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IL CASO WELBY SECONDO RAWLS
Un’ipotesi a partire da “A Theory of Justice”
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DISOBBEDIENZA CIVILE ATTO DI COSCIENZA PUBBLICO, NON VIOLENTO, POLITICO, CONTRARIO ALLA LEGGE, IN GENERE COMPIUTO CON LO SCOPO DI PRODURRE UN CAMBIAMENTO NELLA LEGGE.
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E IL CASO WELBY? Inizia sicuramente come un caso di protesta legale
Il distacco del respiratore da parte del dott. Riccio è “contra legem”? Infatti, in Italia esiste una legge contro l’omicidio del consenziente. Ciononostante, esiste anche il diritto di rifiutare una cura, sancita persino dalla Costituzione.
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GLI EVENTI GIUDIZIARI Non va in archivio, come aveva chiesto la Procura di Roma, il procedimento penale contro l’anestesista, Mario Riccio, accusato di morte del consenziente per aver staccato le apparecchiature che tenevano in vita l’esponente radicale Piergiorgio Welby. Il gip Renato Laviola ha imposto così alla Procura della Repubblica di formulare il capo di imputazione e di chiedere il rinvio a giudizio di Mario Riccio (…). (La Stampa, 8/6/2007)
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IL CSS: NON C’E’ ACCANIMENTO TERAPEUTICO
20/12/2006 (16:22) - IL CASO Consiglio superiore di sanità: "Welby, non c'è accanimento" Il copresidente dell’associazione Luca Coscioni malato di distrofia muscolare progressiva ha più volte chiesto gli venga staccata la spina ROMA Non c’è accanimento terapeutico. Questo il parere del Consiglio superiore di sanità, richiesto dal ministro della Salute Livia Turco, sul caso di Piergiorgio Welby, il copresidente dell’associazione Luca Coscioni malato di distrofia muscolare progressiva che ha più volte chiesto gli venga staccata la spina che lo tiene in vita. (La Stampa)
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UNA DISTINZIONE E’ stato sostenuto che va operata una differenza tra alcune prestazioni elementari (l’idratazione, l’alimentazione e la ventilazione) e le cure realmente invasive. Eliminare le prime, secondo questa tesi, equivarrebbe ad un omicidio..
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DISOBBEDIENZA CIVILE? Per le ragioni esposte, è almeno dubbio che la protesta estrema di Welby rientri nell’alveo della legge. Naturalmente occorre attendere gli esiti giudiziari. Ma se anche si trattasse realmente di disobbedienza civile, Rawls la giustificherebbe?
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GIUSTIZIA CONDIVISA Nel giustificare la disobbedienza civile, non si fa appello ai principi della moralità personale o alle dottrine religiose (…) si fa invece appello alla concezione della giustizia pubblicamente condivisa che sottostà all’ordinamento politico (pag. 304) In effetti, possono esserci considerevoli differenze tra le concezioni della giustizia dei cittadini, a condizione che esse conducano a giudizi politici simili (pag. 321)
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LA NOSTRA COSTITUZIONE, OVVERO LA SFERA DI GIUSTIZIA CONDIVISA DALLA COMUNITA’ ITALIANA
Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
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UN PROBLEMA: COSA VUOL DIRE RISPETTO DELLA PERSONA UMANA?
Spesso i sostenitori di Riccio sostengono che la sua azione rispondeva al citato art. 32, ove parla di rifiuto delle cure E’ importante notare però che la dizione “La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” è controversa. Che significa “rispetto della persona umana”? Non c’è unanimità di vedute su questo punto fondamentale
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LA GIUSTIFICAZIONE DELLA DISOBBEDIENZA IN RAWLS
Deve limitarsi a casi di ingiustizia sostanziale ed evidente, cioè violazioni 1) Principio dell’uguale libertà 2) Principio dell’equa eguaglianza delle opportunità. Welby rientra in questo schema?
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WELBY E I DUE PRINCIPI Rispetto a chiunque altro volesse togliersi la vita, Welby era svantaggiato. Ma se qualcuno vuole togliersi la vita, l’imperativo morale e giuridico e di aiutarlo a vivere non a morire.
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IL FALLIMENTO DEI TENTATIVI LEGALI
“Un’altra condizione per la disobbedienza civile è la seguente: si può supporre che i normali appelli alla maggioranza politica sono già stati fatti in buona fede, ma sono falliti(…)” “Alcuni casi possono essere tanto estremi, che può non esistere il dovere di usare prima soltanto i mezzi legali di opposizione politica” (pag. 310)
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UN CASO ESTREMO? Che dire del caso che stiamo trattando? Da una parte infatti si potrebbe sostenere che i normali tentativi legali non erano ancora esauriti. Dall’altra però potrebbe essere anche sostenuto che la triste vicenda di Welby rientra nei casi estremi in cui non esiste il dovere di ricorrere ai mezzi legali. Ma allora, ci si potrebbe domandare, perché intraprendere una via simile, con appelli politici e ricorsi giudiziari, per poi ricorrere pubblicamente ad una soluzione forse “contra legem”?
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IL RUOLO DELLE MINORANZE
“Se una certa minoranza è giustificata nel suo impegnarsi nella disobbedienza civile, allora qualunque altra minoranza che si trovi in circostanze essenzialmente simili è ugualmente giustificata(…)” Da un punto di vista tecnico, la soluzione ideale richiede un’alleanza politica cooperativa delle minoranze per regolare il livello globale del dissenso” (pag. 310)
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E CHI VUOLE VIVERE? Ci si può chiedere: se la minoranza dei malati gravi che chiedono la morte ha diritto di praticare la disobbedienza civile, cosa dovrebbero fare allora per avere attenzione dallo Stato tutti quei pazienti, probabilmente la maggioranza, che desiderano vivere?
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UN’IPOTESI DI STUDIO Quella che ho tentato in questa serie di diapositive è un’ipotesi di studio a partire dai testi di Rawls. Egli stesso afferma che, nella sua teoria, “principi precisi che decidano casi concreti sono chiaramente fuori questione”(pag 303). Pertanto, in questo lavoro non prendendo sia ricostruito con esattezza ciò che il nostro penserebbe, ma solo ciò che potrebbe essere sostenuto da un punto di vista rawlsiano.
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