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L’educazione tra pari per la prevenzione delle I.S.T. Novembre 2010

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Presentazione sul tema: "L’educazione tra pari per la prevenzione delle I.S.T. Novembre 2010"— Transcript della presentazione:

1 L’educazione tra pari per la prevenzione delle I.S.T. Novembre 2010
Antonella Ermacora Mauro Croce Rosa D’Ambrosio Salvo Cacciola

2 Anni 90: Risposta alla diffusione HIV Critica ai modelli tradizionali di comunicazione verticale.

3 Considerare il target come “problema” Informazione verticale
CRITICA AI MODELLI TRADIZIONALI DI PREVENZIONE: In particolare Considerare il target come “problema” Informazione verticale Pensiero e linguaggio adulto Categorizzazione delle persone

4 E’ poi importante considerare il contesto
Ogni informazone trasmette concetti che potrebbero non essere comprensibili e valori che potrebbero essere percepiti come dissonanti tra chi prepara ed invia il messaggio e chi lo riceve. E’ poi importante considerare il contesto E la influenza e la pressione del gruppo dei pari nella “controinformazione” . .

5 Non solo la “sfera” razionale
Ma anche aspetti irrazionali ed emotivi L’influenza e la pressione del gruppo. Agire sulla cultura del gruppo più che sui comportamenti individuali.

6 DIFFERISCONO DAGLI OBIETTVI
VERTICAL INFORMATION I RISULTATI PRATICI DIFFERISCONO DAGLI OBIETTVI TEORICI I NOSTRI MODI DI PENSARE DI COMUNICARE I NOSTRI VALORI THEORY PENSIERO IRRAZIONALE “MAGICO” NEGAZIONE PAURA INFLUENZE DIVERSE COMPORTAMENTO PASSIVO DIFFERENTI MODI DI PENSARE VALORI DIFFERENTI DIFFERENTI MODALITA’ DI COMUNICAZIONE PRACTICE

7 HORIZONTAL COMMUNICATION peer to peer
Peer educator as “trojan horse” FRIEND FRIEND lo sviluppo di un processo di comunicazione di tipo orizzontale (ragazzo-ragazzo) ritenuto più efficace, credibile, realizzabile rispetto ad un modello “tradizionale” di tipo verticale (adulto-ragazzo)

8 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998).

9 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998).

10 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate

11 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate Sviluppare conoscenze

12 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate Sviluppare conoscenze Specializzazioni appropriate

13 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate Sviluppare conoscenze Specializzazioni appropriate Condividere

14 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate Sviluppare conoscenze Specializzazioni appropriate Condividere Informare e preparare altri

15 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate Sviluppare conoscenze Specializzazioni appropriate Condividere Informare e preparare altri Diffondere

16 “persone con un interesse comune vengono formate a sviluppare conoscenze e specializzazioni appropriate e a condividere queste conoscenze, in modo da informare e preparare altri e diffondere competenze e abilità simili all’interno dello stesso gruppo di interesse” (Svenson, 1998). Interesse comune Formate Sviluppare conoscenze Specializzazioni appropriate Condividere Informare e preparare altri Diffondere STESSO GRUPPO

17 La peculiarità della peer education è di essere “un’esperienza di giovani tra i giovani”: il fatto importante è che non c’è una relazione di potere come quella che c’è tra docente e studente, tra animatore e giovane. (Harvey, 1996 e Kranzer, 1999) Brainstorming

18 Condividere informazioni, atteggiamenti o comportamenti attraverso ragazzi che non hanno qualifiche professionali di educatori ma il cui obiettivo è educare. Finn, P.,1981, Teaching Students to be lifelong peer educators, Health Education, 12: 13-16

19 1 Apprendimento sociale (Bandura 1977)
Azione Ragionata (Fishbein,Ajzen,75) “per influenzare il comportamento sia necessario agire sulle norme sociali: ciò che le persone rilevanti pensano o credono di un dato comportamento. Diffusione delle informazioni (Rogers,1969) “ i processi attraverso cui il gruppo i pari possono fungere da opinion leader diventando agenti di cambiamento”. Gruppi operativi (Pichon-Riviere) Teorie che sostengono l’efficacia del gruppo dei pari. 1

20 Participatory Education (Pedagogia degli oppressi,Freire 72)
Participatory Education (Pedagogia degli oppressi,Freire 72). “partecipazione nell’educazione da parte del target stesso” Possible Self (Markus H, Nurius P., 1986), “. l’importanza delle “le idee che un individuo ha di circa quello che ha circa quello che egli stesso può diventare, che desidera diventare, che teme di diventare”. Capitale Sociale (Becker (1964), l’investimento nell’identità di una collettività dove relazioni sociali dense di diffusa fiducia favoriscono la cooperazione e l’emergere di valori solidali[1], [1] Cfr. OCSE (2001), op. cit. Colby: condizione del successo bioculturale l’altruismo che richiede un’affettività sociale positiva messa in gioco in relazioni autonome e non di dipendenza e la creatività che comprende alti livelli di immaginazione e di conoscenza. Linville (1982,1985) ove viene dimostrato che quanto maggiormente è complessa la concezione di sé tanto più una persona appare autonoma, meno sensibile al successo-insuccesso che allo stress in quanto dispone di un maggior numero di dimensioni su cui confrontarsi. Funzione Fraterna. Ruolo naturale del fratello. Lewin : vuoi rispetto all’impianto della Ricerca-Azione vuoi riguardo alle concettualizzazioni intorno alle forze di cambiamento nei gruppi. (Lewin, 1943,1947,1948). Teorie che sostengono l’efficacia del gruppo dei pari. 2

21 Cartagena et al,2006, Effectiveness of an HIV prevention program for secondary school students in Mongolia, Journal of Adolescent Health, 39:9-16 Jemmot et al, 1992, Reduction in HIV risk-associated sexual behaviors among Black male adolescents: Effects of an AIDS prevention intervention, American Journal of Public Health, 82: Jemmot et al, 1998, Abstinence and safer sex Hiv risk reduction intervention for African-American adolescents. A randomized controlled trial, Journal of American Medical Association. 279: Latkin et al,2004,Factor associated in HIV prevention outreach in drug-using, AIDS Education and Prevention, 16: Ozer et al,1997, Adolescent AIDS prevention in context:The impact of peer education qualities and classroom environments on intervention efficacy, American Journal of Community Psychology, 25: Efficacia dei programmi Nell’area prevenzione HIV

22 Se i peer sono solo uno strumento nelle mani degli adulti che decidono quali strategie dovrà avere il programma, senza interpellare i destinatari dell’intervento. Se i programmi sono focalizzati esclusivamente sul passaggio di informazione e si trascurano gli aspetti di tipo relazionale ed affettivo. Se si realizzano interventi di p-e di breve durata che non consentano l’instaurarsi dei complessi processi che connotano la p-e. Se non c’è condivisione di obiettivi e finalità, sia con i giovani che con le istituzioni coinvolte nel programma. Le esperienze di Peer education NON FUNZIONANO SE……. (Santinello,Dallago,Vieno, 2009,

23 Il Megafono degli adulti
Rischi…!! Peer-Poor Education Restyling La riserva indiana Il Megafono degli adulti


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