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I NTRODUZIONE ALLA D ANZEDUCATIVA Educar danzando
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P ERCHÉ LA DANZA ? “ Le arti non servono solo ad esprimere e comunicare idee. Esse sono modi per avere idee, per creare idee, per fare esperienze e modellare la nostra conoscenza del mondo e della realtà intorno in forme nuove. “ Corpo separato dal pensiero, corpo agito e non agente, oggi più che mai corpo esibito. Il dualismo contrapposto corpo/mente è rimasto per lungo tempo esplicitato dalla scelta di riferirsi all’educazione del corpo come ad una “educazione fisica” separata dal pensiero riflessivo e razionale: corpo da addestrare in palestra mente da educare in classe. La scuola oggi di fatto tende a sviluppare il pensiero astratto e nozionistico e a valorizzare l’ intelligenza logico/matematica, inseguendo un modello di bambino
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.... P ERCHÉ LA DANZA ? cognitivo, tecnologico ed informatico. L’ agire concreto e corporeo, il fare creativo ed artistico, ludico ed espressivo è spesso escluso dal percorso educativo tradizionale. Inserita in un simile contesto scolastico e sociale, la danza potrà contribuire al ravvicinamento fra corpo e pensiero se prendiamo le distanze da una visione educativa della corporeità ad orientamento fisico motorio (esecutiva – addestrativa – competitiva), per aprirsi, così, ad una prospettiva legata alla dimensione artistica ed espressiva del corpo.
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…. P ERCHÉ LA DANZA ? In questa prospettiva, insegnare danzeducativa non significa fornire agli allievi strumenti per tradurre in movimento una consegna verbale, significa piuttosto fornire stimoli, approntare situazioni nelle quali le persone coinvolte possano osservare e conoscere il mondo che li circonda attraverso le emozioni che questo fa nascere in loro e ad esprimere tali emozioni attraverso una serie consapevole di movimenti, assolutamente intimi e personali. La danza, dunque, tutta la danza, acquista il potere di trasformare il movimento in linguaggio senza però usare la parola e di plasmare le immagini in forme, senza però riprodurre, mimare la realtà ( finalità espressive e non esecutive).
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….. PERCHÉ LA DANZA ? Non per forza, dunque, bisogna essere artisti per avvicinarsi alla danza, nel senso che anche i “non – artisti” possono “creare”. Essere creativi vuole dire vivere intensamente, avere una percezione attenta, plasmare i momenti della nostra esistenza come un’opera d’arte: quando alcune strutture razionali e visive cominciano a dissolversi l’individuo può trasfigurarsi nell’essenziale e la sua arte lo esprime. Non danzatori che si esibiscono ma persone che danzano!!
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….. Contenuti della danzeducativa 1) La riscoperta del sentire corporeo e il decondizionamento dagli stereotipi del movimento danzato 2) Presa di coscienza del proprio agire corporeo nella relazione interpersonale ed educativa 3) Identificazione di una dimensione soggettiva del pensiero artistico del corpo 4) Abitudine ai processi di autovalutazione
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E LEMENTI DI BASE 1. Che cosa danza - Il Corpo “ Il corpo è un indumento di maglia fine, aderente, che i danzatori indossano. E’ come una seconda pelle e rende visibile ogni sfumatura di movimento. Indossare un corpo senza esitazione è segno di un buon rapporto con il proprio corpo e il movimento. “ La fisicità del movimento esplorata tramite : Parti del corpo: totalità del corpo, superfici (davanti, dietro, lato), testa, busto, arti, giunture, spalle, piedi, colonna vertebrale ecc.. Forme: allungate, curve, spigolose, spezzate, ecc.. Azioni di movimento: movimento / immobilità, saltare, rotolare, trasferire il peso, gesticolare, stendere, ecc..
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2. D OVE DANZA - L O S PAZIO Il luogo della danza Personale e generale: vicino e lontano dal corpo, allontanarsi, andare verso, separarsi, focus, ecc. Direzioni: su, giù, avanti, indietro, in diagonale, di lato ecc.. Livelli: alto, medio, basso, distante, sul suolo, in aria, ecc.. Percorsi: direzionati, a serpentina, lineari, curvi, dritti, a zig zag, angolari, ecc.. Tracce: in aria, al suolo, attraverso forme individuali e di gruppo. “ La persona che danza è al centro del proprio spazio. La qualità e la dinamica del contenuto espressivo ampliano o restringono questo spazio. Esso, nella danza, è lo schermo di proiezione per i nostri sentimenti, le nostre immagini e i nostri fantasmi. “
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3. C OME DANZA – L A D INAMICA L’espressione e la qualità del movimento Flusso ed energia: calmo, prolungato, regolare, continuato, improvviso, percussivo, irregolare, deflagrante, fluido, esplosivo, contenuto, scorrevole, scoppiettante, controllato, irregolare. Peso: saldo, forte, pesante, potente, delicato, leggero, lieve. Spazio: direzionato, indiretto, lineare, a serpentina. Tempo: veloce, frettoloso, urgente, rapido, lento, tranquillo, prolungato, ritmico, che parte da un impulso, che termina con un impatto. accelerato, decelerato, che si trasforma gardualmente
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4. C ON CHI O CON COSA SI DANZA - L A R ELAZIONE Creare Connessioni Da soli: fra parti del corpo, vicino, lontano, avvicinandosi a.. In coppia: condurre l’altro, seguire, faccia a faccia, a specchio, fianco a fianco. In gruppo: in armonia, in opposizione, simultaneamente, in successione, completandosi, contrastandosi, all’unisono, a canone. Con oggetti: abiti, costumi, valigie, giornali, porte, sedie, foulard, corde.
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FASI DEL LAVORO I F ASE Fare …. è il fare esperienza della danza e include: - Immaginare - Ricercare - Esplorare - Improvvisare - Problem - solving - Decision – making - Selezionare
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II F ASE Creare … è il rielaborare delle esperienze vissute nella I fase e include: - Sviluppo delle abilità motorie, portamento e sicurezza - Sviluppo sensibilità all’accompagnamento, all’uso dello spazio, agli altri danzatori - Sviluppo dell’accuratezza, della fluidità - Esercitarsi - Esprimersi - Perfezionare - Provare
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III F ASE Osservare … è lo sguardo attivo sulla danza e include: - Osservare - Descrivere - Riflettere - Riconoscere - Interpretare - Confrontare - Analizzare - Valutare - Esprimere giudizi - Sviluppare un linguaggio critico
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D OCUMENTI
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