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1 ASSOCIAZIONE NAZIONALE INVALIDI SUL LAVORO. 2 CHE COSE LANMIL LANMIL costituita nel 1943, tutela e rappresenta la categoria dei mutilati e invalidi.

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Presentazione sul tema: "1 ASSOCIAZIONE NAZIONALE INVALIDI SUL LAVORO. 2 CHE COSE LANMIL LANMIL costituita nel 1943, tutela e rappresenta la categoria dei mutilati e invalidi."— Transcript della presentazione:

1 1 ASSOCIAZIONE NAZIONALE INVALIDI SUL LAVORO

2 2 CHE COSE LANMIL LANMIL costituita nel 1943, tutela e rappresenta la categoria dei mutilati e invalidi del lavoro, con la Direzione Generale a Roma è diffusa in modo capillare sul territorio nazionale con: - 21 sedi regionali; - 103 sezioni provinciali; - 200 sezioni locali; - 500 tra delegazioni comunali e fiduciariati. In numeri, con più di 470.000 iscritti, lANMIL rappresenta la metà degli assistiti INAIL e 1/5 degli invalidi nel nostro paese. L'ANMIL si prefigge scopi di assistenza attraverso la promozione di iniziative tese a migliorare la legislazione in materia di infortuni sul lavoro e di reinserimento lavorativo (consulenza legale, numero verde, campagne di sensibilizzazione e informazione ecc…)

3 3 PREMESSA Sembra inarrestabile la strage degli infortuni sul lavoro. Una tragedia nazionale sulla quale i rappresentanti delle massime istituzioni, dalla Presidenza della Repubblica alla Santa Sede, ormai intervengono costantemente per denunciare le condizioni di sicurezza inaccettabili, sollecitando a vigilare di più e con più costanza sul rispetto delle norme. Lo stato italiano stabilisce lobbligo di assicurare i lavoratori e lINAIL è lente che provvede ad assicurare i lavoratori subordinati e alcune categorie di lavoratori non dipendenti addetti ad attività pericolose. Con il D.Lgs.38 del 2000 sono state prese disposizioni speciali anche per collaboratori domestici, medici radiologi e casalinghe.

4 4 Anche nellultimo anno si sono contati: quasi 1 milione di incidenti più di 1.300 morti ed oltre 100mila feriti (dati INAIL). Le cifre sono allarmanti. Il dato che maggiormente colpisce è che mediamente ogni giorno muoiono sul lavoro 4 persone. I COSTI ECONOMICI Giornate lavorative perse: da quasi 700.000 infortuni con inabilità temporanea al lavoro deriva la perdita di circa 16.000.000 di giornate lavorative. Costo per lindennità per inabilità temporanea al lavoro: 980 miliardi per il solo INAIL (senza quindi considerare lINPS e le spese sanitarie). Costo per i nuovi infortuni: quasi 30.000 invalidità permanenti rappresentano un costo per rendite vitalizie di oltre 200 miliardi. Costo per rendite già costituite: 9.100 miliardi. LE CIFRE IN ITALIA

5 5 ANCHE LEUROPA CHIEDE PIÙ SICUREZZA Con la Dichiarazione di Roma lEuropa chiede ai paesi membri e quindi allItalia di: Preparare i bambini ed i giovani alla futura vita lavorativa garantendo loro salute e sicurezza sul lavoro; Offrire a tutti i cittadini, e ai lavoratori in particolare, una formazione durante tutto larco della vita; Migliorare il coinvolgimento del sistema educativo e formativo, sia nella fase iniziale che successivamente, per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro.

6 6 LUfficio Internazionale del Lavoro (BIT) stima che ogni anno si verificano nel mondo: - 250 milioni di incidenti sul lavoro, che equivalgono a 685.000 al giorno, 475 al minuto e 8 al secondo; - 12 milioni di incidenti sul lavoro che colpiscono minori più di 1.100.000 decessi legati al lavoro che equivalgono a 3.000 morti al giorno; - 100.000 decessi provocati dalla sola lavorazione dellamianto. Una ecatombe che supera, sempre secondo il BIT, il numero dei decessi per incidenti stradali (990.000) o per le guerre (502.000). LE CIFRE NEL MONDO

7 7 LA PREVENZIONE ll datore di lavoro deve predisporre tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori nelle situazioni di emergenza, in caso di incendio o di pericolo grave, dovuto sia a cattivo funzionamento degli impianti che a cause naturali, come terremoti, alluvioni ecc. Mentre ciascun lavoratore è tenuto a prendersi cura della propria sicurezza e salute nonché di quella delle altre persone presenti nel luogo di lavoro, conformemente alla sua formazione e alle istruzioni e mezzi forniti dal datore di lavoro. Prevenzione è divenuta la parola dordine per le imprese e per i lavoratori. Infatti, non è solo lo strumento per combattere gli infortuni e gli incidenti, ma è anche un investimento economico per tutte quelle aziende che lavorano nella sicurezza e per la sicurezza.

8 8 NUOVI FATTORI DI RISCHIO Linnovazione tecnologica, l'utilizzo di nuove sostanze pericolose e l'introduzione di nuove forme di contratto nel mondo del lavoro rappresentano i fattori di rischio emergenti. Dalluso del computer sempre più spinto possono derivare danni visivi e muscolo/scheletrici. Proprio dall'utilizzo di nuove sostanze forse cancerogene, può determinarsi l'insorgere di tumori professionali. Pertanto è fondamentale proteggersi sempre in modo adeguato in base al tipo di lavoro che si svolge. Inoltre, stanno emergendo patologie, finora scarsamente considerate, come le malattie psichiche e psicosomatiche da stress e disagio lavorativo, determinate dalle condizioni organizzativo/ambientali di lavoro.

9 9 Lart. 35 della Costituzione Italiana recita: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Inoltre, sempre nella Costituzione, lart. 38 precisa che la Repubblica deve tutelare la salute come fondamentale diritto dellindividuo: I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. A parte la Costituzione, in materia di sicurezza sul lavoro non vi è tanto un problema di assenza di regole quanto di applicazione delle norme. In effetti, a prescindere dalle sanzioni anche penali previste dalla legge, la prevenzione deve essere una condizione mentale e culturale sia per il datore di lavoro che per il lavoratore: quello che occorre è acquisire la consapevolezza che la prevenzione ha un costo altamente inferiore a quello derivante dalle conseguenze degli infortuni. LE NORMATIVE


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