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PubblicatoCarlita Cavalli Modificato 11 anni fa
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ENDOSCOPIO 04/05/2010 04/05/2010 04/05/2010 04/05/2010 Endoscopio modulare rigido (boroscopio) PCE-E 122 con oculare ad attacco monocolare di L=100 cm e campo visivo di 60°, obettivo con visione forntale a regolazione di intensità luminosa. I componenti base di un endoscopio L’endoscopio è uno strumento di indagine diagnostica microinvasivo, che serve per osservare l’elemento da indagare dall’interno, attraverso un foro di diametro non superiore a 12 mm. Tale strumento è composto da un monocolo con zoom e messa a fuoco, collegato ad una macchina fotografica digitale, connessa ad un obiettivo con visuale laterale a 90° o frontale a 60°. L’endoscopio consente quindi di osservare una struttura dall’interno e documentarne le condizioni conservative attraverso delle foto, la necessità di effettuare un foro non lo rende però adatto a compiere una campagna estensiva. Esecuzione di un’endoscopia in una testata di trave lignea Endoscopie a visuale centrale con angolo di 90° in una muratura ‹N› ‹N› ‹N›
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TERMOCAMERA AD INFRAROSSI
Termocamera per rilevamenti fotografici a luce infrarossa ThermaCAM Flir PM 575 PAL con detector microbolometrico 320x240 a controllo remoto Rs 232 con Software Reporte2000 Basic Termogramma di un pilastro Le indagini termografiche consentono la visualizzazione delle immagini termiche dei materiali presenti ne l’elemento indagato, sfruttando il principio della diversa emissione termica naturale nella banda spettrale del l’infrarossa. Vengono condotte con l’usa della termocamera, che misura a distanza la temperatura dei corpi, senza alcun contatto fisico tra l’apparecchiatura di misura e la superficie investigata. Si basate sai fatto che ogni materiale emette con continuità energia sotto forma d radiazioni e eletromagnetiche, in maniera proporzionale alla sua temperatura superficiale. Possono essere applicate per rilievi di strutture nascoste (forme preesistenti; modifiche strutturali; anomalie costruttive; presenze di cavità), per rilievi del degrado (rilievo di umidità; dispersioni termiche). Termogramma di una parete intelaiata legno-muratura Grafico dell’andamento del rilascio termico Grafico dell’andamento temperatura-umidità
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PACOMETRO COVERMASTER CM9
Rilevatore magnetometrico digitale di precisione a microprocessore con grado di protezione IP54 e conforme alla normativa internazionale BS1881:204 e DGZfP: B2 Esecuzione di una pacometria Schema di funzionamento del pacometro Il pacometro è utilizzato per localizzare la presenza di elementi metallici, soprattutto afferenti alle armature delle strutture in calcestruzzo cementizio armato, definendo posizione diametro delle sezioni geometriche di barre e staffe e spessori di copriferro. Viene inoltre utilizzato per localizzare elementi metallici in genere (incatenamenti e piastre metalliche, tubi, impianti, etc). Rilevamento pacometrico di armature su pilastro
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SCLEROMETRO SCHMIDT MODELLO NR
Sclerometro per calcestruzzi induriti normali, con dispositivo automatico incorporato per la registrazione su diagramma dei valori di impatto. Energia di impatto N/m. Incudine di taratura modello N Curva di correlazione sperimentale rimbalzo-Rck Lo sclerometro è uno strumento di tipo meccanico che con un corpo di battuta colpisce il materiale oggetto dell'indagine con un'energia definita e rimbalza con una velocità che è funzione della durezza dello stesso; dall'entità del rimbalzo, tramite una tabella di conversione sperimentale si determina la resistenza alla compressione del calcestruzzo superficiale. Lo sclerometro permette di effettuare un controllo non distruttivo della resistenza a compressione del calcestruzzo superficiale e suo decadimento comportamentale, in funzione dei livelli di degrado materico Esecuzione di una battitura sclerometrica Tabella delle risultanze sclerometriche
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RILEVATORE AD ULTRASUONI
Rilevatore ad ultrasuoni portatile DSP System per la misura dei valori caratteristici dei materiali mediante l’impiego di impulsi ad ultrasuoni con microprocessore a colloquio diretto e display LCD frontale. Grafico dell’andamento dei tempi di volo in un pilastro in c.a.. molto vetusto Il metodo si basa sul fenomeno della riflessione che un’onda acustica subisce nel momento in cui, viaggiando all’interno di un materiale, incontra un ostacolo. Se tale ostacolo è normale alla direzione di propagazione dell’onda, questa ritorna verso la sorgente che l’aveva generata. Le onde vengono create artificialmente mediante apposite sorgenti, generalmente dei trasmettitori piezoelettrici, il parametro misurato è il tempo, chiamato tempo di volo, necessario al segnale ultrasonico (o sonico) per attraversare il materiale in esame. La propagazione dipende dalla densità e dalle caratteristiche elastiche del materiale. Le indagini ad ultrasuoni servono a determinare la velocità di transito delle onde all’interno del calcestruzzo e in ultima analisi a fornire il modulo di elasticità E del calcestruzzo in opera. Tali indagini vengono inoltre utilizzate per individuare nei materiali anomalie quali fessure, cavità, porosità discontinuità all’interno dei materiali indagati. In presenza di tali discontinuità le onde vengono riflesse e rifratte. Esecuzione di un rilevamento ad ultrasuoni non convenzionale su struttura voltata. Esecuzione di un rilevamento ad ultrasuoni non convenzionale su muratura Esecuzione di un rilevamento ad ultrasuoni non convenzionale su reperti archeologici-Bronzi di Porticello
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PENETROMETRO DA LEGNO Resistografo IML RESI F400 con unità standard a memorizzazione continua fino a 22m, profondità di perforazione 385 mm, e trapano ad accumulatore Bosch 12VES2 Esecuzione di una resistografia La resistografia (penetrometria lignea) è una tecnica microinvasiva di indagine utile per la valutazione qualitativa del degrado degli elementi lignei. La prova si basa sul principio della resistenza alla perforazione opposta dal legno indagato e permette di effettuare una diagnosi “in situ” di aree di decadimento interno del materiale indagato. La resistenza opposta alla perforazione dipende principalmente dalla densità del legno e viene valutata attraverso la misura dell’energia impiegata dallo strumento per consentire l’avanzamento di una sottile punta di acciaio dello spessore di circa 3 mm a velocità costante. La strumentazione è costituita da un sofisticato trapano che, dotato di una punta tagliente, compie un movimento combinato di rotazione e avanzamento. La punta penetra quindi nel legno a velocità costante per uno spessore massimo di 40 cm, senza lasciare rilevanti segni. Resistogramma in formato digitale Sovrapposizione resistogramma-sezione lignea indagata
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04/05/2010 04/05/2010 PILODYN Penetrometro meccanico Proceq 6J-Forest con misuratore di profondità integrato e profondità di penetrazione massima 40 mm con ago intercambiabile di diametro 5 mm Esecuzione di una prova di penetrazione meccanica Schema di funzionamento del pilodyn Il Pilodyn è uno strumento dinamico per la penetrazione di legno in porzione corticale e consiste nel proiettare nel legno una sottile punta metallica in acciaio, la cui profondità di pentrazione è funzione della resistenza meccanica caratteristica dell’elemento ligneo indagato e del livello di degrado materico nel punto investigato. Lo strumento consente di valutare la durezza superficiale del legno analizzato. Esempio di struttura di copertura indagata con pilodyn- Palazzo TAR a Reggio Calabria Esecuzione di una prova pilodyn ‹N›
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Datalogger MAGIANT MagLog USB °C – RH%
caratteristiche tecniche: range di misura temperatura (°C) -2 … +85; range di misura umidità relativa RH 0 … 100%; precisione ± 0,5°C/± 2,00% RH; intervalli di misura variabili tra 1 sec/24h; Esecuzione di misurazioni in ambiente confinato. I datalogger sono strumenti utilizzati per le indagini inerenti il monitoraggio del microclima in ambienti confinati e su opere d'arte. Sono acquisitori automatici di dati (di temperatura e umidità relativa) che memorizza le misure di uno o più parametri, effettuate ad intervalli di tempo opportunamente stabiliti. Fra i vantaggi del datalogger rispetto ai registratori tradizionali sono certamente da annoverare: la grande capacità di memoria (e quindi la grande autonomia), l'ampiezza dei campi di misura, le dimensioni ridotte, la possibilità di gestire soglie di allarme, la precisione delle misure effettuate, la manutenzione ridottissima, la versatilità di utilizzo, il costo di gestione (solitamente contenuto). Grafico del monitoraggio giornaliero della temperatura in due ambienti di un edificio storico, privo di impianto di climatizzazione, a confronto con la temperatura registrata all'esterno.
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