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Infrastrutture materiali e immateriali: le telecomunicazioni

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Presentazione sul tema: "Infrastrutture materiali e immateriali: le telecomunicazioni"— Transcript della presentazione:

1 Infrastrutture materiali e immateriali: le telecomunicazioni
Milano, 23 Gennaio 2004 Infrastrutture materiali e immateriali: le telecomunicazioni Giornata Momigliano Gruppo Economisti di Impresa Andrea Gavosto

2 Il settore delle telecomunicazioni e le reti
ll Digital Divide Il ruolo del policy maker Gli investimenti e la concorrenza Il futuro

3 La spesa delle famiglie, 1990-2002
Numeri Indice, 1990q1=100 Fonte: ISTAT, Conti economici nazionali trimestrali. Dati a prezzi costanti, destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative Source: OECD

4 L’infrastruttura di Telecom Italia: la rete di accesso
SL SGU 28 mil.ni di linee 104 mil.ni di km di coppie in rame di km di fibra ottica centrali Il concorrente acquista servizi di unbundling del local loop: affitta da Telecom Italia solo l’ultimo miglio nodo concorrente L’interconnessione a “livelli bassi di rete” richiede una capillare infrastruttura di rete dei concorrenti

5 L’infrastruttura di Telecom Italia: la rete di trasporto
2,9 mil.ni di fibra ottica lungo 88mila km di cavi 1,5 Terabit/s di capacità di trasporto rete di accesso Rete di giunzione reti regionali e locali, realizzano i collegamenti tra le sedi Telecom nelle reti periferiche SGU SGU nodo concorrente Il concorrente acquista servizi wholesale a livello SGU SGU SGU nodo concorrente Il concorrente acquista servizi wholesale a livello SGT SGT Rete dorsale collegamenti ad alta velocità tra i principali nodi Telecom SGT

6 Il piano Europa Nel 1988 la SIP avvia un massiccio piano di investimenti, denominato Piano Europa, per un ammontare totale di miliardi di lire in 4 anni Il Piano Europa porta all’avanguardia la rete telefonica italiana Tra la metà degli anni ’80 e la fine degli anni ’90, viene completato il processo di numerizzazione, che porta alla graduale sostituzione di tutti gli impianti di commutazione elettromeccanici, consentendo la diffusione di nuovi servizi

7 Distanza tra l’utente e la centrale locale
100 80 60 40 20 2 4 8 6 10 12 14 Lunghezza km % dei doppini di rame Francia Germania USA Italia UK (BT) Giappone Al diminuire della distanza tra l’abitazione dell’utente e la centrale locale migliora la qualità dei servizi xDSL.

8 L’architettura di Rete Intelligente
Applications SCE Service Programming Applications Parlay+ Client Gateway Packet IN Directory Servers Policy Server SIP Proxy Servers ... Message/ Voice Servers Media Servers Gate Keepers Soft Switches Radius SCE SMS SCP SS7 Network STP ASE-RI Core-Inap Optical Packet Network Service Node & Voice Mail SGU SGT SSP Switched Voice Network

9 Il settore delle telecomunicazioni e le reti
ll Digital Divide Il ruolo del policy maker Gli investimenti e la concorrenza Il futuro

10 Il Digital Divide e il Cultural Divide
Dal punto di vista delle infrastrutture di telecomunicazioni, l’Italia non evidenzia particolari disparità di dotazioni nelle diverse aree del paese Al contrario, si registrano marcate differenze nella domanda di servizi innovativi, derivanti da: Possibilità di spesa diverse Bassa istruzione e analfabetismo informatico Disponibilità di servizi della PA

11 Le infrastrutture: la copertura ADSL in Italia
% popolazione coperta In Italia, il 79% della popolazione (74% nel Mezzogiorno) e il 92% delle imprese (90% nel Mezzogiorno) risultano coperte dal servizio ADSL Il 60% delle centrali locali è collegato con fibra ottica ai backbones nazionali: le regioni meridionali sono meglio servite rispetto al resto dell’Italia Da 76 a 90 Da 66 a 75 Da 51 a 65 Da 35 a 50 % centrali non connesse in fibra Da 20 a 35 Da 35 a 45 NON c’è evidenza di DIGITAL DIVIDE legato alle infrastrutture Da 46 a 50 Oltre 45 Fonte: Telecom Italia

12 Il cultural divide: possesso di PC e accesso a internet
% di famiglie in possesso di PC % di famiglie con accesso a Internet Tra 20% e 25% > 25% < 20% Tra 30% e 35% > 35% < 30% Media Italia: 34,9% Media Italia: 25,1% Nota: I dati si riferiscono all’anno 2001 Fonte: ISTAT, Famiglie, abitazioni e sicurezza dei cittadini, 2003

13 Il settore delle telecomunicazioni e le reti
ll Digital Divide Il ruolo del policy maker Gli investimenti e la concorrenza Il futuro

14 Le forme di intervento: sostegno alla domanda
E-GOVERNMENT, E-LEARNING, E-HEALTH, TELELAVORO, … Consiste nell’offerta di servizi pubblici digitali a cittadini e imprese Aiuta a raggiungere la massa critica necessaria a rendere convenienti gli investimenti in connettività Abitua cittadini e imprese a operare in rete ISTRUZIONE E SANITÁ Dotazione delle scuole e degli ospedali di connessioni rapide Miglioramento efficienza e ricchezza offerta formativa Educazione di fasce della popolazione (studenti, docenti, medici, …) all’uso di strumenti innovativi

15 La domanda della PA: i progetti delle province per la banda larga
La strategia Lo stato d’avanzamento Società per Azioni Impegno in corso Altre iniziative Nessuna iniziativa Ricerca di un partner industriale Analisi Preliminare Nessuna iniziativa Fonte: Between, 2003

16 L’intervento pubblico nella scuola e altri interventi
Ipotesi di Lavoro di “Evidenze” Fonte: Evidenze “La Banda Larga Cambia la Vita – Una Politica Industriale per l’Italia”, Dicembre 2003

17 Le forme di intervento: ll contributo governativo di 75 €
LE INFRASTRUTTURE Le forme di intervento: ll contributo governativo di 75 € Fonte: dati Telecom Italia 2003

18 Il ruolo di Sviluppo Italia e il sostegno all’offerta
Per l’attuazione degli obiettivi della Società dell’Informazione, Sviluppo Italia ha costituito due società, Infratel SpA e Innovazione Italia SpA, con il compito di favorire lo sviluppo di infrastrutture e servizi a banda larga L’intervento pubblico in infrastrutture mira a superare gli ostacoli strutturali, privilegiando le aree non servite da cavidotti e fibra Il programma prevede la realizzazione a carico della spesa pubblica di cavidotti da affittare ai gestori e il potenziamento delle infrastrutture di nodo necessari al trattamento dei segnali a larga banda Interventi governativi mirati sulle infrastrutture possono agevolare lo sviluppo del broadband purché non costituiscano duplicazioni delle reti esistenti e siano: coerenti con le indicazioni dell’Unione Europea rivolti a infrastrutture passive (cavidotti ed eventualmente fibra nuda) Le infrastrutture passive devono essere offerte in uso agli operatori con procedure aperte e non discriminatorie, senza vincoli regolamentari aggiuntivi

19 Il settore delle telecomunicazioni e le reti
ll Digital Divide Il ruolo del policy maker Gli investimenti e la concorrenza Il futuro

20 Gli investimenti di rete fissa in Italia
Investimenti in infrastrutture e fibra ottica nella rete di accesso (Progetto Socrate) di cui: concorrenti Fine del piano di rinnovamento (Piano Europa) Nota: non include gli investimenti nella rete internazionale Fonte: elaborazioni Telecom Italia su dati interni e AGCOM

21 La regolamentazione e gli investimenti
In Europa, la regolamentazione ha obbligato gli operatori storici a offrire servizi wholesale L’incumbent è obbligato a vendere i servizi all’ingrosso a prezzi orientati ai costi Questo ha favorito un rapido decollo della concorrenza: i nuovi operatori possono entrare sul mercato con investimenti modesti, effettuando operazioni di arbitraggio Allo stesso tempo, questo approccio della regolamentazione non incentiva gli investimenti e l’innovazione: dei nuovi entranti, che limitano i loro investimenti alle grandi dorsali, rinunciando investire nell’accesso dell’operatore storico, i cui investimenti saranno utilizzati dai concorrenti.

22 Le quote di mercato della banda larga
Italia Principali distretti* 80% 89% Considerando anche l’ultimo miglio, una larga parte delle connessioni a banda larga si basa sulle infrastrutture di TI La “lezione” sta trovando conferma anche nello sviluppo del mercato della larga banda. Le evidenze di mercato indicano che nelle aree in cui sono presenti infrastrutture alternative a quelle di Telecom Italia (sia in fibra che tramite ULL) la concorrenza è più sviluppata della media nazionale. Linee DSL retail di Telecom Italia Linee degli OLO su ULL Linee DSL wholesale di Telecom Italia commercializzate da OLO Linee degli OLO su piattaforme proprie (fibra+sat) Fonte: Elaborazioni Telecom Italia ed Analysys. I dati si riferiscono a settembre 2003 (*) I principali distretti sono Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna e Napoli

23 Il settore delle telecomunicazioni e le reti
ll Digital Divide Il ruolo del policy maker Gli investimenti e la concorrenza Il futuro

24 Lo sviluppo della banda larga
Numeri indice, anno 0 = 100 I dati relativi alla penetrazione della telefonia mobile, di internet in modalità dial-up e della banda larga, indicano un più rapido sviluppo nel caso del broadband Anni dopo il lancio Nota: I numeri indice si riferiscono alle carte SIM nel caso della telefonia mobile, al numero di connessioni per l abanda larga e al numero di utenti per internet dial-up Fonte: elaborazioni di Telecom Italia su dati interni e dati EITO

25 L’evoluzione della rete
IP La rete dorsale IP trasporterà traffico per: Servizi per il mercato di massa ed executive Internet Data Centers Peerings privati e pubblici Traffico Voce OTN Rete Ottica di trasporto Multiservizi (Multiservices Optical Transport Network, OTN) per SDH, IP e “Next Thing “

26 Voce su IP Nel prossimo futuro le reti voce e dati verranno integrate
Il principale fattore che spinge verso l’integrazione delle reti è il costante incremento del traffico dati sul traffico voce Il punto di convergenza sarà il protocollo IP: la commutazione di pacchetto sostituirà la commutazione di circuito e traffico e voce potranno viaggiare in un’infrastruttura omogenea, con evidenti guadagni in termini di efficienza Una rete integrata su protocollo IP permetterà di aggiungere una serie di servizi (le telefonate su internet ne rappresentano solo un esempio) e applicazioni innovative

27 Evoluzione dei servizi di comunicazione
CORDLESS VIDEO TELEFONIA SU ADSL CORDLESS VIDEO TELEFONIA SU RTG/ISDN Videocom Abilitato per MMS Foto Display a colori Abilitato per VAS Basato su WiFi CORDED VIDEO TELEFONIA SU RTG/ISDN MMS Videocom Abilitato per MMS Foto Display a colori Abilitato per VAS Dect based VOCE MMS Comunicazione arricchita VOCE VAS Videocom Abilitato per MMS Foto Display a colori Abilitato per VAS Interfaccia mobile Display a colori Foto Personalizzabile Dect based Interfaccia mobile Display a colori Lettura SIM Personalizzabile Dect based VOCE Interfaccia mobile 2003 Time 27

28 Il futuro delle reti mobili: oltre l’UMTS
Nel prossimo futuro, molti servizi mobili si baseranno sul protocollo IP Per rendere omogenea la tecnologia, anche i servizi mobili voce si baseranno sul protocollo IP Quasi tutti i terminali mobili, che saranno “always on” (con una penetrazione vicina al 100%), avranno bisogno di un indirizzo IP Molti ricercatori sono già impegnati nella definizione di un sistema di quarta generazione (4G) Si prevede che la tecnologia 4G garantirà velocità 50 volte superiori rispetto al 3G. I terminali offriranno la possibilità di vedere immagini tridimensionali e ologrammi, video di prima qualità


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