La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

DALLA TRIFORCAZIONE POPLITEA ALLE ARTERIE TIBIALI DISTALI QUALI POSSIBILITÀ DIAGNOSTICHE ED INDICAZIONI AL TRATTAMENTO DAL COLOR DOPPLER? Giuseppe Camporese.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "DALLA TRIFORCAZIONE POPLITEA ALLE ARTERIE TIBIALI DISTALI QUALI POSSIBILITÀ DIAGNOSTICHE ED INDICAZIONI AL TRATTAMENTO DAL COLOR DOPPLER? Giuseppe Camporese."— Transcript della presentazione:

1 DALLA TRIFORCAZIONE POPLITEA ALLE ARTERIE TIBIALI DISTALI QUALI POSSIBILITÀ DIAGNOSTICHE ED INDICAZIONI AL TRATTAMENTO DAL COLOR DOPPLER? Giuseppe Camporese Unità Operativa Complessa di Angiologia Azienda Ospedaliera di Padova Direttore: Prof. G.M. Andreozzi CORSO DI ECO COLOR DOPPLER VASCOLARE SIDV-GIUV BERTINORO, 3-5 APRILE 2008

2 INQUADRAMENTO ACCERTAMENTI DI I LIVELLO
Anamnesi accurata con valutazione dei fattori di rischio cardiovascolare Esame clinico obiettivo con palpazione dei polsi Misurazione della pressione arteriosa e calcolo dell’indice caviglia/braccio (ABI, Ankle-Brachial Index) < 0.9 patologico (associato ad elevata morbilità e mortalità cardio- e cerebro-vascolare, con un OR 6 per morte rispetto ai soggetti senza AOP) > 1.4 non diagnostico (sovrastima da mediocalcinosi) normale Test al treadmill

3 INQUADRAMENTO ACCERTAMENTI DI II LIVELLO
ECO COLOR DOPPLER Descrizione del quadro morfo – funzionale - emodinamico completo della malattia, della sua estensione e dei segmenti maggiormente colpiti ANGIO-RMN Non usa radiazioni ionizzanti, utilizza mezzi di contrasto non tossici per il rene; tende a sovrastimare l’entità della lesione ANGIO-TAC Studio completo dell’intero albero circolatorio con scansioni subcentimetriche in pochi secondi. Concordanza massima nel distretto iliaco-femorale e femoro- popliteo soprarticolare, mentre si riduce significativamente per i vasi distali sottoarticolari ANGIOGRAFIA Gold-standard

4 al gold standard dell’angiografia
METODOLOGIA - 1 Diagnosi di stenosi > 50% o occlusione rispetto al gold standard dell’angiografia Asse aorto-iliaco Sensibilità 86%, Specificità 97% Asse femoro-popliteo Sensibilità 82-95%, Specificità 96% Sensibilità 90-95%, Specificità 96-97% per l’occlusione Arterie sottopoplitee Sensibilità 83%, Specificità 84% Sensibilità 74%, Specificità 93% per l’occlusione

5 METODOLOGIA - 2 Sonda lineare multifrequenza 5-12 MHz
Sonda convex multifrequenza 2-5 MHz PRF (Pulse Repetition Frequency) color settata a kHz per velocità di flusso moderatamente elevata (flusso arterioso) Arteria poplitea localizzata al cavo popliteo al di sotto della vena corrispondente Triforcazione in a. tibiale anteriore e tronco tibio-peroneale (che a sua volta genera l’a. tibiale posteriore e l’a. peroneale Consigliabile l’utilizzo dei punti di repere (malleoli, collo del piede) per agevolare l’imaging

6 REPERTO NORMALE Lume vasale anecogeno e normale IMT (visibile in periferia con l’enhancement dell’immagine B-mode Colore con flusso pulsato (alternanza rosso-blu) Segnale Doppler PW trifasico Calibro più piccolo nelle donne rispetto agli uomini PSV fisiologicamente decrescente dall’iliaca alle tibiali Condizioni particolari in arterie normali, ma senza flusso pulsato per la riduzione delle resistenze periferiche a valle per iperemia (infezioni, vasodilatazioni da farmaci, sforzo muscolare) o per la presenza di una FAV

7

8 Analisi spettrale

9 REPERTO PATOLOGICO Alterazione della parete vasale: dalla presenza di IMT alla presenza di placche ateromasiche, isolate o multiple Assenza del colore con flusso pulsato (alternanza rosso-blu) Segnale Doppler PW monofasico, di ampiezza ridotta, con ritardo di picco sistolico e ridotta o assente onda “a reverse” Aumento PSV a livello della stenosi; determinazione della % di stenosi data dal rapporto PSVst/PSVpre; un valore tra 2.0 e 4.0 corrisponde ad una stenosi 50-75% (con PSV cm/sec). Per PSV > 250 cm/sec → stenosi > 80% Occlusione: assenza completa del segnale Doppler; presenza in sede pre-occlusiva di un’onda d’urto (complesso basso allargato con aspetto bifasico; onda monofasica post-occlusiva a valle)

10 INDICAZIONI ALL’ECD Inquadramento dell’arteriopatia, della sua gestione ed in ogni caso di peggioramento clinico (acuto o cronico) e/o dei parametri funzionali (ABI, treadmill test, ecc.) Orientamento sulla natura dell’arteriopatia Valutazioni delle sindromi compressive e/o da intrappolamento Controllo nelle arteriopatie ectasianti Controllo nei traumi vascolari degli arti inferiori Screening pre-interventistico (indirizzo alla procedura di rivascolarizzazione) Follow-up post: PTA e/o stenting o by-pass

11 INDICAZIONI - 1 Patologia ischemica acuta da:
Embolia (FA, IMA, aneurisma ventricolare, lesioni valvolari, AAA, AAP, rottura di placca con embolia distale); Trombosi acuta in situ (stati trombofilici, alterazioni ematologiche, trombosi su placca); Rottura traumatica del vaso. ECD → immediata individuazione della sede e della estensione dell’occlusione, con eventuale individuazione della fonte emboligena; descrizione e funzionamento dei circoli collaterali; ecogenicità dell’embolo; supporto nella trombolisi

12 INDICAZIONI - 1 Patologia aterosclerotica sottopoplitea:
Territorio elettivamente colpito nell’arteriopatia diabetica, con caratteristiche peculiari: Insorgenza più precoce rispetto a quella aterosclerotica Localizzazioni più gravi a livello delle arterie tibiali e peroneali, spt la tibiale posteriore, minore e più tardivo coinvolgimento femoro-popliteo Lesione dominante è la mediocalcinosi di Monckeberg, responsabile della indeterminabilità dell’ABI, caratterizzata da depositi di calcio a livello della tunica media delle arterie di tipo muscolare Stenosi arteriose multiple e diffuse Aumentata trombogenicità e prognosi generalmente più negativa ECD → presenza a livello della tunica media di piccole aggregazioni iperecogene (calcificazioni) a corona di rosario, con numerosi micro-coni d’ombra; comparsa di shunt A-V microcircolatori da microangiopatia con comparsa al Doppler PW di velocità diastolica a livello dei vasi esplorati

13 Orientamento sulla natura dell’arteriopatia
INDICAZIONI - 2 Orientamento sulla natura dell’arteriopatia Aterosclerotica (85%) Non – aterosclerotica (15%) Arteriti infiammatorie dei grossi vasi (a. di Horton, a. di Takayasu) e/o dei piccoli vasi (vasculiti) Degenerazione cistica avventiziale (a. poplitea) Morbo di Büerger: interessamento di arterie di medio e piccolo calibro, con impegno non-ATS della parete dei vasi che presentano un progressivo ispessimento circumferenziale; le arterie interessate hanno un aspetto sottile con flusso filiforme. Tipica l’alternanza di segmenti arteriosi occlusi e rivascolarizzati, dovuta alla ricanalizzazione di segmenti fibrotici (aspetto a cavaturacciolo). Contemporaneo coinvogimento delle vene di medio e piccolo calibro, che presentano pareti iperecogene ed ispessimento intima-media di tipo flogistico (panangioite)

14 Ispessimenti concentrici o “macaroni sign”
Arterite infiammatoria

15 Segno del cavaturacciolo o “corkscrew-like sign”

16 Sindromi compressive o da intrappolamento
INDICAZIONI - 3 Sindromi compressive o da intrappolamento Canale degli adduttori o canale di Hunter Intrappolamento popliteo Tipo I – IV a seconda della posizione dell’arteria rispetto al muscolo gastrocnemio, alla presenza di benderelle muscolari accessorie o di banderelle fibrose ECD → esame condotto dapprima col paziente in posizione prona e successivamente in ortostatismo; con la sonda sull’arteria viene invitato il paziente ad effettuare contrazioni dei mm. del polpaccio, prima con il piede in flessione, poi col piede in estensione. Se l’arteria subisce compressioni, scompare il Color e si ha riduzione fino a scomparsa del segnale Doppler PW. Si può avere ectasia del vaso a valle della compressione

17 Controllo nelle arteriopatie ectasianti
INDICAZIONI – 4a Controllo nelle arteriopatie ectasianti Aneurismi dell’arteria poplitea (70% del totale degli AAP) Aterosclerosi Post-chirurgici (punti anastomotici dei by-pass, chirurgia ortopedica maggiore) Post-traumatici ECD → visualizzazione diretta dell’AAP (estensione, stato della parete, trombosi parietale, flusso nella sacca e a valle, misurazione dei diametri, follow-up tenporale)

18 INDICAZIONI – 4b Pseudoaneurismi (0.05 - 5.0%)
In seguito a procedure endovascolari diagnostiche o terapeutiche ECD → visualizzazione diretta delle dimensioni, del percorso e del colletto di collegamento all’arteria. Immagine del Color pulsante ed alternato (alternanza S-D) in una cavità ecolucente a ridosso dell’arteria (DD con l’ematoma semplice). UGCR (Ultrasound-Guided Compression Repair): compressioni della sacca con la sonda ecografica per 10 minuti ripetibile per almeno 3 volte sotto monitoraggio delle pressioni distali UGTI (Ultrasound-Guided Thrombin Injection): iniezione di trombina fino ad un massimo di 1000 U/ml nella cavità pseudoaneurismatica con progressiva scomparsa del Color per trombizzazione della sacca. Follow-up ECD dopo pochi gg e ad 1 mese: se la trombosi si estende al colletto o all’arteria nutrice, iniezione di eparina.

19 Controllo nei traumi vascolari degli arti inferiori
INDICAZIONI - 5 Controllo nei traumi vascolari degli arti inferiori Arteriografia → Gold standard ECD + misurazione pressioni distali → sensibilità 95%, specificità 98%, accuratezza diagnostica 97% Evidenza diretta del trauma della struttura vascolare, dalla trombosi all’emorragia, flaps intimali, pseudoaneurismi, fistole artero-venose, dissecazioni. Utile per il monitoraggio , non essendo necessario per tutte ricorrere alla correzione chirurgica

20 Indicazione alle procedure di rivascolarizzazione
INDICAZIONI - 6 Indicazione alle procedure di rivascolarizzazione Ausilio nell’orientamento del chirurgo vascolare nella scelta dell’idonea procedura chirurgica per ogni singolo paziente Qualità del run-in e del run-off distale e misurazione del calibro dell’arteria ricevente Caratterizzazione bidimensionale e dinamica della morfologia e della estensione della lesione aterosclerotica prima dell’esecuzione di esami diagnostici più invasivi (angioRMN, angioTAC, arteriografia)

21 INDICAZIONI - 7 Sorveglianza dopo procedure di rivascolarizzazione
Un accurato programma di controlli ECD migliora la pervietà a distanza delle ricostruzioni, mediante il riconoscimento di lesioni precoci a rischio trombotico, potenzialmente catastrofiche, che una volta trattate consentono di ottenere una pervietà assistita fino al 93% a 5 anni vs. un 60-70% di pervietà a 5 anni con i soli controlli clinici. Anche lesioni di 1 mm di spessore in un condotto protesico di 6 mm possono essere individuate, pensando che comportano un aumento delle resistenze di oltre il 400% ed una riduzione dell’area di sezione del 33%

22 Chirurgia ricostruttiva protesica
INDICAZIONI – 7a Chirurgia ricostruttiva protesica Protesi in Dacron Protesi in PTFE Sorveglianza pervietà dell’innesto, comparsa di iperplasia miointimale (1-36 mesi dopo l’intervento, spt PTFE), dilatazioni in sedi anastomotiche e/o pseudoaneurismi da cedimento delle suture (Dacron), sieromi periprotesici (PTFE), infezioni (Class. Di Veith: superficiale dermica, sottocutanea, estesa al corpo protesico senza coinvolgimento delle anastomosi, infezioni delle regioni anastomotiche, emorragia) Cadenza controlli: 1, 3, 6, 9, 12 e successivamente ogni 6 mesi

23 Chirurgia ricostruttiva con vena safena autologa
INDICAZIONI – 7b Chirurgia ricostruttiva con vena safena autologa Obbiettivo: diagnosi precoce iperplasia intimale, pervietà Analisi intraoperatoria dell’In-Flow (complessi trifasici, PSV cm/sec con angolo a 60°, anastomosi senza stenosi > 50% e senza turbolenze di flusso; se PSV < 45 cm/sec, ricercare cause sistemiche – ipotensione, ridotta FE cardiaca – vascolari a monte – FAV, stenosi condotto o anastomosi – vascolari a valle – stenosi anastomosi elevate resistenze periferiche) Analisi intraoperatoria dell’Out-Flow (assenza di complessi monofasici, specie con EDV nulla, espressione di bassa portata e/o di elevate resistenze a valle) Analisi pre-dimissione (per confermare la pervietà del by-pass e l’assenza di difetti morfologici o velocitometrici) Successivi controlli a 1, 3, 6, 12, 18, 24 mesi e poi con cadenza annuale

24 INDICAZIONI – 7c Chirurgia endovascolare (PTA con o senza stent)
Lesioni di tipo A stenosi singole < 10 cm occlusioni < 5 cm Lesioni di tipo B lesioni multiple singolarmente < 5 cm stenosi o occlusioni singole < 15 cm senza interessamento sottogenicolare lesioni singole o multiple con occlusione dei vasi tibiali per il miglioramento dell’in-flow occlusioni calcifiche < 5 cm stenosi poplitee isolate TASC 2007

25 INDICAZIONI – 7c Chirurgia endovascolare (PTA con o senza stent)
ECD esteso 24/48 h dopo la procedura (controllo pervietà, ricerca stenosi residue, dissecazioni, incremento flussi periferici, controllo sito di puntura per ricerca pseudoaneurismi, dissecazioni locali, ecc) Controlli successivi a 1, 3, 6, 12 mesi e poi ogni 6 mesi Se permane una stenosi > 50%, a 3 mesi la pervietà residua è del 23% Se permane una stenosi < 50%, a 18 mesi la pervietà residua arriva all’84%

26 LINEE GUIDA SIDV 2007 L’Eco Color Doppler è un’indagine non-invasiva accurata, come emerge da meta-analisi di studi riguardanti vari segmenti arteriosi nei confronti con l’angiografia, ed in molti casi, in associazione con metodiche radiologiche non-invasive, è in grado di sostituire l’angiografia nella determinazione della strategia terapeutica (Grado A) L’eco Color Doppler è raccomandato per la sorveglianza dei pazienti sottoposti a trattamento chirurgico tradizionale di rivascolarizzazione (Grado A) o a trattamento endovascolare (Grado B)

27 Grazie per l'attenzione


Scaricare ppt "DALLA TRIFORCAZIONE POPLITEA ALLE ARTERIE TIBIALI DISTALI QUALI POSSIBILITÀ DIAGNOSTICHE ED INDICAZIONI AL TRATTAMENTO DAL COLOR DOPPLER? Giuseppe Camporese."

Presentazioni simili


Annunci Google