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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA

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Presentazione sul tema: "UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA"— Transcript della presentazione:

1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA
FACOLTA’ DI INGEGNERIA – 23 FEBBRAIO I CAMBIAMENTI CLIMATICI di Silvia Bertazzo B&P – Avvocati in Verona

2 La convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (1992)
Obiettivo: abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera Gli impegni di riduzione riguardano: biossido di carbonio o anidride carbonica (CO2), gas metano (CH4), ossido di azoto (N2O), esafloruro di zolfo (SF6), idrofluorocarburi (HFC) e perfluorocarburi (PFC)

3 Il Protocollo di Kyoto (1997)
Destinatari: 41 Stati inclusi nell’Allegato I della Convenzione (Paesi industrializzati e quelli in transizione verso un’economia di mercato) Periodo di adempimento: Impegno di riduzione: almeno il 5% rispetto ai livelli del Ogni Stato inserito nell’Allegato I deve garantire che la produzione interna di emissioni non superi la cd. assigned amount prevista per questa prima fase.

4 L’adozione di politiche nazionali
migliorare l’efficienza energetica, sviluppare le fonti di energia rinnovabili, promuovere un minor consumo di combustibili fossili nella produzione e nell’utilizzo dell’energia ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nel settore dei trasporti limitare la produzione dei suddetti gas nell’industria promuovere forme sostenibili di agricoltura e di zootecnia

5 L’adozione di politiche nazionali
limitare le emissioni di gas metano provenienti dalle discariche ridurre e progressivamente eliminare gli incentivi fiscali, le esenzioni tributarie e i sussidi che possono creare imperfezioni del mercato o porsi in conflitto con gli obiettivi UNCCC sperimentare metodi di gestione forestale sostenibile nonché ad incentivare azioni di rimboschimento e di imboschimento (sinks)

6 Un impegno “flessibile”
Le Parti aderenti possono decidere di adempiere congiuntamente agli impegni assunti nell’ambito del protocollo e pattuire una diversa distribuzione delle quantità assegnate, purché il totale delle emissioni aggregate dei vari Stati rispetti l’onere complessivo di riduzione, calcolato sommando tutti i rispettivi obblighi individuali Vedi “bolla comunitaria”.

7 I meccanismi di flessibilità
Applicazione congiunta o joint implementation Meccanismo per lo sviluppo pulito o clean development mechanism Scambio dei diritti di emissione

8 L’applicazione congiunta Art. 6 Protocollo di Kyoto
Soggetti coinvolti: Paesi inclusi nell’Allegato I Trasferimento delle unità di riduzione “non utilizzate” (emission reduction units, cd. EMUs) ad altri Paesi; Limite: progetto di cooperazione finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra o all’aumento dei bacini di assorbimento

9 CDM Beneficiari: Paesi inclusi nell’Allegato I e quelli in via di sviluppo (non inclusi nell’Allegato I e per tanto non soggetti agli obblighi previsti dal protocollo) Oggetto: progetti di limitazione delle emissioni nel territorio dei Paesi in via di sviluppo Effetto utile: i Paesi inclusi nell’Allegato I acquisiscono riduzioni certificate (certified emission reductions, cd. CERs) scambio di tecnologie e di know-how ecocompatibili

10 EMISSIONS TRADING Destinatari: Paesi vincolati agli obblighi individuali di riduzione Oggetto: commercio dei diritti di emissione assigned amount units, cd. AAUs), al fine di adempiere gli impegni di riduzione Formulazione troppo succinta … quali sono i limiti?

11 La nozione di supplementarietà
Norma (nel Protocollo) dal contenuto non ben definito carattere suppletivo meccanismi di flessibilità Le misure in ambito nazionale devono portare un contributo “significativo” al processo di riduzione o limitazione delle emissioni di gas ad effetto serra

12 I limiti Progetti CDM: diritti derivanti dall’adozione di misure di rimboschimento e imboschimento max 1% quantità totale di emissioni 1990 Possibilità di “riporto” : no per removal units (misure specifiche in campo forestale e/o agricolo), max 2,5% della quota di emissioni assegnata per progetti joint application clean development mechanism No vincoli all’utilizzo cd. sinks

13 I criteri di eleggibilità
Osservanza degli obblighi di istituzione di un sistema nazionale di monitoraggio delle emissioni di gas ad effetto serra e dell’assorbimento di anidride carbonica da parte della copertura vegetale Rispetto degli obblighi relativi alla redazione e alla presentazione dell’inventario annuale sulle emissioni e sui bacini di assorbimento

14 Prospettive future Efficacia del sistema sanzionatorio (monitoraggio)
La partecipazione dei Paesi in via di sviluppo

15 I cambiamenti climatici nella CE
Ratificato del protocollo di Kyoto (decisione 2002/358/CE) Accordo di ripartizione Entro il , la Comunità europea, nel suo insieme, si è impegnata a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra dell’8% rispetto ai livelli registrati nel 1990

16 L’attuazione della politica comunitaria
Provvedimenti di carattere trasversale Provvedimenti di carattere settoriale

17 I provvedimenti trasversali
Il programma europeo sul cambiamento climatico (PECC). Libro verde sullo scambio dei diritti di emissione Il monitoraggio dei gas ad effetto serra Gli strumenti di carattere economico (imposizione di un regime fiscale uniforme)

18 I provvedimenti settoriali
La politica delle fonti di energia La politica dei trasporti La politica dell’industria

19 La politica energetica
Uso razionale e misure di risparmio dell’energia: misure relative all’efficienza energetica (programma SAVE) cogenerazione rendimento energetico dell’edilizia Promozione delle fonti energetiche rinnovabili programmi di finanziamento e di ricerca politiche di favore e di supporto

20 La politica dei trasporti
Limitare le emissioni di biossido di carbonio rilasciate dai veicoli: accordi con case automobilistiche Promozione dei biocarburanti Favorire il passaggio dal trasporto stradale e aereo a modi di trasporto più ecologici interoperabilità del sistema ferroviario transeuropeo tariffazione dell’uso delle infrastrutture

21 La politica dell’industria
Vedi direttiva 2003/87/CE relativa allo scambio dei diritti di emissione Ambito applicativo: attività elencate nell’Allegato I che comportano emissioni Obbligo di autorizzazione ad emettere gas a effetto serra Obbligo di restituire quote di emissioni pari alle emissioni complessivamente rilasciate dall’impianto durante ciascun anno civile

22 Emissions trading CE Piano nazionale di assegnazione (nel rispetto degli obiettivi fissati per ogni singolo Stato) 1^ fase di attuazione: assegnazione gratuita No limiti quantitativi allo scambio e all’acquisto dei diritti di emissione. Istituzione registro elettronico per la contabilizzazione delle quote di emissioni rilasciate, possedute, cedute e cancellate

23 Piano di assegnazione nazionale
determina le quote totali di emissioni che intende assegnare per tale periodo e le modalità di tale assegnazione redatto sulla base di criteri obiettivi e trasparenti (vedi allegato II direttiva) e tenendo conto nella dovuta considerazione le osservazioni del pubblico

24 La domanda di autorizzazione
nessun impianto può esercitare le attività elencate nell'allegato A che comportino emissioni di gas ad effetto serra specificati nel medesimo allegato in relazione a tali attività, senza essere munito dell'autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra rilasciata dall'autorità nazionale competente (art. 4 d.lgs. n. 216/2006) Richiedere autorizzazione prima di mettere in esercizio l’impianto

25 La domanda di autorizzazione
1. Dati identificativi del gestore dell'impianto. 2. Dati identificativi dell'impianto. 3. Descrizione dell'impianto e le sue attività compresa la capacità il funzionamento e la tecnologia utilizzata; delle materie prime e secondarie il cui impiego è suscettibile di produrre emissioni elencate nell'allegato B; delle fonti di emissioni di gas dell'impianto elencate nell'allegato A, e delle misure previste per controllare e comunicare le emissioni. 4. Sintesi non tecnica.

26 L’autorizzazione CONTENUTO: a) nome e indirizzo del gestore; b) descrizione delle attività e delle emissioni dell'impianto; c) disposizioni in tema di monitoraggio con specificazione della metodologia e della frequenza del monitoraggio dello stesso; d) disposizioni in tema di comunicazioni; e) obbligo di restituzione delle quote; f) termine di durata stabilito dall'autorità nazionale competente.

27 trasferite, restituite e cancellate
IL REGISTRO NAZIONALE accurata contabilizzazione delle quote di emissioni rilasciate, possedute, trasferite, restituite e cancellate anche dati derivanti da dichiarazione annuale dei gestori degli impianti (relativa alle attività ed alle emissioni dell'impianto nell'anno solare precedente - corredata dall'attestato di verifica)

28 Assegnazione quote CASISTICA
L’impianto non riceve un numero di quote congrue con il proprio fabbisogno Il rilascio di quote penalizza l’impianto rispetto ad operatori concorrenti

29 Assegnazione quote e rilascio autorizzazione
Fase pre-assegnazione: viene rispettato il principio concorrenza e proporzionalità? Vengono assegnate (nello schema) quote sufficienti? comunicare incongruità (osservazioni pubblico)  Autorità competente

30 Assegnazione quote Assegnazione quote effettuata
ricorso per l’annullamento parziale del PAN (e sospensione)


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