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PubblicatoFaustina Rossi Modificato 9 anni fa
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La Pac: cenni storici La Politica agricola è stata una delle più importanti politiche della Comunità europea, menzionata nel Trattato di Roma del 1957 ed entrata in vigore nel Fortemente voluta dalla Francia e dai Paesi Bassi che ne hanno tratto i maggiori benefici I suoi obiettivi iniziali erano: incrementare la produzione garantire i redditi del settore primario attraverso il sostegno dei prezzi dei prodotti agricoli più standardizzati (cereali, carne, latte, olio, zucchero, ecc.) Stabilizzare i mercati
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La Pac: cenni storici garantire l’approvvigionamento dei generi alimentari per i consumatori europei attraverso sussidi agli agricoltori legati al livello della produzione aumentare la produttività del settore agricolo attraverso incentivi agli investimenti alle aziende agricole assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori Lo strumento finanziario della PAC era il Fondo Europeo Agricolo d'Orientamento e di Garanzia (FEAOG) composto da due sezioni distinte Garanzia (intervento di sostegno ai mercati) ed Orientamento (interventi strutturali)
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La Pac: cenni storici L’approccio iniziale alla politica agricola consentì di raggiungere gli obiettivi di autosufficienza e di stabilità dei redditi agricoli che si era prefissato ma fece dell’agricoltura un settore protetto e non in grado di competere sui mercati mondiali In particolare gli obiettivi perseguiti non erano del tutto compatibili. Quello di proteggere i mercati e di sostenere i prezzi non erano compatibili con l’assicurare prezzi bassi ai consumatori ed incrementare la produttività I costi di questa politica inoltre si rivelarono altissimi: la politica agricola venne ad assorbire fino a due terzi del bilancio comunitario Infine vennero a manifestarsi fenomeni di eccedenze in moltissime produzioni
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La Pac: cenni storici I principi su cui si basava la politica agricola erano: unità del mercato, preferenza comunitaria e solidarietà finanziaria I prodotto agricoli potevano circolare liberamente all’interno dell’U.E. a prezzi simili. Ma i prezzi dei prodotti agricoli non erano quelli di mercato. Quando il prezzo del prodotto agricolo cadeva sotto una certa soglia, agenzie incaricate acquistavano la produzione eccedentaria al fine di sostenere il prezzo
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La Pac: cenni storici Le esportazioni dei prodotti agricoli ricevevano sussidi ogni qual volta il loro prezzo nel mercato mondiale cadeva al di sotto di una certa soglia Sulle importazioni dei prodotti agricoli veniva applicata una tassa ogni qual volta il loro prezzo cadeva al di sotto di una certa soglia I costi della politica agricola ricadevano su tutti gli stati membri e non solo su chi beneficiava della politica
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La Pac: cenni storici In sintesi si fece dell’agricoltura un mercato comune ma non concorrenziale e protetto all’esterno
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La Pac: cenni storici Negli anni ottanta cominciò un processo di cambiamento al fine di riportare l’agricoltura nell’ambito di una economia di mercato. Le pressioni per un cambiamento venivano all’interno dell’U.E. dai Paesi che pagavano per la Pac ma non ne usufruivano e all’esterno dai Paesi che subivano il protezionismo europeo
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Una delle riforme più importanti fu la cosiddetta riforma Mac Sherry del 1992 i cui principali cambiamenti furono: una riduzione di circa il 30% dei prezzi agricoli per aumentare la competitività dei prodotti nei mercati mondiali sussidi al reddito degli agricoltori per compensarli della perdita legata alla diminuzione dei prezzi (i sussidi non sono più legati ai livelli di produzione e si mette pertanto in discussione il principio dell’accoppiamento) misure per ridurre le produzioni eccedentarie (quote, sanzioni, abbandono di terreni etcc..)
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La Pac: cenni storici Inoltre i sussidi agli agricoltori vengono adesso fatti dipendere anche da una serie di condizionalità relative al rispetto di norme sulla tutela dell’ambiente naturale gli standard fitosanitari la sicurezza alimentare il benessere degli alimenti
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La Pac: cenni storici Un cambiamento successivo nella natura della politica agricola si ha nel 1999 nell’ambito del processo di Agenda 2000. Con Agenda 2000 all’agricoltura viene riconosciuto, oltre alla funzione produttiva, il contributo nella conservazione del paesaggio, nella protezione dell’ambiente, della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari e del benessere degli animali. Viene introdotto il concetto di multifunzionalità e gettate le basi per lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile e concorrenziale. Viene inoltre creato un “secondo pilastro” della politica agricola dedicato (accanto a quello tradizionale della regolazione dei mercati) esclusivamente allo sviluppo rurale finanziato dal FEOGA.
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La Pac: cenni storici Nel 2003 si ha una ulteriore riforma i cui punti fondamentali sono: Maggiore orientamento dell’agricoltura al mercato e un rafforzamento del ruolo imprenditoriale degli agricoltori; sostegno più selettivo e mirato, indirizzato non più al prodotto ma al produttore e, dunque, disaccoppiato dalla quantità di prodotto; promozione di un’agricoltura sostenibile, in linea con le attese dei cittadini europei e dunque sempre più rispettosa di standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere degli animali; maggiore equità nella distribuzione del sostegno pubblico accordato all’agricoltura;
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La Pac: cenni storici maggiore enfasi sullo sviluppo rurale
una PAC più compatibile con i vincoli internazionali imposti dalla WTO; semplificazione amministrativa e normativa della PAC.
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La Pac: cenni storici LA DIREZIONE DEI CAMBIAMENTI
Il disaccoppiamento degli aiuti diretti erogati agli agricoltori, vale a dire la trasformazione di tutti gli attuali pagamenti della PAC in un pagamento unico per azienda disaccoppiato, slegato dalle scelte produttive degli agricoltori. la condizionalità, ovvero il principio che subordina l’erogazione del pagamento unico al rispetto di norme riguardanti ambiente, sicurezza, benessere degli animali; la “modulazione” degli aiuti cioè una riduzione lineare degli aiuti della PAC il cui gettito, tuttavia, rimane al settore agricolo, perché finanzia nuove misure di sviluppo rurale destinate ad agricoltori e allevatori un pacchetto di nuove misure di sviluppo rurale (da finanziarie, appunto, con il gettito della modulazione) su qualità, benessere degli animali, adattamento ai nuovi standard, giovani agricoltori, servizi di consulenza aziendale
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La Pac: cenni storici Nel viene varata una vera e propria politica di sviluppo rurale. Adesso la Pac ha due pilastri. Il primo, quello tradizionale finanziato dal un Fondo denominato FEAGA (il vecchio FEOGA sezione Garanzia) Il secondo, di sviluppo rurale, finanziato da un nuovo fondo, il FEASR (che sostituisce il FEOGA sezione orientamento) regolata dal Regolamento (CE) n.1698/2005 del Consiglio Gli obiettivi della politica sono: accrescere la competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l'innovazione; b) valorizzare l'ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio; c) migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche.
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La Pac: cenni storici Gli assi principali della politica di sviluppo rurale sono: Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale Leader
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Leader: la filosofia di fondo
L’Iniziativa Comunitaria Leader (Liaisons entre actions de développement de l’économie rurale) viene lanciata nel 1991 per promuovere lo sviluppo integrato, endogeno e sostenibile delle aree rurali. L’Iniziativa parte dall’idea dell’esistenza di una molteplicità di modelli di sviluppo a livello locale. Questa molteplicità deriva dalle specificità intrinseche ad ogni territorio. Nell’ambito delle aree rurali si parte pertanto dal presupposto che lo sviluppo è basato sulla creazione di forti legami fra territorio, popolazione, attività e istituzioni. Il programma Leader ha sostenuto l’elaborazione e la concertazione di piani di sviluppo multisettoriali e integrati (Piani di Azione Locali/Piani di Sviluppo Locale), gestiti da partenariati orizzontali creati ad hoc (Gruppi di Azione Locali) ed espressione delle principali componenti economiche e sociali locali.
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Leader: la filosofia di fondo
Ai GAL viene offerto un menu di interventi che spazia da quelli più tradizionali, quali gli aiuti in conto capitale alle imprese, a quelli più innovativi, quali i fondi di garanzia per la promozione ed il sostegno degli investimenti, oltre a una serie di strumenti che non hanno funzione diretta di sostegno finanziario, ma piuttosto di sostegno alla progettualità locale ed al capitale umano: animazione, formazione, assistenza tecnica, etc.
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Leader: la filosofia di fondo
Il carattere “pilota” e “innovativo” di Leader ha permesso di sperimentare una programmazione endogena e partecipata dello sviluppo; la sua attuazione ha spesso favorito l’adozione di soluzioni organizzative più alla portata delle problematiche locali; ha offerto la possibilità di introdurre strategie volte a valorizzare le risorse ed i prodotti locali; ha contribuito anche a migliorare la capacità progettuale a livello locale, migliorando l’accesso anche ad altre opportunità di finanziamento comunitarie e/o nazionali
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Le generazioni Leader Leader 1: 1989-94 Leader 2: 1994-1999
Leader plus: Leader Asse 4 del PSR:
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