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Sistemi locali di welfare Corso di laurea Progest

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Presentazione sul tema: "Sistemi locali di welfare Corso di laurea Progest"— Transcript della presentazione:

1 Sistemi locali di welfare Corso di laurea Progest
Lavinia Bifulco

2 Testi Testi per studenti frequentanti
*Bagnasco A. 2003, Società fuori squadra, Il Mulino, Bologna (capitolo 3). *Bifulco L., 2005, Le politiche sociali. Temi e prospettive emergenti, Carocci, Roma (capp 1,2,3,4) *Bifulco L., Centemeri L., 2007, La partecipazione nei Piani sociali di zona: geometrie variabili di governance locale, in Stato e Mercato, 80, pp *Paci, M., 2009, Il regime corporativo di welfare tra resistenze e cambiamento. Alcune riflessioni sui casi italiano e francese, in Rassegna Italiana di Sociologia, 1, pp + un volume a scelta fra i seguenti: a) Paci M., a cura di, 2008, Welfare locale e democrazia partecipativa, Bologna, Il Mulino b) Bifulco L., 2008, Gabbie di vetro, Milano, Bruno Mondadori c) Sebastiani C., 2007, La politica della città, Il Mulino, Bologna d) Cremaschi, a cura di, 2008, La nuova questione urbana, numero monografico di Territorio e) AA. VV., 2009, Donne e welfare, numero monografico de La Rivista delle Politiche Sociali, 2. * I testi contrassegnati da un asterisco saranno disponibili in dispensa. Testi per studenti non frequentanti Bifulco L., 2005, Le politiche sociali. Temi e prospettive emergenti, Roma, Carocci. Paci M., a cura di, 2008, Welfare locale e democrazia partecipativa, Bologna, Il Mulino Kazepov Y, a cura di, 2009, La dimensione territoriale delle politiche sociali in Italia, Roma, Carocci.

3 Alcune premesse…. Riepilogo Strumenti concettuali

4 Modelli di welfare Titmuss; Esping-Andersen; Ferrera; Saraceno
Modello universalistico-istituzionale, della cittadinanza sociale (socialdemocratico, area scandinava): Basato sui diritti dei cittadini (eguaglianza di accesso) Ruolo centrale dello Stato, ha forti effetti redistributivi Demercificazione e defamilizzazione

5 Modelli di welfare? 2) Modello corporativo- assicurativo-lavoristico (Europa centro-continentale, conservatore): Basato sulle contribuzioni dei lavoratori Ruolo dello Stato e della famiglia Presuppone il modello male bread winner Familismo

6 Modelli di welfare? 3) Modello liberale- residuale (Regno Unito, USA, Australia): Basato sui poveri e sul bisogno Ruolo residuale dello Stato, importanza del mercato

7 Modelli di welfare? 3) Modello liberale- residuale (Regno Unito, USA, Australia): Basato sull’assistenza ai poveri e ai bisognosi Ruolo residuale dello Stato, importanza del mercato Defamilizza attraverso il mercato

8 Italia: un modello mediterraneo?
Misure di tipo corporativo – assicurativo (basate sulle contribuzioni lavorative) Universalismo: sistema sanitario pubblico, 1978 Familismo: centralità del ruolo della famiglia riguardo alla protezione dai rischi sociali e al care, ma sostegno assai scarso alla famiglia, sia finanziario sia servizi (vedi infanzia) Carattere particolaristico – clientelare (Paci) Basso grado di stateness (Ferrera) Frammentazione istituzionale

9 Spesa sociale Tratto da “Rapporto Stato sociale 2008",
Negli ultimi tre anni la spesa media per prestazioni sociali dei paesi dell'Ue a 15 si è stabilizzata intorno al 26,7% del Pil, ovvero quasi un punto in meno rispetto al valore massimo raggiunto nel 1993, mentre nei 12 paesi entranti si registra un valore di ben 10 punti inferiore. E anche tra i quindici permangono differenze notevoli: dal 30,9% della Svezia al 17% dell'Irlanda. In Italia, invece, la spesa è pari al 25,5%. Le disomogeneità nazionali emergono con più evidenza analizzando i dati della spesa sociale pro capite: fatta pari a 100 la media della UE-15, si oscilla da 179 in Lussemburgo, 148 in Danimarca e 136 in Svezia a 50 in Spagna, 44 in Grecia, 10 in Polonia e 6 in Lettonia; in Italia, il dato attuale è 75. Nella media dell'Ue a 15, la voce più consistente della spesa sociale è per le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti, pari al 14,3% del Pil, seguita dalla spesa sanitaria pari (7,7%). Questa composizione media riflette, tuttavia, situazioni nazionali molto disomogenee. Per l’Italia, una maggiore incidenza della spesa pensionistica (16,9% del PIL) e valori più bassi per la sanità (6,8% del PIL), per la famiglia (1,1% del PIL) e per la disoccupazione (0,5% del PIL). Tuttavia, nell'operare confronti, va tenuto conto che le statistiche riportano le prestazioni monetarie al lordo delle ritenute fiscali, le quali variano dai circa sette punti di Pil in Danimarca e Svezia a circa un punto e mezzo in Germania, Irlanda e Regno Unito". In Italia, dunque, il divario tra spesa lorda e netta, che si concentra nelle pensioni, è di circa tre punti e mezzo ed è tra i più elevati, se si escludono i paesi scandinavi. Tratto da “Rapporto Stato sociale 2008",

10 Strumenti concettuali
Capabilities (A. Sen) Strumenti per governare (Lascoumes, Le Galès, ed., ) Governance?

11 Capabilities: Amartya Sen
Funzionamenti (functioning): “stati di essere e di fare” da cui dipende lo star bene (well being): essere adeguatamente nutriti, stare in buona salute, essere istruiti, avere rispetto di sé, ecc. Capabilities: Libertà di essere e di fare, di scegliere i funzionamenti “nella misura in cui i funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà individuale di acquisire lo star bene” Libertà sostanziali: libertà di fare le cose alle quali non arbitrariamente si attribuisce valore Sviluppo e libertà, Mondadori

12 Capabilities e funzionamenti
Fare la dieta ed essere denutrito

13 Capabilities Studio della povertà
(non solo deficit di risorse economiche ma deficit di poteri di accesso a funzionamenti, deficit di capacitazioni) Lo sviluppo come sviluppo delle libertà sostanziali e delle capacità (indicatori dello sviluppo umano) Studio delle politiche sociali ( )

14 Capabilities (Amartya Sen)
Libertà sostanziali e poteri di scelta. Esempio: due maniere diverse di vivere in un ambiente liberato da un rischio di epidemia. Dare agli individui la libertà di scegliere se restare o partire, basandosi sulle loro preferenze. Realizzare delle politiche pubbliche che sradichino il rischio di epidemia. Gli individui hanno allora il potere di vivere in un ambiente sano (Salais, 2008)

15 Strumenti per governare
Lascoumes e Le Galés (a cura di, 2004): gli strumenti dell’azione pubblica (cioè le procedure e le tecniche in cui si concretizza l’azione di governo) sono dotati di una forza propria. Gli strumenti, infatti, incorporano, fissano e istituiscono significati, rappresentazioni delle poste in gioco, teorie e regole per l’azione. Si tratta perciò di dispositivi sia tecnici sia sociali che organizzano normativamente le relazioni sociali “fra governanti e governati” e le reti di attori (p. 13). Gli strumenti di policy che vengono adottati per conseguire specifiche finalità concorrono in modo attivo, e secondo una propria logica, a strutturare l’azione e a tracciarne le direzioni, con esiti a volte inaspettati o inediti (p. 31).

16 Il quadro teorico Weber: il rapporto fra conoscenza/sapere e legittimità legale-razionale dell’amministrazione pubblica moderna Gli approcci cognitivi o culturali dello studio delle politiche pubbliche (Muller, Sabatier, Hall): le politiche implicano idee, visioni, narrazioni, quadri cognitivi e normativi, categorizzazioni dei problemi. Per alcuni aspetti costituiscono anche dei paradigmi: di qui il problema del cambiamento Gli approcci (neo)istituzionalisti: le istituzioni come regole e come norme La sociologia della scienza: le tecnologie non sono semplicemente tecniche, sono dispositivi normativi, politici e sociali, incorporano regole e rappresentazioni dei problemi (Michel Callon, Bruno Latour, John Law) Gli strumenti in questo senso hanno una valenza istituzionale, sono istituzioni: stabilizzano l’azione pubblica, rendendola possibile. Perciò sono – come le istituzioni – legati ai contesti in cui vengono usati, definiti e ridefiniti in modi differenti e con esiti differenti

17 Quali strumenti ? In Europa, dagli anni 80 in poi sviluppo degli strumenti dell’azione pubblica basati sull’idea di incentivare, mobilizzare e coordinare gli attori (meno sull’idea dell’autorità pubblica e della legge) Molto sviluppati soprattutto gli strumenti basati sulla negoziazione Esempio: patti, contratti, tavoli di negoziazione, accordi ecc., per lo sviluppo locale, per la riqualificazione urbana, per la sicurezza Prospettiva della governance…

18 Governance Concetto piglia-tutto….
Pluralità di attori (pubblico e/o privati) coinvolti nelle politiche Indebolimento del principio di autorità e della struttura della gerarchia a favore sia del mercato sia di meccanismi cooperativi Problema del coordinamento

19 Quadro europeo linee di cambiamento politiche sociali
Rescaling Localizzazione Attivazione Negoziazione e partecipazione Integrazione Individualizzazione: delle politiche; del lavoro.

20 Rescaling Recentrages e società fuori squadra (Bagnasco, 2003)
Lo Stato è troppo piccolo per i problemi grandi e troppo grande per i problemi piccoli (Daniel Bell)

21 Rescaling e localizzazione
In Italia: La politica, le politiche e la struttura dello Stato I nuovi sindaci La nuova stagione delle politiche locali (programmazione negoziata) Prospettive istituzionali di cambiamento che riflettono l’esigenza di valorizzare l’autonomia degli enti locali Domanda di spazi decentrati di discussione e decisione Le politiche devono attivare le risorse di azione presenti o latenti nelle società locali e nei contesti territoriali Processo di decentramento avviato negli anni 70

22 Locale e localismi ……………………………..


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