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TRA SCIENZA E FILOSOFIA

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Presentazione sul tema: "TRA SCIENZA E FILOSOFIA"— Transcript della presentazione:

1 TRA SCIENZA E FILOSOFIA
L’ideale scientifico del positivismo

2 la scienza è l'unica conoscenza possibile;
il metodo scientifico è l'unico valido; il ricorso a cause/principi inaccessibili al metodo scientifico non dà origine a conoscenza il metodo scientifico va esteso a tutti i campi che riguardano l'uomo e la società: la creazione più significativa del positivismo è la sociologia

3 il progresso scientifico viene considerato come determinante
in prima e ultima istanza del superamento di ogni problema umano; l’attività scientifica non può essere un fatto individuale, ma pubblico, prodotto dell’evoluzione umana (è importante anche la storia della scienza).

4 nuovo ottimismo, fondato sulla scienza, sulla tecnologia, l'industrializzazione,
ma anche il colonialismo e l'imperialismo

5 La cultura scientifica è laica,
non sottoposta ad alcun condizionamento esplicito od implicito della religione, anzi la scienza si presenta come la nuova religione dell’umanità.

6 POSITUM IL DATO IL FATTO
La priorità dell’uso del termine “positivo” spetta a Auguste COMTE , che attinse tale espressione da Saint-Simon : esso, secondo Comte, designa “il reale (sperimentabile) in opposizione al chimerico”, “il contrasto dell’utile con l’inutile”, “l’opposizione tra la certezza e l’indecisione”, “l’antitesi tra il preciso e il vago”, “il contrario del negativo” POSITUM IL DATO IL FATTO Positivo è ciò che è relativo ai “fatti”, che devono essere spiegati scoprendo le loro leggi (come funzionano) per essere utilizzati per il progresso umano.

7 ILLUMINISMO E POSITIVISMO
La filosofia illuministica lottava contro teologia e metafisica mirando a diventare scientifica (critica) in quanto "filosofia" (non per nulla il problema gnoseologico era centrale) la filosofia positivistica acquista la sua dignità scientifica solo in quanto accetta di trasformarsi in "scienza" (ad es. in sociologia) lasciando in disparte il problema gnoseologico.

8 ROMANTICISMO E POSITIVISMO
Pur nella diversità degli oggetti d'indagine e degli strumenti di ricerca, la filosofia sarebbe rimasta "idealistica" anche nella sua versione positivistica (Abbagnano parla di "romanticismo della scienza": il "romanticismo" è per lui il perimetro in cui si muovono tutte le filosofie dell'Ottocento (Comte scrive il Corso tra 1825 e 1830), con i loro concetti di "totalità processuale necessaria", "sviluppo necessario", "divenire ascendente", “giustificazionismo del reale”) L’unica conoscenza valida è la conoscenza scientifica, quella conoscenza che si basa esclusivamente sui fatti empirici, stabilendo le leggi dei fenomeni ed evitando la ricerca metafisica delle cause. La razionalità scientifica è in grado di risolvere tutti i problemi umani. Il vero sapere deve risultare utile all’umanità, elaborando tecniche che migliorino le condizioni effettive della vita umana.

9 COMTE: LA LEGGE DEI TRE STADI
L’umanità ha sempre avuto bisogno di una teoria per spiegarsi il mondo e per costruirsi una teoria bisogna partire da osservazioni, ma per fare osservazioni ed organizzarle occorre una teoria precedente; per questo la prima teoria possibile è di tipo teologico, a cui segue la sostituzione degli agenti divini con forze astratte, con teorie di tipo metafisico. Solo a questo punto ci si può dedicare alla ricerca delle relazioni invariabili tra i fenomeni con teorie di tipo positivo.

10 Da qui la classificazione delle scienze
Se però nell’essere umano tale sequenza è chiaramente comprensibile, nello sviluppo delle scienze non c’è simultaneità nel passaggio da una fase all’altra: ciò dipende dalla natura dei fenomeni di cui le diverse scienze si occupano, dal loro grado di generalità e semplicità. Più i fenomeni sono generali e semplici, prima potranno essere spiegati in termini positivi, più sono particolari e complessi, più sarà difficile e lento il passaggio al metodo scientifico. Da qui la classificazione delle scienze dalle più generali, astratte e semplici alle più particolari, concrete e complesse (ottenuta in realtà con un criterio storico)

11 MATEMATICA (base di tutte le scienze, strumenti di cui le altre si servono) ASTRONOMIA (fisica inorganica celeste) FISICA (fisica inorganica terrestre) CHIMICA (fisica inorganica terrestre) BIOLOGIA (fisica organica – fisiologia - individuo) SOCIOLOGIA (fisica organica – sociale - specie).

12 E LA FILOSOFIA? La filosofia positiva vuol considerare il cammino progressivo dello spirito umano visto nel suo insieme, ovvero la storia della conoscenza, individuando una legge fondamentale (la legge dei tre stadi) una classificazione delle scienze (con una distinzione tra ciò che è scienza e ciò che non lo è) un’esaltazione del metodo scientifico, come l’unico possibile per ottenere conoscenze certe non intende dedicarsi a problemi metafisici, ma individuare i principi comuni alle diverse scienze, riunificare i loro risultati in una conoscenza generalissima capace di una riorganizzazione globale della società.

13 E’ POSSIBILE UNA LOGICA COME SCIENZA?
La logica è esclusa da Comte dall’ambito delle scienze, in quanto non esistono per lui regole astratte che possano vincolare qualsiasi dimostrazione. Per lui “i risultati di una scienza si trasformano in mezzi logici; il metodo non va studiato separatamente dalle ricerche in cui lo usiamo”. Solo la matematica va considerata una sorta di logica generale ad uso di tutte le scienze; comunque l’esattezza matematica non coincide con la certezza scientifica, in quanto l’uso della matematica va differenziato secondo il tipo di fenomeni di cui ci si occupa.

14 J.S.MILL: IL SISTEMA di LOGICA
In Inghilterra il positivismo è molto legato all’empirismo illuministico del Settecento, come nel caso di John Stuart Mill, che accetta il principio comtiano della necessità della verifica empirica di ogni asserzione, ma, al contrario di Comte, si propone di analizzare l’esperienza stessa, sul solco della tradizione inglese, in modo da individuare i suoi dati costitutivi elementari che danno luogo alla conoscenza (Sistema di logica raziocinativa e induttiva, 1843).

15 LA LOGICA DELL’INFERENZA
Si torna a parlare di logica, contrapponendosi però a quella tradizionale, formale e deduttiva, per passare ad una scienza dell’inferenza (come possiamo formulare nuove asserzioni partendo da altre accettate come vere – un passaggio dal noto all’ignoto). Il punto di partenza di qualsiasi inferenza è l’evidenza (il “dato”, sia esso fisico o mentale, una sensazione reale o una sensazione possibile). La logica analizza il processo dell’inferenza, che è il procedimento dell’indagine scientifica, senza porsi il problema (metafisico) dell’esistenza o meno della realtà esterna o dell’oggettività o meno dello spazio e del tempo

16 DAL PARTICOLARE AL PARTICOLARE
L’inferenza non è né un passaggio dal generale al particolare (deduzione che non dimostra mai nulla, ma riassume i casi particolari in quello generale), né un passaggio dal particolare al generale (induzione che permette di sommare in un quadro generale le nostre osservazioni particolari, nella persuasione che ciò che abbiamo osservato nel caso particolare sia vero in un numero indefinito di casi non esaminati), ma un passaggio DAL PARTICOLARE AL PARTICOLARE Si parte dall’osservazione particolare e si arriva a conclusioni particolari la generalizzazione è uno stadio intermedio che registra le inferenze già effettuate e crea formule per effettuarne altre.

17 L’UNIFORMITA’ DELLA NATURA
Il fondamento della conoscenza è l’osservazione empirica di un fenomeno da cui inferiamo “che esso si verifichi in tutti i casi di una certa classe che si somigliano per alcune circostanze essenziali”, in base all’assunzione fondamentale della uniformità della natura, ottenuta come grande generalizzazione dell’insieme di regolarità parziali di cui abbiamo conoscenza evidente. L’uniformità riguarda la successione dei fenomeni, da cui deriva la rivalutazione della nozione di causa, che è il pilastro della scienza induttiva, senza richiamarsi a chissà quale misterioso legame metafisico. Con ciò Stuart Mill ritiene di aver superato la critica di Hume al concetto di causa e la sua asserzione dell’inesistenza di un fondamento logico dell’induzione, che riduceva la scienza ad un sistema di aspettative probabili ma prive di certezza. 

18 IL NEOPOSITIVISMO Il NEOPOSITIVISMO nasce all’interno del Circolo di Vienna ed ha come punto di riferimento il “Tractatus logico-philosophicus” (1921) di Ludwig Wittgenstein. Per superare l’incapacità della filosofia di risolvere problemi antichissimi, occorre operare una distinzione tra problemi autentici e pseudoproblemi ovvero tra affermazioni che possono essere in relazione con i fatti e affermazioni che non sono fattuali e quindi non hanno senso.

19 IL CRITERIO di SIGNIFICANZA
Il senso di un enunciato coincide con il metodo della sua verifica Un enunciato ha senso soltanto se si conoscono le condizioni di fatto che lo rendono vero e quelle che lo rendono falso Il principio di verificazione distingue tra affermazioni provviste di base empirica ed affermazioni che ne sono prive e di cui non ci si deve occupare Le proposizioni della logica e della matematica sono sì vere ma tautologie che non dicono nulla del mondo e non hanno bisogno di dimostrazione empirica

20 LA FILOSOFIA COME ANALISI DEL LINGUAGGIO
Il mondo è tutto ciò che accade, è la totalità dei fatti L’immagine logica dei fatti è il pensiero: una proposizione linguistica è la raffigurazione logica di un fatto La totalità delle proposizioni vere è la scienza naturale La filosofia è la chiarificazione logica dei pensieri, è solo analisi del linguaggio, delimitando così il pensabile e mostrando l’impensabile

21 GETTIAMO LA SCALA Le proposizioni metafisiche non hanno senso
L’impensabile è indicibile: “su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere” “Noi sentiamo che , anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono stati ancora neppure toccati” La scienza tratta di come il mondo è, mentre che il mondo è, il suo senso, è il “mistico” che può “mostrarsi” ma non “dirsi”


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