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ESAMI 21 giugno 19 luglio 6 settembre.

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Presentazione sul tema: "ESAMI 21 giugno 19 luglio 6 settembre."— Transcript della presentazione:

1 ESAMI 21 giugno 19 luglio 6 settembre

2 Ecologia e biologia marina
Studio degli organismi animali e vegetali che vivono in mare e le loro relazioni con i parametri fisici, chimici, biologici che caratterizzano l'ambiente.

3 Perché è importante: il 70,8% della superficie terrestre è coperta dagli oceani, che rappresenta il 97% dell’acqua totale. L'acqua di mare è l'ambiente più favorevole per lo sviluppo degli esseri viventi in quanto è il più simile all'ambiente interno degli organismi. L'ambiente marino è il più ricco di forme di vita: specie conosciute, tra cui pesci Vi sono presenti tutti i gruppi zoologici.

4 L’Oceano è il padrone dei climi e termostato del pianeta terra
Controlla l’equilibrio del clima mondiale Immagazzina il calore del sole, lo trasporta, lo ridistribuisce lentamente alla superficie del globo, mantenendo una temperatura clemente del globo

5 Fornisce le piogge indispensabili alla vita sui continenti

6 Ecosistema: BIOCENOSI BIOTOPO Componente biotica abiotica
ambiente caratterizzato dalla presenza di fattori abiotici e biotici in perfetto equilibrio tra loro.

7 Esempi di ECOSISTEMI MARINI
estuari, barriera corallina, Oceano Antartico, Mangrovie Fascia Intertidale Regione neritica Regione Bentonica Now we have discussed the range of habitats in the ocean realm, as well as the range of animal and plant taxa present in them. IN previous chapters we learned about the physical and chemical nature of the ocean, So now we can put all these together to talk of the ocean’s ecosystem. When we talk about an ecosystem we are describing the total environment that includes all biotic and abiotic aspects and how they interact with one another. What defines an ecosystem is somewhat arbitrary. We can speak of small and large ecosystems, complex and simple ecosystems. Examples of a few ocean ecosystems are:

8 -temperatura. -salinità. -pressione. -nutrienti. -gas disciolti. -luce
-temperatura -salinità -pressione -nutrienti -gas disciolti -luce -sedimenti sospesi -substrato -idrodinamismo componenti abiotiche

9 Una biocenosi è una comunità di individui.
Un comunità consiste di diverse popolazioni Popolazione: individui della stessa specie che vivono insieme in una determinata sub-area, all’interno dell’areale della specie. Specie: individui interfecondi, isolati riproduttivamente da altri individui.

10 La POPOLAZIONE è un gruppo di organismi della stessa specie (individui che possono potenzialmente incrociarsi fra di loro): producendo progenie fertile possiedono un patrimonio genetico comune occupano lo stesso spazio nello stesso periodo di tempo (interagiscono fra loro nello spazio e nel tempo) condividono uno stesso ruolo funzionale (ossia una medesima nicchia ecologica) reagiscono in modo simile allo stimolo dei fattori ambientali formano un sistema biologico dotato di propri meccanismi di controllo.

11 NICCHIA ECOLOGICA In un dato habitat, ogni specie occupa una sua nicchia ecologica, non è un luogo ma un modo di vita, un ruolo comprende tutte le condizioni fisiche, chimiche e biologiche di cui la specie necessita per vivere e riprodursi (luce, anidride carbonica, ossigeno acqua e sostanze nutritive, temperatura, tipo di cibo, predatori, specie che competono per le stesse risorse).

12 Suddivisione ecologica dell’ecosistema marino
Due domini: Dominio pelagico: l’intera massa d’acqua, “Universo a tre dimensioni”: La provincia neritica: dalla costa fino al limite della piattaforma continentale Acque torbide (per la vicinanza con le terre emerse, e ricche di vita) La provincia oceanica: inizia dalla scarpata continentale Acque limpide e praticamente povere di detrito di origine terrestre Dominio bentonico: il fondale marino e quanto vive in contatto con esso. -il sistema litorale: tra la costa e la scarpata continentale sopralitorale: al di sopra del limite dell’alta marea mesolitorale: fra il limite superiore ed inferiore della marea infralitorale: bassa marea fino alla zona fotica -il sistema abissale

13 Piattaforma o platea continentale: zona attorno alle terre emerse che partendo dalla costa si sprofonda sino a 200 metri di profondità, ovvero sino al limite inferiore della zona fotica. Zona in cui sono presenti il maggior numero di organismi viventi. Scarpata continentale, un pendìo che scende sino al fondo abissale.

14 Oceano Pacifico L’oceano dei record
Più vecchio: si è formato 250 Ma (Pantalassa) Più grande, 45% degli Oceano mondiali, ma si restringe di qualche cm all’anno Più profondo (4000m in media, m il punto più profondo, la Fossa delle Marianne Possiede il più gran numero di isole e monti sotto marini Fossa vulcanica Camini di lava raffreddata

15 Oceano Atlantico Il secondo in grandezza
Si è formato 175 Ma, quando l’Europa si è separata dall’America del Nord Si estende in entrambi gli emisferi, dalla Groenlandia fino a capo Horn Vi troviamo tutti i climi Poche isole ma molte platee continentali Si allarga 2-4 cm all’anno

16 L’Oceano Indiano Oceano dei tropici, 18% degli Oceani
Si è formato 120 Ma, quando l’India, l’Australia e l’Antartide si sono separate dall’Africa Si ingrandisce di qualche cm l’anno Ospita flora e fauna adattati a climi caldi

17 L’Oceano Artico Il più piccolo (4% del totale) e il meno profondo
È praticamente isolato, l’unica comunicazione con gli alti oceani è il passaggio tra Norvegia e Groenlandia D’inverno è ricoperto da una banchisa

18 L’Oceano Australe Circolare
Si è formato Ma, quando l’Antartide si è separata dall’Australia e dall’America del Sud In Inverno 2/3 della sua superficie è ricoperta da ghiaccio: la superficie ghiacciata varia da 25 a 4 milioni di Km2 A nord, la sua frontiera è rappresentata dalla corrente circumpolare

19 Un oceano all’origine della calotta antartica
La corrente circumpolare privò l’Antartide delle acque calde dei tropici, determinando la sua glaciazione

20 Formazione dell’Oceano
4.5 Ga: la materia si aggrega Ga: periodo Adeano dell’era Precambriana; - la superficie della Terra inizia a raffreddrasi - il vapore acqueo inizia a condensarsi - acqua=vita L'Adeano non è un periodo geologico in senso stretto; non si hanno infatti notizie di rocce terresti risalenti ad un passato così remoto. Solo attraverso l'analisi di alcune antichissime meteoriti è stato possibile ipotizzare quanto accadde durante questa era e le fasi che gradualmente portarono alla nascita della Terra. In questo periodo, a partire da una grande nube di gas e polveri concentrata attorno al sole, si assiste alla formazione dei pianeti che compongono il sistema solare. A causa della continua collisione con corpi celesti la Terra e gli altri pianeti sono inizialmente incandescenti; la roccia fusa inizierà gradualmente a solidificarsi solamente molto tempo dopo. L'Adeano termina circa 3,8 miliardi di anni fa, tempo a cui risale la più antica roccia terrestre mai rinvenuta. Fino a 200 mya, esisteva un solo oceano denominato Pantalassa che circondava un unico, enorme continente, la Pangea.

21 Come si sono formati gli attuali oceani

22 Laurasia e Gondwana si ruppero in parti più piccole che andarono alla deriva sulla costa oceanica fluida: la Laurasia verso il Nord, il blocco America del Sud-Africa si staccò dal blocco Australia-Antartide. Le Americhe si stanno progressivamente allontanando dal resto dei blocchi continentali: nasce l'Oceano Atlantico. 200 mya, la Pangea avrebbe cominciato a frammentarsi in Laurasia, a nord, e Gondwana, a sud, portando alla formazione di un secondo oceano denominato Tetide.

23 "Pangea Ultima" la terra tra 250 Ma

24 Le placche si comportano come tante zattere in balia del mare.
WEGENER e la teoria della deriva dei continenti (1915) Tettonica a zolle Lo strato esterno della Terra è suddivisa in molteplici zolle o placche Le placche si comportano come tante zattere in balia del mare.

25 A sostegno della ipotesi della deriva dei continenti ci sono argomenti di natura geologica, paleontologica e biologica corrispondenza quasi perfetta dei margini dei continenti che si incastrano l'un l'altro come in un mosaico. l'identità o similarità floristiche e faunistiche tra continenti differenti,

26 La litosfera, lo strato rigido ed esterno della Terra, galleggia sull'astenosfera, la parte più fluida del mantello, in costante rimescolamento e scosso da continue correnti convettive.

27 Se due zolle si allontanano, si può formare una spaccatura detta dorsale. L'Eurasia e l'Africa, per esempio, un tempo erano saldate alle due zolle americane: dopo la separazione di queste placche si è formato uno stiramento, la dorsale medio Atlantica.

28 Dorsale Medio Atlantica
I triangoli rossi: principali vulcani attivi. Dorsale Medio Atlantica

29 nella placca africana si è aperta la cosiddetta frattura del Gran Rift, che in futuro porterà alla spaccatura dell'Africa in due parti. Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di anni fa, e dalla separazione dell'Africa dell‘Est dal resto dell'Africa, processo iniziato da 15 milioni di anni.

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31 Spaccature del fondo oceanico, derivanti da terremoti, eruzioni vulcaniche ecc. possono causare gli tsunami

32 Se due zolle continentali si avvicinano, il mare che le separa finisce per chiudersi e si formano catene montuose Es: Himalaya, sorta quando l'India si congiunse con la placca eurasiatica.

33 Se una zolla oceanica si scontra con una zolla continentale, la crosta oceanica si inabissa nell'astenosfera, provocando movimenti di magma e quindi fenomeni vulcanici per questo le regioni che si trovano al confine tra placche continentali e placche oceaniche, come il Cile o l'Asia orientale, sono luoghi caratterizzati da un'intensa attività vulcanica.

34 Quando due zolle oceaniche si avvicinano, assistiamo alla nascita di vulcani sottomarini e talora alla formazione di nuove isole Tutte le isole Hawaiiane sono di origine vulcanica e la loro formazione è spiegabile con l'ipotesi di un punto caldo nel mantello terrestre che causa l'attività vulcanica in superficie. La particolare caratteristica del punto caldo è quella di rimanere fisso mentre la litosfera superiore della zolla del Pacifico le scivola sopra Questo spostamento determina il fatto che le isole poste più a Nord-Ovest sono più antiche di quelle a Sud-Est

35 Quando due zolle non si urtano ma scivolano l'una a fianco dell'altra, in direzioni opposte, l'attrito da origine a energia che viene liberata attraverso terremoti e maremoti. Es la faglia di S. Andreas in California

36 e il mar Mediterraneo ???.... 45 Ma (Eocene): l’Africa entrò in collisione con l’Europa e dando avvio alla formazione delle Alpi e condurrà alal chiusura del braccio di mare. L’estensione dell’originale Tetide era ridotta a poco più dell’attuale Mediterraneo.

37 nell'era Cenozoica, nell’ Oligocene, circa 30 milioni di anni ai giorni nostri, il blocco sardo-corso si separa dalla penisola iberica ruotando verso est: iniziano i movimenti legati all'orogenesi appenninica, ed alle spalle si apre un fondale di tipo oceanico: il Mar Ligure

38 18 milioni di anni fa, nel epoca Miocene, il Mediterraneo comincia a essere identificato geograficamente in modo più netto, ma è ancora aperto verso l‘Atlantico. A oriente, la dorsale oceanica incomincia a dare origine al golfo Persico seguendo la geometria di quello che sarà il canale di Suez. Proprio in questo periodo, la paleontologia testimonia l'interruzione dei collegamenti con l'Oceano Indiano. Il Mediterraneo è ora un golfo dell'Oceano Atlantico, collegato ad esso da due varchi a nord della catena betica (Spagna e Portogallo) ed a sud del rif oceanico del marocco.

39 6-7 Ma: A causa del continuo avanzamento dell’Africa contro l’Europa, alla fine del Miocene si chiuse lo stretto di Gibilterra, che assicurava il collegamento con l’Oceano Atlantico, e il Mediterraneo diventò in breve tempo un immenso lago salato. La chiusura del collegamento con l’Atlantico determinò la cosiddetta "Crisi di salinità" del Messiniano durante la quale vi fu un profondo deficit idrologico, con la conseguente deposizione di enormi quantitativi di "sali" come se si trattasse di una immensa salina.

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41 ITALIA alla fine del Terziario, nel Pliocene
Lo stretto di Gibilterra si aprì definitivamente 5 milioni di anni fa permettendo l’ingresso delle fredde acque Atlantiche e delle relative forme di vita. Circa cinque milioni di anni fa, il Mar Mediterraneo era una vallata profonda e secca che divideva tre continenti: Europa, Africa e Asia, fino a quando un cataclisma fece una breccia nel muro di contenimento dell’oceano Atlantico ad ovest, verso l’odierna Gibilterra. In un processo durato molti, molti anni, una gigantesca cascata di acqua ha incominciato ad inondare l’intero bacino mediterraneo, facendo nascere un nuovo mare. ITALIA alla fine del Terziario, nel Pliocene

42 ITALIA nel Quaternario durante le glaciazioni
Il definitivo ritiro del mare, lo scivolamento sempre più a nord, sotto la spinta del continente africano, che provocava il lento sollevamento del territorio portando alla nascita dei sistemi collinari attuali, la continua erosione dei corsi d’acqua, un generale raffreddamento del clima, con la conseguente differenziazione fra periodi aridi e periodi umidi nel corso dell’anno, verso il milione e mezzo di anni fa, provocarono nuovi significativi mutamenti nel paesaggio. Era iniziata l’era Quaternaria, l’ultima in ordine di tempo nella quale ancora ci troviamo. Il Quaternario Il definitivo ritiro del mare, lo scivolamento sempre più a nord, sotto la spinta del continente africano, che provocava il lento sollevamento del territorio portando alla nascita dei sistemi collinari attuali, la continua erosione dei corsi d’acqua, un generale raffreddamento del clima, con la conseguente differenziazione fra periodi aridi e periodi umidi nel corso dell’anno, verso il milione e mezzo di anni fa, provocarono nuovi significativi mutamenti nel paesaggio. Era iniziata l’era Quaternaria, l’ultima in ordine di tempo nella quale ancora ci troviamo. L’era quaternaria fu anche quella in cui si verificarono le glaciazioni, che costrinsero all’estinzione o alla migrazione verso le zone più calde della terra delle flore e delle faune plioceniche, che vennero gradualmente sostituite con piante ed animali di origine artica. Periodi di clima freddo si alternavano a periodi di clima temperato caldo. Durante i periodi freddi enormi ghiacciai scendono dalle vallate alpine fino a lambire le zone di pianura, mentre nei periodi caldi si ritirano tornando sulle montagne. Testimoni di questo continuo altalenare sono le morene, materiali che i ghiacciai hanno trasportato sino alle pianure. Nelle Langhe, la bassa altitudine non permise l’avanzata dei ghiacciai, di conseguenza sono assenti i depositi morenici, mentre sono presenti gli accumuli di löss, limo argilloso, che sotto l’azione dei venti che spazzavano le morene, durante i momenti di ritiro dei ghiacci, sono giunti sino alle nostre zone. Durante i periodi glaciali la pianura piemontese era simile ad una steppa, su cui pascolavano mammut, rinoceronti lanosi, cervi, bisonti, renne ed altri, che ora si sono ritirati su in alta montagna. Nelle fasi interglaciali, caratterizzate da un clima più mite, alla steppa si sostituisce la foresta di conifere, faggi, querce, lecci tra cui pascolano cavalli selvatici, cervi, buoi. Fu in questo periodo che un nuovo strano “animale” cominciò a solcare le nostre terre, in una continua evoluzione personale e di sistema di vita: lungo i fiumi era apparso l’uomo.

43 Attualmente, il Mar Mediterraneo, con la sua lunghezza massima di oltre 3800 km e la larghezza massima di 1800 km, rappresenta circa l’1 per cento della superficie liquida della Terra. Ha una profondità media di 1370 m ed una profondità massima di 5120 m a sud della Grecia. Il ricambio idrico del bacino attraverso lo stretto di Gibilterra, largo appena 13 km e profondo circa 300 m, è estremamente lento: le acque superficiali sono ricambiate ogni anni mentre si stima che l’intero volume venga rinnovato in un arco di tempo di circa 7500 anni.


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