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Autonomia e flessibilità Dipartimenti

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Presentazione sul tema: "Autonomia e flessibilità Dipartimenti"— Transcript della presentazione:

1 Autonomia e flessibilità Dipartimenti
Comitato tecnico scientifico Ufficio tecnico

2 La storia del Polo Qualità di Napoli al passo con la Riforma

3 Autonomia e flessibilità

4 organico funzionale o organico strutturale?

5 La quota di autonomia rimane quella prevista dal DPR 275/99 comprende il 20% dell’orario complessivo delle lezioni fermo restando che l’orario di ciascuna disciplina non può essere ridotto oltre il 20%.

6 Tali spazi sono comprensivi della quota dedicata alle Regioni e devono avvalersi delle risorse già esistenti nelle scuole.

7 Le opzioni sono invece delle articolazioni interne del curricolo in relazione alle indicazioni emerse dal confronto con le parti sociali, ivi compresi i collegi e gli ordini professionali, e dal confronto istituzionale con le Regioni e gli Enti Locali in Conferenza Unificata.

8 Possono essere utilizzati gli spazi previsti per la flessibilità (30% area di indirizzo nel secondo biennio e 35% nell’ultimo anno).

9 Ad esempio si potrebbe prevedere nell’indirizzo Informatica l’opzione "Programmatore di servizi Web XML. .NET” all'interno dell'articolazione INFORMATICA

10 Linee guida MIUR

11 ...Questo strumento va ricondotto, tuttavia, ad un quadro di criteri generali definiti a livello nazionale, onde evitare il rischio del ritorno ad una frammentazione e disarticolazione dei percorsi formativi....

12 La quota di autonomia è determinata, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche, senza determinare situazioni di soprannumerarietà, in base all’orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio

13 L’autonomia consente, dunque, di modificare i curricoli, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle famiglie, entro il limite del 20% del monte ore delle lezioni, o per rafforzare alcuni insegnamenti, oppure per introdurre nuovi insegnamenti che concorrono a realizzare gli obiettivi educativi individuati nel piano dell’offerta formativa della scuola.

14 Per sostenere l’autonomia delle scuole, il Regolamento dispone che, nell’ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente con il decreto adottato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sia prevista la possibilità di assegnare, previa verifica della sussistenza di economie aggiuntive, un contingente potenziato di organico alle singole scuole e/o di renderlo disponibile attraverso gli accordi di rete.

15 Gli spazi di flessibilità, invece, sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo; si possono aggiungere alle quote di autonomia e sono disponibili a partire dal terzo anno, nella misura del 30% nel secondo biennio e del 35% nel quinto anno. Essi consentono di articolare le aree di indirizzo per le quali il Regolamento non prevede articolazioni, ovvero di adattare le articolazioni ivi previste, con l’obiettivo di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro, anche in relazione a particolari distretti produttivi manifatturieri

16 Le opzioni sono indicate da un elenco nazionale contenente anche l’indicazione delle classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti ivi previsti. L’elenco nazionale è adottato con un apposito decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ed è periodicamente aggiornato sulla base degli esiti del monitoraggio e della valutazione condotti a livello nazionale.

17 Nel diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono certificate le competenze acquisite dallo studente anche con riferimento alle eventuali opzioni seguite.

18 La flessibilità non può determinare comunque esuberi di personale, perciò va utilizzata nei limiti delle dotazioni organiche assegnate.

19 Inoltre, per arricchire l’offerta formativa della scuola e disporre di competenze specialistiche non presenti nell’istituto, le scuole possono stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni, che abbiano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento, nei limiti degli spazi di flessibilità previsti dal regolamento sul riordino degli istituti tecnici e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica.

20 Come la pensiamo?

21 Quote di flessibilità integrative o complementari al curricolo attuale con la collaborazione di Regioni e Associazioni di Industriali

22 I rapporti Excelsior di Unioncamere del 2010 parlano chiaro!

23 C'è bisogno di COMPETENZE che i giovani diplomati e laureati non hanno.

24 Le reti di scuole e aziende possono soddisfare questi bisogni.

25 La Campania si è dotata di una rete. Rete Qu.A.S.

26 Rete Qu.A.S. USR per la Campania Polo Qualità Confindustria regionale Scuole Allo studio l'ingresso della Regione Campania

27 Rete Qu.A.S. USR per la Campania Polo Qualità di Napoli Confindustria Campania Unione degli Industriali di Napoli Istituzioni Solastiche

28 Rete Qu.A.S. Gli istituti scolastici si impegnano a rendere flessibile il curricolo (nell'ambito delle indicazioni nazionali) Confindustria si impegna a supportare la flessibilità

29 Rete Qu.A.S. Tutte le buone prassi costruite sono a disposizione presso il POLO QUALITA' DI NAPOLI USR PER LA CAMPANIA

30 Dipartimenti

31 ...L’istituzione dei dipartimenti assume, pertanto, valenza strategica per valorizzare la dimensione collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento/apprendimento...

32 “collegiale e co-operativa dei docenti” è scritto tutto qui non sarebbe necessario dire altro.

33 In particolare, nel primo biennio, i dipartimenti possono svolgere una funzione strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera e la matematica, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo.

34 In generale, i dipartimenti possono individuare i bisogni formativi e definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti.

35 Gli istituti tecnici definiscono, nella loro autonomia e nel rispetto delle tutele contrattuali in materia di organizzazione del lavoro, le modalità di costituzione dei dipartimenti e le regole per il loro funzionamento.

36 Possono essere previste anche forme molto flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati. Si ritiene comunque opportuno che ad essi vada riservato anche uno spazio fisico dedicato.

37 Ogni Dipartimento elegge un coordinatore che
Presiede e coordina le riunioni Relaziona al D.S. sulle decisioni assunte Valuta le necessità dell'istituto e stabilisce le Priorità Tiene conto delle indicazioni del CTS

38 Esempio per un ex ITIS ora Istituto Tecnico settore Tecnologico

39 Dipartimento Umanistico-linguistico LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
LINGUA INGLESE STORIA MATEMATICA DIRITTO ED ECONOMIA

40 Dipartimento Matematico-scientifico
MATEMATICA DIRITTO ED ECONOMIA SCIENZE INTEGRATE (SCIENZE DELLA TERRA E BIOLOGIA SCIENZE INTEGRATE (FISICA) SCIENZE INTEGRATE (CHIMICA) SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE COMPLEMENTI DI MATEMATICA

41 Dipartimento Tecnologico
MATEMATICA SCIENZE INTEGRATE (FISICA) SCIENZE INTEGRATE (CHIMICA) TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA TECNOLOGIE INFORMATICHE SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE COMPLEMENTI DI MATEMATICA SISTEMI E RETI TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI INFORMATICA

42 Dipartimento Economico
LINGUA INGLESE STORIA MATEMATICA DIRITTO ED ECONOMIA COMPLEMENTI DI MATEMATICA GESTIONE PROGETTO, ORGANIZZAZIONE D’IMPRESA

43 I dipartimenti hanno un ruolo fondamentale:
Nella costruzione del curricolo verticale Nell'orientamento in uscita Nella redazione dei piani PON Nella redazione del POF Nell'interfaccia con il CTS

44 I dipartimenti sono la ninfa vitale della didattica.

45 Il CTS

46 Gli istituti tecnici, in base all’art
Gli istituti tecnici, in base all’art. 5, comma 3 punto d) del Regolamento, possono dotarsi di un comitato tecnico scientifico (CTS) composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.

47 Il CTS costituisce un elemento che può favorire l’innovazione dell’organizzazione degli istituti tecnici; è un organismo con funzioni consultive e propositive per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità; è lo strumento per consolidare i rapporti della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni e sviluppare le alleanze formative.

48 Pur non essendovi una specifica regolamentazione in materia, la costituzione del CTS non può che essere formalizzata con apposite delibere degli organi collegiali della scuola nel rispetto dei ruoli istituzionali di ciascun organo. Per esigenze di trasparenza e correttezza istituzionale, costituiscono parti integranti di tali delibere l’ atto costitutivo e il regolamento di funzionamento che ne definiscono la composizione anche in ordine alle competenze dei propri membri (coerenti con le caratteristiche dell’istituto e le finalità del CTS), le funzioni, le modalità organizzative e forme di comunicazione e di cooperazione con gli organi collegiali dell’istituto, nel rispetto delle loro specifiche competenze.

49 Sono necessari uno statuto-regolamento e un atto costitutivo

50 Esempio di regolamento del CTS

51 Il CTS esercita una funzione consultiva generale in ordine all’attività di programmazione e all’ innovazione dell’ Offerta Formativa dell’Istituto. Tutti i provvedimenti del Consiglio di Istituto che attengono all’esercizio della predetta attività sono emanati sentito il Comitato.

52 Il Comitato può esprimere parere su ogni altra questione che gli venga sottoposta dal proprio presidente e dai suoi componenti in particolare dai membri rappresentativi.

53 Il CTS propone, nello specifico, programmi anche pluriennali di ricerca e sviluppo didattico/formativo in rapporto al sapere, al mondo del lavoro e all’impresa, sia per gli studenti e sia per i docenti dell’Istituto e ne propone l’attuazione al Consiglio di Istituto e al Collegio Docenti

54 formula proposte e pareri al Consiglio di Istituto e al Collegio Docenti in ordine ai programmi e alle attività con riferimento alla flessibilità e alle innovazioni

55 monitora e valuta le predette attività
definisce gli aspetti tecnici e scientifici dei piani delle attività con riferimento all’uso e alle dotazioni dei laboratori svolge funzioni di coordinamento tra le molteplici attività scolastiche : stage, alternanza scuola lavoro, orientamento, fabbisogni professionali del territorio  monitora e valuta le predette attività

56 Il CTS è composto da membri di diritto e da membri rappresentativi
Sono membri di diritto : Il Dirigente Scolastico o un suo delegato I docenti coordinatori di area 

57 Sono membri rappresentativi : I rappresentanti di Confindustria
I titolari d'azienda Il rappresentante dei Periti Industriali (altri Ordini o Collegi) L’Assessore Regionale all'istruzione L'Assessore Provinciale all'istruzione

58 sono in numero pari ai membri rappresentativi.
I membri di diritto sono in numero pari ai membri rappresentativi. Il CTS è presieduto dal Dirigente Scolastico in qualità di Presidente o da un suo delegato. La nomina dei componenti di diritto del CTS è di competenza del D.S. sentito il Collegio Docenti. Per quanto riguarda i rappresentanti esterni, essi vengono designati dall’ente/associazione di appartenenza e nominati dal D.S.

59 Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del CTS, a titolo consultivo tutti gli specialisti di cui si dovesse ravvisare l’opportunità

60 numero di riunioni durante l’anno
Sono previsti i seguenti indicatori di qualità e funzionamento : numero di riunioni durante l’anno percentuale di presenze per ogni incontro  numero di pareri e suggerimenti proposti all’ istituzione scolastica ( Collegio, Consiglio di Istituto ) percentuali di suggerimenti accolti rispetto a quelli forniti)  numero di contatti esterni procurati alla scuola (occasioni di formazione, intese con aziende, con studi professionali, con enti , ecc.) ;

61 ...senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica...

62 ...senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica...

63 UFFICIO TECNICO

64 ...Ufficio di cui sono dotati gli istituti professionali del settore industria e artigianato e del settore tecnologico, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell’ambiente ...e...

65 ...aggiungiamo con il compito di sostenere il controllo qualitativo dei processi :
Didattici Organizzativi Gestionali

66 … l’ufficio tecnico può estendere il suo campo d’azione a tutte le aree disciplinari attraverso la
predisposizione di un piano di attività per l’uso programmato degli spazi e delle attrezzature, la ricerca delle soluzioni logistiche e organizzative più funzionali alla didattica ed anche per la condivisione in rete delle risorse umane, professionali e tecnologiche disponibili...

67 realizzazione di progetti didattici condivisi....
… sulla base delle autonome scelte organizzative dei singoli istituti, l’ufficio tecnico può divenire una risorsa per lo sviluppo qualitativo delle competenze organizzative della scuola, soprattutto raccordandosi con tutte le strutture (per esempio, i dipartimenti) previste per la gestione e la realizzazione di progetti didattici condivisi....

68 … il funzionamento e la gestione dell’ufficio tecnico è descritto nel regolamento di istituto, che
indica, con trasparenza, le procedure e le modalità operative adottate per rispondere agli obiettivi che l’istituzione scolastica si è data per innalzare la qualità delle attività didattiche...

69 Esempio Regolamento Ufficio tecnico Istituto tecnico Cavanis

70 L’Ufficio Tecnico dell'I.S. Volta è l'anima produttiva dell'Istituto.
Esso ha il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei « laboratori » a fini didattici, di curare il loro costante adeguamento in relazione alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica. Si occupa della gestione qualitativa dei processi e della sicurezza delle persone e dell’ambiente.

71 comitato tecnico scientifico,
Ha il compito di raccogliere gli input che provengono dalla Direzione e dal comitato tecnico scientifico, promuovendo e coordinando la progettazione espressa dall’istituto verso il territorio e verso il proprio sistema organizzativo

72 Ha il compito di promuovere e coordinare le attività progettuali di gruppi e singoli allievi.

73 L'Ufficio tecnico diviene anche Il luogo fisico dove i ragazzi possono
“respirare l'aria del mondo del lavoro”...

74 … dove poter simulare la gestione dei reparti di produzione e d'amministrazione
Proprio come dovranno fare quando saranno diplomati e lavoreranno in azienda.

75 Gli allievi potranno lavorare presso e per conto dell'ufficio tecnico in extra-curricolare per:...

76 creare un manuale d’uso o di funzionamento
Rispondere a delle commesse, degli ordini, dei lavori, affrontando i problemi e adottando strategie progettuali adeguate creare un manuale d’uso o di funzionamento progettare piccole attrezzature realizzare programmi a controllo numerico per macchine utensili produrre manualistica in genere, realizzare procedure di calcolo con Excel…

77 essere in grado di trasformare i disegni manuali al pc
utilizzare strumenti come il Cad, adottando manuali di progettazione saper utilizzare programmi cad-cam 3d redigere business plan Costruire una rete LAN e gestirla Occuparsi della sicurezza informatica

78 o addirittura da aziende o Enti esterni
Le commesse potranno essere commissionate dai docenti stessi (simulazione) o addirittura da aziende o Enti esterni (dalla simulazione alla realtà)

79 o addirittura da aziende o Enti esterni
Le commesse potranno essere commissionate dai docenti stessi (simulazione) o addirittura da aziende o Enti esterni (dalla simulazione alla realtà)

80 Gli allievi potranno così calarsi in un ambiente produttivo con l'acquisizione di quelle competenze tanto richieste dalle aziende che poi dovranno assumerli.

81 COMPETENZE TRASVERSALI RICHIESTE DALLE AZIENDE
COMPETENZE COMUNICATIVE SCRITTE E ORALI ITALIANO/INGLESE/SPAGNOLO/CINESE/ARABO COMPETENZE NEL GESTIRE I RAPPORTI CON I CLIENTI CAPACITA' DI LAVORARE IN GRUPPO CAPACITA' DI COORDINAMENTO

82 COMPETENZE TRASVERSALI RICHIESTE DALLE AZIENDE
COMPETENZE NELLA RISOLUZIONE DI PROBLEMI NON COMUNI COMPETENZE NELL'ESSERE AUTONOMI NEL LAVORO COMPETENZE INFORMATICHE GENERALI COMPETENZE AMMINISTRATIVE

83 COMPETENZE TRASVERSALI RICHIESTE DALLE AZIENDE
COMPETENZE E CAPACITA CREATIVE ABILITA' MANUALI (RICHIESTE ANCHE AI MANAGER)

84 OVVIAMENTE L'UFFICIO TECNICO
HA BISOGNO DI UNA LOGISTICA E DI INFRASTRUTTURE ADEGUATE

85 L'UFFICIO TECNICO DI UN EX-ITIS O EX – IPIA
PUO' ESSERE DA SUPPORTO PER LE SCUOLE DEL COMPRENSORIO DI OGNI ORDINE E GRADO


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