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2. L’oggetto di studio dell’economia aziendale: l’azienda

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Presentazione sul tema: "2. L’oggetto di studio dell’economia aziendale: l’azienda"— Transcript della presentazione:

1 2. L’oggetto di studio dell’economia aziendale: l’azienda
Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano

2 Definizione giuridica di azienda
Enfasi sull’aspetto oggettivo Definizione di AZIENDA (art c.c.): “L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa” Definizione di IMPRESA tratta dalla nozione di IMPRENDITORE (art c.c.): “E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi” Enfasi sull’aspetto soggettivo Per la nostra dottrina: L’azienda è un istituto economico duraturo che produce beni e servizi destinati a soddisfare bisogni umani. L’azienda è un complesso economico che sotto il nome di un soggetto giuridico (titolare) ed il controllo di un soggetto economico ha vita in un sistema continuamente rinnovantesi e mutevole di operazioni attuabili mercè una duratura, sebbene rigida, organizzazione del lavoro, per la soddisfazione di bisogni umani, in quanto questa richieda produzione o acquisizione e consumo di beni economici (ONIDA, 1954) a.a 2009/2010

3 L’AZIENDA UN ISTITUTO: organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone (organizzazione), beni (patrimonio) e operazioni (gestione) ECONOMICO: si prendono decisioni per adattare mezzi scarsi a fini molteplici DURATURO: l’azienda sopravvive oltre la vita fisica delle persone e dei beni CHE PRODUCE BENI E SERVIZI: crea utilità per la soddisfazione dei bisogni umani FINALITA’ GENERALE DELL’AZIENDA SODDISFARE BISOGNI UMANI a.a 2009/2010

4 La soddisfazione dei bisogni umani: schema del comportamento umano
persone fini bisogni attività economica ATTIVITA’ ECONOMICA (produzione e consumo di beni economici) FINI BISOGNI La gestione d’azienda deve tenere conto sia dei bisogni espressi dai soggetti inseriti nell’organizzazione (personale) che dei bisogni espressi dagli utilizzatori dei prodotti realizzati (clientela) Comportamenti irrazionali e meccanismi ingannatori (agggressività diretta o dislocata, compensazione, razionalizzazione) a.a 2009/2010

5 Bisogni umani e attività economica
BENI ECONOMICI PROCACCIAMENTO DI BENI ECONOMICI ATTIVITA’ DI CONSUMO ATTIVITA’ CREATIVA PRODUZIONE DI BENI ECONOMICI ATTIVITA’ ECONOMICA Attività umana finalizzata al soddisfacimento dei bisogni richiedenti consumo, e quindi produzione, di beni economici Reciproci condizionamenti Nessi consequenziali a.a 2009/2010

6 SCALA GERARCHICA DEI BISOGNI DI ABRAM MASLOW
AUTOREALIZZAZIONE capacità di svilupparsi autonomamente STIMA DEGLI ALTRI status, prestigio, potere STIMA DI SE’ conoscenza, successo, indipendenza SOCIALI appartenenza al gruppo SICUREZZA protezione vita fisica FISIOLOGICI bere, mangiare Bisogni in tensione Bisogni ragionevolmente soddisfatti a.a 2009/2010

7 Istituti L’Economia Aziendale ha per oggetto l’azienda
Affermare che l’Economia Aziendale ha per oggetto l’AZIENDA significa che essa studia LE ATTIVITA’ ECONOMICHE svolte dalle aziende l’oggetto proprio dell’Economia Aziendale è l’ORDINE STRETTAMENTE ECONOMICO DI UN ISTITUTO (ossia il sistema degli accadimenti economici) Gran parte dell’attività economica si svolge all’interno di Istituti = organismi composti da più insiemi coordinati fra loro all’interno dei quali gli elementi agiscono secondo linee di interrelazione = somma di più sistemi tra essi coordinati all’interno dei quali è possibile individuare tre sotto-sistemi principali: Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE) a.a 2009/2010

8 CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE
CLASSI DI ISTITUTI CLASSI DI AZIENDE • Le imprese → aziende di produzione • Le famiglie → aziende familiari di consumo • Le amministrazioni pubbliche → aziende pubbliche (o aziende composte pubbliche) Pur esercitando tutte attività di acquisizione, produzione, consumo ed uso di beni economici per la soddisfazione dei bisogni umani hanno OGGETTI SPECIFICI DIFFERENTI a.a 2009/2010

9 Tutte le aziende esercitano attività di acquisizione, produzione ed
Due principali tipologie di aziende Tutte le aziende esercitano attività di acquisizione, produzione ed uso dei beni economici Le AZIENDE DI PRODUZIONE per lo scambio o per il mercato (imprese) Il cui fine consiste nel produrre beni destinati allo scambio e, quindi, utili a soddisfare indirettamente i bisogni umani, massimizzando la differenza tra proventi e spese si distinguono da Le AZIENDE DI EROGAZIONE: Il cui fine consiste nel soddisfare i bisogni di determinati soggetti (realizzazione dei fini istituzionali) operando comunque in condizioni di equilibrio (proventi=spese) e di efficienza (min. costi a parità di risultato) • Di consumo: soddisfano i bisogni di persone interne all’azienda (es. associazioni culturali o sportive) • Di erogazione in senso stretto: soddisfare i bisogni di persone esterne all’azienda (es. enti morali di beneficenza o assistenza) a.a 2009/2010

10 Azienda di produzione = IMPRESA
Finalità generali dell’istituto impresa = produzione di beni economici privati e partecipazione al raggiungimento del bene comune della società umana Finalità economiche immediate = produzione di rimunerazioni monetarie e di altra specie per i prestatori di lavoro di ogni tipo e per i conferenti di capitale di risparmio (portatori di interessi istituzionali) + soddisfazione attese dei portatori di interessi economici non istituzionali (dei soggetti che non sono membri dell’istituto, come i fornitori, i clienti, i finanziatori, ecc.) Caratteri fondamentali = svolgimento di processi di produzione differenziati per tipo di impresa (industriale = trasformazione fisico-tecnica e scambio di merci e servizi; intermediazione finanziaria = processi creditizi, formazione moneta e erogazione servizi; assicurazione = negoziazione di rischi particolari e gestioni patrimoniali, ecc.) a.a 2009/2010

11 Aziende di erogazione Sistema socio-economico che produce beni/servizi per soddisfare i bisogni di: Persone all’interno dell’azienda o che vi fanno capo (aziende di consumo: associazioni culturali, sportive, ecc.) Persone esterne (beneficiari) nell’interesse dei quali l’azienda è stata istituita ed opera (aziende di erogazione in senso stretto: enti morali di assistenza, beneficienza, di ricerca, ..) IL FINE DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE NON E’ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO (differenza tra proventi e spese) BENSI’ LA REALIZZAZIONE DEI FINI ISTITUZIONALI PUR SEMPRE OPERANDO IN CONDIZIONI DI EQUILIBRIO (PROVENTI = SPESE) E DI EFFICIENZA (BASSI ONERI UNITARI/ALTI RENDIMENTI) CICLO OPERATIVO PRODUZIONE EROGAZIONE / CONSUMO CICLO FINANZIARIO ENTRATE USCITE CICLO ECONOMICO RENDITE / PROVENTI SPESE / ONERI IL CICLO DELL’ATTIVITA DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE Equilibrio economico: Pr = Sp Avanzo economico: Pr > Sp Disavanzo economico: Pr < Sp Pareggio finanziario: E = U Avanzo finanziario: E > U Disavanzo finanziario: E < U a.a 2009/2010

12 I processi che distinguono il funzionamento delle
imprese dalle aziende di erogazione AZIENDE DI PRODUZIONE AZIENDE DI EROGAZIONE – Acquisizione: approvvigionamento di lavoro, terra e capitale – Produzione: trasformazione dei fattori acquisiti in prodotti da collocare sul mercato – Commercializzazione: vendita – Destinazione risultato economico: distribuzione della differenza tra ricavi di vendita e costiper l’acquisizione dei fattori (reddito o risultato economico) ai proprietari o suo reinvestimento nell’azienda – Acquisizione: acquisto della disponibilità di beni o mezzi monetari – (Produzione): trasformazione dei beni – Consumo o Erogazione: utilizzo dei beni e/o distribuzione ai beneficiari – Risparmio: fase alternativa o concomitante a quella di erogazione e consiste nell’investire i mezzi per il soddisfacimento di bisogni futuri a.a 2009/2010

13 Azienda familiare Finalità generali dell’istituto famiglia = di ordine sociale, etico e religioso – genera, alleva, educa e assiste le persone Finalità economiche immediate = appagamento dei bisogni delle persone che la compongono (interessi economici istituzionali) + soddisfacimento di attese economiche di persone e società non membri dell’istituto (interessi economici non istituzionali) Caratteri fondamentali = svolgimento di processi di consumo e di gestione patrimoniale (redditi di lavoro e di gestione del patrimonio, consumi, investimenti, negoziazioni di credito e di rischi particolari) a.a 2009/2010

14 Azienda pubblica Finalità generali dell’istituto azienda pubblica (dallo Stato alle sue articolazioni in istituti pubblici territoriali) = bene comune, progresso sociale e spirituale dei suoi membri Finalità economiche immediate = appagamento dei bisogni pubblici delle persone pertinenti alla collettività politica territoriale mediante la produzione di beni e (soprattutto) di servizi pubblici e mediante il consumo degli stessi (aziende composte pubbliche) + soddisfazione interessi economici non istituzionali (es. dei fornitori) Caratteri fondamentali = la produzione e il consumo non è il mezzo ma il fine; non si configurano conferenti di capitale proprio assimilabili a quelli delle imprese a.a 2009/2010

15 Altre tipologie o classificazioni di aziende
• A seconda della dimensione: – Piccole – Medie – Grandi • A seconda dell’organizzazione strutturale: – Aziende divise: dislocate sul territorio o divise da un punto di vista organizzativo in filiali, divisioni, rami d’azienda, ecc. – Aziende indivise In base a criteri quantitativi (n. dipendenti, fatturato, capitale investito) e/o criteri qualitativi a.a 2009/2010

16 Gli elementi di differenziazione delle varie classi di aziende
Le tre classi di aziende sono accomunate dal fine generale= soddisfare i bisogni umani, ma si differenziano per le finalità immediate e per la struttura caratteristica. La STRUTTURA DELLE AZIENDE è composta da diversi elementi tra i quali si instaurano complesse e dinamiche relazioni di interdipendenza: •Assetto istituzionale •Combinazioni economiche •Patrimonio •Organismo personale •Assetto organizzativo •Assetto tecnico a.a 2009/2010

17 IL SISTEMA AZIENDALE: I PRINCIPALI SOTTOSISTEMI AZIENDALI
SISTEMA DI PERSONE l’organizzazione SISTEMA DI BENI (il patrimonio) la rilevazione SISTEMA DI OPERAZIONI la gestione a.a 2009/2010

18 Schema sintetico della struttura delle aziende
L’assetto istituzionale è sovraordinato agli altri elementi e le combinazioni economiche sono l’elemento centrale ASSETTO ISTITUZIONALE Lettura diagonale: relazioni organismo personale /assetto organizzativo e patrimonio/assetto tecnico Organismo personale Combinazioni economiche Assetto organizzativo Assetto tecnico Lettura orizzontale: le combinazioni economiche viste negli assetti organizzativo e tecnico Patrimonio Lettura verticale: lavoro e capitale a.a 2009/2010

19 Il sistema delle persone (ORGANIZZAZIONE)
E’ il sistema di persone che vengono coordinate al fine di raggiungere un più razionale impiego del lavoro umano in relazione agli obiettivi aziendali (obiettivi gestionali da raggiungere). Per ottenere la massima efficienza è necessario considerare i seguenti principi: • SUDDIVISIONE e SPECIALIZZAZIONE delle attività; • COORDINAZIONE delle attività in un sistema integrato di obiettivi, poteri e responsabilità Come si procede? •dalla definizione degli obiettivi e delle funzioni da svolgere, •si definiscono ruoli, compiti e responsabilità di ogni persona •e le linee di influenza Processo organizzativo a.a 2009/2010

20 SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE FUNZIONI
FASI DEL SISTEMA/PROCESSo ORGANIZZATIVO DETERMINAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE DELLE FUNZIONI PER CREARE RUOLI SPECIFICAZIONE DI COMPITI E RESPONSABILITA’ PER OGNI RUOLO DEFINIZIONE LINEE DI INFLUENZA SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE FUNZIONI A B C D Produzione (da scomporre e ricomporre tra 4 ruoli) Vendita (da scomporre in modo da avere 2 ruoli) Acquisti (da ricomporre in modo da avere 2 ruoli) Amministrazione a.a 2009/2010

21 ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA
Dal processo organizzativo nasce una: STRUTTURA ORGANIZZATIVA cioè l’insieme dei ruoli (o comportamenti attesi) e delle linee di influenza (autoritarie e non autoritarie) Questa struttura può essere rappresentata graficamente mediante organigrammi. ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA INFLUENZA AUTORITARIA INFLUENZA NON AUTORITARIA a.a 2009/2010

22 Il sistema dei beni (Patrimonio/Capitale)
Rappresenta l’insieme dei mezzi funzionali all’attività svolta dall’azienda e che sono organizzati secondo un rapporto di interrelazione per il comune scopo della produzione Il complesso dei beni, materiali o immateriali, rapporti giuridici, attivi o passivi, a disposizione dell’azienda in un determinato momento per lo svolgimento della propria attività è definito patrimonio o capitale (Art. 810 c.c. ‘Sono beni tutto ciò che può formare oggetto di diritti’: beni materiali e immateriali sia di proprietà sia utilizzati in virtù di un diritto di godimento, come uso ed usufrutto). inventario bilancio Il PATRIMONIO può essere rappresentato da: a.a 2009/2010

23 Il sistema delle operazioni (GESTIONE)
La gestione è il sistema delle operazioni successive e simultanee svolte durante la vita dell’impresa Le decisioni e le relative operazioni possono riguardare: •Più periodi amministrativi (medio-lungo periodo) L’INTERA AZIENDA •Un solo periodo amministrativo (un anno) SINGOLE AREE AZIENDALI La gestione investe il piano strategico Si avvale di funzioni di tipo Direzionale: di organizzazione, di programmazione, di controllo e di leadership La gestione opera a livello di sub-strategie Si avvale di funzioni di tipo Operativo: tecnologica, commerciale, finanziaria, di contabilità, di sicurezza a.a 2009/2010

24 MODELLI GESTIONALI IN CAMPO STRATEGICO
Modello RIPETITIVO: le azioni come conseguenza di variazioni ambientali Modello DIFENSIVO: le azioni come risposta anticipata ai mutamenti dell’ambiente esterno Modello di SVILUPPO: l’innovazione è perseguita come sforzo autonomo a.a 2009/2010

25 A LIVELLO STRATEGICO – FUNZIONI DIREZIONALI:
Di quali funzioni si avvale la gestione? POLITICHE REALIZZATE NEI VARI SETTORI GESTIONALI A LIVELLO STRATEGICO – FUNZIONI DIREZIONALI: ORGANIZZAZIONE (definizione dei livelli gerarchici, dei ruoli, delle linee di influenza) PROGRAMMAZIONE (sistema delle decisioni) CONTROLLO (tra quanto preventivato e quanto ottenuto e individuazione delle cause) LEADERSHIP (guida del sistema di persone nei processi di decisione, esecuzione, controllo) A LIVELLO DI SUB-STRATEGIE – FUNZIONI OPERATIVE: COMMERCIALE PRODUZIONE FINANZIARIA CONTABILE PERSONALE RICERCA E SVILUPPO Funzioni: tecnologiche, commerciali, finanziarie, contabilità, sicurezza) a.a 2009/2010

26 FASI DEL COMPORTAMENTO AZIENDALE
LEADERSHIP CONTROLLO DECISIONE ESECUZIONE FEED-BACK (meccanismo di correzione) a.a 2009/2010

27 Schema sintetico della struttura delle aziende
L’assetto istituzionale è sovraordinato agli altri elementi e le combinazioni economiche sono l’elemento centrale ASSETTO ISTITUZIONALE Lettura diagonale: relazioni organismo personale /assetto organizzativo e patrimonio/assetto tecnico Organismo personale Combinazioni economiche Assetto organizzativo Assetto tecnico Lettura orizzontale: le combinazioni economiche viste negli assetti organizzativo e tecnico Patrimonio Lettura verticale: lavoro e capitale a.a 2009/2010

28 Le combinazioni economiche
Riguarda l’insieme delle operazioni economiche svolte dalle persone che operano nelle aziende Le operazioni • Si aggregano in processi e in coordinazioni e combinazioni parziali; • Si dividono in operazioni della gestione caratteristica, patrimoniale, finanziaria e dei tributi; • Sono analizzabili in termini di unitarietà, estensione e dinamicità a.a 2009/2010

29 Il PATRIMONIO è l’insieme delle condizioni di
produzione e di consumo di pertinenza dell’azienda in un dato momento. • Il lavoro non fa parte del patrimonio • Il patrimonio è composto da elementi passivi e attivi • Anche se osservato “in un dato momento” il patrimonio è un’entità dinamica, frutto delle combinazioni economiche passate e condizione di svolgimento dei processi economici futuri a.a 2009/2010

30 L’ORGANISMO PERSONALE rappresenta l’insieme
Il personale L’ORGANISMO PERSONALE rappresenta l’insieme delle persone che con il proprio lavoro partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività aziendale. Ogni azienda si presenta con un organismo personale vario e mutevole per: • Composizione e struttura • Dimensioni (assolute e relative) • Livello di dinamicità (numero di ingressi e uscite, trasferimenti, progressioni di carriera, ecc.) a.a 2009/2010

31 L’assetto organizzativo
E’ la configurazione risultante dal combinarsi di: • Struttura organizzativa = modalità di distribuzione tra i vari organismi aziendali, in insieme coordinato, dei compiti e delle responsabilità Deriva dalle scelte di configurazione delle relazioni tra gli organi + • Sistemi operativi = meccanismi che governano la dinamica e la remunerazione dei prestatori di lavoro e l’assegnazione ai vari organi aziendali degli obiettivi e delle risorse Sono sistemi operativi i sistemi di pianificazione e controllo, i sistemi di ricerca e selezione del personale, i sistemi di valutazione e di retribuzione, ecc. ORGANIZZAZIONE = sistema coordinato di persone che si prefigge un più razionale impiego del lavoro umano in relazione agli obiettivi gestionali da raggiungere. Essa si realizza tramite la suddivisione e specializzazione delle attività e la loro coordinazione in un sistema integrato di obiettivi, poteri, responsabilità a.a 2009/2010

32 E’ la configurazione fisico-tecnica dell’azienda relativa cioè:
L’assetto tecnico E’ la configurazione fisico-tecnica dell’azienda relativa cioè: • Agli elementi materiali del patrimonio = impianti, fabbricati, merci, attrezzature, ecc. • Ai processi produttivi = a seconda delle caratteristiche del processo produttivo diversi sono i risultati aziendali (in termini di flessibilità, costi, qualità delle condizioni di lavoro, ecc.) a.a 2009/2010

33 Le tre dimensioni di analisi della gestione
Il processo di gestione ovvero le operazioni possono essere analizzate sotto tre aspetti: tecnico: acquisto e trasformazione dei fattori produttivi; finanziario o monetario: reperimento ed utilizzo di mezzi finanziari espresso come alternarsi di entrate (E) ed uscite (U) di denaro; economico o reddituale: alternarsi di costi (C) per l’acquisto di fattori produttivi e di ricavi (R) conseguenti alla vendita di prodotti finiti sul mercato, che determinano il reddito di esercizio dell’impresa (R-C=RE) a.a 2009/2010

34 quantitativo-monetaria di un atto di scambio (acquisto di fattori o
Reperimento di mezzi finanziari (ENTRATA) Trasformazione fisico-tecnica t Utilizzo dei mezzi finanziari (USCITA) per l’acquisto di fattori produttivi (COSTI) Vendita di prodotti finiti (RICAVI) e conseguente ENTRATA di denaro COSTI e RICAVI sono un’espressione quantitativo-monetaria di un atto di scambio (acquisto di fattori o vendita di beni) misurati da ENTRATE ed USCITE MONETARIE a.a 2009/2010

35 Tipologie di costi e ricavi
COSTI o ONERI – costi pluriennali: per l’acquisto di beni pluriennali come gli immobili – costi delle materie prime o merci: per l’acquisto dei fattori da sottoporre a trasformazione – costi del personale: remunerazione della forza lavoro – costi per servizi: per forza motrice, ma anche per consulenze – costi finanziari: interessi passivi – costi fiscali: imposte e tasse da pagare allo Stato RICAVI ricavi di vendita: per la vendita di prodotti finiti ricavi finanziari: interessi attivi ricavi per disinvestimenti: per la vendita di beni pluriennali ricavi diversi: ricavi straordinari o di natura patrimoniale (fitti) a.a 2009/2010

36 L’interconnessione tra ciclo tecnico, finanziario ed economico
ESEMPIO Supponiamo che 1/1 si acquistano materie prime con pagamento a 30gg (31/1). Le materie restano in magazzino per 40gg fino al 10/2. Il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti dura 10 g. Dopo la lavorazione i prodotti finiti restano in magazzino per 8 g (dal 21/2 al 1/3). L’1/3 si vendono i prodotti finiti, incassando a 10 g. Quanto dura il ciclo tecnico, quello reddituale e quello monetario? Ciclo tecnico: 10 g Ciclo reddituale: 59 g Ciclo monetario: 39 g (l’intervallo di tempo per il quale l’impresa deve disporre di finanziamenti) Il ciclo tecnico, finanziario ed economico sono fra loro interconnessi e temporalmente sovrapposti a.a 2009/2010

37 Il sistema delle operazioni (GESTIONE)
Ci sono 5 tipi di operazioni: finanziamenti: permettono di avere a disposizione mezzi monetari investimenti: permettono di acquisire i fattori produttivi (es. materie prime e impianti) e finanziari (es. partecipazioni e crediti di finanziamento) i quali possono essere a fecondità semplice o fecondità ripetuta trasformazioni: operazioni tecniche di trasformazione fisica disinvestimenti: cessazione di prodotti o servizi e incasso di crediti di finanziamento rimborsi e remunerazioni: erogazione di dividendi (capitale di rischio) e di interessi (capitale di credito) e rimborso del capitale sociale esuberante e estinzione di mutui a.a 2009/2010

38 Effetti finanziari ed economici delle operazioni di gestione
Fase gestionale Operazioni Effetti FINANZIAMENTO IMPIEGO TRASFORMAZIONE REALIZZO Acquisizione capitale pieno rischio (capitale sociale) Acquisizione capitale di rischio limitato (debiti di finanziamento) Acquisto di fattori specifici della produzione Utilizzo dei fattori specifici ed ottenimento dei prodotti Vendita prodotti Remunerazione debiti di finanziamento (interessi) Rimborso debiti di finanziamento Remunerazione capitale pieno rischio Rimborso capitale di rischio + denaro +denaro -denaro - denaro +debiti di funzionamento +crediti Costo per acquisto/utilizzo fattore denaro Costi acquisto fattori produttivi Ricavi di vendita Costi utilizzazione fattori

39 Il sistema dei beni: Il capitale o patrimonio dell’azienda
INVENTARIO Elenca gli elementi del patrimonio secondo le caratteristiche fisiche e funzionali (kg, euro, colli, ..), per cui essi non possono essere sommati Evidenzia l’ ASPETTO QUALITATIVO del patrimonio: come complesso coordinato di beni (materiali, persone, macchinari, denaro, ecc..) espressi in quantità eterogenee BILANCIO In particolare, il prospetto di STATO PATRIMONIALE contenuto nel documento di bilancio riporta il valore di ogni elemento del patrimonio (prodotti 20 euro, impianti 300 euro, debiti, 30 euro, ecc..) Evidenzia l’ ASPETTO QUANTITATIVO del patrimonio: come fondo omogeneo di valori finanziari ed economici, attivi e passivi, espressi nella moneta contabile e sommabili fra loro

40 INVENTARIO AL 31/12/20.. ELEMENTI ATTIVI ELEMENTI PASSIVI
Cassa E 100 Prodotti T 100 ferro T 20 ghisa T 50 acciaio Macchine 1 convertitore 2 laminatori Fabbricati mq 200 capann. mq 400 appart. Debiti cambiari E 200 a.a 2009/2010

41 Ripartizioni e suddivisioni del patrimonio dal punto di vista qualitativo
In base al legame temporale con l’impresa: – Attivo immobilizzato: beni o attività che cedono la loro utilità per più anni • Immobilizzazioni materiali • Immobilizzazioni immateriali • Immobilizzazioni finanziarie • Magazzino immobilizzato – Attivo circolante: beni o attività che cedono la loro utilità entro l’anno o che sono già in forma liquida (come il denaro) • Magazzino a breve • Liquidità differite • Liquidità immediate • Dal punto di vista giuridico: – Beni di proprietà – Beni di terzi (es. beni in leasing o in conto lavorazioni) • A seconda del legame con l’attività tipica dell’impresa: – Beni principali: senza i quali non è possibile svolgere l’attività caratteristica (es. macchinari e impianti) – Beni accessori: non indispensabili, ma utili, presenti in azienda a seguito di scelte gestionali (es. immobili civili) a.a 2009/2010

42 STATO PATRIMONIALE ATTIVITA’ (DARE) Cassa E 100 Prodotti E 200
Macchine E Fabbricati E Totale attiv. E 1.000 PASSIVITA’ (AVERE) Debiti cambiari E Totale passiv E Cap. netto E Tot.a pareggio E 1.000 a.a 2009/2010

43 INDICI DI INDEBITAMENTO
LEVERAGE RATIO CAPITALE DI CREDITO CC = CAPITALE PROPRIO CP a.a 2009/2010

44 INDICI DI LIQUIDITA’ CURRENT RATIO: ATTIVITA’ CORRENTI
PASSIVITA’ CORRENTI QUICK RATIO: ATTIVITA’ CORRENTI - MAGAZZINO a.a 2009/2010

45 I documenti riassuntivi della gestione
Il ciclo economico è riepilogato e rappresentato nel CONTO ECONOMICO in cui sono riepilogati i costi e ricavi di esercizio Il ciclo finanziario si riferisce alle entrate ed uscite derivanti dalla gestione. I valori numerari o finanziari sono iscritti, insieme a costi e ricavi non di competenza economica nello STATO PATRIMONIALE STATO PATIMONIALE 01/01/2000 CONTO ECONOMICO anno 2000 STATO PATIMONIALE 31/12/2000 Capitale netto iniziale Gestione avvenuta nel periodo amministrativo Capitale netto finale REDDITO DI ESERCIZIO Ricavi-Costi= RE CN31/12/2000-CN01/01/2000= RE La differenza fra RICAVI/proventi e COSTI/oneri costituisce il REDDITO DI ESERCIZIO se C = R: pareggio economico (equilibrio) se C > R: Disavanzo economico (squilibrio) se C > R: Avanzo economico (squilibrio positivo)


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