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1968 Anno della contestazione il passaggio dall’uomo della tribù a

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Presentazione sul tema: "1968 Anno della contestazione il passaggio dall’uomo della tribù a"— Transcript della presentazione:

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2 1968 Anno della contestazione il passaggio dall’uomo della tribù a
quello del PIANETA. ( Ernesto Balducci ) INIZIO DELLA GLOBALIZZAZIONE

3 1968 Grande apertura a orientamenti e opinioni diversi. Una sola vera discriminante ci sentiamo di mettere necessariamente all’inizio ed è quella, forse ovvia, ma assai importante da tenere ferma, che “solo le posizioni tolleranti sono tollerate”. Le diverse opinioni anzitutto si conoscono, eventualmente si scontrano, e comunque si arricchiscono a vicenda.

4 1968 Incontri nei quali si sia disponibili, con tutte le difficoltà che conosciamo, a spogliarsi non certo delle proprie convinzioni profonde e dei propri sentimenti, ma di quelli che possono invece – a un esame più accurato – rivelarsi dei malcelati pregiudizi.

5 1968 Ciò implica che sono escluse da questo spazio
opinioni e forme di discussioni che non siano fondamentalmente rispettose delle differenze; evitiamo di ricorrere all’insulto o alla denigrazione delle posizioni diverse, senza argomentazioni, ma solo per superficiali slogan.

6 1968 Gli obiettivi comuni ai diversi movimenti erano:
- la riorganizzazione della società sul principio di uguaglianza. - eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

7 Art. 3 (Costituzione Italiana)
1968 Art. 3 (Costituzione Italiana) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

8 1968 Art. 11 (Costituzione Italiana)
il rinnovamento della politica in nome della partecipazione di tutti alle decisioni; l'estirpazione della guerra come forma di relazione tra gli stati. Art. 11 (Costituzione Italiana) L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, ...

9 1968 1962 - Manifesto di Port Huron
Un programma ricco, ancora oggi, di ispirazione: La politica intesa come: - valore di comunità; - crescita per tutti; - democrazia diretta. non come: - sopraffazione; - affarismo; - gioco di potere.

10 1968 Il manifesto di Port Huron è considerato la
pietra miliare del Gli studenti del gruppo, guidati da Hayden, il futuro marito di J. Fonda, scrivevano: “Siamo figli della nostra generazione, cresciuti nel benessere, parcheggiati nelle Università, e guardiamo al mondo che ereditiamo con sconforto”. Il concetto fondamentale che emerse fu la “Democrazia Diretta”.

11 1964 – La rivolta di Berkeley –
1968 1964 – La rivolta di Berkeley – Un movimento non violento che chiede il Free Speech, cioè libertà di parola – confronto delle idee. Niente ostilità, niente bandiere bruciate, niente avversione per la tradizione americana, ma affermazione del sacro principio costituzionale, di quel principio che protegge la libertà di parola e di pensiero.

12 1968 Alle centinaia di contestatori il sociologo McAdam chiede: “Che fine avete fatto?” La maggioranza fa il medico ma in ospedale, l’avvocato ma per cause sociali, il pubblicitario, altro; nelle professioni con un ideale, dicendo comunque sempre NO a inquinatori e tabacco.

13 1968

14 Contestazione Studentesca
1968 Contestazione Studentesca Nelle scuole gli studenti contestavano: l’autoritarismo e i pregiudizi dei professori; - i pregiudizi della cultura ufficiale; - il sistema scolastico classista e obsoleto.

15 Protesta studentesca:
1968 Protesta studentesca: Muovendo da una radicale critica dell’istituzione Universitaria (critica dell’università borghese, classista e autoritaria), essa seguì l’evoluzione dei movimenti studenteschi di tutti gli altri paesi industrializzati dell’Occidente, trasformandosi rapidamente in un movimento di contestazione globale della società capitalistica.

16 1968 La protesta giovanile fu caratterizzata in tutti i paesi occidentali da una serie di temi comuni - anti-autoritarismo, anti-imperialismo, - critica della società dei consumi, - assemblearismo come affermazione di Democrazia Diretta). I giovani non si riconoscevano nei modelli di vita dominanti, rifiutati come conformisti.

17 1968 L’Università in Italia è molto carente sia sul
piano dei contenuti formativi sia sul piano delle strutture (aule, laboratori), non idonee a soddisfare le esigenze di una popolazione universitaria in continua crescita (da circa unità nel 1951 era passata a nel 1968).

18 1968 Una grande corrente del movimento studentesco, abbastanza politicizzato , promosse la lotta di classe del proletariato contro la borghesia; e su questo terreno di lotta il movimento entrò in antagonismo con le organizzazioni storiche della classe operaia (PCI e CGIL in primo luogo), considerate integrate nel sistema capitalistico.

19 1968 Migliaia di giovani parteciparono alle
occupazioni di facoltà e scuole, ai sit-in e ai cortei: spesso sfociarono in violenti scontri con la polizia. (Valle Giulia a Roma – 1 Marzo 1968)

20 1968 L’agitazione, però, non riuscì a raggiungere obiettivi concreti né sul piano del rinnovamento del sistema educativo né su quello degli equilibri politici. Prigioniera dei suoi miti rivoluzionari, essa scontò la propria incapacità di elaborare proposte innovative percorribili.

21 1968 L’unico provvedimento adottato dal
governo fu la LIBERALIZZAZIONE per l’accesso all’Università (1969). Questa misura era finalizzata anche a posticipare l’ingresso nel mercato del lavoro, ma ebbe il merito di consentire a tanti giovani, di famiglie meno abbienti, di seguire un corso di laurea.

22 1968 “Alle università in mobilitazione” Siamo studenti e studentesse
delle scuole in mobilitazione. Si moltiplicano le iniziative volte a ricomporre un' opposizione sociale ai progetti di smantellamento dell'istruzione e della ricerca pubblica.

23 1968 E' nato un movimento nuovo, fatto di studentesse e studenti
che hanno a cuore il loro presente e futuro, che vedono nella conoscenza l'unico strumento di emancipazione dalla subordinazione al mercato e dalla precarietà.

24 1968 La battaglia per un' istruzione pubblica
e di qualità sta attraversando tante città e sta diventando un momento di riscatto civile e sociale di tutto il paese. Non è per noi la solita protesta, è per noi una battaglia determinante per il futuro.

25 1968 Manifestiamo contro il tentativo di smantellare e privatizzare i luoghi del sapere; siamo uniti per condannare una vita di grandi precarietà; ci unisce il desiderio di lottare per una conoscenza realmente libera e accessibile. Studentesse e studenti delle scuole in agitazione.

26 1968 Nelle fabbriche gli operai rifiutavano l’organizzazione del lavoro e i principi dello sviluppo capitalistico che mettevano in primo piano il profitto a scapito dell’elemento umano.

27 1968 Diritti Sindacali L’ “Autunno Caldo” del 1969 .
Ondata di scioperi e di agitazioni sindacali senza precedenti per intensità e durata nella storia dell’Italia repubblicana. L’autunno caldo esplose in occasione dei rinnovi contrattuali di numerose categorie di lavoratori dell’industria ed ebbe come protagonista la figura dell’operaio massa.

28 1968 L’operaio massa era di giovane età, sovente emigrato dal Mezzogiorno, a bassa qualifica professionale, componente numericamente preponderante della manodopera impiegata nella grande industria. Ai ritmi intensi di lavoro secondo l’organizzazione tayloristica dei processi lavorativi, retribuito con bassi salari, l’operaio-massa subiva nella vita civile i disagi di un’esistenza precaria e di una emarginazione forzata in aree urbane disgregate e carenti di servizi sociali.

29 1968 Scioperi improvvisi, cortei e assemblee nei luoghi di lavoro, duri picchettaggi ai cancelli delle fabbriche con volantinaggio di studenti e di gruppi extraparlamentari, caratterizzarono la protesta di quel periodo, scavalcando e cogliendo impreparati anche i tre sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL).

30 1968 Le vertenze contrattuali si chiusero nel dicembre del 1969 con importanti conquiste per i lavoratori: Gli aumenti retributivi si adeguarono ai salari europei; Fu introdotta la settimana lavorativa di 40 ore; Vennero riconosciuti i “consigli dei delegati” in rappresentanza dei lavoratori nelle fabbriche.

31 1968 Quell’autunno caldo non si esaurì nelle conquiste salariali, ma rafforzò il potere contrattuale dei sindacati degli operai nelle relazioni industriali. La conquista più importante fu lo “STATUTO dei LAVORATORI”, legge emanata nel maggio del 1970.

32 1968 Con lo Statuto vennero introdotte norme che vincolavano l’azienda a rispettare i diritti del lavoratori: Libertà di opinione; Diritto di esercitare l’attività sindacale; Diritto alla Salute; Misure a tutela della stabilità del posto di lavoro sulla base del principio della giusta causa per i licenziamenti.

33 1968 Per la libertà

34 1968 Contro il principio dell’Autorità

35 1968 Nella famiglia si contestava l’Autorità dei genitori e del conformismo dei ruoli.

36 1968 Movimento di Liberazione Omosessuale.

37 1968 : Diritti civili

38 1968 Primavera di Praga

39 1968 Femminismo

40 1968 Guerra nel Vietnam

41 1968 Pacifismo

42 Cina: Rivoluzione Culturale
1968 Cina: Rivoluzione Culturale

43 1968 Famiglia

44 1968 Canzoni

45 1968 Poesia

46 1968 Letteratura

47 1968 Ambientalismo

48 2008 In Italia

49 1968 Valle Giulia

50 2008 In Grecia

51 2008 Nel Mondo

52 2008 Articoli fondamentali della nostra Costituzione e dei diritti dell’uomo (Costituzione Italiana): Artt. 3 – 8 – 9 – 11 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 29 – 33 – 34 – 37 – 39 – 75 . (Costituzione Europea): Titolo II – Libertà: II-66; II-70; II-71; II-72; II-73; II-74. pp Titolo III – Uguaglianza : da II-80 a II-83 p. 381

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