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Giotto e la pittura della seconda metà del 1200

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Presentazione sul tema: "Giotto e la pittura della seconda metà del 1200"— Transcript della presentazione:

1 Giotto e la pittura della seconda metà del 1200

2 VALORE SIMBOLICO DELLO SPAZIO
Fino alla prima metà del ‘200 la pittura è influenzata dall’arte bizantina (che aveva queste caratteristiche): VALORE SIMBOLICO DELLO SPAZIO che viene spesso descritto con il colore oro simbolo di immaterialità e presenza della luce di Dio FIGURE SOLENNI ED ESSENZIALI - in posizione frontale - rigide e senza volume - su fondi dorati o architetture semplificate - con atteggiamento distaccato

3 Nella seconda metà del ‘200 a Firenze c’è un rinnovamento pittorico
Inizia una forma espressiva più vicina alla quotidianità Le figure vengono inserite in uno spazio reale I volumi sono definiti e solidi Ciò che è in secondo piano è rappresentato più piccolo

4 Ciò che è in secondo piano è rappresentato più piccolo
Il cielo è azzurro e non più oro Il volume è solido e concreto. La figura è ben inserita nello spazio Naturalezza dell’atteggiamento

5 Il rinnovamento è già iniziato con il maestro di Giotto
CIMABUE in cui il realismo delle figure ancora convive con alcuni aspetti dell’arte bizantina

6 Cimabue Madonna in trono Giotto Madonna ognissanti 1310

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9 C’è una viva caratterizzazione dei personaggi
Gli oggetti, se posti in primo piano, appaiono più grandi

10 I volti sono ben caratterizzati (barba espressioni, sguardi, calvizie ecc)

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12 In questa Natività vediamo la Madonna nell'atto di deporre il Bambino nella mangiatoia, all'interno di una capanna ben inserita nello spazio. Insolitamente, l'asino affianca il bue spuntando anch'esso da sinistra e Giuseppe è accovacciato. Accanto a lui, nella medesima posizione, le pecore, mentre i pastori dialogano con l'angelo. Si tratta di un'opera d'autentica poesia, che interpreta con delicatezza ed umanità il racconto sacro. Commovente l'espressione sognante di Giuseppe, cui fa da inconsueto "contraltare" il vivace dinamismo degli angeli che volteggiano nel cielo. Giotto, Natività, Cappella degli Scrovegni,

13 Assai differente il modo di rappresentare lo stesso tema nella iconografia bizantina. Qui il tema è trattato in maniera più spirituale, simbolica, meno storica. I magi sono rappresentati due volte, a sinistra a cavallo, e a destra nell’atto di offrire i doni. Simboleggiano la ricerca di Dio da parte degli uomini di altri paesi. Le tre montagne rappresentano la Trinità, nella terza è inscritto Gesù bambino. Il cielo è d’oro, indicando la realtà senza tempo di Dio. In basso due donne lavano il bambino, riferimento al battesimo.

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15 In Giotto gli sguardi assumono una fortissima carica espressiva

16 Le rappresentazioni del crocifisso

17 CRISTO TRIONFANTE

18 Cristo è rappresentato frontalmente,
con gli occhi aperti, con lineamenti e muscoli distesi E’ una rappresentazione simbolica perché indica Cristo che vince la morte

19 CRISTO PAZIENTE

20 Cristo è rappresentato con il capo piegato, gli occhi chiusi, con lineamenti e muscoli in tensione
E’ una rappresentazione espressiva perché indica l’umanità di Cristo sofferente Cimabue, Crocifissione, Chiesa di San Domenico, Arezzo, 1270

21 Giotto, Crocifisso, Tempio Malatestiano, Rimini, 1313

22 La scultura gotica

23 Anche in scultura gli artisti di epoca gotica si mossero a partire dalle conquiste del secolo precedente, l'epoca romanica, quali la ritrovata monumentalità, l'attenzione per la figura umana, il recupero della plasticità e del senso del volume. Le innovazioni furono radicali e si pervenne dopo molti secoli ad una rappresentazione della figura umana finalmente realistica e aggraziata. .

24 Anche in scultura gli artisti di epoca gotica si mossero a partire dalle conquiste del secolo precedente, l'epoca romanica, quali la: a) ritrovata monumentalità b) attenzione per la figura umana c) il recupero della plasticità d) senso del volume Le innovazioni furono radicali e si pervenne dopo molti secoli ad una rappresentazione della figura umana finalmente realistica e aggraziata. Qui vediamo nell’opera di Pisano un maggiore naturalismo, il timido recupero dei modelli classici, il gusto per il giochi lineari. Giovanni Pisano

25 E’ evidente un forte senso drammatico e ed una elegante elaborazione formale attraverso l’utilizzo di una espressività più convinta, un forte utilizzo di linee particolarmente marcate e una spiccata caratterizzazione degli atteggiamenti Giovanni Pisano

26 Arnolfo di Cambio

27 Nicola Pisano

28 Nicola e Giovanni Pisano, Fontana Maggiore di Perugia, 1275-1278


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