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LA Legge N. 10 DEL 1991 INTRODUCE UN CRITERIO FORTEMENTE INNOVATIVO CHE PERMEA TUTTO IL SUO CONTENUTO E L’ARTICOLATO LEGISLATIVO SECONDARIO. IL RISPARMIO.

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1 LA Legge N. 10 DEL 1991 INTRODUCE UN CRITERIO FORTEMENTE INNOVATIVO CHE PERMEA TUTTO IL SUO CONTENUTO E L’ARTICOLATO LEGISLATIVO SECONDARIO. IL RISPARMIO DI ENERGIA DEVE ESSERE REALIZZATO : MIGLIORANDO I PROCESSI DI TRASFORMAZIONE E DI UTILIZZO DELL’ENERGIA, ATTRAVERSO UN USO RAZIONALE DELLE FONTI DI ENERGIA, IMPIEGANDO LE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA, OVE POSSIBILE E PERTINENTI L’USO FINALE, A PARITA’ DI SERVIZIO RESO E QUALITA’ DELLA VITA

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3 CONSIDERAZIONI SUI DATI ELENCATI: AD UN AUMENTO DEL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE DEL 10%, ED UNA DIMINUZIONE DEI GRADI GIORNO DEL 22%, PER UN TOTALE DEL 32 % DI POSSIBILE RIDUZIONE DEL FABBISOGNO ENERGETICO, SI E’ RISCONTRATA UNA RIDUZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA PER IL RISCALDAMENTO DEL SOLO 13 %. C’E’ STATO INVECE UN FORTE INCREMENTO DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA DOVUTO PRINCIPALMENTE A:  MAGGIOR IMPIEGO DI ELETTRODOMESTICI: LAVATRICI. LAVASTOVIGLIE, FRIGORIFERI, CONGELATORI, FORNI ELETTRICI  TELEVISORI CHE NON VENGONO SPENTI MA SONO PERENNEMENTE IN STAND-BY  MAGGIORE IMPIEGO DI CLIMATIZZATORI

4 MANCATA ATTUAZIONE DELLA LEGGE 373 DEL 1976 CHE IMPONEVA NUOVI LIMITI DI DISPERSIONE TERMICA DELLE ABITAZIONI, MANCATO CONTROLLO DEGLI ENTI LOCALI TRA IL PROGETTO PRESENTATO PER L’OTTENIMENTO DELLA CONCESSIONE EDILIZIA E LA REALTA’ DEL COSTRUITO: ( CONTROLLO CARTACEO E NON DI MERITO ), LA PROLIFERAZIONE DEGLI IMPIANTI AUTONOMI CHE HA PORTATO AL MANCATO RISPETTO DEI LIMITI DI EROGAZIONE DEL CALORE: PERIODI E ORE, IL PARCO CALDAIE NON HA AVUTO IL RICAMBIO DOVUTO: CI SONO MOLTISSIME CALDAIE CON OLTRE 20 ANNI DI VITA E COSTRUITE CON TECNOLOGIE E CRITERI DI BASSO COSTO DEL COMBUSTIBILE, LA MANCANZA DI CONTROLLO DEI RENDIMENTI DELLE CALDAIE DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI: SI RICORDA CHE FIN DAL 1976 ( LEGGE 373/76) ESISTEVA L’OBBLIGO DEI CONTROLLI SULLE CALDAIE SOPRA I 50 KW, OBBLIGO RIBADITO ED ESTESO A TUTTE LE CALDAIE DALLA LEGGE 10/91. TRA LE CAUSE DI TALE RILEVANTE DISCORDANZA POSSIAMO ELENCARE, SENZA ESSERE ESAUSTIVI:

5 ALCUNI ESEMPI DI INTERVENTI, ATTIVITA’, AZIONI, PER CONTENERE I CONSUMI DI ENERGIA USO INTELLIGENTE DELLE ORE DI EROGAZIONE DEL CALORE LIMITAZIONE DELLE DISPERSIONI TERMICHE DELLE ABITAZIONI AUMENTO DELL’EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI IMPIEGO DELLE FONTI RINNOVABILI SOSTITUZIONE DEI GENERATORI DI CALORE GESTIONE INDIVIDUALE DEL RISCALDAMENTO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE INDIVIDUALE DEI CONSUMI GESTIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI CENTRALIZZATI CON CONTRATTO SERVIZIO ENERGIA DIAGNOSI ENERGETICA DEL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO

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9 Miliardi di Barili all’anno

10 Legge 9 gennaio 1991 n. 10 e norme delegate NON EMESSE Art. 4, c.1 e c.2 : Decreto sui nuovi criteri di progettazione degli edifici( ex. 373/76 ) Art. 4, c.7 : Decreto sui contratti di appalto nel settore pubblico Art.30 : Decreto sulla Certificazione degli edifici. EMESSE Art. 4, c.4 : Decreto sui nuovi criteri per la progettazione, installazione, esercizio degli impianti termici. DPR 412/93 Art. 28 : Decreto sulle procedure e modalità di presentazione della relazione tecnica. DM Mica Art. 32 :Decreto sulla certificazione energetica di componenti. DM Mica

11 Legge 10/91 Art. 26 Attribuisce al settore pubblico un ruolo trainante e di riferimento nella applicazione dei nuovi criteri costruttivi relativamente a: Orientamento Isolamento termico Illuminazione Uso di risorse ambientali Uso razionale dell’energia Uso di fonti di energia rinnovabile

12 Direttiva SAVE 93/76 Indicazioni e suggerimenti per gli stati membri 1.Certificazione energetica degli edifici 2.Controllo periodico delle caldaie 3.Isolamento termico ed intervento di risparmio 4.Diagnosi energetica su edifici ed impianti 5.Favorire il finanziamento tramite terzi per interventi di risparmio energetico 6.Fatturazione delle spese di riscaldamento a acqua sanitaria sulla base del consumo totale ed individuale

13 Energia e Combustione i Rendimenti Energetico : Massimizzazione del trasferimento di calore tra due corpi o sostanze, durante il processo di degrado dell’energia. P.es. con l’impiego di caldaie a condensazione Exergetico : Massimizzazione del lavoro prodotto durante il processo di degrado dell’energia. P.es. con l’impiego della cogenerazione. Emergetico: Massimizzazione nell’uso di sostanze combustibili a basso contenuto energetico incorporato, nel processo di produzione dell’energia. P.es. Con l’impiego di biomasse o biocombustibili

14 Direttiva 2002/91 Prescrizioni per gli stati membri ( tra gli altri ) 1.Certificazione energetica degli edifici 2.Controllo periodico delle caldaie 3.Isolamento termico ed intervento di risparmio 4.Diagnosi energetica su edifici ed impianti 5.Riduzione dei consumi di energia per ridurre l’influenza esterna 6.Priorità nella climatizzazione passiva 7.Nuovi edifici a basso consumo 8.Favorire l’impiego delle ESCO nel mercato della riqualificazione energetica pubblica 9.Classificazione degli edifici in base all’efficienza energetica

15 DPR 412/93 Art. 8: Fabbisogno Energetico Normalizzato FEN FEN = [ ( Cd + 0,34 n ) – Ku ( 0,01 I + a )/ dTm ] 86,4/  g Cd = Cg coeff. Dispersione volumico trasmissione in W/m 3 °C 0,34 = Costante calore specifico aria per la sua densità in Wh/m 3 n = numero volumi aria ricambiata in un’ora in h -1 Ku = coefficiente di utilizzo apporti gratuiti interni ed esterni I = Irradianza solare media mensile sul piano orizzontale in W/m 2 0,01 = Valore convenzionale assorbimento energia solare in m - a = Valore apporti gratuiti interni in /m3 dTm = Differenza di temperatura media stagionale in °C  g = Rendimento globale medio stagionale 86,4 = Costante di conversione da W/m 3 °C in kJ/m 3 GG ( dim. FEN )

16 Consumo energetico per la climatizzazione di un edificio Impianto termico: produzione, distribuzione, emissione e regolazione del calore, rendimento globale. Edificio : Tipologia e tecnologia costruttiva, materiali, capacità termica, stato generale, superficie disperdente, volume, orientamento, vincoli ambientali e architettonici. Utenza : Numero, composizione, età, cultura, stato socio-economico, propensione al risparmio ed alla comunione, conflittualità. Clima : Temperatura esterna ed interna, Gradi giorno, vento, radiazione solare, umidità E’ funzione di 4 elementi

17  Indicatori di Progetto  Tipologia edilizia  Tecnologia costruttiva  Ubicazione climatica  Periodo termico –(ore giorno e mesi)  Forma (Volume, Superficie, S/V)  Dispersione termica- (Cg = W/m 3 °C)  Potenza termica – (W)  Fabbisogno termico – (Wh)  Apporti gratuiti interni ed esterni  Rendimento  gms impianto termico Efficienza Energetica Edifici

18  Indicatori di Gestione  di prevalente interesse utenza  Energetico: kWh/m 3 edificio riscaldato  Economico: m 3, lt, kg (comb) /kWh  di prevalente interesse Gestore impianto oAlcuni elementi di influenza:  Stato generale edificio  Tipologia e comportamenti dell’utenza  Andamento climatico esterno  Periodo termico –(ore giorno e mesi)  Stato vari elementi impianto termico  Consumo di combustibile anni prec.- (m 3, lt, kg)  Rendimento globale dell’impianto termico  Energia Termica Prodotta a valle generatore  Tipologia Contratto di gestione (S.E o meno)  Qualità del Combustibile Efficienza Energetica Edifici

19 Risultato Diagnosi energetiche

20 Edifici buoni Edifici cattivi Consumo specifico : da 16 a 36 kWh/mc ( da 50 a 110 kWh/mq ) Edifici alto consumo Edifici basso consumo

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23 Analisi dei risultati: L’indicatore di consumo specifico unitario Wh/mc. G G ricavato per i vari anni e per uno stesso edificio NON è mai uguale. L’indicatore di consumo è tanto più basso quanto più alto è il valore dei Gradi Giorno Non sempre ad un aumento della temperatura media esterna o ad una diminuzione dei Gradi Giorno corrisponde una reale riduzione del consumo di combustibile, ovvero: Il consumo destagionalizzato è più alto nelle stagioni termiche con clima esterno caldo.

24 Cause ? Qualcuna : Generatore di calore o caldaia con potenza termica superiore alla reale necessità. Fattore di carico della caldaia variabile con il clima. Assenza o disattivazione della centralina climatica Inefficace o inefficiente regolazione della temperatura di mandata dell’acqua in Centrale Termica. Assenza di regolazione di temperatura a livello singolo ambiente. Regolazione della temperatura ambiente fatta aprendo le finestre.

25 Indicatore di consumo specifico dei vari edifici Presenta valori estremamente variabili sia tra loro sia rispetto ai valori di calcolo. Lo scostamento presenta valori di maggior consumo, fino al 98 %, la cui ragione deve essere ricercata sia nel comportamento dell’utenza, sia nell’utilizzo razionale dell’abitazione, sia nella struttura edilizia. Ridurre il consumo specifico richiede pesanti interventi sia tecnologici sul sistema edificio-impianto, sia informativi sul corretto uso dell’abitazione dal punto di vista energetico

26 TIPOLOGIA EDILIZIA

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35 Annotazioni Si notano superfici opache di tamponamento che presentano estese zone di possibile dispersione termica. L’edificio e del tipo Pilotis: si sono riscontrate al primo piano gradienti di temperatura ambiente tra suolo e soffitto di circa 10 °C : + 15 > + 25 °C, nel periodo in cui è in funzione l’impianto termico.

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37 Annotazioni Le finestre sono del tipo a tutto vetro ovvero non presentano tamponamenti in muratura nella zona sottofinestra. La capacità termica della struttura è ridotta. Questo comporta una elevata dispersione termica verso l’esterno in inverno ed un surriscaldamento ambiente in estate Il guadagno in luminosità ovvero in minore spesa per illuminazione non compensa le dispersioni termiche. Elevato rapporto superficie vetrata/opaca nella parete esposta a nord. Interventi di risparmio energetico costosi

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39 Annotazioni Edificio con elevato rapporto tra superfici vetrata/opaca Presenta un maggior consumo del 60% circa rispetto ai dati di progetto. La superficie esterna è molto movimentata. I termosifoni sono posti sotto le finestre. La tipologia edilizia è in linea e la tecnologia costruttiva è del tipo Pilotis.

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41 IMPIANTO TERMICO Tipo di combustibile Tipo di caldaia Rendimento medio stagionale Dispersioni di calore Percorso delle tubazioni Isolamento termico tubazioni Sistemi di regolazione temperatura Contratto di gestione

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46 CLIMA ESTERNO

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48 Temperature interne ed esterne mese di gennaio 2003 Registrazione dell'andamento delle temperature interne casa ( linea rossa ) ed esterne lato nord ( linea blu ), dal 13 gennaio al 1 febbraio 2003. Ogni divisione delle ascisse corrisponde a 24 ore L'impianto termico si accende per 2 ore al mattino dalle 6 alle 8 ed il pomeriggio dalle 12 alle 20 per complessive 12 ore Il massimo della temperatura interna si raggiunge alle ore 22,00 che corrisponde allo spegnimento giornaliero dell'impianto Il minimo della temperatura interna si raggiunge alle ore 6,00 dopo di che risale per l'accensione di 2 ore dell'impianto Il massimo della temperatura esterna si raggiunge alle ore 14,00 circa Il minimo della temperatura minima si raggiunge alle ore 6,00 circa. Dt interno = medio 2°C giorno ; Dt esterno = medio 8°C

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56 UTENZA  Tempo e ore di occupazione dell’abitazione  Esigenze termiche  Abitudini e Comportamento  Numerosità  Età  Classe sociale  Educazione / Cultura  Livello di Informazione  Propensione all’Innovazione tecnologica ( Coscienza energetica ed ambientale )


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