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2^A IGEA Alessia Milanesi, Matteo De Capitani

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Presentazione sul tema: "2^A IGEA Alessia Milanesi, Matteo De Capitani"— Transcript della presentazione:

1 2^A IGEA Alessia Milanesi, Matteo De Capitani
PROGETTO STORIA

2 “NASCITA E DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO” ITC “V
“NASCITA E DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO” ITC “V. BENINI” MELEGNANO NOVEMBRE 2008

3 1) INTRODUZIONE A Roma tra il primo e il terzo secolo d.C. si diffondono diversi culti e scuole di pensiero, che avevano in comune la provenienza dalle province dell’Impero. Si ha testimonianza di una colonia di Ebrei, che insieme ai Cristiani, condividevano il rifiuto categorico dei culti ufficiali dello Stato, la provenienza geografica e la fede monoteista

4 2) CULTI ORIENTALI Sono presenti a Roma i seguenti culti orientali:
Sole invitto proveniente dalla Siria; Cibele e Attis dall’Asia minore; Iside dall’Egitto; Mitra dalla Persia.

5 3) CRISTIANESIMO Nato dalla predicazione di Gesù di Nazareth incontra un consenso popolare ma anche opposizione da parte delle autorità. Accanto alla diffusione clamorosa del Cristianesimo, occorre tenere presente l’opposizione che da molte parti veniva avanzata nei suoi confronti. - I cristiani non accettavano le idee degli altri popoli Affermavano l’uguaglianza di tutti gli uomini Convertivano sempre più persone non restavano una comunità chiusa Non adoravano gli imperatori Il loro messaggio era assolutamente “rivoluzionario”: Dio fatto carne

6 VERBUM CARO FACTUM EST IL VERBO (DIO) SI E’ FATTO CARNE

7 a) LE FONTI : VANGELI Le fonti: i vangeli e scrittori non Cristiani .
Dopo la morte di Gesù ci provengono due serie di fonti: Cristiane e non Cristiane. Tra quelle Cristiane in primo luogo i Vangeli scritti dai discepoli di Gesù negli anni successivi alla sua morte. Tra gli scrittori non Cristiani è da ricordare lo storico latino Tacito. Un altro storico latino: Svetonio e in fine Plinio il giovane, e Giuseppe Flavio.

8 b)LA GERARCHIA DELLA CHIESA
La gerarchia della Chiesa: il vescovo è a capo delle comunità; i presbiteri e i diaconi. A capo delle comunità vi era il vescovo al di sotto vi erano i presbiteri o preti che si occupavano del culto della liturgia; i presbiteri erano affiancati dai diaconi il loro compito era quello di amministrare beni della comunità e la distribuzione dell’elemosina ai poveri

9 c) DOCUMENTI STORICI Nel 1974, a Qumran una località desertica sul mar morto, un giovane pastore,inseguendo una pecora scopri dentro una grotta un gran numero di manoscritti antichissimi. Gli studiosi gli hanno divisi in tre tipi: manoscritti dell’antico testamento,lettura ebraica non contenuta nella Bibbia, e regole della comunità degli Esseni.

10 7Q5 - IL FRAMMENTO DELLA DISCORDIA
1955: la grotta 7 di Qumran restituì alcuni frammenti di papiro fra cui quello denominato 7Q5 e datato, sulla base di considerazioni storiche e stilistiche, all’anno 50 circa. Si trattava di un oggetto piccolissimo: 2,7x3,9 cm/h . L’esperto papirologo Joseph O’Callaghan si mise quasi casualmente ad indagare il frammento in questione e individuò in esso, in base a coincidenze di lettere dell’alfabeto greco, un brano dal vangelo di Marco (la cui traduzione è la seguente: “… perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. Compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret …”) Per la verità, non appena lo studioso cominciò la sua presunta importante scoperta, gli furono immediatamente opposte delle resistenze, persino da un gruppo di studiosi cattolici specializzato nell’indagine dei reperti di Khibert Qumran (l’Ecole Biblique). Questo potrebbe sembrarci strano. In effetti i membri di questo gruppo avrebbero dovuto essere contenti dell’esistenza di un frammento scritto dai testimoni oculari di Gesù e quindi assai più primitivo.

11 TESTIMONI OCULARI DI GESU’?
Pertanto il vangelo secondo Marco non sarebbe posteriore alla distruzione di Gerusalemme (70 d.C.), al contrario, sarebbe stato scritto forse meno di vent’anni dopo la crocifissione di Cristo. O’Callaghan non si rese conto, in realtà, di avere preso in mano una bomba e di rischiare che gli scoppiasse fra le mani: il frammento sarebbe pertanto di testimoni contemporaei a Cristo, quindi fonte attendibile! L’interpretazione storica dei frammenti di Qumran si deve allo storico Thiede, che recentemente ha decifrato il frammento 7Q5 giungendo alla sua datazione (in “Testimoni oculari di Gesù”, 1995). E’ evidente che la semplice presenza di un frammento evangelico nella biblioteca qumraniana avrebbe portato senza dubbio a una scomoda serie di domande. Che restano tuttora ancora aperte dopo le pubblicazioni di Thiede.

12 3) DOTTRINE FILOSOFICHE
Oltre le nuove religioni, costituivano causa di debolezza per la cultura ufficiale dello stato le dottrine filosofiche originarie della Grecia; esse erano critiche, ma rispettose della religione ufficiale. Con la diffusione delle loro idee venivano indebolite le credenze tradizionali. Queste dottrine filosofiche si diffusero maggiormente tra i ceti benestanti e gli intellettuali dell’epoca. Queste dottrine – scetticismo, stoicismo, epicureismo – hanno in comune la ricerca della felicità, intesa come riduzione della sofferenza e conquista dell’equilibrio dell’anima.

13 a) STOICISMO Il mondo è governato da un ordine razionale per cui tutto ciò che avviene è “bene”. Gli stoici non “impedivano” il corso naturale degli eventi. Non inseguivano pertanto il bene oggettivo, ma il male minore. Per evitare il soffrire. Saggio, per lo stoicismo, è chi sa accettare l’ordine delle cose esistenti Gli stoici riconoscevano, oltre l’esistenza delle cose, anche il loro stato di " necessità”  così l’uomo si sottrae al flusso di gioie e dolori raggiungendo il perfetto equilibrio Figlio dello stoicismo, fu il cinismo, arte di vivere in una specie di autarchia, con grande rigore morale, e non aver né bisogno, né interesse per il mondo circostante e gli altri.

14 b) SCETTICISMO E’ come una attitudine della conoscenza, ci si dà come “regola” il non credere in niente e il dubitare della realtà, dei sentimenti, delle convenzioni sociali. Gli uomini non possono conoscere nulla con certezza. Questo non impedisce di essere saggi, perché la saggezza sta nel non farsi turbare da nulla.

15 c) EPICUREISMO L’Epicureismo intendeva liberare gli uomini dalle superstizioni e dai mali della vita. Gli Epicurei ritenevano che gli Dei non avessero nessuna influenza sulla vita degli uomini. Era considerato saggio chi viveva appartato senza bisogni superflui e credenze ingannevoli. L’uomo saggio non doveva temere la morte: anzi piuttosto che condurre una vita indegna era preferibile uccidersi.

16 SIGNIFICATO DELLE DOTTRINE FILOSOFICHE DELLA FINE DELL’IMPERO E DIFFERENZA CON IL CRISTIANESIMO
Le dottrine filosofiche erano strettamente legate a una visione pessimistica della vita: in genere affermano che la società essendo indifferente ai mali sociali richiede che l’uomo abbia consapevolezza della crisi del mondo attuale e si sforzi di resistervi per non soffrire. Ebbero una ripresa in concomitanza con la corruzione e la fine del potere imperiale: si fece appello allora alla libertà interiore e all'austerità delle abitudini di vita.

17 All’opposto, il cristianesimo parte da un’ipotesi positiva sulla realtà, indica un cammino di vita per ottenere la felicità (non il male minore e non il soffrire di meno), afferma con certezza degli ideali (rifiuto dello scetticismo e del destino necessario), crede nell’oggettività della fede : o bella o brutta la vita è dono di Dio; bisogna accogliere la realtà!

18 ELENCO IMMAGINI INSERITE:
LA CHIAMATA DI SAN MATTEO (CARAVAGGIO) 1600 LA MADONNA DI LORETO (CARAVAGGIO) 1603 MADRE TERESA DI CALCUTTA (PREMIO NOBEL PER LA PACE 1979) PER LA REALIZZAZIONE GRAFICA: MATTEO LISSONI (2^B IGEA)


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