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Marta Traetta Università di Bari Bari, seminario Prin

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Presentazione sul tema: "Marta Traetta Università di Bari Bari, seminario Prin"— Transcript della presentazione:

1 BLENDED LEARNING COMMUNITIES TRA SOCIAL NETWORK ANALYSIS E POSITIONING NETWORK ANALYSIS
Marta Traetta Università di Bari Bari, seminario Prin “Blended learning communities: processi sociali on- e off-line esperienze a confronto” 11 Marzo 2009 1

2 LO STUDIO DEI PROCESSI SOCIALI BLENDED
OBIETTIVO analizzare gli aspetti psicosociali nelle comunità blended: partecipazione e identità on- e off-line L’appartenenza ad una comunità proietta l’individuo all’interno di una rete di relazioni sociali con gli altri membri del gruppo necessità di individuare una metodologia di analisi in grado di cogliere le relazioni e i legami tra i soggetti. La Social Network Analysis (SNA) (Scott, 1992; Wasserman e Faust, 1994) si sta rivelando una delle prospettive più interessanti per analizzare le relazioni fra gli individui che partecipano alla vita delle comunità. Essa, basandosi sulle relazioni esistenti fra i membri di una comunità, consente di analizzare la struttura di questa rete di interazioni nonché il ruolo giocato dai singoli partecipanti (Mazzoni, 2006a).

3 LE APPLICAZIONI DELLA SOCIAL NETWORK ANALYSIS
L’analisi delle reti sociali è stata applicata in vari ambiti delle scienze sociali (Wasserman e Faust, 1994). Le prime ricerche riguardano contesti di interazione reale. La SNA si è poi rivelata particolarmente efficace anche nell’analisi delle dinamiche relazionali all’interno di comunità virtuali. Alcuni autori hanno analizzato le interazioni all’interno di gruppi virtuali combinando la SNA e l’analisi del contenuto dei messaggi scambiati (Aviv, et al., 2003; Martinez, et al., 2003) Attualmente la riflessione si orienta sulle possibilità offerte dall’integrazione della SNA con l’analisi qualitativa del contenuto. Inoltre una migliore comprensione delle dinamiche psicosociali potrebbe essere offerta dall’impiego posteriore di metodologie qualitative in-depth come l’analisi del discorso (Lamherics, 2003; Rosen et al., 2003; Mazzoni, 2006b).

4 L’USO DELLA SNA NELL’ANALISI DELLE DINAMICHE DI PARTECIPAZIONE
1. Identificazione dei destinatari di ciascun messaggio (turni conversazionale e note) attraverso l’analisi qualitativa del contenuto. Nelle discussioni online asincrone, i messaggi sono raramente diretti ad un esplicito destinatario, pertanto l’ identificazione del destinatario risulta in questi casi ancor più complessa . Per far fronte a questo problema abbiamo adottato due criteri di identificazione: a) la presenza nel testo di un esplicito o implicito riferimento al destinatario specifico; b) l’identificazione di destinatari multipli attraverso tre indicatori: - assenza di riferimento (implicito o esplicito) ad un destinatario specifico; - esplicito riferimento a destinatari multipli; - esplicito riferimento all’intera comunità.

5 Esempio di una matrice di adiacenza di partecipazione Daniela Dino
2. Il passaggio successivo alla codifica delle note è stata la creazione di matrici da importare di seguito in NetMiner 3, il software adottato per la Social Network Analysis. Per ciascuna discussione analizzata è stata generata una matrice di adiacenza, (tab. 1) con in riga i mittenti ed in colonna i destinatari, e all’interno delle celle i numeri grezzi corrispondenti al totale delle comunicazioni intercorse. Esempio di una matrice di adiacenza di partecipazione Tab.1 Daniela Dino Katia Mauro 7 5 3 2 1

6 3. Social Network Analysis (Wasserman e Faust,1994; Mazzoni, 2006):
Densità (neighbor analysis): descrive il livello di coesione tra i nodi e quindi il grado di aggregazione tra di essi (valore tra 0 e 1) Questo indice si basa su due importanti parametri: l’indice di inclusività, che indica la percentuale di soggetti (nodi) coinvolti negli scambi; il nodal degree, che fornisce informazioni circa il numero dei nodi con cui ciascun nodo ha legami diretti. Attraverso questo parametro è possibile rilevare la presenza di eventuali soggetti isolati o pendenti, cioè connessi solo ad un altro partecipante della rete di relazioni; è stato possibile confrontare il livello di aggregazione dei gruppi nei diversi contesti, cercando di comprendere se gli ambienti virtuali offrano agli individui maggiori possibilità di partecipazione rispetto ai contesti off line. Individuando le percentuali di soggetti coinvolti negli scambi (indice di inclusività) ma soprattutto rilevando nodi pendenti o isolati (nodal degree) è stato inoltre possibile cogliere eventuali peculiarità degli individui legate al loro modo di rapportarsi e di interagire nei diversi ambiti comunicativi. 6

7 ESEMPI ANALISI DI DENSITÀ
Contesto on line Contesto off line Indice di densità: 1, Indice di densità: 0,80

8 Centralità (degree centrality): denota il prestigio e la rilevanza dei singoli nodi negli scambi; viene calcolato sulla quantità di legami, sia in entrata che in uscita, instaurati dal singolo rispetto al totale degli scambi comunicativi dell’intera rete; naturalmente i soggetti più centrali sono coloro che attivano un maggior numero di legami. L’indice di centralità ha un rispettivo indice di centralizzazione in grado di misurare quanto l’intera struttura delle relazioni si incardini sui nodi individuati attraverso l’indice di centralità. Con gli indici di centralità e di centralizzazione è stato possibile indagare più approfonditamente le modalità di partecipazione ai diversi contesti, rilevando ad esempio individui centrali in ambienti on line e periferici in contesti off line, soggetti centrali indipendentemente dal contesto considerato; o ancora discussioni che ruotano attorno a figure centrali o che si distribuiscono in maniera omogenea tra i diversi membri dei gruppi. E’ inoltre stato possibile osservare le dinamiche di leadership all’interno delle comunità analizzate.

9 ESEMPI ANALISI DI CENTRALITÁ
Partecipanti Online Offline Daniela 0,85 0,69 Anna 0,31 Traiettoria stabile Traiettoria instabile Partecipanti Ricezione Invio Daniela 1,00 Dino 0,33 Leader Leader d’opposizione

10 ESEMPI ANALISI DI CENTRALIZZAZIONE
forum gruppo A INDICE DI CENTRALIZZAZIONE 52,8% Leadership direttiva e centralizzata forum gruppo B INDICE DI CENTRALIZZAZIONE 8,33% Leadership interattiva e distribuita INDICE DI DENSITA’ 0,55 INDICE DI DENSITA’ 0,93 10

11 Coesione (cohesion analysis): rileva la presenza di strutture di aggregazioni preferenziali, definite cliques, rappresentate da sottogruppi di almeno 3 nodi completamente connessi tra di loro Ogni comunità ha al suo interno delle suddivisioni, costituite da sottogruppi più o meno coesi, i cui soggetti preferiscono interagire tra loro piuttosto che con gli altri componenti della comunità Questo indice ha consentito di individuare quelle specifiche modalità attraverso le quali, nei differenti contesti indagati, si giunge alla creazione di un vicinato preferenziale. Ha inoltre permesso di osservare le modalità attraverso cui un membro periferico viene reintegrato nel gruppo attraverso le figure risultate fondamentali nell’analisi della centralità.

12 ESEMPI ANALISI DI COESIONE

13 L’USO DELLA SNA NELL’ANALISI DELLE DINAMICHE IDENTITARIE: PNA
Per l’analisi delle dinamiche identitarie è stata messa a punto un’originale variante della SNA, che abbiamo definito Positioning Network Analysis (PNA). In questo utilizzo della SNA i nodi non rappresentano più individui, ma posizionamenti identitari. Quindi nelle matrici di adiacenza sono stati collocati, in riga i posizionamenti elicitanti ed in colonna i posizionamenti elicitati che rappresentano la conseguenza diretta di altri posizionamenti. Il valore presente all’interno delle celle rappresenta il totale degli “scambi” intercorsi tra i vari posizionamenti (nodi) della rete interazionale. 1. Analisi qualitativa del contenuto: - costruzione della griglia categoriale dei posizionamenti a partire dalla letteratura presente (Hermans,1996; Spadaro, 2007), arricchita attraverso la codifica dei posizionamenti presenti nei turni e nelle note; - individuazione dei legami tra posizionamenti elicitanti ed elicitati.

14 GRIGLIA CATEGORIALE DEI POSIZIONAMENTI IDENTITARI:
INDIVIDUALE: - interno - esterno - aperto COLLETTIVO: - interno sottogruppo - interno ruolo - aperto ruolo INTERPERSONALE: - diretto - indiretto - diretto ruolo INTERGRUPPI: DI CONFINE

15 Social Network Analysis:
- indice di densità: esamina il livello di coesione tra i nodi (posizionamenti), rappresentando il repertorio completo dei posizionamenti di ciascun partecipante e dell’intera comunità. - indice di centralità: esamina la centralità di ciascun posizionamento e ci consente di identificare i posizionamenti cruciali per il Sè in quanto hanno legami con la maggior parte degli altri posizionamenti.

16 ESEMPI ANALISI DI DENSITÀ
Contesto off line Contesto on line

17 ESEMPI ANALISI DI CENTRALITÁ
Contesto off line Contesto on line

18 3. I posizionamenti sono stati analizzati secondo tre livelli di indagine, individuale, interpersonale e comunitario, che marcano la trama dialogica dell’identità: Livello individuale: si riferisce a tutti i posizionamenti identitari elicitati da precedenti posizionamenti dello stesso individuo. Livello interpersonale: si riferisce a tutti i posizionamenti identitari elicitati da quelli di altri soggetti. Livello comunitario: si riferisce all’analisi di tutti i posizionamenti, individuali e interpersonali, dei soggetti appartenenti alla comunità. Si ottiene in questo modo una visione complessiva delle dinamiche identitarie della comunità, che va oltre i singoli individui.

19 CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE
SNA consente di fotografare la realtà in un dato momento; per recuperare la dimensione dinamica e processuale dei processi psicosociali riteniamo necessario un approfondimento tramite l’analisi del discorso. Riformulazioni: ripresa e rielaborazione delle idee espresse precedentemente da se stessi (autoriformulazioni) o da altri (eteroriformulazioni) Due tipi di riformulazioni: a. caratterizzate da marcatori di riformulazioni (“quindi”, “in altre parole”, “come dire”, “per esempio”, “dunque”…). Hanno carattere locale in quanto sono legate all’immediatezza del discorso; b. caratterizzate dalla presenza di clausole metadiscorsive ( Apotheloz, Grossen, 1996) che introducono la riformulazione tramite un’espressione che denota l’attività verbale stessa (“come hai appena detto”, “voi avete spiegato che”, “come la professoressa ha descritto”). Le riformulazioni sono dunque introdotte tramite il discorso indiretto. Sono utilizzate soprattutto in ambito clinico dal terapeuta durante il colloquio terapeutico.

20 Funzioni delle clausole
assicurare continuità e coerenza al testo conversazionale; pianificare e guidare l’interazione focalizzando l’attenzione dell’interlocutore su un tema; introdurre nella conversazione un registro metacomunicativo; introdurre l’allocazione del turno di parola, incitando l’interlocutore a partecipare attivamente all’interazione; proporre un’interpretazione alternativa; giustificare l’enunciazione di una domanda, di una domanda di conferma o di un’interpretazione alternativa. L’analisi delle riformulazioni marcate da clausole metadiscorsive è un valido supporto per comprendere come i parlanti negoziano in maniera transattiva i significati comuni, tramite “il divenire della parola dell’altro” (Salazar Orving, 2002).


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