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PRIMAVERA DI PRAGA stefania borrello 27/03/2017.

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Presentazione sul tema: "PRIMAVERA DI PRAGA stefania borrello 27/03/2017."— Transcript della presentazione:

1 PRIMAVERA DI PRAGA stefania borrello 27/03/2017

2 crescente malcontento verso il regime.
Il periodo da gennaio ad agosto del 1968 è conosciuto come la “Primavera di Praga”: un periodo di liberalizzazioni nel tentativo di affermare il SOCIALISMO DAL VOLTO UMANO. Fin dalla metà degli anni sessanta in Cecoslovacchia si erano percepiti segni di crescente malcontento verso il regime. Le istanze dei riformisti, il cui leader era Alexandr Dubček, avevano trovato voce in alcuni elementi all'interno dello stesso Partito Comunista Cecoslovacco (PCT). stefania borrello 27/03/2017

3 paese, compresi gli operai.
Le riforme politiche di Dubček in realtà non si proponevano di rovesciare completamente il vecchio regime e allontanarsi dall'Unione Sovietica: il progetto era di mantenere il sistema economico collettivista affiancandovi una maggiore libertà politica (con la possibilità di creare partiti non alleati al partito comunista), di stampa e di espressione. Tutte queste riforme furono sostenute dalla grande maggioranza del paese, compresi gli operai. Ciononostante queste riforme furono viste dalla dirigenza sovietica come una grave minaccia all'egemonia dell'URSS sui paesi del blocco orientale, e, in ultima analisi, come una minaccia alla sicurezza stessa dell'Unione Sovietica. stefania borrello 27/03/2017

4 Per comprendere i motivi dell'allarme
espresso dall'Urss, bisogna tener presente la collocazione geografica della Cecoslovacchia, esattamente al centro dello schieramento difensivo del Patto di Varsavia: una sua eventuale defezione non poteva essere tollerata in periodo di Guerra Fredda. stefania borrello 27/03/2017

5 A differenza di quanto era avvenuto in altri
paesi dell'Europa centrale, la presa di potere comunista in Cecoslovacchia nel 1948 era stata accompagnata da una genuina partecipazione popolare, e non era stata funestata, come altrove, da brutali repressioni. Le riforme sociali del dopoguerra erano avvenute pacificamente, mentre, ad esempio, in Ungheria si erano avute vere e proprie sommosse. Ciononostante la leadership guidata da Gottwald, prima, Zapotocky e Novotný poi aveva mantenuto un regime totalitario fortemente repressivo che si era espresso in maniera brutale durante le purghe staliniane e che non si era aperto dopo la morte del leader sovietico. stefania borrello 27/03/2017

6 La stessa minoranza slovacca rimaneva
sottorappresentata nelle istituzioni, che accusavano sempre una distanza ideologica rilevante rispetto alle altre repubbliche popolari che avevano compiuto la destalinizzazione, Ungheria e Polonia in primis. stefania borrello 27/03/2017

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8 Politica estera dell'Unione Sovietica
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9 applicata fin dai tempi di Stalin.
La politica dell'Unione Sovietica di appoggiare ed imporre negli stati satellite solo governi di stile sovietico, usando se necessario anche la forza, divenne nota come Dottrina Brezhnev, dal nome del leader sovietico Leonid Brežnev , che fu il primo a teorizzarla pubblicamente, sebbene di fatto fosse già stata applicata fin dai tempi di Stalin. stefania borrello 27/03/2017

10 anni ottanta, sotto Mikhail Gorbačëv, fu sostituita dalla cosiddetta
Questa dottrina fu la base della politica estera sovietica fino a quando, negli anni ottanta, sotto Mikhail Gorbačëv, fu sostituita dalla cosiddetta Dottrina Sinatra. La dirigenza sovietica dapprima usò tutti i mezzi diplomatici possibili per fermare o limitare le riforme portate avanti dal governo cecoslovacco, poi, vista l'inutilità di questi tentativi, iniziò a preparare l'opzione militare. stefania borrello 27/03/2017

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12 Separazione delle cariche di presidente della
Repubblica e di primo segretario del partito, (funzione alla quale fu eletto Alexander Dubcek, mentre Antonin Novotny restava alla testa dello Stato fino all'elezione di Ludvik Svoboda); ● Ingresso di volti nuovi negli organismi dirigenti di partito a ogni livello; ● Sostituzioni nelle cariche direttive delle istituzioni e delle organizzazioni di massa compresi i sindacati, stefania borrello 27/03/2017

13 Avvio dell'elaborazione di un Programma
d'azione (maggiore democrazia e libertà proprio per rafforzare il socialismo e far riconquistare al paese, anche in politica estera, la funzione che gli spettava nei rapporti internazionali) che fu reso pubblico in aprile, quasi contemporaneamente alla costituzione di un nuovo governo ● Abolizione della censura per stampa, radio, televisione. stefania borrello 27/03/2017

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19 comunista e agli altri partiti fino ad allora formalmente esistenti.
Il senso del mutamento era quello espresso, del resto, nel Programma d'azione: Non fu per caso che crebbe costantemente il numero degli iscritti al partito comunista e agli altri partiti fino ad allora formalmente esistenti. stefania borrello 27/03/2017

20 paesi del presente, del passato, del futuro.
Com'era naturale, i giovani erano in prima fila, dappertutto, nei partiti come nelle organizzazioni già esistenti e in quelle che si costituivano o che si voleva far nascere o rinascere. A migliaia affollavano le assemblee che si tennero a Praga, a Bratislava e altrove, erano loro gli animatori dei capannelli che la sera si riunivano per discutere nelle strade e nelle piazze delle città e dei paesi del presente, del passato, del futuro. stefania borrello 27/03/2017

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23 ● L'invasione coincise con la celebrazione del congresso del
● La notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 un contingente formato da soldati e fra veicoli corazzati dell’armata sovietica dell’ URSS invade la Cecoslovacchia. ● L'invasione coincise con la celebrazione del congresso del Partito Comunista Cecoslovacco, che avrebbe dovuto sancire definitivamente le riforme e sconfiggere l'ala vetero - comunista. stefania borrello 27/03/2017

24 I comunisti cecoslovacchi intenzionati a dare
una svolta democratica al paese, furono costretti dal precipitare degli eventi a riunirsi clandestinamente in una fabbrica, ed effettivamente approvarono tutto il programma riformatore, ma quanto stava accadendo nel paese rese le loro deliberazioni completamente inutili. Successivamente questo congresso del partito comunista cecoslovacco venne sconfessato e formalmente cancellato dalla nuova dirigenza fantoccio imposta da Mosca a governare del paese. stefania borrello 27/03/2017

25 Dubcek e altri leader del governo vennero condotti a
Mosca, dove il 24 agosto furono costretti ad accettare la presenza delle truppe straniere e a bloccare il programma di riforme. ● Nei mesi successivi venne avviata la ‘normalizzazioneì. Tutti i protagonisti della primavera di Praga furono epurati e fu ripristinata la vecchia nomenklatura. stefania borrello 27/03/2017

26 Il 16 gennaio 1969, in piazza Venceslao, il giovane Jan Palach si dà
fuoco in segno di estrema protesta verso l'invasione sovietica. Lo emuleranno Jan Zajic, studente appena diciottenne e Evzen PloceK, operaio e dirigente del PCT. stefania borrello 27/03/2017

27 “Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo
deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. stefania borrello 27/03/2017

28 essere la prima torcia umana.
Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy (il giornale delle forze d'occupazione sovietiche). stefania borrello 27/03/2017

29 generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà”. Jan Palach
Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà”. Jan Palach Funerale di Jan Palach (Foto di Josef Koudelka Magnum/Contrasto) stefania borrello 27/03/2017

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