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FORMAZIONE DOCENTI NEOIMMESSI IN RUOLO
LAB. Europa, intercultura, inclusione sociale lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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Articolo 14 Carta dei diritti europea
Ogni individuo ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua. 2. Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all'istruzione obbligatoria. 3. La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere all'educazione e all'istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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Art 24 Diritti dei bambini
I bambini hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi possono esprimere liberamente la propria opinione; questa viene presa in considerazione sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità. In tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private,l'interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente. Ogni bambino ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA?
Alunni con cittadinanza non italiana Alunni con ambiente non italofono Minori non accompagnati Alunni figli di coppie miste Alunni arrivati per adozione internazionale Alunni rom,sinti e camminanti Studenti universitari con cittadinanza straniera lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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UN ELEMENTO ESSENZIALE PER L’INCLUSIONE E’ L’ACCOGLIENZA
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L’inclusione dell’alunno straniero coinvolge I DOCENTI
IL DIRIGENTE SCOLASTICO IL PERSONALE ATA LE ISTITUZIONI TERRITORIALI lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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La valutazione I minori con cittadinanza non italiana,sono valutati nei tempi e nei modi previsti per i cittadini italiani(DPR 394/99) (DPR 122/2009) La scuola deve favorire specifiche strategie e percorsi personalizzati, garantendo una valutazione che tenga conto, per quanto possibile, della storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle scuole frequentate, delle competenze acquisite. Tali alunni necessitano di interventi didattici di natura transitoria (laboratori di lingua2) e in caso di alunni di nuova migrazione si può ricorrere alla stesura di un pep. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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ESAMI DI STATO Non sono previste in via generale prove diversificate. Per l’esame al termine del primo ciclo, nel caso di forti difficoltà comunicative,è possibile prevedere la presenza di docenti mediatori linguistici Per l’esame di Stato del secondo ciclo sono considerati crediti formativi eventuali percorsi di mantenimento e sviluppo della lingua d’origine. Nel colloquio orale possono essere valorizzati contenuti relativi alla cultura e alla lingua del paese d’origine. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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SITUAZIONE IN EUROPA La maggior parte dei paesi europei utilizza la pubblicazione di informazioni scritte sul sistema scolastico nella lingua d'origine delle famiglie; l’utilizzo di interpreti in varie situazioni della vita scolastica; e la designazione di persone di riferimento, come i mediatori, con la specifica responsabilità di garantire i collegamenti tra scuola, alunni immigrati e famiglie. Tra i metodi usati per favorire la comunicazione tra scuole e famiglie immigrate, la designazione di persone di riferimento specificamente responsabili di accogliere e orientare gli alunni immigrati nonché di tenere i contatti con le loro famiglie è una prassi molto diffusa in Europa. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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SITUAZIONE IN EUROPA La presenza di alunni allofoni nelle scuole ha messo in luce nuove sfide formative che, in realtà, in un mondo in rapida mondializzazione, riguardano da vicino tutti gli alunni. In paesi già connotati da un pluralismo linguistico e culturale nazionale quali la Svizzera e l’Austria, il tema della diversità linguistica acquista particolare rilievo e,come sopra accennato, trova un profilo anche nei dati statistici annualmente rilevati. Ma anche in altri paesi, come la Spagna, la presenza dei nuovi arrivati ha indotto a prendere in considerazione le varietà parlate dalle minoranze storiche. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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SITUAZIONE IN EUROPA In Svizzera, il potenziamento delle competenze linguistiche rappresenta un obiettivo presente nelle politiche scolastiche già a partire dagli anni ’70 del Novecento,quando, con riguardo al pluralismo nazionale fu introdotto nell’ambito della scuola primaria, l’insegnamento del francese e del tedesco rispettivamente nei Cantoni tedescofoni e francofoni. All’inizio del nuovo secolo nella maggior parte dei Cantoni l’inglese è stato introdotto come lingua straniera obbligatoria nel settimo anno. In questo modo, la quasi totalità degli alunni apprende due lingue straniere, mentre in Ticino le lingue straniere comprendono le altre due lingue nazionali, il tedesco e il francese e inoltre l'inglese. In questo modo la Svizzera intende rispettare la fisionomia plurilingue nazionale e rimanere concorrenziale nel contesto europeo. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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SITUAZIONE IN EUROPA In Spagna, il protocollo di accoglienza degli alunni stranieri prevede l’insegnamento della lingua veicolare in corsi speciali. La Germania demanda ad ogni Lander le decisioni in merito agli alunni provenienti da altri Paesi. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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ROM, SINTI E CAMMINANTI I bassi livelli di scolarizzazione rappresentano uno dei fattori principali che ostacolano l’inclusione sociale, l’inserimento nel mercato del lavoro e la partecipazione attiva alla vita pubblica dei minori RSC una volta diventati adulti. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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La dimensione del fenomeno
Nell’anno scolastico 2013/2014 si è registrato un aumento, seppur più contenuto rispetto al passato,del numero degli alunni con cittadinanza non italiana. In particolare, erano presenti nelle nostre scuole di ogni ordine e grado alunni figli di migranti, in più rispetto al 2012/2013. Di questi hanno frequentato la scuola dell’infanzia, la primaria, la secondaria di I grado, quella di II grado. La presenza di alunni figli di migranti segna un più in tutti gli ordini di scuola, fatta eccezione per la secondaria di I grado dove si registra una lieve flessione. Al contempo è in calo in tutti gli ordini la percentuale di alunni con cittadinanza italiana. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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Distribuzione per provenienza degli alunni stranieri sul territorio italiano Rimane pressoché costante nel tempo la varietà e l’ordine dei Paesi stranieri con il maggior numero di alunni presenti nel sistema scolastico italiano. Si confermano ai primi posti Romania, Albania, Marocco, Cina,Filippine, Moldavia, India, Ucraina e Perù. Le regioni che ospitano la maggior parte degli alunni stranieri sono la Lombardia,l’Emilia Romagna, l’Umbria. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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LINEE GUIDA ALUNNI ADOTTATI
I bambini giunti per adozione internazionale, vivono una situazione complessa poiché hanno dovuto confrontarsi con numerosi cambiamenti (linguistici, climatici, alimentari, ecc.) e sono stati inseriti in contesti per loro completamente nuovi e sconosciuti. Si tratta di un cambiamento esistenziale drastico che viene affrontato, molto spesso, lasciandosi alle spalle pezzi di storia difficili di cui si sa poco (le informazioni sulla loro salute e vita pregressa sono frequentemente esigue e frammentate). Talvolta anche le differenze somatiche contribuiscono a rendere maggiormente difficoltoso il loro adattamento alla nuova situazione. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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LINEE GUIDA ALUNNI ADOTTATI
I bambini adottati internazionalmente possono provenire da Paesi prevalentemente rurali, con strutture sociali fragili, dove il tasso di analfabetismo e/o di abbandono scolastico precoce è rilevante. I bambini che provengono da tali situazioni potrebbero aver ricevuto un’esigua scolarizzazione, non averla ricevuta affatto, o averla ricevuta con modalità piuttosto differenti da quelle attualmente adottate in Italia. Per molti di loro il percorso scolastico nel paese d’origine è molto diverso da quello italiano. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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LINEE GUIDA ALUNNI ADOTTATI
Negli ultimi anni sono andate significativamente aumentando le cosiddette “adozioni di bambini con bisogni speciali”.Con questa definizione, in senso ampio, ci si riferisce alle adozioni: di due o più minori; di bambini di sette o più anni di età; di bambini con significative problematiche di salute o di disabilità; lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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LINEE GUIDA ALUNNI ADOTTATI
In diversi Paesi di provenienza i bambini non vengono iscritti all’anagrafe al momento della nascita, Di conseguenza, può capitare che a molti bambini che saranno poi adottati venga attribuita una data di nascita e, quindi un’età, presunte. Un numero significativo di bambini e ragazzi arriva in Italia dopo i 10 anni, in un’età complessa di per sé in cui la strutturazione dei legami affettivi e famigliari si scontra con la naturale necessità di crescita e di indipendenza. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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LINEE GUIDA ALUNNI ADOTTATI
E' necessario evitare l'errore di equiparare l'alunno adottato all'alunno straniero immigrato. In realtà il bambino adottato, anche se proveniente da un altro Paese, non è un bambino immigrato. E’ bensì un bambino che - pur differenziandosi nei tratti somatici dalla sua nuova famiglia – ha genitori italiani e vive in un ambiente culturale italiano. A differenza dei minori immigrati con la famiglia, che mantengono un rapporto vitale con la cultura e la lingua d'origine, i bambini adottati perdono velocemente la prima lingua e possono manifestare un'accentuata ambivalenza verso la cultura di provenienza, con alternanza di momenti di nostalgia/orgoglio a momenti di rimozione/rifiuto. lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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L’integrazione linguistica e culturale degli studenti figli di migranti sarà uno “dei punti cardine del decreto ‘La Buona Scuola’”. Perché “la scuola è la base, la cornice ideale per diventare cittadini sostanziali. E noi stiamo andando in questa direzione” “Vogliamo fornire alle istituzioni scolastiche – ha spiegato il Ministro – gli strumenti scientifici, didattici e organizzativi adeguati e dare centralità alla formazione linguistica perché la lingua è passaporto di comunicazione e integrazione”. Conferenza stampa Ministro Giannini Roma 19 febbraio 2015 lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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alunni stranieri iscritti nelle scuole italiane anno scolastico Linee guida alunni stranieri 2014 (scaricabile dal sito del MIUR) Linee guida per favorire lo studio di alunni adottati (scaricabile dal sito del MIUR) Gli alunni stranieri nelle scuole d’ Europa (scaricabile dal sito MIUR) lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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(indirizzo web sito COME di Milano da cui si può scaricare materiale bibliografico) Raffaella Biagioli, La pedagogia dell’accoglienza- Edizioni ETS Baldi Alessandro, Le ragioni dell’altro. Percorsi formativi nell’intercultura. Roma, Carocci Faber Piccolo blu e piccolo giallo, Leo Lionni, Babalibri, A. Calzi, L’interculturalità nella scuola elementare, Bologna, EMI lab. Europa,intercultura,inclusione sociale Prof.ssa R.Bonistalli
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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