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CORSO DI DEMOGRAFIA – Storia & Scenari

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Presentazione sul tema: "CORSO DI DEMOGRAFIA – Storia & Scenari"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI DEMOGRAFIA – Storia & Scenari
Giuseppe A. Micheli LEZIONE 3 L’ancien régime Demos - Storia e Scenari - 3

2 Argomenti di questa lezione
In questa lezione discuteremo dei seguenti argomenti: L’Europa nel secondo millennio Fluttuazioni delle morti e differenziali per età Regolazione e fluttuazione delle nascite Inversione del feedback popolazione - risorse Demos - Storia e Scenari - 3

3 L’Europa dopo l’anno Mille
Periodo di riferimento 0-200 Incremento annuo ‰ +2,4 +2,9 -5,9 +2,5 +2,8 +0,6 +3,1 +5,5 +7,2 +6,9 +5,7 +5,3 Demos - Storia e Scenari - 3

4 Storia della patata Portata dai conquistatori spagnoli dalle Americhe, a parità di superficie coltivata contiene più calorie di qualsiasi altro prodotto; ha alto potere nutrizionale; consente di costituire provviste di cibo per l’inverno. E pur provenendo da climi temperati caldi, si adatta ai quadri climatici più diversi. Ma la sua diffusione universale tarda di oltre due secoli tranne che dove la estrema povertà fa rompere gli indugi (Irlanda). Antoine de Parmentier, chimico e agronomo, di ritorno dalla guerra dei Sette Anni, salvato nella prigionia in Germania da una alimentazione basata sul tubero, per convincere la Francia della sua bontà e valore nutrizionale organizzò nel 1767 a Versailles una cena passata alla storia come “cena delle patate”, con venti portate a base di patate (tra cui le patate al forno, oggi “à la Parmentier”). Grazie a questa campagna pubblicitaria la patata acquistò appeal per la nobiltà di corte e il consumo di questa sedusse di riflesso la massa della popolazione. La patata fu a lungo messa al bando dalla credenza popolare. Voleva infatti la “teoria dei segni”, per la quale “il simile cura o colpisce il simile” che un tubero così nodoso e con escrescenze mostruose non poteva che ricordare, e quindi causare, la lebbra. Solo da fine ‘700, grazie anche a Parmentier, la patata inizia la sua diffusione. Demos - Storia e Scenari - 3

5 Dinamica morti-nascite nell’ancien régime
L’incremento dei decessi è generalmente accompagnato (talora preceduto) da un calo di matrimoni e concepimenti, più forte e prolungato nel caso di crisi di sussistenza che non in epidemie, imputabile a più cause: meno matrimoni = meno donne esposte a rischio di concepire; maggiore mortalità = meno donne in età feconda; condizioni sanitarie sfavorevoli e denutrizione producono calo della fecondità naturale; fattori volontari frenano la fecondità legittima. Al cessare della crisi si ha in genere ripresa dei matrimoni (recupero di quelli rinviati e secondi matrimoni) e qualche mese dopo di concepimenti e nascite, mentre contemporaneamente i decessi scendono sotto i livelli precedenti la crisi. Demos - Storia e Scenari - 3

6 Crisi di mortalità, crisi demografica
Del Panta (1980) lega la gravità di una crisi di mortalità a tre fattori: l’entità delle perdite subite dalla popolazione, la capacità di recupero della popolazione stessa, la diversa intensità con cui la crisi colpisce differenti classi di età. Si parla di "piccola" o "grande" crisi di mortalità quando lo scarto percentuale dei morti nell’anno di crisi (rispetto a quelli degli anni normali) supera rispettivamente le soglie del 50% e del 300%. Se non consideriamo una particolare selettività dell’età, un aumento del 50% delle morti in un anno può impedire alla generazione colpita dalla crisi nel primo anno di vita di riprodurre, in futuro, integralmente se stessa, quale che sia il recupero Se la popolazione ha in sé capacità di reazione per ridurre i danni provocati dalla crisi, le unioni coniugali dissolte per morte di uno dei coniugi si riformeranno attingendo al “mercato” della popolazione adulta non coniugata o vedova, la morte di uno o più figli potrà esser compensata da un accrescimento della fecondità delle coppie. Demos - Storia e Scenari - 3

7 La tavola di Graunt 1662 Di 100 cento individui ne muoiono nei primi 6 anni 36. I 10 anni seguenti 24. Il secondo decennio 15. Il terzo decennio 9. Il quarto decennio 6. Il seguente 4. Il seguente 3. Il seguente 2. Il seguente 1. Ne segue che di 100 individui concepiti ne sopravvivono: alla fine di 6 anni ………..64 alla fine di 16 anni ………40 alla fine di 26 …………….25 alla fine di 36 …………….16 alla fine di 46 …………….10 alla fine di 56 ……………. 6 alla fine di 66 ……………. 3 alla fine di 76 ……………. 1 alla fine di 80 ……………. 0 Demos - Storia e Scenari - 3

8 Curve di sopravvivenza (Londra 1662 Italia 2000 e Malawi 2000)
Demos - Storia e Scenari - 3

9 Fluttuazioni del numero di morti in Ancien Régime
Demos - Storia e Scenari - 3

10 Curva di fecondità age-specific ancien régime
Demos - Storia e Scenari - 3

11 Fluttuazioni ancien régime / 2
Le fasi di una fluttuazione ancien régime: Prima fase = steady state: nascite e morti sono costanti, le prime di poco superiori alle seconde (la popolazione cresce lentamente). Seconda fase = crisi: l’andamento delle morti si impenna, ha un picco e poi discende sotto il livello steady state; le nascite declinano (talora già prima dell’arrivo della crisi). Terza fase = ripristino: la mortalità si riporta ai valori standard, le nascite sono inizialmente superiori allo standard, il che consente di ripristinare le dimensioni di sopravvienza della popolazione nt mt Pt Demos - Storia e Scenari - 3

12 Malthus, e il feedback dei freni positivi
L’interazione tra dinamiche demografiche e di risorse spiega  la ragione del mantenimento ‘omeostatico’ dei livelli demografici come un esempio di circuito a feedback o retroazione negativa. Il “principio di popolazione” che Malthus enuncia nel suo Saggio è la somma di queste tre proposizioni: a) la popolazione è limitata dai mezzi di sussistenza; b) essa si accresce col crescere dei mezzi di sussistenza, a meno che non sia impedita da freni forti ed evidenti; c) i freni sono costituiti da costrizione morale, vizio e miseria (positive check) La capacità omeostatica dei sistemi demografici Ancien Regime è dovuta al circuito a feedback negativo tra popolazione e risorse Demos - Storia e Scenari - 3

13 Cosa è un circuito a feedback
Un circuito a feedback negativo è una sequenza di relazioni causa-effetto il cui esito finale è riportare ‘a norma’ una variabile del sistema Principio maltusiano: Crescita della popolazione oltre i limiti di risorse disponibili  Pressione demografica innesca l’azione dei positive checks  I freni riconducono a norma la popolazione. Pentola a pressione: Calore della fiamma aumenta la pressione interna  Oltre una soglia la pressione alza la valvola di sfogo  La fuoriuscita del vapore riporta il sistema a regime. Demos - Storia e Scenari - 3

14 Cos’è un circuito a feedback positivo
Traffico automobilistico intorno a una scuola: Il traffico cresce  Aumentano i pericoli legati al traffico per i bambini che vanno a scuola  Cresce la consuetudine di portarli a scuola in auto  Il traffico nuovamente cresce. Demos - Storia e Scenari - 3

15 Wrigley: il circuito feedback ‘malthusiano’
Se per uno choc iniziale cresce la fecondità Aumenta la domanda comples. alimentare La fecondità torna ai valori iniziali Aumenta la mortalità Cala la disponibilità alimentare procapite Relazione positiva: Relazione negativa: Demos - Storia e Scenari - 3

16 Boserup: il ruolo esogeno della popolazione nel take off
Aumenta la domanda comples. alimentare Cresce la fecondità Cresce la offerta di lavoro Incremento a produzione Impulso a tecniche agricole intensive Diminuisce la mortalità Cresce la disponibilità alimentare procapite Cresce la do-manda di lavoro Relazione positiva: Relazione negativa: Demos - Storia e Scenari - 3


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