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PubblicatoNorina Nicoletti Modificato 11 anni fa
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IL PUNTO DI VISTA E L’IMPEGNO DEL SETTORE PRODUTTIVO
Anna Paonessa AIIPA Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari
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Il Regolamento CE 41/2009 L’industria alimentare italiana è da decenni impegnata nella produzione di alimenti per celiaci che rispettano il limite dei 20 ppm di glutine, in accordo con le Autorità nazionali e con le Associazioni dei pazienti. L’Italia ha quindi svolto, come sistema, un ruolo importante negli anni scorsi nell’ambito del Codex Alimentarius prima, e dell’Unione Europea poi, a sostegno del limite massimo di 20 ppm a tutela della salute del celiaco, contrastando limiti più alti proposti da altri Paesi.
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Il Regolamento CE 41/2009 A seguito dell’adozione del regolamento CE 41/2009 che introduce la categoria dei prodotti dietetici “a contenuto molto basso di glutine” ( ppm), l’industria Italiana dei prodotti per celiaci sta continuando ad investire e a produrre rispettando il limite di 20 ppm, in accordo con i più recenti studi scientifici sulla tossicità delle tracce di glutine (Catassi) Riteniamo quindi che la rimborsabilità dei prodotti a carico del SSN vada mantenuta per i prodotti dietetici con tenore di glutine <20 ppm, come forma di maggiore garanzia e di riduzione del rischio per il celiaco
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L’impegno dell’industria in materia di sicurezza
L’industria dei prodotti dietetici per i celiaci pone da sempre una particolare attenzione alla selezione delle materie prime, con specifico riferimento alla contami-nazione da micotossine, considerato il potenziale livello di esposizione del paziente celiaco rispetto alla popola –zione in generale L’industria vede con favore l’accordo siglato tra AIC e ISS per valutare il grado di esposizione alle micotossine (aflatossine, ocratossina A, fumonisina e zearalenone) Considerata la diffusa intolleranza al lattosio da parte dei celiaci, il settore pone attenzione alle materie prime utilizzate e al processo produttivo anche su questo aspetto.
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L’impegno dell’industria in materia di qualità nutrizionale
Da un’indagine interna svolta da AIIPA nel 2008, che ha confrontato la composizione nutrizionale dei prodotti dietetici per celiaci più comunemente consumati rispetto a quella degli alimenti comuni, è risultato che non ci sono differenze signifi-cative in termini di qualità nutrizionale. L’industria degli alimenti dietetici per celiaci continua infatti a migliorare il livello qualitativo nutrizionale dei propri prodotti in termini di riduzione dei grassi, acidi grassi trans e grassi saturi, zuccheri e sale/sodio, attraverso il miglioramento della selezione delle materie prime, delle formulazioni e lo sviluppo di nuove tecnologie produttive.
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L’impegno dell’industria nella ricerca e innovazione
L’atteggiamento delle aziende nell’area della ricerca e dell’inno-vazione, con particolare riferimento all’impiego di nuove materie prime, è sempre stato e continuerà ad essere di estrema prudenza, al fine di minimizzare i rischi di qualunque natura tossicologici, come ad es.: residui di contaminazione da glutine, micotossine, tossicità di nuovi cereali (es.: avena) legati alla composizione nutrizionale Le aziende sono da sempre impegnate a migliorare la qualità organolettica e l’offerta/varietà di prodotti a disposizione del celiaco che è andata sempre più aumentando negli ultimi anni.
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L’impegno dell’industria nell’informazione al consumatore
Le aziende sono impegnate nel fornire al consumatore informazioni e servizi utili alla gestione del regime dietetico quali, a titolo di esempio: Etichettatura nutrizionale estesa Numeri verdi Siti internet Servizi ricette
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Conclusioni L’industria degli alimenti dietetici per il celiaco ha lavorato e continua a lavorare in una comunità di intenti con le Istituzioni e le Asso-ciazioni dei celiaci, per continuare ad offrire prodotti sicuri e di qualità che contribuiscano a rendere la dieta del celiaco varia e soddisfacente, limitando il rischio di rivolgersi a prodotti non adatti o che forniscono minori garanzie.
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