTI con cui far fronte alla GLOBALITA’ degli INVESTIMENTI e dei RIMBORSI/REMUNERAZIONI.
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La gestione Per una MIGLIORE GESTIONE occorre tuttavia CAPIRE e SEMPLIFICARE i COMPLESSI fenomeni aziendali, raggruppando le più significative operazioni economiche. E’ allora utile analizzare i PROCESSI PRODUTTIVI.
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La gestione: aspetto reddituale e monetario
Un modo utile per analizzare l’aspetto REDDITUALE e MONETARIO passa attraverso l’osservazione del processo produttivo. I processi produttivi sono un insieme di processi di operazioni, diversi tra di loro, ma concatenati e coordinati al fine di ottenere la produzione e la vendita di beni e servizi. In un’impresa industriale il processo produttivo deriva dal concatenamento dei seguenti processi: Processo di operazioni di acquisto Processo di operazioni di trasformazione Processo di operazioni di vendita
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I CICLI del PROCESSO PRODUTTIVO
Del processo produttivo possiamo individuare tre cicli: - Ciclo tecnico - Ciclo reddituale - Ciclo monetario
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I cicli del processo produttivo
Ciclo tecnico Inizia con il prelievo da magazzino delle materie prime e termina con il versamento dei prodotti a magazzino prodotti finiti. Tale ciclo corrisponde anche alla durata del processo di trasformazione (tempo di lavorazione o fabbricazione). Ciclo reddituale Inizia con il processo di acquisto (sostenimento di costi) e termina con la data in cui si vendono i prodotti (conseguimento di ricavi). Ciclo monetario Inizia con il momento in cui avviene il pagamento ai fornitori e termina con il momento in cui avvengono gli incassi dai clienti.
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I cicli del processo produttivo
Ciclo monetario Ciclo reddituale Ciclo tecnico tempo Acquisizione dei fattori produttivi Pagamento Magazzino Materie Prime Magazzino Prodotti Finiti Vendita correlata dei beni prodotti Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguimento dei ricavi
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I cicli del processo produttivo
Supponiamo che: - l’1/1 si acquistino materie prime, con pagamento a 30 giorni (il 31/1); - le materie prime rimangano a magazzino per 40 giorni, fino al 10/2; - il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti duri 10 giorni; - dopo la lavorazione, i prodotti finiti restino a magazzino per 8 giorni (dal 21/2-1/3); - l’1/3 si vendano i prodotti finiti, incassando a 10 giorni (l’11/3). - Ciclo tecnico 10 giorni (11/2 -21/2) - Ciclo reddituale 59 giorni (1/1 -1/3) Indica l’intervallo di tempo per il quale l’impresa deve disporre di finanziamenti - Ciclo monetario 39 giorni (31/1 -11/3)
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I cicli del processo produttivo
Ciclo monetario (39) Ciclo reddituale (59) Ciclo tecnico (10) tempo 1/1 31/1 11/2 21/2 1/3 11/3 Acquisizione dei fattori produttivi Pagamento Magazzino Materie Prime Magazzino Prodotti Finiti Vendita correlata dei beni prodotti Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguimento dei ricavi
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I cicli del processo produttivo
Difficilmente i 3 CICLI coincidono; anzi, nella quasi totalità dei casi, essi si svolgono continuamente, intersecandosi per tutta la durata della vita dell’impresa. Inoltre esistono MOLTI CICLI. E’ IMPORTANTE per ogni azienda ricostruire questi cicli, per garantire un EQUILIBRIO ECONOMICO e MONETARIO-FINANZIARIO (adeguata potenza finanziaria) della gestione.
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LE CONDIZIONI DI ECONOMICITA’
In sostanza occorre che: 1) l’impresa produca un Output > Input (Aspetto REDDITUALE) Input Risorse investite Costi Output Risorse cedute Ricavi 2) disponga di risorse finanziarie per far fronte tempestivamente ed economicamente alle obbligazioni assunte nello svolgimento dell’attività economica (Aspetto MONETARIO-FINANZIARIO)
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Perché il SISTEMA INFORMATIVO?
Per questo abbiamo bisogno di un SISTEMA INFORMATIVO che indaghi il complesso fenomeno aziendale e monitori il raggiungimento delle CONDIZIONI DI ECONOMICITA’. Il SISTEMA INFORMATIVO è il TERMOMETRO che misura il raggiungimento di tali CONDIZIONI. Il SISTEMA INFORMATIVO può essere definito come: l’insieme delle procedure dei flussi informativi finalizzati a sostenere i soggetti aziendali preposti all’attività decisionale e di controllo e a soddisfare il fabbisogno informativo di soggetti esterni all’azienda.
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SISTEMA INFORMATIVO Su cosa? Scopo Per chi? Fornire informazioni Come?
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SISTEMA INFORMATIVO “CREO REDDITO POSITIVO?” “COME CREO REDDITO?”
sui risultati conseguiti (in termini di reddito d’impresa e correlato capitale di funzionamento) 1 “CREO REDDITO POSITIVO?” Su cosa? 2 sulle modalità di utilizzo delle risorse impiegate (materie prime, immobilizzazioni, lavoro, servizi): efficienza “COME CREO REDDITO?”
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SISTEMA INFORMATIVO - (prevalentemente) per soggetti all’esterno dell’azienda 1 Azionisti, banche, Amministrazione Finanziaria, clienti, fornitori (stakeholder) orientati a conoscere l’andamento dell’azienda per orientare il proprio rapporto con l’azienda stessa. Per chi? 2 - per soggetti all’interno dell’azienda Management e proprietari, per supportare il processo decisionale e di controllo.
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SISTEMA INFORMATIVO Avendo come oggetto di rilevazione i processi di scambio che l’azienda pone in essere con terze economie (fatti esterni) 1 Come? 2 Avendo come oggetto di rilevazione le modalità di svolgimento interno della gestione (fatti interni) “COME PRODUCO?”
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Contabilità Analitica
E’ la contabilità su cui ci concentreremo 1 Contabilità Generale Ecco che allora individuiamo, nell’ambito del sistema informativo, 2 tipologie di rilevazioni SISTEMATICHE CO. GE. 2 Contabilità Analitica CO. AN.
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Contabilità Analitica
Riepilogando …. Contabilità Generale 1 Soddisfa prevalentemente le esigenze informative esterne, attraverso la determinazione del reddito di esercizio e del connesso capitale di funzionamento, andando a rilevare i fatti esterni. Contabilità Analitica 2 Soddisfa le esigenze conoscitive degli organi di governo aziendale, attraverso l’analisi di costi, di ricavi e risultati economici relativi a specifici oggetti (singoli prodotti, linee di prodotti, processi produttivi, reparti, aree di affari, centri di costo, ...), andando a rilevare i fatti interni di gestione.
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CONTABILITA’ GENERALE
Come detto, ha una valenza informativa prevalentemente esterna, e rileva i COSTI e i RICAVI generati da scambi con terze economie. N.B.: “ricavi”: quindi occorrerà distinguere la produzione venduta da quella semplicemente ottenuta
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La gestione: fatti esterni e fatti interni
I fatti interni non generano rapporti con terzi e sono connessi al processo di trasformazione tecnica (trasferimento di materie prime dal magazzino MP ai reparti produttivi e trasferimento dei prodotti ottenuti al magazzino PF). Fatti interni ↺ Fatti esterni I fatti esterni si concretizzano in atti di scambio con terzi (operazioni di acquisto di fattori produttivi, operazioni di vendita di prodotti, operazioni di regolamento di debiti e crediti commerciali).
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Ricavi di esercizio – Costi di esercizio = Risultato di esercizio
FORMULA FONDAMENTALE Ricavi di esercizio – Costi di esercizio = Risultato di esercizio Problema: I costi e i ricavi sono sfasati temporalmente In genere: COSTI all’inizio del ciclo produttivo RICAVI alla fine del ciclo produttivo
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FORMULA FONDAMENTALE Cosa faccio?
Dal punto di vista teorico, abbiamo un’unica soluzione: determinare il risultato alla fine della vita aziendale. In effetti, se tutto è così intrecciato, solo quando “finisce” l’azienda possiamo conoscere il RISULTATO. Di fatto non facciamo così: non possiamo aspettare la fine dell’azienda per sapere se l’impresa ha avuto un Utile o una Perdita. NON VA BENE!!!
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LA GESTIONE: PERIODO ED ESERCIZIO
LASSO DI TEMPO (di durata solitamente pari a 12 mesi, spesso coincidenti con l’anno solare) PRESCELTO PER MONITORARE L’ATTIVITA’ DI GESTIONE DELL’IMPRESA IN CIASCUN PERIODO AMMINISTRATIVO PERIODO concetto temporale ESERCIZIO INSIEME DELLE OPERAZIONI COMPIUTE DURANTE CIASCUN PERIODO AMMINISTRATIVO concetto economico
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Reddito di esercizio Dal punto di vista pratico, si considerano i COSTI e i RICAVI correlati ad un periodo amministrativo (anno) Si attribuiscono al singolo esercizio solo i COSTI dei fattori produttivi sostenuti per i prodotti venduti (nell’esercizio) PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Con questo principio andiamo a correlare i COSTI ai RICAVI
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Reddito di esercizio Dal punto di vista pratico, si considerano i COSTI e i RICAVI correlati ad un periodo amministrativo (anno) Si attribuiscono al singolo esercizio solo i COSTI dei fattori produttivi sostenuti per i prodotti venduti (nell’esercizio) PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Con questo principio andiamo a correlare i COSTI ai RICAVI
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PRINCIPIO DI COMPETENZA
Per la determinazione del risultato economico occorre rifarsi al CRITERIO DELLA COMPETENZA Per la determinazione del reddito occorre fare riferimento ad un periodo T, e in tale periodo, è necessario dedurre dai ricavi di vendita i CORRELATI costi dei soli fattori impiegati per ottenere la produzione da cui originano i ricavi.
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Rappresentazione grafica del principio della competenza
Ciclo monetario Ciclo reddituale Ciclo tecnico tempo Acquisizione dei fattori produttivi Pagamento Magazzino Materie Prime Magazzino Prodotti Finiti Vendita correlata dei beni prodotti Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguimento dei ricavi 31/12 1/1
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La CONTABILITA’ GENERALE D’ESERCIZIO
Perché utilizza come strumento di rilevazione il conto Perché osserva l’impresa nel suo insieme Perché il suo ciclo di rilevazione è tipicamente annuale
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Il SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
In relazione allo specifico strumento adottato per misurare e rappresentare i fenomeni di gestione, si distinguono: Extra-contabili o statistiche o fuori conto Contabili RILEVAZIONI Sono rilevazioni che utilizzano, come tipico strumento di rilevazione, il conto e le relative metodologie contabili Sono rilevazioni che ricorrono ad altra strumentazione. Quando attingono alla strumentazione offerta dalla metodologia matematico-statistica (tabelle, grafici, rapporti, diagrammi, schede, ecc.) tali rilevazioni vengono definite matematico-statistiche. Le rilevazioni statistiche in senso puro sono quelle che che osservano un determinato fenomeno aziendale per una certa serie di periodi e ne studiano l’andamento nel tempo allo scopo di conoscerne la tendenza evolutiva. Possono distinguersi in interne ed esterne.
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Il SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
ESEMPI Contabili Extra-contabili Rilevazioni non statistiche Costo del bene A 100 Materia Prima: Mano d’op. diretta: Costi indir. industriali: Costo del bene A: Rilevazioni statistiche 100 Costo t Andamento del costo del bene A nel tempo
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patrimoniale / accessoria
Le diverse gestioni Nell’azienda di produzione si possono distinguere le gestioni: caratteristica Operazioni connesse all’attività principale acquisto di fattori produttivi / trasformazione / vendita pagamento debiti / incasso crediti patrimoniale / accessoria Operazioni connesse all’impiego di liquidità eccedente rispetto al fabbisogno della gestione caratteristica: investimento in titoli / locazione immobili non strumentali finanziamenti concessi a terzi finanziaria Operazioni per l’acquisizione di finanziamenti necessari per coprire il fabbisogno dell’azienda: accensione prestiti / rimborso prestiti pagamento interessi sul debito Operazioni eccezionali sotto il profilo temporale o aziendale straordinaria tributaria Operazioni per l’assolvimento degli oneri fiscali
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La CONTABILITA’ GENERALE D’ESERCIZIO
E’ OBBLIGATORIA perché prevista dal codice civile. DOVE? Art del codice civile LIBRO V - Del lavoro TITOLO II - Del lavoro nell’impresa CAPO III - Delle imprese commerciali e delle altre imprese soggette a registrazione SEZIONE III - Disposizioni particolari per le imprese commerciali Paragrafo 2 - Delle scritture contabili E’ prevista anche dalla normativa fiscale.
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La CONTABILITA’ GENERALE D’ESERCIZIO
E detta anche “SISTEMATICA”, perché costituisce un insieme coordinato di scritture complesse aventi come scopo la determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento E’ supportata dalle contabilità ELEMENTARI, attraverso cui si rilevano le variazioni, fisiche o monetarie, di singoli oggetti semplici (denaro, cassa, impianti,..) che vengono analizzati distintamente, senza essere tra loro coordinati. Le contabilità ELEMENTARI sono una prima forma di raccolta dei dati e servono soprattutto di preparazione alle rilevazioni SISTEMATICHE (di CO.GE e CO.AN.). Sono: la Prima Nota, il libro Cassa, le scritture elementari riguardanti i rapporti con le banche, riguardanti il personale, relative ai clienti e ai fornitori, relative al magazzino, relative ai beni ammortizzabili.
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La CONTABILITA’ GENERALE D’ESERCIZIO
E’ “CONSUNTIVA” e “CRONOLOGICA” Perché rileva le singole operazioni aziendali progressivamente, cioè secondo un ordine temporale. Perché rileva i fatti della gestione passata.
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IL CONTO E’ un apposito prospetto dove effettuare le registrazioni contabili. Il CONTO può essere definito come un prospetto in cui si registrano le quantità riguardanti un dato oggetto, allo scopo di metterne in evidenza la grandezza iniziale e le sue successive variazioni. Didatticamente, utilizzeremo un conto SINOTTICO, detto anche a , contenente solo i valori monetari. T
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IL CONTO Il CONTO è intestato all’“oggetto” di cui si vogliono registrare le quantità. E’ diviso in due SEZIONI nelle quali annotare separatamente le VARIAZIONI di opposto segno e/o diverso significato. La SEZIONE di sinistra è detta “DARE”, a volte indicata con il segno (+), la SEZIONE di destra è detta “AVERE”, a volte indicata con il segno (-). Titolo o intestazione (sez. DARE) o ( + ) (sez. AVERE) o ( - ) Variazioni aumentative o diminutive Variazioni aumentative o diminutive
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IL CONTO N.B. I termini DARE e AVERE devono considerarsi puramente convenzionali, avendo perduto il loro significato lessicale originario. Occorre quindi evitare l’errore di considerare la sezione DARE come “loco” dove annotare sempre gli incrementi dell’oggetto di conto e viceversa la sezione AVERE come “loco” per annotare i decrementi.
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TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Aprire o accendere un conto significa registrare la prima scrittura dopo averlo intestato ad un determinato oggetto. Banca c/c D ( + ) A ( - ) 100 Tenere un conto significa registrare progressivamente le scritture ad esso relative. Banca c/c D ( + ) A ( - ) 100 250 200 50
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TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Addebitare un conto significa iscrivere un valore nella sezione DARE. Banca c/c D ( + ) A ( - ) 100 Accreditare un conto significa iscrivere un valore nella sezione AVERE. Banca c/c D ( + ) A ( - ) 250
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TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Il saldo di conto è dato dalla differenza tra il totale dei valori iscritti in DARE e quello dei valori iscritti in AVERE. Banca c/c D ( + ) A ( - ) 100 200 250 50 350 totale 250 totale 100 Saldo
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TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Chiudere un conto significa iscrivere il saldo nella sezione in cui il totale dei valori è minore. Banca c/c D ( + ) A ( - ) 100 200 250 50 100 Saldo 350 totale 350 totale dopo la chiusura
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TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Un conto si dice spento quando presenta un saldo uguale a zero. 100 Banca c/c D ( + ) A ( - ) 200 250 50 350 totale 350 totale Saldo
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I SUPPORTI DEL SISTEMA CONTABILE
Piano dei conti: insieme dei conti che si prevede di utilizzare per la rilevazione dei fatti di gestione. Libro mastro: insieme concreto dei conti impiegati per rilevare le operazioni aziendali. Riporta i fatti di gestione classificati per conto (scritture sistematiche). Libro giornale: serie di articoli con cui sono rilevate cronologicamente le operazioni aziendali (scritture cronologiche). Ogni articolo contiene la descrizione dell’operazione e gli importi degli addebitamenti e degli accreditamenti da riportare nei conti del mastro.
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