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Politiche sociali Lavinia Bifulco.

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Presentazione sul tema: "Politiche sociali Lavinia Bifulco."— Transcript della presentazione:

1 Politiche sociali Lavinia Bifulco

2 Quadro europeo linee di cambiamento politiche sociali
Rescaling Localizzazione Integrazione Negoziazione e partecipazione Territorializzazione Attivazione Individualizzazione: delle politiche; del lavoro. 2

3 Rescaling Recentrages e società fuori squadra (Bagnasco, 2003)
Lo Stato è troppo piccolo per i problemi grandi e troppo grande per i problemi piccoli (Daniel Bell) 3

4 Rescaling e localizzazione
In Italia: La politica, le politiche e la struttura dello Stato I nuovi sindaci La nuova stagione delle politiche locali (programmazione negoziata) Prospettive istituzionali di cambiamento che riflettono l’esigenza di valorizzare l’autonomia degli enti locali Domanda di spazi decentrati di discussione e decisione Le politiche devono attivare le risorse di azione presenti o latenti nelle società locali e nei contesti territoriali Processo di decentramento avviato negli anni 70 4

5 L’Europa Il Metodo Aperto di Coordinamento
identificazione e definizione congiunta di obiettivi da raggiungere ; strumenti di misura definiti congiuntamente (statistiche, indicatori, linee guida); il « benchmarking », l'analisi comparativa dei risultati degli Stati membri e lo scambio di pratiche ottimali (sorveglianza)

6 Rescaling e localizzazione
In Italia: La politica, le politiche e la struttura dello Stato I nuovi sindaci La nuova stagione delle politiche locali (programmazione negoziata) Aumentare l’autonomia degli enti locali Aumentare gli spazi decentrati di discussione e decisione Attivare le risorse di azione presenti o latenti nelle società locali e nei contesti territoriali Processo di decentramento avviato negli anni 70

7 Locale e localismi …………………………….. 7

8 Territorializzazione
Il territorio come contenitore Tener conto delle specificità, delle risorse e dei problemi di un contesto Avvicinare poteri e istituzioni ai cittadini Territori come potenziali di azione, come reti per l’azione

9 Riforma del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" Idea guida: integrazione Fra politiche, materie e obiettivi Fra livelli di governo Fra soggetti Fra servizi e operatori

10 Riforma del 2000 Rapporto fra soggetti pubblici e terzo settore/collettività locali/cittadini: Programmazione negoziata o partecipata Ruolo attivo di destinatari e cittadini Ruolo del terzo settore nella gestione e nella erogazione di servizi Responsabilità del pubblico rispetto a qualità, equità, accessibilità Modello negoziale o partecipato della governane locale

11 Riforma del 2000 Universalismo selettivo e star-bene: i livelli essenziali di assistenza Sviluppo dei servizi (per bambini, famiglie, anziani) Piano sociale di zona

12 In passato Pochi servizi e trasferimenti poco generosi
Assenza di regolazione nazionale, grandi differenze fra municipalità e municipalità Rapporti di mutuo adattamento fra pubblico e terzo settore

13 Il Piano di zona Lo strumento principale della governance locale è il Piano di zona. Attraverso questo strumento le municipalità (associate) programmano il sistema locale dei servizi e degli interventi, sulla base degli obiettivi stabiliti dallo Stato e dei finanziamenti (stabiliti dallo Stato e distribuiti dalle Regioni), coinvolgendo le comunità locali.

14 Casi Integrazione Negoziazione /partecipazione Territorializzazione

15 Contratti di quartiere
I Contratti di quartiere sono stati introdotti alla fine del 1998 per favorire la riqualificazione dei quartieri di edilizia pubblica. Nati per iniziativa del Ministero dei lavori pubblici e oggi ancora di competenza di questo ministero (nel frattempo rinominato Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), questi programmi si collocano nel filone dei programmi urbani complessi recuperandone come idea-chiave la necessità di superare la centralità dell’intervento urbanistico-architettonico a favore del trattamento integrato delle dimensioni fisiche, sociali ed economiche della riqualificazione…

16 Milano, Gratosoglio

17 Brescia, San Polo

18 Trieste, Rozzol Melara

19 Milano, quartiere Feltre

20 Torino, via Arquata

21 Contratti di quartiere
Mentre la prima edizione ha coinvolto principalmente il ministero – competente per il finanziamento, l’emanazione del bando e la selezione dei progetti – e i comuni – in qualità di proponenti – la seconda tornata, lanciata ufficialmente nel 2001, riconosce un maggiore protagonismo alle regioni, che condividono con il livello centrale responsabilità e poteri di finanziamento, di definizione dei criteri di ammissione e di valutazione. L’esperienza maturata nel triennio precedente ha spinto anche a dare un maggiore rilievo agli obiettivi sociali ed economici e a rafforzare il ruolo dei cittadini nella definizione degli obiettivi del contratto, ruolo che molti bandi regionali hanno assunto come uno dei criteri prioritari di assegnazione dei finanziamenti. Fase attuale: bandi regionali

22 Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) I Comuni possono presentare, in forma singola o associata, una o più proposte di Contratto di Quartiere. 2.2 Ogni Contratto di Quartiere deve fare riferimento ad un ambito, avente rilevanza territoriale tale da incidere sul contesto urbano, definito e riconoscibile spazialmente, caratterizzato dalla prevalente presenza di patrimonio di edilizia residenziale pubblica, e alle sue immediate adiacenze, vale a dire alle aree confinanti con il perimetro individuato e strettamente relazionate con esso in termini di collegamenti viabilistici e trasportistici. 2.3 Caratteristica imprescindibile per l’individuazione dell’ambito di cui al paragrafo 2.2. è la compresenza delle seguenti condizioni: prevalente presenza di patrimonio di edilizia residenziale pubblica; diffuso degrado delle costruzioni e dell'ambiente urbano; carenza e/o obsolescenza dei servizi e delle infrastrutture; scarsa coesione sociale e/o marcato disagio sociale e abitativo

23 Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) 3. Finalità dei Contratti di Quartiere 3.1 I Contratti di Quartiere, promuovendo la partecipazione degli abitanti, anche in forma associata, preferibilmente rappresentativa, alla definizione degli obiettivi, sono finalizzati alla riqualificazione sociale ed edilizia dei quartieri di edilizia residenziale pubblica degradati, e ad attualizzarne e incrementarne, anche con il concorso di investimenti privati, la dotazione infrastrutturale, prevedendo, nel contempo, misure ed interventi per favorire l’integrazione sociale e l’occupazione.

24 Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) 4. Contenuti e caratteristiche dei Contratti di Quartiere 4.1 I Contratti di Quartiere devono rispondere in prima istanza a tutte le condizioni individuate al paragrafo 2.3. 4.2 Inoltre devono: essere conformi agli strumenti urbanistici vigenti od adottati anche mediante il ricorso alle procedure di cui alla legge regionale 23/1997; contenere una serie coordinata di azioni, espresse in progetti di massima o preliminari indirizzate a: valorizzare e incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica; incrementare la funzionalità del contesto urbano, anche attraverso l’introduzione di destinazioni d‘uso ed utenze diversificate all’interno dei quartieri esistenti di edilizia residenziale pubblica; adeguare e/o accrescere la dotazione di opere infrastrutturali e a servizi secondo la previsione di cui alla l.r. 1/2001, anche di interesse comunale o sovracomunale, al fine di migliorare le dotazioni del quartiere e la sua integrazione con la città;

25 Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) incentivare soluzioni costruttive tese ad assicurare la qualità del manufatto edilizio e del servizio residenziale offerto, promuovendo anche interventi finalizzati al risparmio delle risorse energetiche e/o naturali; migliorare la qualità abitativa ed insediativa dei quartieri degradati, mediante un intervento di riqualificazione complessivo e definitivo, che comprenda un’adeguata progettazione ed utilizzazione degli spazi comuni; promuovere la partecipazione ed il coinvolgimento degli abitanti anche in forma associata, preferibilmente rappresentativa, nell’individuazione e nella definizione degli obiettivi e degli interventi, ed eventualmente anche nella gestione di questi ultimi, valorizzandone, ove possibile, l’autonoma capacità di risposta, in attuazione del principio di sussidiarietà;

26 Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) perseguire l’approccio integrato e coordinato delle problematiche sociali e di bisogno degli abitanti insediati o da insediare, da parte delle amministrazioni ed enti pubblici, nonché dei soggetti pubblici e privati coinvolti, attraverso lo sviluppo di specifici servizi e progetti tesi a incrementare l’occupazione e a favorire l’integrazione sociale in settori quali la promozione della formazione professionale giovanile, il recupero dell’evasione scolastica, l’assistenza agli anziani, la realizzazione di strutture per l’accoglienza e la partecipazione sociale, prevedendo specifici progetti di accompagnamento sociale anche con riferimento ai Piani di Zona di cui all’articolo 19 della L. 328/2000. E’ inoltre possibile prevedere anche la promozione di attività di prevenzione sociale, attraverso la proposizione di Patti locali di sicurezza urbana previsti dalla L.R. 14 aprile 2003, n. 4.

27 Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) 4.3 Le proposte di Contratto di Quartiere devono altresì rispondere ai seguenti obiettivi: capacità del Contratto di proporre soluzioni tese a risolvere in modo definitivo la condizione di degrado edilizio e di disagio sociale del quartiere fattibilità e rapidità della realizzazione sviluppo del partenariato tra soggetti pubblici e tra questi e i soggetti privati capacità della proposta di generare addizionalità di risorse pubbliche e private

28 ALLEGATO A al decreto dirigenziale n
ALLEGATO A al decreto dirigenziale n del 05/05/2008 2° Programma Regionale Contratti di Quartiere I soggetti componenti il parternariato devono essere: - Enti pubblici; - Enti privati quali, ad esempio: • Cooperative, Organizzazioni di volontariato, Associazioni senza scopo di lucro, Associazioni di promozione sociale e Associazioni di solidarietà familiare (iscritte negli albi o nei registri regionali ai sensi della L.R. n. 1/2008); • Fondazioni, Enti di patronato, Enti ecclesiastici ed altri Enti di diritto pubblico e privato che operano in ambito sociale e gli Enti accreditati in ambito sanitario o socio sanitario, Organizzazioni sindacali; • Associazioni di categoria, Associazioni di inquilini, Enti no profit, Camere di commercio e/o Unioncamere Lombardia, Grandi Imprese, Micro imprese, Piccole e Medie imprese singole o associate appartenenti al settore del commercio, imprese artigiane singole o associate (tutte le imprese devono essere iscritte nei registri camerali), Aziende erogatrici di servizi; • Soggetti che, alla data di presentazione della proposta, dispongano di patrimonio immobiliare localizzato nel quartiere e si impegnino a destinarlo all’erogazione di servizi abitativi di edilizia residenziale pubblica.

29 Milano I quartieri: Gratosoglio, Mazzini, Molise-Calvairate, Ponte Lambro e San Siro.

30 Milano San Siro - Contratto di Quartiere II Il quartiere Il quartiere di edilizia popolare San Siro è situato nella zona Ovest di Milano. Dal punto di vista urbanistico, il quartiere presenta un impianto compositivo e insediativo ben riconoscibile: il quadrilatero costituito dai due interventi di edilizia popolare denominati Milite Ignoto e Baracca, che hanno mantenuto l'impianto primigenio. La forte unitarietà e compattezza del complesso residenziale, l'articolazione intorno ad un dedalo di vie strette e lunghe, configura il quartiere come un'isola autonoma rispetto al resto del contesto urbano; tuttavia il quartiere non soffre di isolamento ed è ben integrato nel tessuto urbano. Il quartiere è collocato in posizione baricentrica tra alcune emergenze a scala urbana, quali la Fiera di Milano , a Nord est del quartiere, e l'area sportiva con l'Ippodromo e con lo Stadio Meazza , a Nord-Ovest; la zona a Sud di San Siro si caratterizza invece per la prevalenza di tessuti e funzioni residenziali.

31 Milano Gli obiettivi dell’Amministrazione comunale per il Contratto di quartiere San Siro sono: Liberare spazi di vita e di socialità: riqualificare il patrimonio abitativo con l’obiettivo di mettere gli abitanti in condizione di vivere bene nelle proprie abitazioni; Vivere bene a San Siro: valorizzare e adeguare gli spazi pubblici attualmente inutilizzati per fini sociali e ricreativi; Far convivere le differenze: mitigare gli elementi problematici e di conflitto; Mettere in rete il quartiere: valorizzare e potenziare la rete degli attori locali;  Costruire ponti per uscire dall’isolamento: lavorare sui punti di integrazione col contesto urbano; Un elemento fondamentale del progetto è il Laboratorio di Quartiere, luogo della partecipazione e del coinvolgimento del territorio, aperto a tutte le realtà locali che a diverso titolo desiderano partecipare all’attuazione del programma, contribuendo alle attività di informazione, animazione e condivisione degli obiettivi prefissati. La gestione delle attività svolte all’interno del Laboratorio di Quartiere è affidata ad una società di consulenti esterni, Società Metodi, incaricati dal Comune di Milano a gestire il piano di accompagnamento sociale.

32 Milano per la Dotazione di infrastrutture e servizi: - Adeguamento/incremento infrastrutture e servizi a scala urbana e di quartiere: Riqualificazione della viabilità e razionalizzazione della sosta, seguendo le prescrizioni del PGTU per l’attuazione delle isole ambientali. Recupero e riqualificazione di stabili adibiti a servizi pubblici, scuole, centri di aggregazione, biblioteche, mercati comunali. Riqualificazione degli spazi pubblici di aggregazione, come piazze e aree verdi attrezzate.

33 Milano per lo Sviluppo Sociale comprende:
- Progetti integrati per la risoluzione delle problematiche sociali: Elaborazione di Patti Locali di Sicurezza Urbana, finalizzati a risolvere le problematiche relative alla sicurezza nei quartieri. Utilizzo dei fondi della Legge 266/94 da destinare ad incentivi per l’imprenditoria e attività di animazione economica, al fine di risolvere problematiche occupazionali. Sviluppo e sostegni di servizi alla persona, quali il Portierato Sociale, servizi per anziani, per persone con grave disagio psichico, minori e stranieri. - Partecipazione e coinvolgimento degli abitanti: Sviluppo del Piano di Accompagnamento Sociale quale strumento per la promozione della partecipazione e del coinvolgimento degli abitanti. In particolare consiste nel delineare un processo che aiuti a sostenere ed affrontare il passaggio dai progetti preliminari, contenuti nelle proposte dei Contratti di Quartiere (CdQ), alla loro attuazione. Raccogliere il contributo di idee, competenze ed esperienze, per affinare il disegno degli spazi soggetti ad interventi e l’organizzazione del loro uso, raccogliere e mediare i conflitti in merito alle azioni promosse dal CdQ attraverso un lavoro progressivo su differenti livelli di partecipazione quali l’informazione, la Consultazione e la Co-progettazione.

34 Casi Torino Contratto di quartiere: via Arquata
L'area di via Arquata è connotata da un insediamento di edilizia popolare (Iacp) degli anni '20, di un certo pregio, sia come impianto microurbano che come qualità architettonica, che comprende 42 palazzine con circa 900 alloggi, 160 dei quali ceduti in proprietà ai residenti a seguito di diversi piani di vendita succedutisi nel tempo. Il Contratto di quartiere presenta caratteri particolarmente innovativi sul piano dei contenuti, fortemente connotati dalla integrazione fra azioni di trasformazione fisica e azioni di promozione economica e sociale. Redattori del progetto:Comune di Torino, Avventura urbana, ATC di Torino, Azienda sanitaria loc. 1, Tavolo sociale Soggetti coinvolti:Regione Piemonte, Circoscrizione 1, ATC di Torino, AEM SpA, Azienda sanitaria loc. 1, Provveditorato agli Studi, Istituti scolastici, Comitato spontaneo di quartiere, Cooperative sociali, Organizzazioni sindacali, Associazioni di volontariato . . .     

35 Casi http://www.contrattidiquartiere.net/Torino.htm.
QUALITA' PROGETTUALE Sociale:Centro d'incontro in locali commerciali ristrutturati; centro di aggregazione giovanile; locale per pubblico spettacolo (cinema); sostegno alla società bocciofila esistente. Urbanistica:Separazione tra flussi veicolari rallentati e percorsi pedonali. Creazione di spazi per la sosta. Creazione di piazzette attrezzate, sistemazione del verde anche in funzione antirumore e recupero di spazi comuni da adibire a Centro per giovani. Edilizia:Inserimento di ascensori all'interno dei fabbricati, ristrutturazione degli alloggi liberi, rifacimento e messa a norma dei servizi igienici. Possibili accorpamenti tra unità abitative. Viabilità:Trasformazione della viabilità secondaria in viabilità a priorità pedonale; sistemazione dei parcheggi; creazione di posti auto condominiali e sistemazione dei cortili. Nello spazio pubblico è prevista la realizzazione di zone pedonali attrezzate.

36 Casi http://www.contrattidiquartiere.net/Torino.htm.
PARTECIPAZIONE E CONCERTAZIONE Percorsi di progettazione partecipata:Le metodologie proposte di tipo negoziale e partecipativo, sono volte a creare nel quartiere azioni di sviluppo locale su un piano ordinario - con attività di/ascolto, cantieri/evento, focus group legati all'individuazione di problemi, risorse e strategie - e su un piano contingente con attività di gestione creativa dei conflitti e di ascolto attivo sono volte a promuovere azioni negoziali per identificare soluzioni progettuali specifiche e verificarne la fattibilità.

37 Casi http://www.contrattidiquartiere.net/Torino.htm
SOSTEGNO ECONOMICO E SOCIALE Creazione di occupazione per la rivitalizzazione economico-produttiva dell'area:Automanutenzione del quartiere, assistenza domiciliare di condominio, attività culturali e ricreative, servizio di lavanderia, sportello di segretariato sociale, formazione professionale, spesa a domicilio, formazione al lavoro, creazione di partnership tra attori locali e inserimenti lavorativi in imprese sociali. Oltre agli operatori istituzionali sono attive quattro cooperative e una associazione operanti nel settore dei servizi alle persone, tre associazioni di volontariato dei pensionati e il Forum del terzo settore. Progetto occupazionale multiregionale che vede coinvolte 35 donne disoccupate del quartiere.


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