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CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE

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Presentazione sul tema: "CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE"— Transcript della presentazione:

1 CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE
Modulo 14 : MODELLI di PRESTAZIONE Particolare riferimento al modello di prestazione fisico

2 MODELLI di PRESTAZIONE…
Premessa: Per allenare una qualsiasi disciplina sportiva abbiamo un’esigenza primaria: conoscere il modello di prestazione Concetto del significato di modello di prestazione (caratteristiche peculiari di riferimento della disciplina) Riferimento agli aspetti tecnici, tattici, fisici, metabolici, psicologici della disciplina Riferimento al campionato, settore ed età in cui operiamo Riferimento alla Metodologia dell’allenamento e dell’insegnamento della disciplina

3 Obiettivo generale del modulo:
Il concetto di modello di prestazione nei giochi sportivi e di situazione diventa difficilmente interpretabile e, soprattutto, si espone ad una interpretazione soggettiva che rende difficoltosa proprio l’identificazione degli aspetti peculiari della disciplina. Il senso del modulo è quello di fornire attraverso una serie di domande e di risposte una visione sintetica di come comprendere una disciplina sul piano tecnico – coordinativo, fisico – condizionale e sul piano tattico – comportamentale.

4 Identificazione dei criteri di specificità dei modelli di prestazione
Il concetto generale di “modello di prestazione”: Aspetti su cui si identifica la disciplina: Sul piano tecnico – tattico Sul piano neuro – muscolare ed organico Sul piano psicologico – comportamentale Eventuali fattori limitanti lo sviluppo prestativo: Identificazione della caratteristica dominante nei giocatori di pallavolo per fasce di livello

5 MODELLI DI PRESTAZIONE FISICA
Il modello di prestazione fisico: Espressioni di forza prevalenti: Tempi caratteristici di applicazione della forza nei movimenti tecnici efficaci Dinamiche di contrazione caratterizzanti il movimento tecnico: Riflesso sul sistema di allenamento fisico Riflesso sulla dinamica carico – recupero Studio dell’incidenza nei limiti dei sistemi bioenergetici implicati Riconoscimento di eventuali aspetti correlati in modo esclusivo con il livello di qualificazione

6 L’INCREMENTO DI PRESTAZIONE NELLA PREPARAZIONE FISICA PER LA PALLAVOLO
Aspetti da considerare: La ricerca scientifica Il modello di prestazione L’individuazione delle priorità La metodologia I contenuti dei programmi di lavoro I mezzi di allenamento L’analisi funzionale e della prestazione

7 1° Tendenza metodologica
Ricerca centrata sull’analisi del gioco (incidenza dei salti, durata delle azioni, fasi attive e di recupero, ecc.) Modello di prestazione ricavato dal gioco (impiego di sistemi energetici, differente impegno nei ruoli, ecc.) Metodi rivolti al controllo dei decrementi di prestazione

8 2° Tendenza metodologica
Ricerca centrata sulle caratteristiche neuro – muscolari della pallavolo Modello di prestazione legato alle espressioni di forza richieste Metodi rivolti allo sviluppo della forza nelle sue espressioni significative per la pallavolo (anche per protrarre la prestazione nel tempo)

9 Caratteristiche della pallavolo moderna
Il cambio del sistema di punteggio (cambiamenti in tutti gli aspetti quantitativi della prestazione) Il tocco di rete nel servizio (incremento percentuale delle azioni di breve durata e delle azioni ad impegno massimale) Il libero (cambiamenti nella distribuzione dell’impegno fisico nei vari ruoli)

10 Implicazioni sul modello di prestazione
Il modello di prestazione va riferito al movimento (meccanica, dinamica, tempi di applicazione della forza, densità degli impegni massimali, ecc.) I metodi sono diretti verso gli aspetti qualitativi del movimento e il mantenimento nel tempo della qualità espressiva della forza specifica

11 Il modello di prestazione riferito al movimento
Superamento di situazioni inerziali (partenze, salti da fermi, arresti, ricadute, ecc.) Accelerazioni (rincorse, salti con rincorsa, ecc.) Posizioni e tenute (compressioni, cadute controllate, ecc.)

12 Il miglioramento degli aspetti qualitativi del movimento
Concetto di dinamica di movimento e tipo di contrazione Tempo di applicazione della forza e capacità di reclutamento Forza di accelerazione e impiego delle unità motorie fasiche Capacità di salto e significato delle trasformazioni

13 Domande che l’allenatore deve porsi…
Cosa succede nel nostro sport? Cosa ci “chiede” il nostro sport? Cosa dobbiamo allenare? Come dobbiamo allenare?

14 La pallavolo… * sport di squadra e sport di situazione
* attività caratterizzata da sforzi brevi ed intensi con recuperi piuttosto lunghi * il metabolismo energetico maggiormente utilizzato è l’anaerobico alattacido * la capacità condizionale primaria nella pallavolo è la FORZA (FORZA con espressione di tipo ESPLOSIVO)

15 Andando ad analizzare in maniera specifica la pallavolo possiamo usare diversi riferimenti:
* tempi di gioco e di pausa (fasi attive e fasi passive) * frequenza cardiaca * consumo di ossigeno * produzione di acido lattico * numero di salti Scegliere una o l’altra “chiave di lettura” porta sempre e comunque a definire in maniera piuttosto univoca quello che è il modello prestativo della pallavolo

16 Alcuni dati interessanti parlando di “modello di prestazione”…
un’azione di gioco dura mediamente dai 5’’ agli 8’’ mentre il tempo di riposo tra le singole azioni varia dai 12’’ ai 15’’ differenze piuttosto significative esistono tra pallavolo maschile e femminile e tra i diversi livelli di qualificazione (ad esempio tra B2 ed A1) il tempo effettivo di gioco in una partita di tre set è intorno ai 15’ (un centrale che lascia il campo in seconda linea per il libero ne gioca circa la metà: parliamo di 7’-8’ minuti di attività!)

17 tendenzialmente più bassa e meno costante è quella degli schiacciatori
i giocatori saltano molto (un elevato numero di volte) con significative differenze a seconda del ruolo in una partita di 5 set: palleggiatore 130/140 salti (non tutti massimali) centrale 100 salti (metà o poco più a muro ed i rimanenti suddivisi tra attacchi e finte d’attacco) opposto 90 salti schiacciatore ricevitore 60/70 salti la frequenza cardiaca durante il match non è costante e può oscillare tra il 55-60% e l’80-85% della frequenza massima mediamente la frequenza cardiaca più alta e costante è quella del palleggiatore tendenzialmente più bassa e meno costante è quella degli schiacciatori assolutamente incostante può essere la frequenza cardiaca dei centrali

18 intermittenza tra sforzi (brevi ed intensi) e recuperi
Attività caratterizzata da sforzi brevi ed intensi con recuperi piuttosto lunghi… E da ciò… si deve cercare nell’allenamento un carattere qualitativo del lavoro ovvero intermittenza tra sforzi (brevi ed intensi) e recuperi ATTENZIONE PERÒ: l’atleta pallavolista necessita anche e comunque di buone capacità aerobiche. Per 2 motivi: * per il recupero all’interno del singolo allenamento (o della singola partita) e tra i vari impegni giornalieri/settimanali (allenamenti e partite) * per poter tollerare il lavoro svolto in allenamento (dove spesso le esercitazioni analitiche, molto continue, rendono la performance piuttosto aerobica)

19 Qui si apre un discorso interessante: esistono “due preparazioni fisiche” o, meglio, due obiettivi leggermente diversi all’interno della preparazione fisica per la PV. C’è una preparazione per giocare la partita e c’è una preparazione per potersi allenare.

20 Identificazione di criteri di differenziazione tra settore maschile e femminile
Ritmo della successione delle fasi di accrescimento: ritmo di accrescimento dei segmenti corporei rapporto tra accrescimento corporeo e coordinazione Dinamica di sviluppo della capacità di forza: La forza misurata per chilogrammo di peso corporeo Dinamiche delle fasi sensibili di sviluppo delle cosiddette capacità fisiche

21 Le finalità… * ASPETTI PRESTATIVI:saltare di più; colpire il pallone più forte; tenere posizioni basse in difesa e ricezione; uscire rapidamente dalle posizioni basse; essere veloci negli spostamenti; avere un buon recupero per esprimere più volte la qualità che le caratteristiche del gioco richiedono; ecc.ecc. * talvolta trascurati ma almeno altrettanto importanti sono gli ASPETTI PREVENTIVI: assorbire gli stress, i microtraumi; lavorare per evitare le patologie da sovraccarico ancor prima dell’infortunio acuto; poter avere continuità nella stagione (e quindi migliorare sotto tutti gli aspetti); in una parola rendere il giocatore “solido”

22 Conoscenza approfondita dei metodi per lo sviluppo e il miglioramento della forza
Definizioni e Classificazioni Definizione di forza: capacità motoria che permette di vincere una resistenza , o di opporvisi, con un impegno tensivo della muscolatura (grazie ad una contrazione muscolare) Vanno presi in considerazione i “meccanismi della forza”: la possibilità di sviluppare forza dipende da diversi fattori * fattori strutturali (inerenti alla struttura stessa del muscolo) * fattori nervosi (concernenti l’utilizzo delle unità motorie) * fattori legati allo stiramento quale rafforzamento della contrazione

23 EEsistono tantissime classificazioni della forza
* esempio 1: forza massimale, forza rapida, resistenza alla forza o forza resistente (HARRE, 1977) * esempio 2: forza massima, forza dinamica massima, forza esplosiva, resistenza alla forza veloce (BOSCO, 1997) * esempio 3: da VITTORI (1990) possiamo considerare questa classificazione (con indicati i fattori determinanti le diverse espressioni di forza): forza massima dinamica (capacità contrattile) forza esplosiva (capacità contrattile + capacità di sincronizzazione e reclutamento istantaneo) forza esplosiva elastica (capacità contrattile + capacità di sincronizzazione e reclutamento istantaneo + capacità elastica) forza esplosiva elastica riflessa o reattività (capacità contrattile + capacità di sincronizzazione e reclutamento istantaneo + capacità elastica + capacità riflessa)

24 I regimi di contrazione:
* concentrico: il muscolo si contrae ed intanto si accorcia (vinco la resistenza) * eccentrico: il muscolo si contrae (è contratto) ed intanto si allunga (è vinto o si lascia vincere dalla resistenza) * statico o isometrico: il muscolo si contrae ma non modifica la sua lunghezza (non c’è movimento) * pliometrico: il muscolo si contrae e viene prima allungato (fase eccentrica) e poi immediatamente accorciato (fase concentrica)

25 Sviluppo della forza… Principi base:
* usare carichi “elevati” (si parte da carichi leggeri e con progressività si arriva a lavorare con carichi importanti) * usare un ridotto numero di ripetizioni * i recuperi devono essere piuttosto lunghi * scegliere esercizi adeguati, sostanzialmente esercizi base * conoscere la tecnica degli esercizi

26 La forza per il pallavolista…
Doppiamente importante: per performance e per prevenzione * un pallavolista FORTE possiede la capacità condizionale più importante e può esprimere qualità * un pallavolista FORTE possiede uno dei requisiti base per essere solido Costruire un giocatore dal punto di vista muscolare e renderlo forte significa utilizzare una serie di esercizi per arti inferiori e superiori e per il busto.

27 ARTI INFERIORI: * esercizi base (come squat a bilanciere libero, squat al multipower o alla macchina, pressa, affondi in tutte la loro varianti), fondamentalmente esercizi poliarticoliari che prevedano un piegamento-rizzamento degli arti inferiori * esercizi complementari (come esercizi a catena cinetica aperta e cioè leg extension e leg curl, esercizi analitici per gluteo, adduttori, polpaccio)

28 BUSTO ED ARTI SUPERIORI:
* esercizi base (come le spinte con bilanciere o manubri su panca da sdraiato o seduto per petto o spalle, come le trazioni alla sbarra a corpo libero oppure alla lat machine o al pulley), fondamentalmente esercizi poliarticolari che prevedano il movimento di spinta e quello di trazione * esercizi complementari (come esercizi analitici per i pettorali, i dorsali, le spalle, le braccia: croci, pullover, pulldown, alzate laterali, curl per i bicipiti, estensioni del gomito per i tricipiti, ecc.ecc.)

29 LAVORO SPECIFICO ED ATTENTO SUL CORSETTO ADDOMINO-LOMBARE
allenare il retto dell’addome, gli addominali obliqui e gli estensori lombo-dorsali della colonna in maniera adeguata utilizzare esercizi dinamici ed esercizi isometrici costruire una cintura naturale, una cintura muscolare che renda solido l’atleta (ricordiamo che la zona lombare è una “cerniera” tanto fondamentale quanto delicata)

30 Considerazione sulla…GIRATA
Ultimamente nella preparazione fisica per gli sport di squadra (pallavolo e basket soprattutto) si sono introdotti esercizi importati dal sollevamento pesi olimpico. Il sollevamento pesi olimpico comprende due discipline: SLANCIO e STRAPPO. Nello slancio la prima fase del movimento è costituita dalla GIRATA. Questo esercizio permette di sollevare il bilanciere, accelerandolo verso l’alto, grazie all’azione sinergica, combinata, di arti inferiori e superiori. Permette di stimolare una catena cinetica completa ed assolutamente funzionale per il pallavolista (immaginiamo i 2 gesti tecnici di muro ed attacco nel momento dello stacco da terra).

31 Va considerato però che questo gesto richiede una coordinazione elevata e presuppone un’ottima preparazione tecnica. Si può pensare alla GIRATA come ad un esercizio ottimo per “affinare” gli aspetti di preparazione muscolare e neuromuscolare dell’atleta. NON È UN ESERCIZIO DI COSTRUZIONE DEL GIOCATORE! Consideriamo squat (oppure affondi), spinte e trazioni come una torta. La GIRATA è la ciliegina sulla torta. Prima si fa la torta, poi si mette la ciliegina. Può mancare la ciliegina ma NON PUÓ mancare la torta.

32 Il miglioramento della forza nei giovani
Un atleta giovane va costruito. Costruito dal punto di vista tecnico e tattico, ovviamente, ma prima di tutto dal punto di vista fisico. Non si parla di costruzione fisica o preparazione atletica per il giovane pallavolista mirata anzitutto a migliorare la performance ma di un lavoro che permetta di assicurare longevità sportiva. La pallavolo è uno sport che induce a logorio e sovraccarico. La pallavolo, inoltre, è uno sport estremamente tecnico dove è necessario un enorme carico di lavoro analitico: i gesti sono appresi attraverso un volume di ripetizioni elevato (ad esempio per attaccare: ricorsa, salto, ricaduta e poi di nuovo rincorsa, salto, ricaduta ed ancora…).

33 Se voglio avere un pallavolista di 30 anni (e meglio ancora se voglio avere un pallavolista di 30 anni non fisicamente “a pezzi”) devo iniziare a lavorare sul giovane pallavolista. É errato dire che “i giovani non devono far pesi” o sostenere che lo sviluppo della forza competa solo agli atleti maturi o peggio ancora credere che basti allenarsi con la palla negli esercizi tecnici per diventare più forti. Esiste un lavoro fisico adatto ad ogni età. Si può lavorare sulla forza da subito.

34 Sicuramente lo si può e deve fare in maniera metodica ed organizzata già con atleti di 13/14 anni.
Dai anni ai si ha una seconda “età dell’oro” dell’apprendimento e dello sviluppo fisico: l’organismo diviene capace di sopportare più elevati carichi di allenamento. Alla fine dell’adolescenza l’allenamento della forza si conforma largamente ai principi in uso presso gli adulti (dare priorità al volume di lavoro piuttosto che all’elevata intensità). Nell’età dell’adolescenza si ha un’aumentata produzione ormonale che è assolutamente favorevole e d’aiuto per lo sviluppo della forza. Non esiste un momento biologico più favorevole allo sviluppo della forza dell’età adolescenziale - giovanile:15/16-20 anni per i maschi, 13/14-18 anni per le femmine.

35 Metodiche: esercizi a corpo libero esercizi a carico naturale esercizi con piccoli sovraccarichi, piccoli attrezzi Arti inferiori: affondi (di ogni tipo: avanti, indietro, laterali) ed accosciate (squat completo o quasi a carico naturale, anche mono podalico), salita su panche o gradoni Busto ed arti superiori piegamenti sulle braccia, trazioni con elastici, sollevamenti di piccoli sovraccarichi, lanci con palle mediche Addominali e lombo-dorsali esercizi a terra a corpo libero

36 Quando si affronta una programmazione per la preparazione fisica è sempre necessario riferirsi a un modello individuabile dall'analisi della prestazione tramite un attento studio di alcuni parametri: Caratteristiche dello sforzo da un punto di vista bioenergetico e fisiologico Struttura del movimento da un punto di vista biomeccanico Carattere della tensione muscolare.  Esistono pubblicazioni molto importanti sul tema dello sforzo pallavolistico ricavato dall'analisi della partita sulla base di:  tempo reale di gioco complessivo e tempo reale medio di un singolo set;  tempo effettivo complessivo e medio di un singolo set;  durata delle azioni espressa in tempi medi o numero di tocchi di palla;  ricorrenza percentuale delle azioni in base alla durata;  durata dei momenti di recupero;  numero di salti individuali, complessivi e medi per singolo set, generalmente calcolati in base al ruolo;

37 Queste indicazioni possono essere utilizzate dai preparatori o dagli allenatori per trarre in modo matematico il carico individuale. È tuttavia opportuno osservare che i parametri indicati, eccezion fatta per il dato sui salti, non rispecchiano in modo preciso lo sforzo individuale e il rapporto tra fasi attive e recupero del singolo giocatore. Infatti, analizzando la durata media di ogni singola azione, soprattutto nelle azioni di breve durata, maggiormente ricorrenti nel gioco, è evidente che non tutti i giocatori compiono sforzi massimali o, quanto meno, significativi. Questa considerazione ci spinge a chiederci se tali studi non possano essere addirittura fuorvianti nel tentativo di inquadrare lo sforzo fisico individuale. Infatti nell'ambito di azioni della durata di 5 o 6 secondi, individualmente possono essere riscontrati due impegni massimali di brevissima durata. Nel gioco di prima linea la ricorrenza di sforzi massimali è maggiore (secondo De Lellis, preparatore della Sisley, ogni 22 secondi in media) rispetto alla ricorrenza di sforzi massimali nel gioco in seconda linea (41" in media). Un altro dato importante è che dopo uno sforzo massimale breve, a carico del meccanismo energetico anaerobico alattacido, i tempi successivi di attività non massimali e di recupero vero e proprio sono quasi sempre significativi per il ripristino delle scorte muscolari delle sostanze adibite alla risintesi energetica.

38 Se consideriamo inoltre che, complessivamente, il numero delle azioni massimali nel set è molto diminuito con l'avvento del Rally Point System, allora abbiamo una immagine della pallavolo come di uno sport in cui, dal punto di vista bioenergetico, è possibile giocare per cinque set senza significativi decrementi di prestazione fisica. Questa possibilità è confermata dagli insignificanti livelli di acido lattico riscontrati a fine partita che, seppure con alcune differenze legate al ruolo, denotano una scarsa implicazione del meccanismo lattacido nella produzione di energia a sostegno dello sforzo pallavolistico. Dal punto di vista biomeccanico la pallavolo è una disciplina tecnico-tattica in cui la correttezza esecutiva dei movimenti e la corretta finalizzazione dei colpi sono aspetti che possono compensare alcune carenze sul piano condizionale. In conseguenza è evidente come l'analisi del movimento possa essere una proposta per individuare il modello di prestazione, proprio perché è dall'analisi del movimento che possiamo classificare le tipologie esecutive e come si esprimono sul piano neuromuscolare.

39 Il pallavolista compie i seguenti movimenti ad impegno massimale:
salta; deve vincere situazioni inerziali (partenze da fermo e decelerazioni); deve adattarsi a rapidi cambiamenti situazionali e deve spostarsi in campo nel rispetto dei tempi tecnici che la velocità della palla impone. Per eseguire tali movimenti il pallavolista utilizza delle tensioni muscolari a carattere: fasico; veloce aciclico; esplosivo-balistico; esplosivo-reattivo-balistico.

40 Il significato di questi caratteri di tensione muscolare è che la maggior parte dei movimenti pallavolistici sviluppano importanti picchi di tensione all'inizio e che la forza è senza alcun dubbio la qualità predominante richiesta. Le espressioni di forza specifiche sono la forza veloce, che dipende in modo diretto dalle capacità percettive e tecniche caratteristiche della pallavolo, e la forza esplosiva, che dipende dal livello ottimale di forza massima e dalla capacità di reclutamento. La dipendenza diretta tra forza veloce, percezione e capacità tecniche è legata al concetto di finalizzazione del movimento. Infatti il pallavolista esprime forza veloce come reazione a uno stimolo percepito (e quindi la percezione e lo stile attentivo sono le determinanti principali che qualificano la risposta) e come movimento tecnico di intervento sulla palla o di spostamento in campo (e quindi lo scopo per cui si esegue un dato movimento e l'elevata richiesta di precisione del risultato della maggior parte dei movimenti tecnici condizionano in modo significativo questa espressione di forza).

41 L'espressione esplosiva di forza è dipendente da un livello ottimale di forza massima e di capacita’ di reclutamento (capacità di contrarre il più alto numero possibile di fibre muscolari nello stesso istante) che intervengono direttamente nel momento in cui inizia il movimento e contribuiscono all’accelerazione massima necessaria per portarlo a termine. Inoltre, nello sviluppo della forza massima, enfatizzare la capacità di reclutamento, a discapito dello sviluppo ipertrofico del muscolo, sembrerebbe la strada migliore da intraprendere perché è una strada che non determina incrementi di peso corporeo che non sono opportuni vista la forte incidenza dei salti nel numero complessivo degli sforzi massimali.

42 A questo punto resta da considerare un aspetto nuovo del quale sempre la forza massima è una determinante qualitativa e quantitativa. Se consideriamo i caratteri di tensione muscolare descritti come specifici della pallavolo dobbiamo necessariamente individuare i movimenti pallavolistici come determinanti significative dei sovraccarichi funzionali e di traumi acuti ai tessuti muscolare e tendineo. I picchi di tensione iniziale molto elevati, i picchi di tensione relativi alle fasi eccentriche dei movimenti (caricamenti per il salto, ricadute dai salti e compressioni difensive) e i violenti impatti con la palla (soprattutto quelli che si riflettono sull'articolazione della spalla) sono tutte situazioni che sottopongono le strutture osteo articolari e muscolo tendinee ad elevati carichi localizzati. La maggiore quantità di forza diminuisce l'incidenza dell'impegno relativo nel senso che, a parità di richiesta condizionale legata al modello di prestazione tecnico, la condizione di forza ottimale determina un impegno, espresso in percentuale del massimo, decisamente inferiore rispetto a condizioni di forza con valori inferiori.

43 Questo concetto è valido sia in generale sia in riferimento alle singole strutture articolari e tendinee. È infatti ampiamente dimostrato come la forza massima di un giocatore rappresenti un significativo mezzo per la prevenzione sia degli stati di sovraccarico funzionale che di eventi traumatici acuti. Questo implica una concezione dello sviluppo di forza nel modello di prestazione pallavolistico legato anche a tale funzione. La forza massima in relazione alla funzione preventiva si esprime in forma tonica e per questa funzione diventa necessario sviluppare la propriocettività e l'ipertrofia del muscolo. La sintesi che ne deriva sul piano pratico è che il livello di forza massima non deve essere incrementato all'infinito ma solo fino al raggiungimento di valori ottimali per la funzione preventiva e per sviluppare espressioni veloci ed esplosive di forza che sono specifiche e contribuiscono al miglioramento della prestazione tecnica.

44 Anche il recupero funzionale del giocatore infortunato consiste nel recupero della forza ottimale per evitare una sorta di predisposizione al trauma o al sovraccarico. L'ultimo concetto relativo al modello di prestazione pallavolistico riguarda la resistenza muscolare localizzata fino a quando il muscolo riesce a sviluppare forza a un livello tale da proteggere la struttura osteo-articolare. La resistenza muscolare localizzata, che è diversa dalla resistenza in senso prestativo, è un aspetto che si acquisisce con un carico tecnico adeguatamente intenso e che evolve rispettando i principi generali dell'allenamento, in particolare quello della specificità e della progressività dello stimolo allenante, perché negli sport tecnici come la pallavolo il tempo di un singolo allenamento è quasi sempre maggiore rispetto al tempo di gioco.

45 Alcuni dati sui modelli di prestazione di serie C, B2 e A1 maschile
Dati da tesi di corso di specializzazione per preparatori fisici della pallavolo

46 Tempi di gioco e di pausa di ogni gara serie C Maschile
Durata della gara Tempo di gioco totale Pause (timeout, cambi campo formazioni e varie) 1^Partita 110’ 88’ 13” 21’ 47” 2^Partita 115’ 87’ 11” 27’ 49” 3^Partita 104’ 81’ 30” 22’ 30” 4^Partita 153’ 98’ 29” 54’ 31” 5^Partita 89’ 06” 25’ 54” 6^Partita 122’ 95’ 34” 26’ 26” Media 119’ 50” 90’ 29’ 50”

47 Tempi di gioco e di pausa di ogni gara serie B2 Maschile
Durata della gara Tempo di gioco totale Pause (timeout, cambi campo formazioni e varie) 1^Partita 105’ 80’ 25’ 2^Partita 109’ 82’ 27’ 3^Partita 107’ 81’ 26’ 4^Partita 104’ 79’ 5^Partita 110’ 83’ 6^Partita 108’ 77’ 31’ Media 107’ 10” 80’ 20’’ 26’ 50”

48 Tabella riepilogativa delle partite in esame parte 1

49 Tabella riepilogativa delle partite in esame parte 2

50 Confronto tempi di gioco e pausa fra serie C, B2 e A1 maschile

51 Confronto tra Sistema Cambio Palla e Rally Point System in una gara di 3 set e di 5 set
Tempo effettivo di gioco (min) Numero Azioni Durata media di un’azione Durata media degli intervalli % delle azioni < 5s % delle azioni da 5 a 7s % delle azioni da 7 a 10s SCP 34,04 313 6,53 13,01 31,00 42,00 12,00 RPS 15,22 149 6,13 13,17 53,02 15,43 11,36 46,08 403 6,87 12,46 28,00 40,00 15,00 18,48 221 5,02 14,09 71,95 8,59 3 set 5 set (Fontani et al., 2000)

52 Rilevazione salti per ruolo e per singola partita serie C
R u o l i Gara Opp C2 C1 S2 S1 P L Tot. 1^ 104 121 105 45 77 154 6 612 2^ 87 98 96 46 69 139 5 540 3^ 92 89 66 71 126 3 543 4^ 90 103 141 56 88 165 2 645 5^ 93 122 102 59 82 153 613 6^ 107 135 151 61 179 1 705 Tot salti 573 668 691 333 458 916 19 3658

53 Rilevazione salti per ruolo e per singola partita Serie B2
R u o l i Gara Opp C2 C1 S2 S1 P L Tot. 1^ 80 120 118 76 70 100 564 2^ 74 102 106 72 85 509 3^ 84 113 114 65 75 91 542 4^ 68 107 83 507 5^ 116 71 73 94 540 6^ 78 109 117 66 90 536 Tot salti 456 665 678 416 440 543 3198

54 Media salti in una partita e in un set per singolo ruolo serie C
Ruoli Media Gara Media set Opposto 95,5 19,1 Centrale 2 111,3 22,2 Centrale 1 115,1 23,03 Schiacciatore 2 55,5 11,1 Schiacciatore 1 76,3 15,2 Palleggiatore 152,6 30,5 Libero 3,1 0,6

55 Media salti in una partita e in un set per singolo ruolo serie B2
Ruoli Media Gara Media set Opposto 76 15 Centrale 2 110 22 Centrale 1 112 Schiacciatore 2 67 13 Schiacciatore 1 73 Palleggiatore 90,5 18 Libero

56 Numero salti per fondamentale per singola partita serie C
A t t a c c o Ruoli Opp C2 C1 S2 S1 1^ 53 47 46 24 41 2^ 49 43 36 20 26 3^ 32 33 30 4^ 51 23 5^ 50 34 40 6^ 60 59 29 31 Tot 298 268 274 163 209 1212 Media salti attacco in una gara = 202 Media salti attacco in un set = 40,4

57 Media salti attacco in una partita e in un set per singolo ruolo serie C
Ruoli Media Gara Media set Opposto 49,6 9,9 Centrale 2 44,6 8,9 Centrale 1 45,6 9,1 Schiacciatore 2 27,1 5,4 Schiacciatore 1 34,8 6,9

58 M u r o Serie C Op C2 C1 S2 S1 P 1^ 32 73 58 21 24 30 2^ 22 54 60 20 31 27 3^ 35 57 64 4^ 28 67 89 29 55 5^ 26 71 52 39 40 6^ 38 75 37 Tot 181 397 412 150 187 218 1545 Media salti muro in una gara = 257,5 Media salti muro in un set = 51,5

59 Media salti muro in una partita e in un set per singolo ruolo serie C
Ruoli Media Gara Media set Opposto 30,1 6 Centrale 2 66,1 13,2 Centrale 1 68,6 13,7 Schiacciatore 2 25 5 Schiacciatore 1 31,1 6,2 Palleggiatore 36,3 7,2

60 B a t t u t a Serie C Op C2 C1 S2 S1 P 1^ 18 10 28 2^ 15 3 24 3^ 9 11
10 28 2^ 15 3 24 3^ 9 11 4^ 13 19 5^ 12 17 6^ 22 Tot 86 46 121 256 Media salti battuta in una gara = 42,6 Media salti battuta in un set = 8,5

61 Media salti battuta in una partita e in un set per singolo ruolo serie C
Media Gara Media set Opp 14,3 2,8 S2 0,5 0,1 S1 7,6 1,5 P 20,1 4

62 Altri tipi di salto Serie C
Op C2 C1 S2 S1 P L 1^ 1 2 5 6 2^ 3 3^ 4^ 4 5^ 6^ Tot 8 17 16 24 19 92 Media salti “altro” in una gara = 15,3 Media salti “altro” in un set = 3,06

63 Media salti “altro” in una partita e in un set per singolo ruolo serie C
Media Gara Media set Opp 1,3 0,2 C2 0,5 0,1 C1 0,8 S2 2,8 S1 2,6 P 4 L 3,1 0,6

64 Numero salti alzata per singola partita serie C
Palleggiatore 1^ 91 2^ 85 3^ 86 4^ 5^ 90 6^ 115 Tot 553 Media salti alzata in una gara = 92,1 Media salti alzata in un set = 18,4

65 Azioni e numero salti per azione serie C
1^ partita = 201 azioni 2^ partita = 202 azioni 3^ partita = 189 azioni 4^ partita = 227 azioni 5^ partita = 203 azioni 6^ partita = 217 azioni Totale = 1239 azioni Media salti per azione = 2,9 Per ogni singola gara: 1^ Partita = 3,0 2^ Partita = 2,6 3^ Partita = 2,8 4^ Partita = 2,8 5^ Partita = 3,0 6^ Partita = 3,2

66 Media salti per azione suddiviso per ruolo per ogni singola gara serie C
Opp C2 C1 S2 S1 P L 1^ 0,5 0,6 0,2 0,4 0,8 0,02 2^ 0,3 0,7 3^ 0,01 4^ 0,008 5^ 0,009 6^ 0,004 Media

67 Ogni quante azioni ogni atleta salta serie C
Opp C2 C1 S2 S1 P L 1^ 1,9 1,7 4,4 2,6 1,3 33,5 2^ 2,3 2,1 2,9 1,4 40,4 3^ 2,0 2,7 1,5 63,0 4^ 2,5 1,6 4,0 113,5 5^ 2,2 3,4 101,5 6^ 3,5 1,2 217,0 Media 1,8 3,7 3,0 65,2

68 Confronto tra RPS A1, B2 e C maschile rispetto ai ruoli in una gara di 5 set nel numero dei salti
N° totale salti N° salti per azione RPS C RPS B2 RPS A1 95 76 88 0,46 0,35 0,40 113 112 97 0,54 0,52 66 70 65 0,31 0,32 0,30 152 90 136 0,70 0,41 0,64 3 0,01 Opposto Centrali Schiacciatori Palleggiatore Libero

69 Confronto tra SCP ed RPS rispetto ai ruoli in una gara di 5 set nel numero dei salti (Fontani et al., 2000) N° totale salti N° salti per azione SCP RPS 127 88 0,43 0,40 167 97 0,57 0,46 115 65 0,39 0,30 149 136 0,51 0,64 Opposto Centrali Schiacciatori Palleggiatore

70 Pallavolo sistema aperto a cascata:
Considerazioni: Sia i tempi passivi che i tempi attivi non sono uniformi e dipendono dalla situazione. La durata di una gara può variare estremamente: dai 50 minuti alle 2 ore e mezza. L’azione precedente condiziona quella successiva (alte richieste tecniche). Fasi attive a carico del sistema anaerobico alattacido e aerobico. Fasi passive a carico del sistema aerobico.

71 Intensità della prestazione fisica:
Salti massimali Salti non massimali Spostamenti tecnici Spostamenti veloci Tuffi e salvataggi Posizioni di attesa Esecuzioni tecniche: bagher e palleggio, battuta da terra

72 La prestazione per ruolo
I ruoli hanno un modello di prestazione proprio Anche ad alto livello l’opposto ha una media di 19 salti a set con un picco di 25-30 E’ il giocatore che esegue più salti massimali, infatti schiaccia 6 posizioni su 6 Forte impegno del sistema anaerobico alattacido Necessità di un recupero efficace Ricettore attaccante: Ad alto livello ha una media di 15 salti a set Gran parte sono massimali Schiaccia e riceve

73 Centrale: Palleggiatore:
Ad alto livello ha una media di 20 salti a set con punte anche di 30 I salti massimali sono il 70% circa Esegue spostamenti veloci Ha pause lunghe durante il gioco Forte impegno anaerobico alattacido concentrato in 3 posizioni Il suo sforzo è condizionato dagli errori Palleggiatore: Ad alto livello ha una media di 23 salti a set con dei picchi di 29 La maggior parte sono salti non massimali Si sposta velocemente e percorre anche metri durante una gara Tocca almeno un pallone ad azione Forte impegno anaerobico alattacido, forte impegno aerobico nelle fasi passive Possibili ma contenuti accumoli di lattato

74 Libero: Non salta Non esegue molti spostamenti veloci Esegue spostamenti tecnici, tuffi e salvataggi, rimane a lungo in posizioni di attesa Basso impegno anaerobico alattacido. Modeste necessità di recupero

75 Alcune considerazioni finali…
E’ importante costruire l’allenamento in base alle richieste prestative Usare in % i tempi di durata delle azioni e moltiplicarli per il numero riscontrabile in gara Allenare misurando le pause riducendo i tempi morti sia a secco che con la palla

76 Grazie per l’attenzione e…ricordati che…
Un buon atleta (forte, veloce, resistente) potrà essere un grande pallavolista, un pallavolista difficilmente potrà essere grande se non è prima di tutto un buon atleta! Prof.Davide Saielli


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