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UN CAMMINO DI SANTITA’ NEL QUOTIDIANO.

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Presentazione sul tema: "UN CAMMINO DI SANTITA’ NEL QUOTIDIANO."— Transcript della presentazione:

1 UN CAMMINO DI SANTITA’ NEL QUOTIDIANO

2 Profilo storico e carismatico del
Beato PIETRO BONILLI

3 SOMMARIO: Cenni storici Formazione giovanile e anelito alla santità
Gli anni della maturità Attualità del Carisma Conclusione

4 Il Beato è un sacerdote appartenente alla Diocesi di Spoleto, vissuto fra la seconda metà del e la prima metà del , beatificato il 24 aprile Veniva a questo mondo in una campagna dell’Umbria, quando l’agricoltura era fatica e povertà, e mentre la Chiesa attraversava in Italia un periodo drammatico: le idee di uguaglianza e libertà cominciavano a porsi di fronte alle strutture politiche, sociali ed economiche del Vecchio Regime Assolutista; si affacciavano l’idea di sovranità popolare e di libertà dell’arbitrio veicolate dalla Rivoluzione Francese; si preparava la Rivoluzione Industriale Esse insieme portarono all’individualismo e alla miseria del proletariato, mentre il mito della libertà determinava un forte sviluppo del laicismo.

5 Non erano rari fenomeni di questo genere:
Visse in una società “non ufficialmente cristiana”, poiché la società liberale escludeva ogni influsso della Chiesa al suo interno e ne tacitava la missione pubblica. Anche i moti per l’Unità contribuirono ancor più ad avversare la Chiesa, al punto tale che in nome di una “separazione” si approdò ad una vera e propria vessazione di essa. A questa situazione, si aggiunga la grave crisi economica in cui versava lo Stato Pontificio (l’agricoltura e l’industria erano rimaste all’ “infanzia” rispetto allo sviluppo del mondo civile) tale da non saper fronteggiare l’insurrezione delle Province. Non erano rari fenomeni di questo genere: Vescovi cacciati dagli episcopi, incarcerati e/o deportati, incameramento dell’asse ecclesiastico, soppressione degli Ordini Religiosi, chiusura dei Seminari , anticlericalismo dominante e dilagante anche nella stampa.

6 Una situazione questa che influì tanto sul clero,
quanto sulla popolazione : Il Clero si presentava al suo interno spaccato: vi erano da un lato quelli che, fedeli alla Chiesa, venivano osteggiati tanto dal Regime quanto dall’altra parte del clero, che, pur di mantenere i suoi privilegi scese a compromessi con lo Stato, andando sempre più “secolarizzandosi” e perdendo così valori, virtù, solidità di vita e di ministero sacerdotale. La popolazione : sempre più povera e allo stremo delle forze, vide il diffondersi al suo interno di idee massoniche, avverse alla Chiesa; inoltre misure restrittive e anticlericali avevano portato a situazioni di completo degrado anche dal punto di vista morale, poiché mancava chi si “curava delle anime” (es. Cannaiola era priva di parroco da 6 anni).

7 Formazione giovanile e
anelito alla santità

8 Per Pietro Bonilli, di famiglia povera e contadina, il futuro era pressoché segnato, ma egli di volontà forte, riuscì a convincere i suoi genitori a farlo studiare. Così già all’età di 9 anni, lo troviamo nella vicina Trevi, dove iniziò gli studi, mantenendosi con ogni umile servizio. Gli anni trascorsi a Trevi, per la sua formazione umana e sacerdotale furono fondamentali. Qui la Divina Provvidenza gli fece incontrare il fervente sacerdote don Ludovico Pieri, cui allora era affidata la gioventù, che lo aiutò a comprendere il grande progetto che il Signore aveva preparato per lui : innalzarlo alla dignità sacerdotale. Ne diventerà poi Direttore Spirituale e lo formerà ad acquistare una soda virtù.

9 Il Bonilli, di animo sincero e docile,
ma allo stesso tempo tenace e deciso, fin da giovane seminarista sentì la grandezza della dignità sacerdotale a cui Dio lo chiamava: non solo affrontò ogni sacrificio (soprattutto di ordine economico) per poter realizzare questa vocazione, ma espresse fin da subito il desiderio, o meglio la volontà forte, di farsi Santo !

10  “O prete santo, o la morte” !!
Egli riteneva la santità qualcosa di molto concreto, non un pio proposito sull’onda dell’entusiasmo, che rischia di perdersi nella routine della vita quotidiana, infatti, ancora 19enne scrive nel suo Diario che non vuole in alcun modo offendere Dio, intende fuggire il peccato mortale e veniale, e se gli capitasse di offenderLo con piena avvertenza, preferisce la morte!! Leggiamo dal suo Diario il proposito delle sue prime due Celebrazioni Eucaristiche:  “O prete santo, o la morte” !! e quello della Seconda S. Messa, celebrata a Cannaiola, parrocchia che gli era stata affidata, sarà :  “ Farvi bene il Parroco e che siano santificati tutti gli abitanti“.

11 Gli anni della maturità

12 Cannaiola non era certo una parrocchia facile; a quei tempi si presentava come una sorta di acquitrino poco salubre, con un forte degrado morale a causa anche dei 6 anni in cui era restata senza parroco perché priva di rendita. Egli vi rimase invece per ben 34 anni, riuscendo non solo a ribaltare completamente la situazione di degrado, ma anche ad iniziare qui la fondazione di un Istituto di vita consacrata femminile. Quello spirito di sacrificio e quelle virtù in cui si era esercitato negli anni della formazione lo aiutarono ad affrontare con coraggio, perseveranza e fedeltà il suo ministero e a progredire sulla via della santità.

13 Negli anni di formazione il Pieri lo aveva iniziato anche “al culto della S. Famiglia”, ed egli vi scorse fin da giovane un modello di vita da imitare per raggiungere quella santità cui anelava. In seguito, da parroco,volle stabilirla anche nella sua parrocchia e la propose come esempio e modello per il rinnovamento di tutte le famiglie. Se pensiamo che ai nostri giorni la Chiesa parla proprio del rinnovamento della famiglia, prima cellula della società, a partire dalle orme della S. Famiglia di Nazaret, allora possiamo affermare che il Bonilli fu un vero e proprio precursore, intuendo tutto ciò più di un secolo fa.

14 ma deve suscitare in cuore propositi forti,
Anche la devozione alla S. Famiglia, al pari della santità, fu per il Bonilli qualcosa di molto concreto e di grande valenza morale, spirituale, umana, sociale. Così si esprime : “ L’idea di S. Famiglia non deve solo spingerci a qualche orazioncella, ma deve suscitare in cuore propositi forti, deve muover la mano ad opere valorose e grandi. Per me S. Famiglia dice civiltà, progresso, fratellanza universale, pace e felicità temporale ed eterna.” L’idea di S. Famiglia lo spinse quindi a sentirsi famiglia, cioè ad avere un cuore aperto e familiare, ad essere e a dare famiglia, soprattutto a chi ne era privo.

15 Fu così che che l’8 settembre 1884, dopo aver ascoltato le parole del Vangelo :
“ Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”(Mt. 6,33), accolse nella sua casa il primo orfano,un ragazzo malato di tigna, il più sfortunato e bisognoso che lì si potesse trovare, facendogli da padre e da madre. Nel corso degli anni, volse la sua attenzione alle orfanelle e il 13 maggio 1888, alcune giovani vestirono l’abito religioso, ponendosi al loro servizio. Ebbe inizio così l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto

16 In ambito pastorale, quindi, l’attenzione primaria che caratterizzò il ministero del Bonilli, fu sicuramente la famiglia e il suo ritorno alle profonde radici cristiane. Attraverso la catechesi, le missioni popolari, la stampa cattolica a cui diede molto impulso, spese tutte le sue energie per dare compimento a questo obiettivo, fondando anche “l’Associazione delle Famiglie Consacrate alla S. Famiglia di Nazaret” e i “Cooperatori Nazzareni” con i quali condivise questo spirito di amore alla S. Famiglia, e che divennero suoi collaboratori per il rinnovamento delle famiglie.

17 Attualità del Carisma

18 In relazione ai tempi correnti e alle diverse insidie che oggi minano alla base l’istituzione familiare, quello del Bonilli è sicuramente un progetto molto attuale; Oggi siamo noi, Suore della S. Famiglia, nate dal suo carisma, che attraverso l’esercizio della carità, nei vari settori (Familiare, Giovanile, Educativo, Sanitario e Sociale) cerchiamo di portare la S. Famiglia come esempio e modello, affinché “tutto il mondo non respiri, non veda, non ami, che la S. Famiglia” e attraverso essa si rigeneri e si rinnovi uno spirito cristiano forte e solido e si ritorni a Dio.

19 “l’Associazione A.L.B.o” (Associazione Laici Bonilliani).
Possiamo dire che anche nella cosiddetta condivisione del Carisma, il Bonilli fu un precursore di quell’apertura che il Concilio Vaticano II, nel rispetto della diversità delle vocazioni, avrebbe portato. Pertanto anche noi, come la Chiesa e ogni altro Istituto abbiamo ripreso a percorrere questa via di condivisione, in particolare attraverso “l’Associazione A.L.B.o” (Associazione Laici Bonilliani). Si tratta di famiglie, coppie, single, vedove/i, che attraverso un cammino di approfondimento della propria identità cristiana e del Carisma Nazzareno, giungono a compiere un “Affidamento della propria vita” alla S. Famiglia, impegnandosi a vivere secondo lo stile e lo spirito di Nazaret.

20 Conclusione

21 Così vogliamo sintetizzare il suo messaggio:
Cosa potrà mai dire a noi, generazione telematica, uomini e donne del 3° Millennio, famiglie moderne, la presentazione della figura del Beato P. Bonilli ? Così vogliamo sintetizzare il suo messaggio: Formatevi a valori forti, solidi per non soccombere nelle avversità della vita; Abbiate grandi ideali per cui rischiare la vita; Non temete di giocare la vostra vita su Cristo, perché Lui è capace di fare in noi, con noi e per noi qualcosa di molto grande !!! RAGAZZI

22 Amate la famiglia! Dio stesso è famiglia trinitaria, ha permesso che Suo Figlio s’incarnasse in una famiglia umana, quindi Dio stesso ama la famiglia e la vuole a sua immagine; Famiglia diventa ciò che sei, cioè realizza pienamente la tua vocazione alla Santità! Famiglia ama e prendi a modello la S. Famiglia (Trinità Terrena) modello più perfetto di santificazione quotidiana della vita familiare. FAMIGLIE

23 Bibliografia di approfondimento:
L. Fausti, D. Pietro Bonilli, Unione tipografica nazarena,Spoleto (PG), 1936. Suore della Sacra Famiglia (a cura di), Don Pietro Bonilli, profilo interiore e carisma, Tipografia Domograf,Roma,1975. AA.VV., Don Pietro Bonilli, un uomo nuovo per un mondo più umano, Atti del V° Convegno di Studi storici – ecclesiastici, Spoleto dicembre 1987, Tipografia Armellini, Roma, 1987. G. Agresti, Don Pietro Bonilli, l’eroismo della carità, Ed.Piemme, Casale Monferrato (AL),1987. Suore della Sacra Famiglia (a cura di), Pietro Bonilli, Diario spirituale , Roma, 1998. Per info: Suore Sacra Famiglia di Spoleto, Salita Monte del Gallo,19 00165 Roma -


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