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Fattori specifici e distribuzione del reddito

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Presentazione sul tema: "Fattori specifici e distribuzione del reddito"— Transcript della presentazione:

1 Fattori specifici e distribuzione del reddito
Capitolo 3 Fattori specifici e distribuzione del reddito Corso tenuto da Sergio de Nardis Economia internazionale: teoria e politica del commercio internazionale di Paul R. Krugman e Maurice Obstfeld, terza edizione italiana a cura di Rodolfo Helg

2 Organizzazione del capitolo
Introduzione Il modello a fattori specifici Il commercio internazionale nel modello a fattori specifici Distribuzione del reddito e vantaggi dallo scambio L’economia politica del commercio internazionale: uno sguardo preliminare Sommario Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori specifici Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

3 Introduzione Ciò che non fa vedere il modello ricardiano è che il commercio internazionale può avere effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito all’interno dei singoli paesi Ci sono due ragioni fondamentali per le quali il commercio internazionale produce effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito: le risorse (il lavoro nel modello di Ricardo) non possono muoversi istantaneamente o a costo zero da un settore all’altro Le industrie differiscono nel mix di fattori della produzione che impiegano (al contrario del modello di Ricardo, ci sono più fattori produttivi), per cui un mutamento nella domanda di beni che un paese produce determina mutamenti nella domanda di fattori Quindi il commercio internazionale beneficia una nazione nel suo insieme, ma può al suo interno beneficiare alcuni gruppi e danneggiarne altri Il modello a fattori specifici consente di tenere conto che il commercio internazionale produce effetti sulla distribuzione del reddito Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

4 Il modello a fattori specifici
Assunzioni del modello Consideriamo un’economia che produce due beni, manufatti e cibo Esistono tre fattori produttivi; lavoro (L), capitale (K) e terra (T) I manufatti vengono prodotti impiegando capitale e lavoro (ma non terra) Il cibo viene prodotto impiegando terra e lavoro (ma non capitale) Il lavoro è quindi un fattore impiegato in entrambi i settori ed è mobile da un settore all’altro La terra ed il capitale sono fattori specifici che possono essere impiegati soltanto nella produzione di un bene In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

5 Il modello a fattori specifici
Quale quantità di ogni bene produce l’economia? La produzione di manufatti dipende dalle quantità di lavoro e capitale impiegate nel settore Tale relazione di dipendenza è riassunta dalla funzione di produzione La funzione di produzione relativa al bene X fornisce la quantità massima di bene X che un’impresa è in grado di produrre impiegando le varie combinazioni possibili dei fattori produttivi Ad esempio, la funzione di produzione di manufatti (cibo) ci informa sulla quantità di manufatti (cibo) che possiamo produrre per ogni data quantità di capitale (terra) e lavoro Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

6 Il modello a fattori specifici
La funzione di produzione per i manufatti è data da QM = QM (K, LM) (3-1) in cui: QM è il livello di produzione dei beni manufatti K è la dotazione di capitale di cui il paese dispone LM è la parte della forza lavoro di cui il paese dispone impiegata nel settore manifatturiero La funzione di produzione per il cibo è data da QF = QF (T, LF) (3-2) QF è il livello di produzione del cibo T è la dotazione di terra di cui il paese dispone LF è la parte di forza lavoro di cui il paese dispone impiegata nel settore della produzione di cibo Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

7 Il modello a fattori specifici
La condizione di pieno impiego della forza lavoro richiede che l’offerta complessiva di lavoro sia pari alla somma tra il lavoro impiegato nel settore alimentare ed il lavoro impiegato nel settore manifatturiero: LM + LF = L (3-3) Possiamo utilizzare tali equazioni per derivare la frontiera delle possibilità produttive del paese Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

8 Il modello a fattori specifici
Possibilità produttive Per analizzare le possibilità produttive di un paese, è sufficiente chiedersi come il mix produttivo del paese vari in risposta allo spostamento del lavoro da un settore all’altro La Figura 3-1 mostra la funzione di produzione per i beni manufatti Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

9 Il modello a fattori specifici
Figura 3-1: La funzione di produzione per i beni manufatti Impiego di lavoro, LM Livello di produzione, QM QM = QM (K, LM) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

10 Il modello a fattori specifici
La forma della funzione di produzione riflette la legge dei rendimenti marginali decrescenti Aggiungere un lavoratore al processo produttivo (lasciando invariato l’impiego di capitale) significa ridurre la quantità di capitale di cui ogni lavoratore è dotato per lavorare Quindi, ogni unità addizionale di lavoro comporterà un incremento della produzione inferiore rispetto all’unità precedente La Figura 3-2 mostra la produttività marginale del lavoro, cioè l’incremento di produzione corrispondente all’impiego di un’unità addizionale di lavoro Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

11 Il modello a fattori specifici
Figura 3-2: la produttività marginale del lavoro Impiego di lavoro, LM Produttività marginale del lavoro, MPLM MPLM Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

12 Il modello a fattori specifici
Figura 3-3: La frontiera delle possibilità produttive nel modello a fattori specifici Impiego di lavoro nel settore alimentare, LF (crescente ) Livello di produzione di manufatti, QM (crescente ) Impiego di lavoro nel settore manifatturiero, LM (crescente ) Livello di produzione di cibo, QF (crescente ) Funzione di produzione per il cibo Frontiera delle possibilità produttive (PP) 1' QF =QF(K, LF) Q2F Q2M PP 2' 3' L AA L2M L2F 1 QM =QM(K, LM) 2 3 Funzione di produzione per i manufatti Allocazione del lavoro tra i due settori (AA) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

13 Il modello a fattori specifici
N.B. nel modello ricardiano la PP è una retta inclinata negativamente: il costo opportunità di manufatti in termini di cibo è costante; ciò dipende dal fatto che si ipotizza un solo fattore della produzione Nel modello a fattori specifici, con più fattori, la PP è una curva. La particolare curvatura riflette i rendimenti marginali decrescenti in ciascun settore: spostare progressivamente un’unità di lavoro da cibo a manufatti riduce il primo e aumenta i secondi, ma l’incremento di manufatti è via via minore, mentre il decremento di cibo è via via maggiore Se si sposta un’unità di lavoro da F a M, quest’ultimo si accresce di MPLM. Quindi per ottenere un’unità di M in più occorre impiegare 1 / MPLM ore di lavoro. Contemporaneamente ogni unità di lavoro sottratta a F ne riduce il prodotto di MPLF. Dunque per ottenere un’unità in più di M occorre rinunciare a una quantità di F pari a 1 / MPLM x (-MPLF) = - MPLF / MPLM - MPLF / MPLM è la pendenza della PP Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

14 Il modello a fattori specifici
Prezzi, salari e allocazione del lavoro Fin qui si è visto come si determina l’output di M e F quando si conosce l’allocazione del lavoro. Si deve ora vedere come si determina la distribuzione del lavoro nei due settori Per verificare come si distribuisce il lavoro nei due settori occorre guardare alla domanda e all’offerta di lavoro Domanda di lavoro: In ogni settore, i datori di lavoro cercheranno di massimizzare i profitti, assumendo lavoratori fino al punto in cui il valore del prodotto di ogni ulteriore unità di lavoro è pari al costo di quella stessa unità: valore del prodotto marginale del lavoro = salario Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

15 Il modello a fattori specifici
La curva di domanda di lavoro nel settore manifatturiero può essere espressa come: MPLM x PM = w (3-4) Il salario è pari al valore della produttività marginale del lavoro nel settore manifatturiero La domanda di lavoro nel settore alimentare può essere espressa come: MPLF x PF = w (3-5) Il salario è pari alla produttività marginale del lavoro nel settore alimentare Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

16 Il modello a fattori specifici
Il salario deve coincidere nei due settori, in conseguenza dell’assunzione di perfetta mobilità del lavoro tra i due settori (se così non fosse l’offerta di lavoro si orienterebbe verso il settore dove il salario è più elevato esercitandovi pressioni al ribasso, fino a raggiungere l’uguaglianza intersettoriale delle retribuzioni) Il salario è determinato dalla condizione di uguaglianza tra la domanda e l’offerta complessiva di lavoro: LM + LF = L (3-6) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

17 Il modello a fattori specifici
Figura 3-4: L’allocazione del lavoro Salario, W PM X MPLM (Curva di domanda di lavoro nel settore manifatturiero) PF X MPLF (Curva di domanda di lavoro nel settore alimentare) W1 1 Lavoro impiegato nel settore manifatturiero,LM Lavoro impiegato nel settore alimentare, LF L1M L1F Offerta complessiva di lavoro, L Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

18 Il modello a fattori specifici
Nel punto di equilibrio 1, MPLM x PM = w = MPLF x PF, da cui deriva -MPLF/MPLM = -PM/PF Questa relazione dice che in corrispondenza del punto di equilibrio 1 in cui si determina la dstribuzione del lavoro disponibile tra i due settori - e, dunque, la quantità prodotta dei due beni – avviene anche che la frontiera delle possibilità produttive (la cui pendenza è data da –MPLF /MPLM) è tangente a una retta la cui inclinazione è il prezzo relativo dei manufatti in termini di cibo preso con con segno negativo. Tale retta è il vincolo di bilancio che limita le possibilità di produzione complessive dell’economia Infatti indicando con Y il valore complessivo di quanto può essere prodotto nell’economia si ha che Y = QMPM + QFPF,, da cui si ottiene l’equazione della produzione di cibo in funzione di tutto il resto QF = Y /PF - (PM / PF) QM Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

19 Il modello a fattori specifici
Figura 3-5: La produzione nel modello a fattori specifici Quantità prodotta di manufatti, QM Quantità prodotta di cibo, QF Inclinazione = -(PM /PF)1 PP 1 Q1F Q1M Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

20 Il modello a fattori specifici
Cosa succede all’allocazione del lavoro e alla distribuzione del reddito quando il prezzo del cibo e quello dei manufatti variano? Due casi: variazione proporzionale dei prezzi: i prezzi dei due beni crescono nella stessa proporzione, e nella stessa proporzione varia il livello generale dei prezzi variazione dei prezzi in proporzioni diverse, si modificano i prezzi relativi Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

21 Il modello a fattori specifici
Figura 3-6: un incremento proporzionale nei prezzi dei manufatti e del cibo PF 2 X MPLF PM 2 X MPLM Salario, W PM 1 X MPLM PM aumenta del 10% PF 1 X MPLF PF aumenta del 10% W2 2 incremento del salario del 10% W1 1 Lavoro impiegato nel settore manifatturiero, LM Lavoro impiegato nel settore alimentare, LF Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

22 Il modello a fattori specifici
Quando i due prezzi variano nella stessa proporzione, non si verifica alcuna variazione in termini reali Il salario (w) aumenta nella stessa proporzione dei prezzi, quindi i salari reali (cioè il rapporto tra salari nominali e prezzi dei beni) non si modificano I redditi reali dei capitalisti e dei proprietari terrieri rimangono anch’essi invariati. Tutti rimangono nella stessa posizione di benessere (misurato dal potere d’acquisto) che avevano prima dell’aumento del livello generale dei prezzi Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

23 Il modello a fattori specifici
Quando aumenta soltanto PM, il lavoro si sposta dal settore alimentare al settore manifatturiero ed il livello di produzione del manifatturiero aumenta mentre quello dell’alimentare diminuisce. Il salario (w) non aumenta tanto quanto PM , in quanto l’impiego nel settore manifatturero aumenta e quindi si riduce la produttività marginale del lavoro in quel settore: dalla relazione MPLM x PM = w si vede che se PM aumenta, ma MPLM diminuisce (perchè si impiega più lavoro nella manifattura) w cresce meno di PM Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

24 Il modello a fattori specifici
Figura 3-7: un incremento nel prezzo dei manufatti Salario, W PM 2 X MPLM spostamento verso l’alto della domanda relativa del 7% PF 1 X MPLF PM 1 X MPLM 2 W 2 Incre- mento del salario inferiore al 7% 1 W 1 Lavoro impiegato nel settore manifatturiero, LM Lavoro impiegato nel settore alimentare, LF Quantità di lavoro che si sposta dall’alimentare al manifatturiero Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

25 Il modello a fattori specifici
Figura 3-8: la reazione della produzione ad una variazione nel prezzo relativo dei manufatti Quantità prodotta di manufatti, QM Quantità prodotta di cibo, QF Inclinazione = - (PM /PF)1 PP 1 Q1F Q1M 2 Q2F Q2M Inclinazione = - (PM /PF) 2 Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

26 Il modello a fattori specifici
Dato che l’aumento del prezzo relativo dei manufatti causa la crescita della produzione relativa di quest’ultimi, si può disegnare la curva di offerta relativa di QM / QF in funzione di PM / PF e la si indica con RS La curva di domanda relativa, indicata con RD, è invece decrescente all’aumentare del prezzo relativo dei manufatti; l’intersezione delle due curve determina i prezzi relativi dei due beni (influendo, quindi, sull’allocazione dei fattori e sulla produzione dei due beni) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

27 Il modello a fattori specifici
Figura 3-9: Determinazione dei prezzi relativi Quantità relativa di manufatti, QM/QF Prezzo relativo dei manufatti, PM /PF RS RD 1 (PM /PF )1 (QM /QF )1 Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

28 Il modello a fattori specifici
Riassumiamo i passi fatti. Finora si è esaminato: La determinazione della combinazione delle quantità dei due beni prodotte, assumendo per data l’allocazione del lavoro nei due settori La determinazione dell’allocazione del lavoro nei due settori (e quindi delle quantità prodotte dei due beni) in risposta a variazioni dei prezzi relativi dei due prodotti La determinazione dei prezzi relativi dall’incontro tra offerta e domanda relativi Da fare: considerare gli effetti distributivi del commercio internazionale; per fare ciò occorre valutare le conseguenze sulla distribuzione del reddito (potere d’acquisto) tra i vari detentori di fattori produttivi a seguito di modifiche nei prezzi relativi Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

29 Il modello a fattori specifici
Prezzi relativi e distribuzione del reddito Supponiamo che PM aumenti del 10%. Allora, ci aspettiamo che l’incremento del salario sia inferiore al 10%, ad esempio pari al 5%. Quale effetto produce tale incremento del prezzo sul reddito dei tre gruppi seguenti? Lavoratori Capitalisti Proprietari terrieri Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

30 Il modello a fattori specifici
Lavoratori: I manufatti aumentano del 10%, il prezzo del cibo resta costante, il salario cresce del 5%. Non siamo in grado di stabilire se i lavoratori stiano meglio oppure peggio; il loro potere d’acquisto diminuisce in termini di manufatti, ma aumenta in termini di cibo. Effetto totale dipende dall’importanza relativa che rivestono i manufatti ed il cibo nel paniere di consumo dei lavoratori Capitalisti: Stanno certamente meglio: il salario reale degli operai in termini di manufatti si riduce sicchè il reddito dei proprietari di capitale aumenta più che proporzionalmente rispetto al rialzo di PM. Poichè PF è rimasto costante, il loro reddito aumenta anche in termini di cibo Proprietari terrieri: Stanno certamente peggio. Perdono benessere per due motivi: 1) il salario reale in termini di cibo aumenta, sottraendo loro reddito; 2) l’aumento del prezzo dei manufatti riduce il loro potere d’acquisto Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

31 Il commercio internazionale nel modello a fattori specifici
Assunzioni del modello Assumiamo che entrambi i paesi (Giappone e America) abbiano la stessa curva di domanda relativa. Allora, l’unica fonte di scambi risiede nelle differenze nell’offerta relativa. L’offerta relativa può non coincidere tra i due paesi perché questi differiscono in: tecnologia fattori di produzione (capitale, terra, lavoro) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

32 Il commercio internazionale nel modello a fattori specifici
Risorse e offerta relativa Quali sono gli effetti della dotazione di capitale sui livelli di produzione di manufatti e cibo? Un paese con una dotazione abbondante di capitale e limitata di terra tenderà a produrre un rapporto manufatti/cibo elevato per ogni data combinazione di prezzi; avrà quindi una frontiera delle possibilità produttive più spostata verso i manufatti, cioè il bene nella cui produzione entra il capitale; avrà quindi un’offerta relativa di manufati elevata (in rapporto al cibo) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

33 Il commercio internazionale nel modello a fattori specifici
Commercio internazionale e prezzi relativi Supponiamo che il Giappone (J) abbia più capitale per lavoratore dell’America (A) e viceversa che l’America abbia più terra per lavoratore del Giappone. Ne consegue che il prezzo relativo dei manufatti precedente agli scambi risulterà minore in Giappone che in America. Il commercio internazionale conduce alla convergenza dei prezzi relativi. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

34 Il commercio internazionale nel modello a fattori specifici
Figura 3-11: Commercio internazionale e prezzi relativi Quantità relativa di manufatti, QM/QF Prezzo relativo dei manufatti, PM /PF RDWORLD RSA RSWORLD RSJ (PM /PF )A (PM /PF )W (PM /PF )J Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

35 Il commercio internazionale nel modello a fattori specifici
Commercio internazionale e prezzi relativi Prima dell’apertura (PM / PF )J < (PM / PF )A. Il Giappone ha convenienza a esportare manufatti in America e a importare cibo da quest’ultima Quando i due paesi si aprono agli scambi creano un’unica economia mondiale integrata con un’unica offerta relativa di manufatti (data dalla somma delle due offerte nazionali) che si colloca nel mezzo delle offerte relative die due paesi; il prezzo a cui si effettueranno gli scambi sarà quindi (PM / PF )W, che si colloca in mezzo ai due prezzi relativi prevalenti nelle due nazioni Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

36 Distribuzione del reddito e vantaggi del commercio internazionale
Chi guadagna e chi perde da queste modifiche nei prezzi relativi (conseguenti alla convergenza dei prezzi relativi nazionali al prezzo di equilibrio mondiale)? Giappone sperimenta un aumento di (PM / PF )J Nel suo insieme guadagna perchè può acquistare cibo a un prezzo relativo più basso rispetto a quando era chiuso I proprietari di capitale guadagnano I lavoratori registrano un effetto ambiguo sul loro potere d’acquisto I proprietari terrieri perdono potere d’acquisto America sperimenata una riduzione di (PM / PF )A Nel suo insieme guadagna perchè può acquistare manufatti a un prezzo relativo più basso rispetto a prima I proprietari di capitale perdono I proprietari terrieri guadagano Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

37 Distribuzione del reddito e vantaggi del commercio internazionale
E’ possibile per coloro che traggono vantaggio dal commercio internazionale compensare coloro che ne sono danneggiati, pur rimanendo in condizioni migliori rispetto alla situazione precedente l’apertura al commercio? Se ciò accadesse, allora potremmo dire che il commercio internazionale è potenzialmente un fattore di miglioramento per tutti gli individui. La ragione fondamentale per cui il commercio internazionale promuove il benessere dei paesi risiede nel fatto che accresce le loro possibilità di consumo. Tale aumento implica che sarà sempre possibile redistribuire il reddito in modo tale che tutti possano trarre un vantaggio dal commercio. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

38 Distribuzione del reddito e vantaggi del commercio internazionale
Figura 3-14: il commercio internazionale accresce le possibilità di consumo dei paesi Consumo di manufatti, DM Produzione di manufatti, QM Consumo di cibo, DF Produzione di cibo, QF PP 2 Q1M Q1F 1 vincolo di bilancio (inclinazione = - PM/PF) Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

39 L’economia politica del commercio internazionale: uno sguardo preliminare
Il commercio internazionale spesso genera perdenti e vincitori. La politica commerciale ottimale Il governo deve scegliere un modo per confrontare e bilanciare le perdite dell’uno con i guadagni dell’altro. Alcuni gruppi richiedono un trattamento speciale perché sono già relativamente poveri (per esempio, i lavoratori statunitensi impiegati nei settori delle calzature e dell’abbigliamento). La maggior parte degli economisti rimane favorevole a politiche commerciali prossime al libero scambio. Per capire come si determinano effettivamente le politiche commerciali, bisogna considerare le reali motivazioni delle scelte di politica economica. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

40 L’economia politica del commercio internazionale: uno sguardo preliminare
Distribuzione del reddito e politiche commerciali Chi trae beneficio dal commercio internazionale è assai meno informato, organizzato e solidale di chi ne risulta danneggiato. Esempio: i consumatori ed i produttori nell’industria statunitense dello zucchero Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

41 Sommario Il commercio internazionale spesso ha effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito all’interno dei singoli paesi, quindi genera vincitori e perdenti. Gli effetti di distribuzione del reddito emergono per due ragioni: i fattori di produzione non possono spostarsi istantaneamente ed a costo zero da un settore all’altro. variazioni del mix produttivo hanno effetti differenti sulla domanda dei diversi fattori di produzione. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

42 Sommario Il modello a fattori specifici rappresenta un utile strumento di analisi degli effetti di distribuzione del reddito. In questo modello, differenze nelle dotazioni di risorse possono produrre differenze nelle curve di offerta relativa, e quindi generare commercio internazionale. In ogni paese, i fattori specifici dei settori che producono beni d’esportazione guadagnano dagli scambi, mentre i fattori specifici dei settori che producono beni d’importazione perdono. I fattori mobili, che possono lavorare in entrambi i settore, possono guadagnare oppure perdere. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

43 Sommario Il commercio internazionale genera benefici complessivi nel senso che chi guadagna può in linea di principio compensare chi perde, pur rimanendo in condizioni migliori rispetto alla situazione precedente all’apertura al commercio. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

44 Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori specifici
Figura 3A-1: l’area sottesa alla curva della produttività marginale rappresenta il prodotto totale Impiego di lavoro, LM Produttività marginale del lavoro, MPLM MPLM dLM Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

45 Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori specifici
Figura 3A-2: la distribuzione dei guadagni all’interno del settore manifatturiero Impiego di lavoro, LM Produttività marginale del lavoro, MPLM MPLM Reddito dei capitalisti w/PM Salari Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

46 Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori specifici
Figura 3A-3: un aumento di PM avvantaggia i capitalisti Impiego di lavoro, LM Produttività marginale del lavoro, MPLM MPLM Aumento deI reddito dei capitalisti (w/PM)1 (w/PM)2 Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

47 Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori specifici
Figura 3A-4: un aumento di PM danneggia i proprietari terrieri Impiego di lavoro, LF Produttività marginale del lavoro, MPLF MPLF Riduzione del reddito dei proprietari terrieri (w/PF)2 (w/PF)1 Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003


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