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a cura di Patrizia Graziani

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Presentazione sul tema: "a cura di Patrizia Graziani"— Transcript della presentazione:

1 a cura di Patrizia Graziani
La centralità delle Istituzioni Educative nella formazione della Persona a cura di Patrizia Graziani Gandino, 28 dicembre 2012

2 “ Sempre mossi dal desiderio, mai dal calcolo”
Come mai la scuola, primaria agenzia educativa, non riesce più a trasmettere entusiasmo per la conoscenza? Perché molti la individuano come inutile ed obsoleta?

3 come persone e come cittadini
La nostra, oggi, è la scuola delle mille emergenze sociali da fronteggiare per presidiare i vari momenti e i diversi aspetti del processo di crescita dei membri della società come persone e come cittadini ogni giorno da ogni angolo del Paese si chiede ai docenti di sostenere un oneroso carico di lavoro per supplire ad alcune secche perdite di orizzonti educativi della società

4 Oggi la cornice di certezze educative si è fortemente indebolita
si evidenzia in modo sempre più frequente una mancanza di assunzione chiara di responsabilità da parte degli adulti la costruzione del sé, possibile prima dal confronto con il reale, è un processo difficile

5 cosa possiamo fare? dobbiamo avere un tempo di riflessione,
……… qualunque sia la scuola o l’istituzione educativa in cui operiamo.

6 Una idea di scuola non può prescindere dall’attuale complesso contesto sociale così fortemente caratterizzato da rapide, profonde e continue trasformazioni. Il sistema di formazione e di istruzione non potrà implementare alcuna significatività sociale se non nella osservazione attenta e costante dei contesti di vita ai quali i giovani devono essere preparati.

7 Una società complessa, globalizzata, multiculturale,
tecnologicamente avanzata, variabile e contradditoria pone domande sempre nuove che impongono una profonda rivisitazione dell’intervento formativo generale ed un conseguente riassetto del sistema di competenze, di funzioni e di relazioni. (Libro Bianco di J. Delors “Crescita, competitività, educazione”,1997)

8 Lo scenario di riferimento
Oggi viviamo in una società complessa caratterizzata dalla globalizzazione, da profondi mutamenti socio-economici e politici, dal rapido cambiamento dei valori di riferimento, ma anche dall'eterogeneità e dalla contraddizione delle proposte e dei modelli culturali contemporaneamente presenti nel sociale che non ci fanno vedere bene la strada che stiamo percorrendo e la nostra destinazione, disorientandoci e rendendoci più fragili. La società non risulta più integrata sulla base di valori comuni, di norme morali universalmente condivise.

9 La società complessa e i principali fenomeni che la caratterizzano
Il fenomeno della società complessa caratterizza gli anni ‘80 ad esso si aggiungono successivamente altre sfide Globalizzazione Cosmopolitismo

10 Cos’è la globalizzazione?
È un processo inarrestabile che coinvolge l’intero pianeta. Non è un fenomeno solamente economico. Costituisce una realtà che interessa gli ambiti della politica, della cultura e della tecnologia, oltre che dell’economia. Si è diffuso soprattutto con lo sviluppo dei sistemi di comunicazione.

11 La compressione spazio-temporale
I progressi tecnologici nel mondo dell’informazione e della comunicazione hanno permesso una straordinaria riduzione delle distanze in termini di tempo e di spazio: singoli attori sociali o gruppi, sia pure collocati agli estremi confini della terra e perfino eventi accaduti in lontanissimi luoghi sconosciuti, entrano in contatto e interagiscono, dando vita a conseguenze globali. Tutti i cambiamenti che hanno investito l’umanità in questo secolo possono essere riassunti nell’espressione “compressione spazio-temporale” L’utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie informatiche che permettono di trasmettere in tempo reale le informazioni, rendendo così il mondo sempre più interdipendente e globalizzato. Interdipendenza e globalizzazione che si manifestano concretamente nell’accelerazione degli scambi di capitali, beni e persone, nella compressione spazio-temporale e nella estensione delle relazioni sociali, fenomeni questi che alimentano la diffusa consapevolezza che si è parte integrante di un tutto organicamente iterrelato sotto l’aspetto economico, politico, sociale e culturale.

12 La Scuola nella società complessa
Anche la Scuola partecipa come sottosistema alla complessità del sistema in cui è inserita, perciò risente di incertezze nella formulazione di finalità, di effetti indesiderati negli esiti della propria azione, di sproporzione tra mezzi impiegati e risultati ottenuti. Nonostante i rischi legati al cambiamento, la Scuola non può restare esclusa dai processi di cambiamento che investono l’epoca contemporanea.

13 La Scuola nel nuovo scenario
In un tempo molto breve abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità. Questo scenario è ambivalente; per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che le opportunità. Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contradditori.

14 Il ruolo della Scuola Al fine di meglio chiarire il significato dell'azione che la scuola può svolgere e la sua stessa ragione di essere, è opportuno riconsiderare innanzitutto il ruolo con il quale l‘Istituzione Scuola è nata. È noto che l'uomo non nasce tale, ma realizza la sua umanizzazione mediante l'educazione, da intendere come l'esperienza attraverso la quale egli si appropria della cultura che gli uomini hanno creato, non solo acquisendo conoscenze ed abilità, ma anche e soprattutto sviluppando modi di essere, atteggiamenti, valori. L'uomo è creatore e prodotto della cultura, intesa come complesso di conoscenze, di abilità, di tecniche, di valori, di modi di essere, di atteggiamenti, cioè di tutto ciò che rende l'uomo tale.

15 Il ruolo della Scuola Questo processo di inculturazione, e quindi di umanizzazione, si realizzava all'inizio solo attraverso le interazioni sociali. Quando la cultura si è fatta complessa ed articolata, l'ambiente sociale non è risultato più sufficiente e si è avvertita l'esigenza di creare un'istituzione apposita che contribuisse alla realizzazione del processo di inculturazione e quindi della formazione dell'uomo. La Scuola è nata così con la finalità di integrare il processo di formazione dell'uomo che, come è ben noto, oltre che nella scuola, continua a realizzarsi, seppure non totalmente, anche nella società tutta, in particolare nella famiglia, almeno nei primi anni di vita.

16 Il ruolo della Scuola Nell’età moderna, pervasa dall’illuminismo, si sosteneva che scopo della scuola, a qualsiasi livello, non fosse quello di contribuire alla formazione complessiva della personalità, cioè di educare, ma solo quello di trasmettere il sapere, concependo la cultura in senso riduttivo come puro e semplice insieme di conoscenze, che riguardano la sola sfera intellettiva della personalità, e non anche quella affettiva, emotiva, morale, sociale, religiosa.

17 Il ruolo della Scuola Questo orientamento arriva sino ai giorni nostri e alcune aree di pensiero sostengono ancora che la scuola non deve educare, perché si ritiene che il compito di educare spetti alla famiglia, ad altre istituzioni, ma non alla scuola. Però, dobbiamo prendere atto di una situazione di fatto, e cioè che, mentre si afferma che la scuola non deve educare, poi, da tutte le parti, alla scuola oggi si chiede di curare l'educazione stradale, l'educazione ecologica, l'educazione alla pace, l'educazione alla salute, l'educazione alla legalità ecc. ecc.

18 Esiste una emergenza educativa!
La famiglia non svolge più – o non è più nella condizione di svolgere – quel ruolo educativo che la caratterizzava nel passato. La società si è fatta complessa, articolata, anche confusa, se vogliamo. Nella società post-industriale, post-moderna, prevale il pensiero debole. Sono venute meno molte certezze, in ogni campo; c'è una situazione di disorientamento.

19 Ma quale ruolo può svolgere la Scuola?
Gli effetti di tale situazione stanno sotto i nostri occhi: gli incidenti mortali sulle strade il degrado dell'ambiente la devianza minorile i fenomeni di bullismo l’abuso di alcol l‘assunzione di droghe …………………………….. Per uscire da questo stato di cose, tutti sono d'accordo: non si può non fare appello alla scuola! Ma quale ruolo può svolgere la Scuola?

20 Un dato oggi è inconfutabile: la scuola non può essere considerata come l’unica sede di educazione e di promozione di apprendimento, al di là e al di fuori del nucleo famigliare; né essere contrapposta in alcun modo alle altre “agenzie educative”, formali ed informali. La scuola come luogo deputato all’educazione e alla formazione, attraverso l’istruzione, ha una sua precisa identità, non solo per il mandato ricevuto dalla società, ma per gli strumenti culturali, per l’organizzazione del proprio funzionamento, per le risorse umane, professionali e tecniche di cui si avvale in modo consapevole e responsabile, per conseguire i risultati sul piano dell’educazione e degli apprendimenti disciplinari e/o trasversali ai vari campi del sapere.

21 La Scuola ha il compito di aiutare i giovani:
a colmare i gap socio-culturali che esistono nella società italiana; a conoscere i grandi valori della democrazia, della libertà di ciascun cittadino, della solidarietà tra persone, spesso le une molto diverse dalle altre ma comunque presenti nella stessa comunità; ad acquisire linguaggi, tecniche, conoscenze legate ai saperi tradizionali e a quelli più recentemente codificati; ad assumere comportamenti e atteggiamenti più rispondenti alle esigenze della convivenza civile in una società sempre più complessa.

22 La scuola risulta essere oggi il “luogo di educazione e di istruzione intenzionale” temporalmente più a lungo frequentato dagli allievi. I docenti, come i genitori, sono educatori intenzionali, senza ovviamente il vincolo parentale, ma con la responsabilità di far apprendere, cioè di sviluppare e promuovere nei ragazzi relazioni significative, insieme ad abilità e conoscenze essenziali, perché possano contribuire al miglioramento di se stessi e degli ambienti vitali.

23 L’attuale situazione della Scuola italiana potrebbe essere tratteggiata dai seguenti punti:
non si educa più soltanto, o soprattutto a scuola; si apprende anche al di là delle pareti di un’aula o di un laboratorio scolastico; non si impara solo sui libri o seguendo lezioni impartite dai docenti; il tempo dell’apprendimento di una persona non è più legato soltanto alla “scolarità”; si apprende per tutta la vita; la società evoluta (oggi denominata a livello europeo come società della conoscenza) chiede per i ragazzi e per i giovani di oggi e per quelli che verranno una scuola qualitativamente migliore e che si sappia anche avvalere delle tecnologie più innovative e avanzate nel campo dell’informazione e della comunicazione.

24 La Scuola nel nuovo scenario
“la scuola non può e non deve abdicare al compito di scoprire la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti” “Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle molte esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici

25 La scuola nel nuovo scenario UN’IDENTITÀ CONSAPEVOLE E APERTA”
“Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi UN’IDENTITÀ CONSAPEVOLE E APERTA”

26 La Scuola nel nuovo scenario
“la diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione, insieme a grandi opportunità, rischia di introdurre anche serie penalizzazioni nelle possibilità di espressione di chi non ha ancora accesso a tali tecnologie. l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri”.

27 La Scuola nel nuovo scenario
La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere. Il “fare scuola oggi” significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multidimensionale. Al contempo significa curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono precocemente effettiva ogni possibilità di apprendimento per tutto l’arco della vita.

28 La Scuola nel nuovo scenario
Alla scuola competono alcune finalità specifiche “deve far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; deve promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; deve favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.

29 La Scuola nel nuovo scenario
Le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno rapidamente cambiando. Ogni persona si trova ricorrentemente nella necessità di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni.

30 La Scuola nel nuovo scenario
Obiettivo della scuola non è quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze ma è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri. Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti pensati per individui medi non sono più adeguate. La scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.

31 La centralità della persona
La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali

32 La centralità della persona
Particolare cura deve essere contemporaneamente posta alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione.

33 educare istruendo “la persona”
Compito della scuola educare istruendo “la persona” da E-Ducere = tirar fuori L’allievo deve essere aiutato a: scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà Difficoltà e disagio che molti giovani vivono, espressione di un eccesso di avere ed una carenza di essere La scuola è in prima linea nella battaglia contro questo vuoto La scuola è il luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e si trasmettono dei valori che danno appartenenza, identità, passione e … soprattutto, “rispetto di sé e degli altri”

34 Educare istruendo significa:
trasmettere il patrimonio culturale che ci viene dal passato preparare i giovani alla vita adulta fornendo le competenze necessarie per essere protagonisti nel contesto socio- economico in cui vivono accompagnare il percorso di formazione personale dello studente sostenendolo nel faticoso processo di costruzione della propria personalità

35 Finalità principale della scuola la crescita della persona attraverso
la piena affermazione della centralità della persona la realizzazione di reti integrate atte a valorizzare il personale stile cognitivo di ogni allievo

36 Elementi necessari al raggiungimento
risorse economiche condivisione del progetto educativo da parte delle famiglie e della società

37 Per una nuova cittadinanza la scuola persegue una doppia linea formativa orizzontale e verticale
La linea verticale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l’intero arco della vita; La linea orizzontale indica la necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo luogo

38 La Scuola nel nuovo scenario società caratterizzata da:
molteplici e rapidi cambiamenti discontinuità grande varietà di stimoli ed esperienze formative L’apprendimento scolastico è una delle molte esperienze di formazione!!! Necessità di una nuova dimensione di integrazione Fra scuola e territorio Tra sistema formativo e mondo del lavoro

39 I compiti della Scuola Promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze per ridurre la frammentazione che rischia di caratterizzare la loro vita Fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta ed acquisisca le regole del vivere e del convivere Formare ogni persona sul piano cognitivo e culturale perché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali presenti e futuri La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi a: garantire il successo scolastico di tutti gli studenti con una particolare attenzione al sostegno delle forme di diversità e disabilità

40 La Scuola dell’Infanzia
Si rivolge a bambini dai 3 ai 6 anni È un sistema pubblico integrato in evoluzione Rispetta le scelte educative delle famiglie Realizza il senso nazionale ed universale del diritto all’istruzione

41 La Scuola dell’Infanzia
Finalità Favorire lo sviluppo da parte degli alunni di identità autonomia competenze cittadinanza

42 finalità promuovere il pieno sviluppo della persona
La Scuola del primo ciclo Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado finalità promuovere il pieno sviluppo della persona concorre con le altre Istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza accompagna gli alunni nell’elaborazione del senso della propria esperienza promuove l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva

43 Il Rapporto Delors (UNESCO 1995)
sottolinea come, per riuscire nei suoi compiti, “l’educazione deve offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in perenne agitazione e la bussola che consenta agli individui di trovarvi la propria rotta”, organizzandosi attorno a quattro tipi fondamentali di apprendimento che sono i pilastri della conoscenza: imparare a vivere insieme imparare a conoscere imparare a fare imparare a essere

44 Imparare a vivere insieme
sviluppando la comprensione del punto di vista degli altri. Il confronto con gli altri attraverso il dialogo e il dibattito è uno degli strumenti necessari per l’educazione del ventunesimo secolo.

45 Imparare a conoscere nella prospettiva dei rapidi cambiamenti prodotti dalle molteplici forme della società (tecnologia, scienza, economia), l’accento va posto sulla necessità di conciliare un’educazione generale sufficientemente ampia con la possibilità di lavorare in profondità su un determinato numero di discipline particolari. Questo tipo d’apprendimento implica non tanto l’acquisizione d’informazioni, quanto il venire in possesso degli strumenti stessi della conoscenza che può essere considerata sia un mezzo che un fine della vita umana. Imparare ad imparare, attraverso l’esercizio della concentrazione, della memoria, della riflessione.

46 Imparare a fare nel senso di acquisire una competenza che consenta all’individuo di affrontare una varietà di situazioni spesso imprevedibili e di lavorare in gruppo. E’ qui evidente il passaggio dal concetto di abilità a quello di competenza.

47 Imparare ad essere nel senso di saper agire con autonomia e capacità di giudizio; nessuno dei talenti che sono nascosti in ogni persona deve rimanere inutilizzato. Lo sviluppo dell’individuo, che ha inizio dalla nascita e continua per tutta la vita, è un processo dialettico che comincia con il conoscere se stessi e si apre poi ai rapporti con gli altri. In tal senso, l’educazione è soprattutto un viaggio interiore, le cui tappe corrispondono a quelle della continua maturazione della personalità.

48 Le reti educative territoriali
Nella società complessa, la pluralità di azioni e di interventi, sia di singoli che di agenzie e istituzioni educative, possono contribuire al bene di ragazzi e giovani secondo la specificità di ciascuno. È necessario trovare il modo di far collaborare persone e soggetti istituzionali nel territorio. Per realizzare questo è indispensabile la conoscenza del territorio

49 Il territorio, la comunità locale, il modello educativo di rete
ambiente di vita, luogo concreto con caratteristiche sociali, economiche, politiche, culturali, ecc. Rende possibile l’interscambio tra persone, istituzioni, popolazioni; Fa cogliere la situazione delle strutture concrete della realtà ambientale Evidenzia la loro incidenza nella situazione educativa locale

50 e modello educativo di rete
Società complessa e modello educativo di rete I contesti sociali attuali sono caratterizzati dalla complessità. La complessità territoriale può essere convertita in risorsa e valore se la diversità delle soggettività sociali riesce ad attivare interazioni e scambi, stimolando in esse una intenzionalità pedagogica. La consapevolezza di vivere in un contesto dominato dalla complessità, dalla pluralità e dall’interdipendenza, può far nascere forme di partecipazione e di corresponsabilità per la costruzione della comunità sociale.

51 relazione e interazione nel territorio
Domanda educativa relazione e interazione nel territorio Per superare le ambivalenze della società complessa valorizzarne gli aspetti positivi capacità di stare nel nuovo con lucidità e lungimiranza. Con attenzione all’aspetto relazionale e interpersonale dell’educazione nel contesto in cui si attua, all’emergenza educativa legata alla crisi delle agenzie educative tradizionali, e ai radicali cambiamenti in atto, alla capacità di progettazione dell’educazione per farsi carico di bisogni e superare condizionamenti educativi,

52 Il modello di rete Una mens e una cultura educativa nuova per superare modelli educativi rigidi e aprirsi alla diversità e al policentrismo, ai nuovi soggetti educativi.

53 Il lavoro di rete è un lavorare in “contesto”
con una pluralità di presenze private e pubbliche L’efficacia di questa prospettiva operativa richiede lo sviluppo di una ritrovata capacità di “soggettività sociale” delle componenti individuali e organizzate della società civile, che la facciano evolvere verso una prospettiva di “comunità solidale” Per un efficace lavoro di rete educativa nel territorio bisogna riuscire a realizzare i giusti collegamenti tra pubblico e privato, tra formale e informale; essere in grado di valorizzare tutte le risorse e presenze nel territorio, ciascuna per la sua specifica identità e competenza.

54 Società globale e cittadinanza planetaria
I mutamenti sociali che caratterizzano la società complessa e globalizzata comportano una dimensione interculturale dell’educazione non soltanto per far fronte ai bisogni di integrazione degli immigrati, ma per creare una nuova mentalità in tutti i cittadini e per prepararli a vivere una cittadinanza aperta al mondo.

55 Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi (Marcel Proust )

56 Scuola comunità: definizione
«Un luogo dove tanto gli studenti quanto gli adulti sono coinvolti come persone attive nell’apprendimento di cose di grande importanza per loro e dove ognuno incoraggia l’altro ad apprendere… Un luogo dove tutti i partecipanti - insegnanti, dirigenti, genitori e studenti – sono impegnati ad apprendere e a insegnare. La scuola non è un luogo dove le persone importanti non hanno bisogno di imparare e le persone non importanti lo fanno. Al contrario, è un luogo dove gli studenti scoprono e gli adulti riscoprono il piacere e le difficoltà e le soddisfazioni dell’apprendere» R. Barth (1990), Improving school from within. San Francisco, CA: Jossey-Bass, p. 9)

57 Scuola comunità: definizione
«Per molti aspetti, la vita in comunità è come la vita in un’orchestra. L’orchestra è formata da molti singoli componenti ognuno dei quali suona un particolare strumento. Ogni strumentista è parte dell’orchestra e, tuttavia, l’orchestra è molto di più dell’insieme dei singoli strumentisti riguardo alla propria identità e allo scopo che si prefigge. Essa agisce come un tutto unitario» Kratzer (1996). Redefining effectiveness: Cultivating a caring community in an urban elementary school. Unpublished dissertation, University of California, Los Angeles, p. 297.

58 Scuola comunità: definizione
«Ambienti culturali nei quali tutti apprendono, nei quali ogni individuo è una parte integrante, e nei quali ogni partecipante è responsabile sia dell’apprendimento che del benessere dell’altro» C. B. Myer, & D. J. Simpson, (1998). Recreating schools: Places where everyone learns and likes it. Thousaand Oaks, CA: Corwin, p. 2.

59 Scuola comunità: definizione
«Le comunità sono aggregazioni di individui legati tra loro da volontà naturale e vincolati insieme da un complesso di idee e di ideali condivisi. Il legame e il vincolo sono tanto forti da trasformare gli individui da un insieme di ‘IO’ in un ‘Noi’ collettivo. In quanto ‘NOI’, i membri sono parte di una stretta rete di rapporti significativi. Questo ‘NOI” generalmente condivide un luogo comune e, nel tempo, giunge a condividere sentimenti e tradizioni comuni che sono di sostegno» T. J. Sergiovanni (2002). Dirigere la scuola comunità che apprende, Roma: LAS, p. 89.

60 Scuola comunità: caratteristiche
La visione condivisa è necessaria per: dare alla comunità scolastica un senso forte di identità e di continuità in tempi di cambiamento. avere una “bussola” che orienti il cambiamento della scuola aumentare la coesione tra lo staff connettere la comunità scolastica a scopi più alti rivitalizzare quando il percorso diventa molto impegnativo guidare le azioni di tutti i membri della comunità scolastica – insegnanti, responsabili della scuola, genitori e studenti offrire alla comunità scolastica una forza collettiva di pensiero e spirito

61 Contesto di un potenziale imprevedibile …
Scuola comunità: caratteristiche Contesto di un potenziale imprevedibile … La partecipazione degli insegnanti a una comunità professionale di colleghi, che condividono le stesse opinioni, ha un grande effetto sulla loro abilità di conoscere meglio cosa fare in classe e di adattare le loro strategie d’insegnamento per una soddisfazione più efficace dei bisogni degli studenti. Dove questa collegialità è alta, gli insegnanti hanno una visione più positiva dell’insegnamento ed insegnano con più successo.

62 Trovarsi insieme è un inizio,
stare insieme è progresso, lavorare insieme è successo! Henry Ford

63 «L’impegno in campo educativo è questione fondamentale e decisiva dell’azione pastorale della Chiesa nel nostro tempo». BENEDETTO XVI al convegno di Verona

64 Grazie per il cortese e paziente ascolto!


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