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Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 12/15 marzo 2008

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Presentazione sul tema: "Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 12/15 marzo 2008"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 12/15 marzo 2008
Politiche Locali (nazionali e internazionali) per la sicurezza urbana Lezione 04 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 12/15 marzo 2008

2 Nuove leggi regionali in materia di sicurezza urbana e polizia locale
Le Regioni in primo piano: legge regionale n.4/2003 – Lombardia legge regionale n.24/2003 – Emilia-Romagna legge regionale n.6/2004 – Piemonte legge regionale n.9/2002 – Veneto Una svolta nel segno della continuità: dalle leggi n.43/1985 (PL) e n.8/2000 (sicurezza urbana) alla legge 4, che comprende entrambi i settori in un unico testo normativo

3 LA LEGGE 4: GLI OBIETTIVI DI FONDO
Coordinamento fra diversi attori: promozione di accordi inter-istituzionali fra enti territoriali e statali. Armonizzazione delle politiche locali: sviluppo di “politiche proprie” sul tema della sicurezza e supporto/assistenza alle iniziative delle amministrazioni locali Formazione e sostegno alla Polizia Locale Ricerca in materia di sicurezza urbana: sviluppo degli strumenti conoscitivi e analitici adeguati al supporto e implementazione delle politiche locali di sicurezza

4 SOGGETTI ISTITUZIONALI
Lombardia Comuni: Corpo o Servizio di Polizia Locale; Progetti Sicurezza cofinanziati dalla Regione; Azioni informative Province: Corpo di polizia locale; Progetti sicurezza; Attività di ricerca Regione: Compiti di impulso, supporto coordinamento Piemonte Comuni: Corpo o Servizio di Polizia Municipale; Progetti Sicurezza cofinanziati dalla Regione; Azioni informative Province: Corpo di polizia locale; Progetti sicurezza; Regione: Progetti sicurezza

5 SOGGETTI ISTITUZIONALI
Veneto Comuni: Corpo o servizio di polizia municipale Province: Corpo di polizia provinciale Regione: Promuove la legalità e la sicurezza, nonché iniziative e progetti per un sistema integrato di sicurezza urbana e territoriale, privilegiando la prevenzione. Emilia Romagna Comuni: Esercitano tutte le funzioni di polizia amministrativa locale avvalendosi dei corpi di polizia locale; I comuni le cui dimensioni organizzative non consentono l’istituzione del corpo , svolgono l’attività in forma associata (corpi intercomunali) Province: Corpo di polizia locale; Progetti sicurezza; Attività di ricerca Regione: Compiti di impulso, supporto , coordinamento

6 Lombardia Piemonte ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
Efficienza, efficacia e continuità operativa del servizio; Esclusività delle mansioni istituzionali degli operatori; Il corpo e il servizio di polizia locale non possono costituire strutture intermedie di settori amministrativi più ampi all’interno dell’ente locale; Il comando del corpo o servizio va affidato a persona che appartenga esclusivamente alla Polizia locale Piemonte Efficienza, efficacia e continuità operativa del servizio; Esclusività delle mansioni istituzionali degli operatori;

7 Veneto Emilia Romagna ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
Non vengono dettate norme specifiche e similari, ma si ricalca sostanzialmente l’impianto della legge quadro n. 65/1986 Emilia Romagna Efficacia ed efficienza in quanto strutturati per garantire la continuità del servizio tutti i giorni dell’anno; Sono costituiti dal Comandante e da un numero minimo di operatori di polizia locale, in servizio a tempo indeterminato, non inferiore a 30; con l’eccezione delle zone a scarsa densità di popolazione e particolare morfologia del territorio ove la Regione può stabilire standard differenti.. Il Comandante è figura apicale nell’ente di appartenenza e risponde del suo operato al Sindaco o al Presidente della Provincia.

8 FUNZIONI Lombardia Piemonte Polizia amministrativa;
Polizia giudiziaria; Polizia stradale; Funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza con particolare riferimento alla tutela della sicurezza urbana (“complesso delle forme di controllo istituzionale e sociale che si sviluppano in diretta correlazione alla qualità della vita della città”). Piemonte Esclusività delle mansioni istituzionali degli operatori; Polizia giudiziaria; Polizia stradale; Funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza con particolare riferimento alla tutela della sicurezza urbana. (“complesso delle forme di controllo istituzionale e sociale che si sviluppano in diretta correlazione alla qualità della vita della città”).

9 FUNZIONI Veneto Emilia Romagna
Sono sostanzialmente le stesse della Lombardia, ma per le funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza si fa richiamo alla legge quadro n. 65/1986 e non esiste una “blindatura” delle funzioni, anzi, si offre la possibilità agli enti locali di ampliare le funzioni, nei limiti di legge, attraverso le previsioni dei regolamenti locali Emilia Romagna Controllo mobilità e sicurezza stradale Tutela del consumatore (polizia commerciale Tutela della vivibilità e della sicurezza urbana e rurale Controllo relativo ai tributi locali Soccorso in caso di calamità, catastrofi ed altri eventi che richiedano interventi di protezione civile

10 Lombardia Piemonte DOTAZIONI E STRUMENTI
Divise: ordinaria, di servizio e di rappresentanza; Gradi: in relazione al profilo e alla funzioni conferite; Mezzi: in relazione alla natura e alle esigenze del territorio; Strumenti di autotutela: bastone estensibile e spray irritante privo di effetti lesivi permanenti. Al fine di agevolare gli enti locali nell’acquisto delle dotazioni sono previste convenzioni regionali con imprese produttrici Piemonte Divise: ordinaria, di servizio e di rappresentanza; Gradi: in relazione al profilo e alla funzioni conferite; Mezzi

11 Veneto Emilia Romagna DOTAZIONI E STRUMENTI
Divise: per servizio ordinario, operativa, da parata, per servizio di onore e rappresentanza, per servizi specialistici, di gala, storica Gradi: in relazione alla grandezza demografica dell’ente ed al numero di operatori, con riferimento al profilo ed alle funzioni svolte; Mezzi: in relazione alle esigenze Strumenti di autotutela: spray OC a base d’acqua con erogazione a getto balistico, giubbotto antiproiettile, casco protettivo, maschera antigas, guanti antitaglio, scudo di protezione, mazzetta di segnalamento Non previste convenzioni per l’acquisto Emilia Romagna La Giunta regionale stabilisce, previa intesa con la Conferenza Regione-Autonomie locali, le caratteristiche delle uniformi e dei distintivi di grado, nonché i segni distintivi e le caratteristiche dei mezzi e degli strumenti operativi in dotazione.

12 COORDINAMENTO REGIONALE
Lombardia Principio base: Sussidiarietà Riferimento regionale: Struttura di coordinamento presso la U.O. regionale Obiettivi: Promuovere il coordinamento tra diversi comandi nel caso di eventi a carattere intercomunale o interprovinciale; Effettuare il monitoraggio di dati; Presentare proposte alla Giunta regionale; Offrire ai comandi servizi specialistici; Predisporre una modulistica unica; Realizzare il raccordo telematico tra enti; Realizzare un numero telefonico unico per la polizia locale sul territorio regionale. Piemonte Principio base: Sussidiarietà Riferimento regionale: Commissione tecnica per la Polizia Locale. La Commissione ha il compito di: suggerire studi sui problemi relativi alla Polizia locale urbana e rurale; Formulare proposte per la formazione, l’aggiornamento e l’approfondita qualificazione professionale per gli addetti; Promuovere la standardizzazione delle uniformi, dei gradi e delle attrezzature ed il rinnovamento degli strumenti operativi; Promuovere l’aggiornamento degli adempimenti procedurali della Polizia locale; Individuare opportune modalità per incontri, scambi con altre realtà nazionali ed europee nell’ambito della Polizia locale.

13 COORDINAMENTO REGIONALE
Veneto Coordinamento tra enti territoriali Riferimento regionale: Giunta regionale tramite Osservatorio regionale per la sicurezza Obiettivi: Diffondere una cultura della legalità e un’ordinata e pacifica convivenza civile, anche attraverso il sistema formativo; Realizzare attività formative nonché promuovere forme di riconoscimento al merito e di aggiornamento per operatori del settore sicurezza; Attivare forme di più stretta collaborazione tra le polizie locali; Svolgere attività di documentazione, ricerca, comunicazione e informazione Emilia Romagna Struttura regionale e Comitato tecnico di P.L: Emana raccomandazioni tecniche relative all’organizzazione delle attività, al reclutamento del personale e all’interpretazione normativa; Criteri e sistemi di selezione per l’accesso e formazione iniziale Sistema informativo della polizia locale; Modulistica uniforme relativa all’esercizio delle funzioni e altri strumenti per il miglioramento del rapporto con i cittadini; Realizzazione numero telefonico unico per la polizia municipale sul territorio regionale ed analogamente procede per la polizia provinciale; Esercizio delle funzioni ausiliarie di polizia amministrativa da parte di dipendenti degli enti locali o da parte di addetti alla vigilanza nei parchi e nelle riserve naturali regionali

14 COMITATO REGIONALE PER LA S.U.
Lombardia Individua le linee programmatiche degli interventi regionali in materia di sicurezza urbana e definisce gli indirizzi per il coordinamento regionale delle polizie locali. E’ composto da: Presidente della Regione; Presidenti delle province lombarde; Sindaci dei comuni capoluoghi di provincia; 7 sindaci in rappresentanza degli altri comuni; Possono partecipare anche amministratori locali diversi da quelli sopra indicati ; Intese con il Prefetto del Capoluogo di Regione. Piemonte Individua opportune modalità per incontri, scambi con altre realtà nazionali ed europee nell’ambito della Polizia Locale E’ composto da: Assessore regionale alla Polizia locale, che la presiede, o dal responsabile del servizio competente; Sei esperti in materia di Polizia locale, di cui tre scelti tra i comandanti della Polizia municipale dei Comuni piemontesi; Tre rappresentanti degli Enti locali, designati rispettivamente da A.N.C.I., U.P.I. ed U.N.C.E.M.; Tre rappresentanti sindacali designati dalle OO.SS. maggiormente rappresentative a livello regionale.

15 COMITATO REGIONALE PER LA S. U.
Veneto Non previsto Emilia Romagna Al fine della promozione e dello sviluppo delle intese con lo Stato, con le Province e con i Comuni, il Presidente della Regione convoca periodicamente e presiede una conferenza composta dai Sindaci dei Comuni capoluogo, coadiuvati dai rispettivi Comandanti dei Corpi di Polizia municipale e dai Presidenti delle Province. Alla conferenza sono invitati, d’intesa con l’ autorità di pubblica sicurezza che svolge funzioni di coordinamento per l’Emilia-Romagna, i componenti della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, istituita con decreto del Ministro dell’Interno.

16 GESTIONE ASSOCIATA Lombardia Piemonte
La Regione incentiva lo svolgimento in forma associata del servizio di polizia locale attraverso il finanziamento di progetti mirati I progetti possono essere presentati da: Enti singoli con almeno abitanti; Enti locali con emergenze di criminalità: Enti associati: abitanti in totale o almeno sette operatori di polizia locale; oppure procedura di accordo tra cinque comuni; Consorzi per la gestione di aree protette Piemonte La Regione incentiva lo svolgimento in forma associata del servizio di polizia Locale, unitamente ad altre attività delle Amministrazioni Comunali, attraverso il finanziamento delle Comunità Montane e Collinari e le Unioni dei Comuni.

17 GESTIONE ASSOCIATA Veneto Emilia Romagna
La Regione incentiva lo svolgimento in forma associata del servizio di polizia locale attraverso il finanziamento di progetti mirati. I progetti possono essere presentati da: unioni di comuni, associazioni di comuni, comuni convenzionati per almeno 5 anni, sempre con popolazione complessiva di almeno abitanti Comuni con popolazione di almeno abitanti: Comuni ad economia prevalentemente turistica; Comunità montane; province Emilia Romagna La Regione promuove e sostiene la costituzione di corpi di polizia locale, anche a carattere intercomunale, al fine di dotarsi di qualificati servizi di P.L.. La Regione concede contributi per la realizzazione: Promozione e istituzione dei corpi di P.L. Realizzazione di progetti volti alla qualificazione dei servizi di P.L., con priorità per quelli nei quali è costituito un corpo di P.L. I contributi sono concessi in misura non superiore al 70% delle spese per gli interventi di cui alla lettera a, e non superiori al 50% alla lettera b. I contributi sono concessi per spese di progettazione e di attuazione, con esclusione delle spese di personale.

18 PATTI LOCALI DI SICUREZZA
Lombardia Il patto locale di sicurezza urbana è lo strumento attraverso il quale, ferme restando le competenze proprie di ciascun soggetto istituzionale, si realizza l’integrazione tra le politiche e le azioni che, a livello locale, hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza del territorio di riferimento. Il patto locale di sicurezza urbana prevede: l’analisi dei problemi di sicurezza urbana presenti sul territorio; Il programma degli interventi da realizzare e le azioni previste. E’ promosso da uno o più sindaci dei comuni interessati ed è teso a favorire il coinvolgimento degli organi decentrati dello Stato, nonché delle province e degli altri enti e associazioni presenti sul territorio. Piemonte Il tutto è lasciato all’autonomia delle singole Amministrazioni

19 PATTI LOCALI DI SICUREZZA
Veneto Non previsto Emilia Romagna La Regione promuove il Sistema integrato di sicurezza. Lo stesso si sviluppa in momenti e modi diversi: La Regione promuove accordi con lo Stato in materia di sicurezza delle città e del territorio regionale Sostiene accordi tra le autorità provinciali di pubblica sicurezza, i comuni e le province. Favorisce la partecipazione dei soggetti associativi, rappresentativi di interessi collettivi, al processo di individuazione delle priorità d’azione, quale strumento di politiche concertate e integrate per il miglioramento della sicurezza urbana.

20 Piemonte Lombardia COLLABORAZIONE TRA POLIZIA LOCALE E GUARDIE
PARTICOLARI GIURATE (principi) Lombardia Rispetto assoluto delle competenze che la legge statale demanda alle guardie particolari giurate; Attività sussidiaria di mera vigilanza e priva di autonomia, finalizzata unicamente ad attivare gli organi di polizia locale, le forze di polizia dello Stato od enti a vario titolo competenti. Piemonte Assente

21 Veneto Emilia Romagna COLLABORAZIONE TRA POLIZIA LOCALE E GUARDIE
PARTICOLARI GIURATE (principi) Veneto Non prevista Emilia Romagna Gli Istituti di vigilanza privata, fatti salvi i presupposti ed i limiti individuati dalla legge dello stato per l’esercizio della loro attività, possono essere utilizzati dagli Enti locali ad integrazione dell’esercizio delle funzioni di polizia locale a condizione che essi: svolgano funzioni di mera vigilanza, aggiuntive e non sostitutive a quelle svolte dalla polizia locale e finalizzate unicamente ad attivare gli organi di polizia locale o nazionale.

22 Lombardia Piemonte COLLABORAZIONE TRA POLIZIA LOCALE E GUARDIE
PARTICOLARI GIURATE (modello operativo) Lombardia Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica quale sede di confronto e raccordo; Convenzione tra ente locale e istituto di vigilanza; Possono collaborare con la Polizia locale solo g.p.g. che abbiano superato un corso di formazione i cui contenuti sono stabiliti dalla Regione; Informativa al Questore. Piemonte Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica quale sede di confronto e raccordo

23 Veneto Emilia Romagna COLLABORAZIONE TRA POLIZIA LOCALE E GUARDIE
PARTICOLARI GIURATE (modello operativo) Veneto Non regolamentato. Non previsti accordi con istituti di vigilanza privata Emilia Romagna La Giunta regionale approva, d’intesa con la Conferenza Regione-Autonomie locali, le direttive per gli Enti locali relative all’utilizzo degli istituti di vigilanza privata ad integrazione delle funzioni di vigilanza delle polizie locali. Gli stessi devono operare sulla base delle indicazioni ed in maniera subordinata al comandante o al responsabile della polizia locale o ad altro operatore di detta polizia da esso individuato..

24 FORMAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE (principi)
Lombardia Acquisizione di conoscenze giuridiche e di capacità tecnico-operative; Formazione finalizzata per ruoli; Decentramento dei corsi I.re.F sul territorio regionale Piemonte Acquisizione di conoscenze giuridiche e di capacità tecnico-operative; Formazione finalizzata per ruoli; Attuazione in proprio dei corsi di aggiornamento professionale

25 FORMAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE (principi)
Veneto Preparazione di coloro che intendono partecipare ai pubblici concorsi per la copertura di posti di addetti della polizia locale Aggiornamento e riqualificazione del personale in servizio Emilia Romagna Offerta formativa specifica per l’accesso alle diverse figure professionali della polizia locale Aggiornamento e riqualificazione del personale in servizio, anche valorizzando specifici percorsi di formazione universitaria. L’offerta formativa conseguita produce crediti formativi riconosciuti sul territorio regionale ai quali consegue una idonea valutazione nelle procedure di accesso o di selezione relative alle diverse figure professionali della polizia locale.

26 FORMAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE (corsi)
Lombardia Preparazione al concorso; Formazione di base per agenti; Qualificazione per ufficiali e sottufficiali; Aggiornamento e specializzazione Accademia per ufficiali e sottufficiali (Struttura di alta specializzazione sui temi della polizia locale e della sicurezza urbana) Piemonte Formazione di base per agenti; Aggiornamento e specializzazione.

27 FORMAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE (corsi)
Veneto La regione annualmente promuove corsi di aggiornamento e riqualificazione Emilia Romagna La Regione promuove, mediante una scuola regionale specializzata, costituita ai sensi dell’art.37 L.R. 12/2003 (norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro).

28 VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO
Lombardia La Regione: Promuove l’attività del volontariato e dell’associazionismo per svolgere attività di animazione culturale, di aiuto alle vittime di reato, di prevenzione e di educazione alla cultura della legalità Concede contributi alle associazioni ed alle organizzazioni di volontariato che perseguono i fini sopra indicati Piemonte La Regione: Promuove l’attività del volontariato e dell’associazionismo per svolgere attività di animazione culturale, di aiuto alle vittime di reato, di prevenzione e di educazione alla cultura della legalità concede contributi alle associazioni ed alle organizzazioni di volontariato che perseguono i fini sopra indicati.

29 VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO
Veneto La Regione: promuove l’attività del volontariato e dell’associazionismo per svolgere attività di animazione culturale, di aiuto alle vittime di reato, di prevenzione e di educazione alla cultura della legalità concede contributi alle associazioni ed alle organizzazioni di volontariato che perseguono i fini sopra indicati. Emilia Romagna La Regione promuove l’utilizzazione del volontariato, solo nel rispetto dei principi e delle finalità fissate dalla L. 266/91 (legge quadro sul volontariato). Tale utilizzazione è volta a realizzare una presenza attiva sul territorio, aggiuntiva e non sostitutiva rispetto a quella ordinariamente garantita dalla P.L., con il fine di promuovere l’educazione alla convivenza e il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti ed il dialogo tra le persone, l’integrazione e l’inclusione sociale.

30 ASSISTENZA ALLE VITTIME DI REATO
Lombardia La Regione promuove la costituzione di un fondo regionale a sostegno delle vittime della criminalità. Attualmente il fondo finanzia una polizza assicurativa a favore di tutti i cittadini residenti in Lombardia che riportino conseguenze invalidanti a seguito di delitti subiti. Piemonte La Regione è autorizzata a istituire o a partecipare, quale socio fondatore, alla fondazione denominata ‘Fondazione Piemontesi per le vittime dei reati”; La Regione partecipa alla costituzione del fondo di dotazione della Fondazione. La partecipazione della Regione è subordinata al riconoscimento giuridico della Fondazione, alla previsione che lo Statuto permetta la partecipazione agli Enti locali e ad altri soggetti privati e che la stessa persegua senza fini di lucro le finalità previste per la sua costituzione

31 ASSISTENZA ALLE VITTIME DI REATO
Veneto Non previsto, ma vengono concessi contributi per la tutela delle attività produttive, commerciali e turistiche dai fenomeni di criminalità, mediante incentivi all’installazione di impianti d’allarme e dispositivi di sicurezza. Emilia Romagna La regione è autorizzata a istituire o a partecipare, quale socio fondatore, alla fondazione denominata “Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati” La Regione partecipa alla costituzione del fondo di dotazione della Fondazione. La partecipazione della Regione è subordinata al riconoscimento giuridico della Fondazione, alla previsione che lo Statuto permetta la partecipazione agli Enti locali e ad altri soggetti privati e che la stessa persegua senza fini di lucro le finalità previste per la sua costituzione. Si ringraziano il dott. Flaviano Crocco (Comandante Polizia Locale Comune di Tortona) per il contributo sulla legge della regione Piemonte e il sig. Angelo Competiello (Ufficiale di Polizia Locale del Comune di Villafranca – VR) per la legge della regione Veneto

32 Per ogni ulteriore domanda o suggerimento relativamente alla lezione:
Per ogni eventuale richiesta di chiarimenti, fonti bibliografiche, per suggerimenti o quant’altro, il mio indirizzo è Grazie per l’attenzione.


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