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PubblicatoCostanza Carlotta Marchetti Modificato 9 anni fa
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LA COMUNICAZIONE EFFICACE
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“ Capacità di usare più linguaggi possibili per mettere in relazione se stessi con gli altri” “La componente fondamentale di qualunque rapporto e di qualsiasi relazione”
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Watzlawick: La comunicazione può essere definita in funzione del suo aspetto di CONTENUTO e/o in funzione del suo aspetto di RELAZIONE. Contenuto: dati della comunicazione Relazione: modo in cui si deve assumere questa comunicazione specifica rapporti SIMMETRICI: basati su criteri di uguaglianza rapporti COMPLEMENTARI: basati su criteri di differenza soggetto ONE-UP soggetto ONE –DOWN
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ATTO COMUNICATIVO: EMITTENTE: colui che produce il messaggio CODICE: sistema di riferimento in base al quale viene prodotto il messaggio MESSAGGIO: informazione che si trasmette CONTESTO: ambito in cui il messaggio è inserito CANALE: mezzo fisico-ambientale di propagazione RICEVENTE: colui che riceve e interpreta il messaggio
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condizioni per cui si verifichi una comunicazione: capacità di comprendere che esiste una prospettiva dell’altro diversa dalla propria capacità di tenere presente la prospettiva dell’altro durante la comunicazione capacità di alternare continuamente i ruoli di emittente e ricevente
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Principio di cooperazione di GRICE “ Ogni scambio comunicativo è sostenuto dalla regola implicita del cooperare” qualità: alternarsi degli interlocutori quantità: dare informazioni pertinenti modo: uso di enunciati chiari relazione: dire il vero e il conosciuto, non ingannare
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…. Si può comunicare utilizzando….. 1. Gesti e stile dei gesti 2. Comportamento visivo 3. Comportamento mimico 4. Comportamento spaziale 5. Aspetto esteriore 1. Qualità e intonazione della voce 2. Velocità, ritmo 3. Pronuncia, accento, dialetto 4. Continuità, pause, ripetizioni 5. Retorica 6. Accentuazioni COMUNICAZIONE NON VERBALE Parole detteParole pronunciateCOMUNICAZIONE VERBALE NON VOCALEVOCALE
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Contenuto della comunicazione: ESPLICITO: vi rientrano le informazioni, le emozioni e tutto ciò che decidiamo consapevolmente di comunicare DIPENDE DALLA VOLONTA’ INDIVIDUALE IMPLICITO: vi rientrano tutti i vissuti, gli atteggiamenti, le emozioni, le aspettative che comunichiamo senza rendercene conto attraverso tutti i canali comunicativi che attiviamo DIPENDE DAL VISSUTO INTIMO DELLA PERSONA, DALLA SUA STORIA
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L’ascolto
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Saper ascoltare è una abilità che può risultare molto utile nell’interazione con gli altri ASCOLTO ATTIVO ed EMPATICO collegato alla capacità di saper cogliere la prospettiva dell’altro
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EMPATIA abilità di decentrarsi, sul piano cognitivo ed emozionale, dal proprio punto di vista e questo è di vitale importanza per lo sviluppo delle abilità sociali. l’abilità di rispondere in modo appropriato allo stato emozionale dell’altro dipende sia dall’accuratezza con cui riusciamo a comprendere su un piano cognitivo il punto di vista dell’altro, sia dalla capacità di costruire una sintonia emotiva.
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4 fasi della COMUNICAZIONE EMPATICA: comprendere il messaggio dell’altro (verbale e non verbale) cogliere la prospettiva dell’altro (il suo punto di vista) cogliere l’emozione dell’altro stabilire una sintonia
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Durante l’ascolto occorre quindi tenere presente: i contenuti (fatti, idee, convinzioni, ecc..) la percezione di sé dell’emmittente (come l’emittente si presenta nella comunicazione) il fine o la richiesta dell’interlocutore (esplicita o implicita) la reciprocità emozionale (stile di interazione emotiva)
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Comportamenti di supporto alla comunicazione durante l’ascolto: PARAFRASARE : chi ascolta riformula i contenuti essenziali della comunicazione di chi parla, stimolando a completare e aggiungere nuovi elementi VERBALIZZARE: porre in risalto il significato soggettivo che si attribuisce alle cose che si dicono CHIARIFICARE: si pongono domande col fine di delucidare il messaggio dato ESPLORARE LE CONCLUSIONI: sottolineare le relazioni che intercorrono tra premesse e conclusioni, evidenziando discrepanze e incoerenze PERSONALIZZARE: richiamare l’attenzione di chi parla sul significato personale che hanno alcune situazioni, evitando di attribuire quel che accade a condizioni esterne.
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