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L’architettura della Java Virtual Machine

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Presentazione sul tema: "L’architettura della Java Virtual Machine"— Transcript della presentazione:

1 L’architettura della Java Virtual Machine
Implementazione di Linguaggi A.A. 2003/2004 di Gualdani Alessandro

2 Cos’è la JVM (1) È una macchina astratta stack-based, multi-threading, type safety È indipendente dalla piattaforma  la JVM e le Java API realizzano una piattaforma (Java Platform o Java runtime system) su cui vengono eseguite le applicazioni Java

3 Cos’è la JVM (2) È un interprete del bytecode:
la fase di compilazione “traduce” i sorgenti java in un linguaggio intermedio, il bytecode, memorizzato nei class files A.java B.java C.java Java compiler bytecode A.class B.class C.class

4 Cos’è la JVM (3) A runtime la JVM esegue il codice contenuto nei class files A.class B.class C.class class loader Java API class files execution engine Host operating system JVM bytecode native method invocations

5 Tipologia di dati La JVM opera su due tipi di dati:
Primitive types  “contengono” i primitive values, che sono scalari Reference types  “contengono” i reference values, che sono riferimenti ad oggetti (possono essere pensati come puntatori ad oggetti)

6 Tipi di dato 32 bit 64 bit 8 bit 16 bit 32 bit 64 bit 16 bit

7 Architettura JVM

8 Method area È condivisa tra tutti i thread
Memorizza le strutture relative alle classi: - type information - constant pool - field information - method information - variabili di classe (static) - riferimento alla classe ClassLoader - riferimento alla classe Class Quando la JVM carica un tipo (classe), il class loader legge le informazioni relative dal class file e le passa nuovamente alla JVM la quale le memorizza nella method area

9 Method area – Type information
Per ogni tipo caricato, la JVM deve mantenere le seguenti informazioni: nome qualificato del tipo (per esempio, per Object il tipo qualificato è java.lang.Object) nome qualificato del tipo della superclasse se il tipo è una classe o un’interfaccia modificatori di tipo (es. public, abstract,…) lista ordinata dei nomi qualificati delle “superinterfacce”

10 Method area – Constant Pool
È una rappresentazione (per ogni classe/interfaccia) a runtime della constant_pool table nel class file Contiene riferimenti simbolici ai campi e metodi usati da una classe Le entries del constant pool sono referenziate tramite indice, come gli elementi di un array

11 Method area – Field information
Per ogni attributo dichiarato in una classe, vengono memorizzate nella method area le seguenti informazioni: nome dell’attributo tipo dell’attributo modificatori dell’attributo (public, private, protected, …)

12 Method area – Method information
Per ogni metodo dichiarato in una classe, vengono memorizzate nella method area le seguenti informazioni: nome del metodo valore di ritorno del metodo numero e tipi (in ordine) dei parametri modificatori del metodo(public, private, …) Inoltre vengono mantenute ulteriori informazioni, tra cui: bytecode del metodo tavola delle eccezioni

13 Method area – Variabili di classe
Sono condivise tra tutte le istanze di una classe (e possono essere accedute anche in assenza di istanze della classe) Facendo parte della classe, sono allocate nella method area

14 Method area – Riferimento alla classe Class
Per ogni tipo che carica, la JVM crea un’istanza della classe Class Consente l’accesso alle informazioni contenute nella method area Può essere ottenuto invocando il metodo: - public static Class forName(String className) (della classe Class) - public final Class getClass() (della classe Object) sull’istanza dell’oggetto

15 Heap Viene creato all’avvio della JVM È condiviso tra tutti i thread
In esso vi sono allocate tutte le istanze delle classi e gli array È gestito dal garbage collector NOTA: la Sun, nelle specifiche della JVM, non definisce la rappresentazione degli oggetti né il funzionamento del garbage collector; una possibile rappresentazione degli oggetti è la seguente: Class 1 data ptr to class data instance data Object reference 1 ptr to class data instance data Class 2 data Object reference 2 Heap Method area

16 Java Stack Ogni thread ha un suo stack privato (creato al momento della creazione del thread) Memorizza i frame Operazioni possibili: push e pop di frame

17 Frame Ogni frame è composto da tre parti: local variables
operand stack frame data Le dimensioni delle local variables e dell’operand stack (in termini di parole) sono noti a compile time e inclusi nel class file, mentre la dimensione del frame data è dipendente dall’implementazione. Quando la JVM invoca un metodo, controlla il class file per determinare il numero di parole richieste per le local variables e l’operand stack: quindi crea un nuovo frame e ne fa il push sul Java stack.

18 Frame – Local variables
Sono usate per passare i parametri nell’invocazione di un metodo Sono organizzate in un array Sono riferite mediante un indice compreso tra 0 e n-1 (dove n è la lunghezza dell’array) I parametri sono memorizzati nello stesso ordine in cui sono dichiarati; l’indice 0 dell’array è usato per passare (ad esclusione dei metodi static) un reference all’oggetto su cui è stato invocato il metodo (this in Java)

19 Frame – Operand stack Viene usato dalla JVM per caricare costanti o valori dalle local variables (attraverso le operazioni push e pop) Le istruzioni della JVM prendono i loro operandi dall’operand stack (la JVM è stack-based)

20 Esempio Operand Stack (1)
int a=100; int b=98; int c; ……… c=a+b; Supponiamo l’esecuzione del seguente frammento di codice: 100 98 1 2 local variables operand stack Dopo l’esecuzione della prima riga di codice, il frame si presenta così: L’istruzione c=a+b; viene convertita nelle seguenti istruzioni: iload_0 // push l’intero contenuto in local variable 0 iload_1 // push l’intero contenuto in local variable 1 iadd // pop due interi, li somma, push del risultato istore_2 // pop di un intero e store in local variable 2

21 Esempio Operand Stack (2)
100 98 1 2 local variables operand stack dopo i_load0 100 98 1 2 local variables operand stack dopo i_load1 100 98 198 1 2 local variables operand stack dopo i_add 100 98 198 1 2 local variables operand stack dopo i_store2

22 Frame – Frame data Contiene le informazioni necessarie a
runtime per l’esecuzione di un metodo: un puntatore al runtime Constant Pool (per realizzare il late binding, ma non solo…) informazioni per il return da un metodo un riferimento alla tavola delle eccezioni nella method area

23 PC registers Ogni thread ha il proprio pc (program counter) register
Durante l’esecuzione di un metodo il pc register contiene l’indirizzo dell’istruzione corrente eseguita dal thread Se il metodo non è native il pc register contiene l’indirizzo dell’istruzione della macchina virtuale correntemente eseguita; se il metodo è native il valore del pc register è indefinito

24 Native method stacks Utilizzati dalla JVM per consentire l’esecuzione di codice nativo (diverso da Java) Quando un thread invoca un metodo nativo, la JVM, invece di fare il push di un nuovo frame sul Java Stack, “crea” un collegamento direttamente con lo stack del metodo invocato

25 IL CLASS FILE FORMAT di D’Angelo Paolo

26 DEFINIZIONE DI CLASS FILE
Il class file è un file in cui vengono definiti le rappresentazioni di una classe o interfaccia ed è costituito da un flusso di 8 byte.

27 LA STRUTTURA DI UN CLASS FILE
ClassFile { u4 magic; u2 minor_version; u2 major_version; u2 constant_pool_count; cp_info constant_pool[constant_pool_count-1]; u2 access_flags; u2 this_class; u2 super_class; u2 interfaces_count; u2 interfaces[interfaces_count]; u2 fields_count; field_info fields[fields_count]; u2 methods_count; method_info methods[methods_count]; u2 attributes_count; attribute_info attributes[attributes_count]; }

28 I DESCRITTORI Un descrittore è una stringa che rappresenta il tipo di campo o metodo. I descrittori sono rappresentati nel class file format usando UTF-8 string e seguono una determinata grammatica

29 FIELD DESCRIPTORS Un field descriptor rappresenta il tipo di una classe, istanza, o variabile locale

30 GRAMMATICA DI UN FIELD DESCRIPTOR
FieldType        ComponentType:        FieldType: BaseType ObjectType ArrayType        BaseType: B C D F I J S Z        ObjectType: L <classname> ;        ArrayType: [ ComponentType

31 GRAMMATICA DI UN FIELD DESCRIPTOR
Caratteri BaseType Tipo Interpretazione B Byte Signed byte C Char Unicode character D Double Double-precision floating-point value F Float Single precision floating-point value I Int Interger J Long Long integer L<classname>; Reference An instace di class <classname> S Short Signed short Z Boolean True or false [ reference One array dimension

32 METHOD DESCRIPTORS Un method descriptors rappresenta i parametri che il metodo prende e i valori che esso ritorna: MethodDescriptor: (ParameterDescriptor)ReturnDescriptor

33 METHOD DESCRIPTOR Un parameter descriptor rappresenta un parametro passato ad un metodo: ParameterDescriptor: FieldType

34 METHOD DESCRIPTOR Un return descriptor rappresenta il tipo di valore ritornato da un metodo ReturnDescriptor: FieldType V Il carattere V indica che il metodo non retorna nessun valore (void)

35 CONSTANT POOL TABLE Le istruzioni della java virtual machine non si affidano al layout di classi, interfacce, istanze di classe ma si riferiscono ad informazioni simboliche presenti nella constant_pool table dove ogni entry della tabella ha il seguente formato: cp_info {      u1 tag;      u1 info[];     }

36 CONSTANT POOL ConstantType Valore CONSTANT_Class 7 CONSTANT_Fieldref 9
CONSTANT_Methodref 10 CONSTANT_InterfaceMethodref 11 CONSTANT_String 8 CONSTANT_Integer 3 CONSTANT_Float 4 CONSTANT_Long 5 CONSTANT_Double 6 CONSTANT_NameAndType 12 CONSTANT_Utf8 1

37 UN ESEMPIO DI CONSTANT POOL TABLE

38 La struttura CONSTANT_Class_info
L a struttura CONSTANT_Class_info e’ utilizzata per rappresentare una classe o un’interfaccia e ha la seguente struttura:  CONSTANT_Class_info {      u1 tag;      u2 name_index;     }

39 Le strutture CONSTANT_Fieldref_info, CONSTANT_Methodref_info, e CONSTANT_InterfaceMethodref_info
I campi, i metodi di una classe e i metodi di un interfaccia sono rappresentati dalle seguenti strutture: CONSTANT_Fieldref_info {      u1 tag;      u2 class_index;      u2 name_and_type_index;     } CONSTANT_Methodref_info {      u1 tag;      u2 name_and_type_index;     } CONSTANT_InterfaceMethodref_info {      u1 tag;      u2 name_and_type_index;     }

40 La struttura CONSTANT_NameAndType_info
La struttura CONSTANT_NameAndType_info e’ usata per rappresentare un campo o un metodo, senza indicare a quale tipo di interfaccia o classe appartiene. CONSTANT_NameAndType_info {      u1 tag;      u2 name_index;      u2 descriptor_index;     }

41 La struttura CONSTANT_Utf8_info
La struttura CONSTANT_Utf8_info e’ utilizzata per rappresentare valori di stringa costanti CONSTANT_Utf8_info {      u1 tag;      u2 length;      u1 bytes[length];      }

42 I CAMPI Ogni campo della classe e’ descritto dalla struttura
field_info. Due campi all’interno della stessa classe non possono avere lo stesso nome e quindi lo stesso descrittore. field_info {      u2 access_flags;      u2 name_index;      u2 descriptor_index;      u2 attributes_count;      attribute_info attributes[attributes_count];     }

43 I METODI Ogni metodo, incluso ogni istanza di inizializzazione di metodo, ogni metodo di inizializzazione di interfaccia e di classe, e’ descritta dalla struttura method_info. Due metodi all’interno della stessa classe non possono avere lo stesso nome e quindi lo stesso descrittore. method_info {      u2 access_flags;      u2 name_index;      u2 descriptor_index;      u2 attributes_count;      attribute_info attributes[attributes_count];     }

44 LE ISTRUZIONI DELLA JAVA VIRTUAL MACHINE
consistono di un opcode che specificano quale operazione deve essere eseguita, seguita da uno o piu' operandi che includono su quali valori agisce l'istruzione.

45 IL FORMATO DELLE ISTRUZIONI
OP CODE OPERAND1 OPERAND2 ……

46 CLASSIFICAZIONE DELLE ISTRUZIONI
Abbiamo diverse classi di istruzioni: Load e strore dello stack Aritmetiche Conversioni di tipo Creazioni e manipolazioni di oggetti Di controllo Invocazione di metodi ….

47 L’ISTRUZIONE NEW New Indexbyte1 indexbyte2
L’istruzione new e’ utilizzata per creare un nuovo oggetto. New Indexbyte1 indexbyte2 New = 187 (0xbb) Gli unsigned indexbyte1 e indexbyte2 sono usati per costruire un indice nella Constant pool della classe corrente dove il valore dell’indice è (indexbyte1 << 8) | indexbyte2 .

48 UN ESEMPIO DI NEW ;This example creates a new StringBuffer object.
;This is like the Java code: ; ; StringBuffer x = new StringBuffer(); ; 1. use new to create a new object reference new java/lang/StringBuffer ; 2. dup the object reference and call its constructor dup invokespecial java/lang/StringBuffer/<init>()V ; 3. assign object reference on the stack to a local variable astore_1 ; local variable 1 now contains a StringBuffer object, ; ready for use

49 L’ISTRUZIONE INVOKESPECIAL
L’istruzione invokespecial invoca metodi d’istanza invokespecial indexbyte1 indexbyte2 invokespecial = 183 (0xb7) Gli unsigned indexbyte1 e indexbyte2 sono usati per costruire un indice nella Constant pool della classe corrente dove il valore dell’indice è (indexbyte1 << 8) | indexbyte2.

50 UN ESEMPIO DI INVOKESPECIAL
class Example { // override equals public boolean equals(Object x) { // call Object's version of equals return super.equals(x); } aload_0 ; push 'this' onto the stack aload_1 ; push the first argument (i.e. x) onto the stack ; now invoke Object's equals() method. invokespecial java/lang/Object/equals(Ljava/lang/Object;)Z

51 L’ISTRUZIONE INVOKESTATIC
L’istruzione invoke static invoca un metodo di classe statico. invokestatic indexbyte1 indexbyte2 invokestatic = 184 (0xb8) Gli unsigned indexbyte1 e indexbyte2 sono usati per costruire un indice nella Constant pool della classe corrente dove il valore dell’indice è (indexbyte1 << 8) | indexbyte2.

52 UN ESEMPIO DI INVOKESTATIC
System.exit(1); iconst_1 ; push 1 onto the stack. ; now call System.exit() invokestatic java/lang/System/exit(I)V

53 L’ISTRUZIONE INVOKEINTERFACE
L’istruzione invoca il metodo d’interfaccia Invokeinterface Indexbyte1 Indexbyte2 Count invokeinterface = 185 (0xb9) Gli unsigned indexbyte1 e indexbyte2 sono usati per costruire un indice nella Constant pool della classe corrente dove il valore dell’indice è (indexbyte1 << 8) | indexbyte2 .

54 UN ESEMPIO DI INVOKEINTERFACE
void test(Enumeration enum) { boolean x = enum.hasMoreElements(); ... } aload_1 ; push local variable 1 (i.e. the enum object) onto the stack ; call hasMoreElements() invokeinterface java/util/Enumeration/hasMoreElements()Z 1 istore_2 ; store the boolean result in local variable 2 (i.e. x)

55 L’ISTRUZIONE INVOKEVIRTUAL
L’istruzione invokevirtual invoca l’istanza di un metodo invokevirtual indexbyte1 indexbyte2 invokevirtual = 182 (0xb6) Gli unsigned indexbyte1 e indexbyte2 sono usati per costruire un indice nella Constant pool della classe corrente dove il valore dell’indice è (indexbyte1 << 8) | indexbyte2.

56 UN ESEMPIO DI INVOKEVIRTUAL
Object x; ... x.equals("hello"); aload_1 ; push local variable 1 (i.e. 'x') onto stack ldc "hello" ; push the string "hello" onto stack ; invoke the equals method I invokevirtual java/lang/Object/equals(Ljava/lang/Object;)Z ; the boolean result is now on the stack

57 Esempio public class Main { public static void main(String args[])
{ Padre p=new Padre("Padre"); Figlio f=new Figlio("Figlio"); p=f; p.stampa(); } import java.lang.*; class Padre { protected String s; public Padre(){} public Padre(String s) { this.s=s;} public void stampa() { System.out.println("Stringa stampata: "+s+"\n"); } class Figlio extends Padre { public Figlio(String s) { this.s=s;}

58 Esempio – public Padre(String s)
Il costruttore della classe Padre, public Padre(String s), si traduce nelle seguenti istruzioni: public Padre( java.lang.String locVar_1) { aload_ this //load 'reference' (object) from locVar #0 invokespecial java.lang.Object.<init> //invoke instance method aload_ this //load 'reference' (object) from locVar #0 aload_ locVar_1 //load 'reference' (object) from locVar #1 putfield Padre.s //set field value in object return //return 'void' from method }

59 Esempio – public Figlio(String s)
Il costruttore della classe Figlio si traduce nelle seguenti istruzioni: public Figlio( java.lang.String locVar_1) { aload_ this //load 'reference' (object) from locVar #0 invokespecial Padre.<init> //invoke instance method aload_ this //load 'reference' (object) from locVar #0 aload_ locVar_ //load 'reference' (object) from locVar #1 putfield Figlio.s //set field value in object return //return 'void' from method }

60 Esempio – public void stampa()
L’operazione stampa() si traduce nelle seguenti istruzioni: public void stampa() {getstatic java.lang.System.out //get 'static' field value from class new java.lang.StringBuffer //Create new object dup //duplicate top operand stack word invokespecial java.lang.StringBuffer.<init> //invoke instance method ldc "Stringa stampata: " //push item from constant pool invokevirtual java.lang.StringBuffer.append //invoke virtual method aload_ this //load 'reference' (object) from locVar #0 getfield Padre.s //get field value from object. invokevirtual java.lang.StringBuffer.append //invoke virtual method ldc "\n" //push item from constant pool invokevirtual java.lang.StringBuffer.append //invoke virtual method invokevirtual java.lang.StringBuffer.toString //invoke virtual method invokevirtual java.io.PrintStream.println //invoke virtual method return //return 'void' from method }

61 Esempio – public static void main(String[] args)
Il main si traduce nelle seguenti istruzioni: public static void main( java.lang.String[] args) { java.lang.Object locVar_1; (object p) java.lang.Object locVar_2; (object f) new Padre //Create new object dup //duplicate top operand stack word ldc "Padre" //push item from constant pool invokespecial Padre.<init> //invoke instance method astore_ locVar_ //store 'reference' (object p) into local variable #1 new Figlio //Create new object dup //duplicate top operand stack word ldc "Figlio" //push item from constant pool invokespecial Figlio.<init> //invoke instance method astore_ locVar_ //store 'reference' (object f) into locVar#2 aload_ locVar_ //load 'reference' (object f) from locVar #2 astore_ locVar_ //store 'reference' (object f) into locVar #1 aload_ locVar_ //load 'reference' (object p) from locVar #1 invokevirtual Padre.stampa //invoke virtual method return //return 'void' from method }

62 Esempio – Riferimenti simbolici
Nell’esempio, per una maggiore chiarezza, sono stati considerati i nomi dei metodi: in realtà tutte le istruzioni della JVM agiscono su riferimenti simbolici; ad esempio nella traduzione del metodo void stampa() si è scritto invokevirtual Padre.stampa In realtà l’istruzione “vera” è invokevirtual #8

63 Esempio – Constant Pool
La parte del Constant Pool relativa alla risoluzione del metodo stampa è la seguente: idx: 8 CONSTANT_Methodref class_index=2 , name_and_type_index=23 idx: 2 CONSTANT_Class name_index=20 idx: 12 CONSTANT_Utf8 value="()V" idx: 20 CONSTANT_Utf8 value="Padre" idx: 23 CONSTANT_NameAndType name_index=27 , descriptor_index=12 idx: 27 CONSTANT_Utf8 value="stampa"

64 Bibliografia Tim Lindholm – Frank Yellin
The Java Virtual Machine Specification Second Edition ADDISON-WESLEY Bill Venners Inside the Java Virtual Machine


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