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ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico

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Presentazione sul tema: "ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico"— Transcript della presentazione:

1 ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico 2010-2011
Appunti delle lezioni Lezione 02 Se hai mille idee e soltanto una risulta essere buona, sii soddisfatto. Alfred Nobel

2 RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO COME SISTEMA

3 GLI ATTORI DEL TERRITORIO
PERSONE FISICHE ORGANIZZAZIONI CLASSIFICAZIONE: INTENSITÀ DEL LEGAME CON IL TERRITORIO: forte medio debole NATURA GIURIDICA MISSION RILIEVO ECONOMICO E SOCIALE

4 LE ATTIVITA’ NEL TERRITORIO
Attività standard (amministrative, sociali etc…) Attività produttive Attività a forte specificità Queste ultime vanno considerate nella prospettiva del Marketing Territoriale; possono caratterizzare gli aspetti tangibili di un sistema territoriale CRITERI D’ INDIVIDUAZIONE: Valore economico creato Livello d’interdipendenza con altre attività presenti Coerenza dell’attività con la visione del territorio e i suoi meta-obiettivi

5 GLI ATTORI COME RISORSA
Detentori di conoscenze e risorse proprie Valorizzatori di altre risorse presenti sul territorio Potenziali attrattori/generatori di altre risorse sul territorio COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE DEL LEGAME DEGLI ATTORI CON IL TERRITORIO CONTRIBUISCE AD ORIENTARE L’OFFERTA TERRITORIALE

6 LE RISORSE POSSONO ESSERE CLASSIFICATE SECONDO: Grado di complessità
Grado di tangibilità Origine

7 IL TESSUTO RELAZIONALE

8 L’ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO: PRINCIPI
AGGLOMERAZIONE insieme dei fattori determinanti la convenienza all’insediamento ACCESSIBILITA’ distribuzione spaziale (determinante fondamentale) INTERAZIONE SPAZIALE focalizza il tessuto relazionale GERARCHIA organizzazione delle singole località all’interno del sistema COMPETITIVITA’attività rivolte alla domanda interna o esterna

9 ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO principio di agglomerazione
INSIEME DEI FATTORI DETERMINANTI LA CONVENIENZA ALL’INSEDIAMENTO. Possiamo definire economia di agglomerazione i vantaggi che si possono ottenere da una struttura spaziale concentrata Essi sono costituiti da: Economie interne alle imprese Economie esterna alle imprese ma interne al comparto industriale o settore produttivo Economie esterne alle imprese, all’industria connesse all’urbanizzazione

10 ORGANIZZAZAZIONE DELLO SPAZIO principio di accessibilità
significa superamento della barriera imposta dallo spazio al movimento di persone e cose ed allo scambio di beni, servizi, e informazioni (Camagni)

11 ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO principio di interazione spaziale
Tutte le attività insediate in uno spazio si attraggono o si respingono ponendo in essere interazioni; l'intensità delle interazioni è funzione dell'entità delle attività o/e impedenza spaziale e si concretizzano in fenomeni fisici o immateriali: spostamenti; contatti telefonici, internet; compravendita di beni e servizi.

12 Segue: Interazione spaziale
Tali interazioni sembrano organizzarsi sulla base di campi gravitazionali, la cui intensità appare sensibile alla dimensione delle attività e alla loro mutua distanza. la legge di gravitazione universale di Newton afferma che due corpi si attraggono con una forza di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle masse ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza che li separa, e tale forza ha la direzione parallela alla retta congiungente i baricentri dei corpi considerati.

13 ORGANIZZAZAZIONE DELLO SPAZIO principio di gerarchia
Organizzazione delle singole località all’interno del sistema Le economie di agglomerazione mostrano la tendenza verso la grande dimensione urbana, tuttavia entro sistemi urbani coesistono centri di diversa dimensione con una tendenza ad assumere una forma reticolare

14 Immagini di città reticolari

15 ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO principio di competitività
Questo principio concerne la distinzione delle attività che si effettuano sul territorio per soddisfare le domande: INTERNA ESTERNA DETERMINA LA SPECIALIZZAZIONE DI UN TERRITORIO

16 OBIETTIVI DI UN SISTEMA TERRITORIALE “SISTEMA VIVENTE”
CREARE, MANTENERE, RAFFORZARE LE CONDIZIONI PER UN’EVOLUZIONE FISIOLOGICA

17 EVOLUZIONE FISIOLOGICA/SVILUPPO SOSTENIBILE Il concetto venne focalizzato nel 1987 in seguito al rapporto “Bruntland“ (dal nome del Presidente della Commissione Mondiale UN sull’ambiente e lo sviluppo) « Lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni »

18 CONDIZIONI CHE DETERMINANO LO SVILUPPO SOSTENIBILE

19 PIANI D’ AZIONE CONDIZIONI NECESSARIE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE
Assumere un principio d’integrazione Organizzazione dello spazio territoriale urbano Infrastrutture economiche e sociali Tecnologie Stili di vita e organizzazione delle attività umane Settori economici e sistemi di produzione Sistema del welfare


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