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Semplificazione del linguaggio amministrativo
La semplificazione del linguaggio Dal cartaceo al web, dalla lettera all’ a cura di Alberto Ardizzone marzo-aprile 2009
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Buona comunicazione nella pubblica amministrazione
Comprensibile chiara, semplice, vicina ai bisogni del cittadino Universale senza barriere all’accesso 1993. Codice di stile 1997. Manuale di stile 2002. Direttiva sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi (Direttiva Frattini) – progetto Chiaro 2003. Manuale di scrittura amministrativa 2005. Direttiva Baccini 1999. Linee guida per l’accessibilità dei contenuti web (WCAG) 1.0 2004. Legge 4/ (Legge “Stanca”) 2005. DM 8 luglio I requisiti tecnici 2006. Codice amministrazione digitale 2008. Linee guida per l’accessibilità dei contenuti web (WCAG) 2.0
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Comunico per farmi capire…
semplificazione del linguaggio vicino alla lingua parlata dei cittadini testi pensati e scritti per essere compresi trasparenza dell’azione amministrativa La comunicazione delle pubbliche amministrazioni deve soddisfare i requisiti della chiarezza, semplicità e sinteticità e, nel contempo, garantire completezza e correttezza dell’informazione. (dalla Direttiva sulle attività di comunicazione delle PA 7 febbraio 2002) efficacia legittimità chiarezza piano giuridico piano comunicativo
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… da tutti eliminazione delle barriere all’accesso
prima di scrivere, penso accessibile universalità legittimità chiarezza
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La comunicazione nella p.a. alcuni degli strumenti più utilizzati
Comunicazione interna bacheche, affissioni, lettere posta elettronica (strumento privilegiato) Comunicazione esterna sito web, posta elettronica documentazione allegata, presentazione Avvisi Decreti Circolari Lettere Pagine web Modulistica Verso un modello integrato di comunicazione nelle strategie nelle azioni … ma anche nel metodo: il documento chiaro, riconoscibile e anche universale
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Un esempio Tali posizioni sono da identificare non tanto in diritti irrefragabili, il cui esercizio prescinde dall’adozione di atti permissivi dell’Amministrazione, ma in situazioni giuridiche suscettibili di trasformazione a seguito di atti di tipo suindicato.
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E allora? ?
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Allora Diffidenza Senso di frustrazione Senso di estraneità
La pubblica amministrazione vista come un soggetto lontano, freddo, distante
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senza emozioni
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Dalla redazione alla relazione Alessandro Lucchini su YouTube
“L’emozione che muove il linguaggio è parte importante della nostra relazione con il pubblico”
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… ma perché bisogna semplificare il linguaggio burocratico?
Per rispettare la Costituzione Una pubblica amministrazione realmente al servizio dei cittadini, come prevede l'articolo 98 della Costituzione italiana (“I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”), deve garantire una comunicazione chiara e univoca. Per rispettare i cittadini Il censimento del 1991 rivela che oltre il 60% della popolazione non possiede un grado di istruzione sufficiente a comprendere il linguaggio burocratico. Per rispettare i principi della legge sul procedimento amministrativo (legge n.241 del 1990 e successive modifiche) Un linguaggio semplice e chiaro consente ai cittadini un controllo sull'attività svolta dalla pubblica amministrazione, rendendo effettivo il principio della trasparenza amministrativa.
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Le tre vie verso la semplificazione
ORGANIZZARE il testo secondo un preciso piano che tenga conto, di volta in volta, dei destinatari, degli obiettivi e della priorità delle informazioni USARE FRASI BREVI, di 20 parole al massimo Preferire le PAROLE PIU’ COMUNI della lingua italiana Maria Emanuela Piemontese Guida alla redazione dei documenti amministrativi in Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida alla redazione dei documenti amministrativi
I suggerimenti forniti dalla Guida riguardano tre aspetti del testo l'organizzazione logico-concettuale, cioè il modo in cui le informazioni sono presentate; la sintassi, cioè il modo in cui le parole si collegano tra loro e formano le frasi; il lessico, cioè le parole scelte per comunicare Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida alla redazione l'organizzazione logico-concettuale 1
Pianificare il testo Chi è il destinatario? A chi scrivo? Qual è il contenuto? Che cosa scrivo? Qual è l'obiettivo? Perché scrivo? Organizzare le informazioni Raccogliere le informazioni Prendere appunti Fare la scaletta Ordinare i punti della scaletta Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida alla redazione l'organizzazione logico-concettuale 2
Scrivere il testo Dare forma linguistica alle proprie idee Esplicitare l'oggetto del testo Perché sia davvero di aiuto, l'oggetto, oltre ad essere esplicito, deve essere presentato in modo semplice e chiaro. Fornire tutte le informazioni necessarie le 5 w (who?, what?, when?, where?, why?, cioè "chi?", "che cosa?", "quando?", "dove?" e "perché/come?"). Ordinare le informazioni Ai fini della chiarezza del testo, è preferibile che le informazioni principali precedano quelle secondarie. Esse devono essere cioè immediatamente riconosciute come tali da chi legge Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida alla redazione l'organizzazione logico-concettuale 3
Scrivere il testo Raggruppare le informazioni in blocchi omogenei Quanto più il testo è esteso, tanto più occorre raggruppare le informazioni in blocchi (paragrafi e capoversi) coerenti, completi e ordinati. Non dare nulla per scontato Badare alla coerenza e alla coesione del testo Un testo è coerente quando le sue varie parti parlano "della stessa cosa", cioè quando esiste tra esse un continuo ed evidente legame di significato. Un testo ha una sua coesione, invece, quando il collegamento tra le varie parti è assicurato da legami linguistici di tipo grammaticale (come i pronomi) o di tipo lessicale (come le congiunzioni, gli avverbi ecc.). Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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La sintassi Scrivere frasi brevi Scrivere frasi semplici e lineari
Per quanto riguarda la sintassi, cioè il modo di organizzare le parole in frasi un testo è tanto più facile da leggere e da capire quanto più le sue frasi sono brevi, ma anche semplici e lineari Scrivere frasi brevi Scrivere frasi semplici e lineari Scrivere frasi con verbi di forma attiva Specificare sempre il soggetto Scrivere frasi di forma affermativa Preferire, se possibile, modi e tempi verbali semplici Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Il lessico Usare parole comuni Usare parole concrete e dirette
Usare pochi termini tecnico-specialistici Usare poche sigle e abbreviazioni Rivedere e controllare il testo Riscrivere singole parti del testo o frasi se esse non sono abbastanza brevi, semplici, chiare Rileggere attentamente il testo dopo averlo riscritto in modo più semplice. Far rileggere il testo ad altre persone (che non hanno partecipato alla pianificazione e stesura del testo) per controllarne la leggibilità e comprensibilità Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Usare parole comuni 1 Un testo è chiaro se chi legge capisce tutte le parole che esso contiene recarsi andare giungere arrivare evacuare abbandonare all’uopo perciò/anche diniego rifiuto fattispecie caso differimento rinvio Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Usare parole comuni 2 La Signoria Vostra Lei in ottemperanza a
come prevede istanza corredata di domanda completa di ci pregiamo d’informare la S.V. che La informiamo che de iure di diritto stage seminario meeting riunione/incontro/convegno al fine di – con l’obiettivo di – allo scopo di per Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Usare parole concrete e dirette 1
Un testo è chiaro se usa parole non solo note a tutti, ma di significato immediato e concreto (es. i verbi) liquidi/liquidità denaro/soldi (rapida) definizione definire (rapidamente) Esperienze di confronto di modalità di servizio tra amministrazioni pubbliche Esperienze in cui le amministrazioni confrontano i diversi modi di prestare un servizio pubblico dare comunicazione comunicare apporre la firma firmare avere la possibilità di… potere Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Usare parole concrete e dirette 2
disdettare dare disdetta relazionare fare una relazione È vietato detenere È vietato avere (tenere, possedere) Si sono registrate molte adesioni Molti hanno aderito Non impossibile possibile Il Quirinale Il Presidente della Repubblica condizione ostativa impedimento Provvedimento esecutivo di rilascio sfratto Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Usare pochi termini tecnico-specialistici
Quando è possibile, è preferibile usare parole di uso comune al posto di termini tecnici, meno noti e chiari. (quando è inevitabile, fornire brevi spiegazioni o un glossario) oblazione pagamento istanza richiesta ingiunzione ordine porre in essere creare/generare/provocare/porre/imporre procedere all’annullamento annullare Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Alcune note sulla punteggiatura 1
Il punto fermo Poiché le frasi brevi rendono il testo più leggibile, un suggerimento utile è di usare frequentemente il punto, facendo frasi lunghe al massimo parole La virgola Non va usata tra soggetto e predicato verbale o tra quest’ultimo e il suo complemento oggetto. È usata per separare elementi di un elenco, incisi, proposizioni subordinate Il punto e virgola Segna una pausa più forte della virgola, ma meno lunga di quella indicata dal punto fermo. Il punto e virgola separa due frasi indipendenti tra loro ma che concettualmente siano in rapporto di continuità. Precede quindi quelle congiunzioni che introducono una principale (pertanto, quindi, tuttavia, ecc.). Può separare anche i membri di un elenco (Raso, La scrittura burocratica) Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Alcune note sulla punteggiatura 2
I due punti Servono ad introdurre elenchi,spiegazioni, chiarimenti Le virgolette Sono usate, di norma, per isolare parole altrui o citazioni. Spesso sono usate per attribuire alle parole sensi particolari, ma quest’uso non giova alla chiarezza del testo Trattini e parentesi Sono usati per isolare incisi all’interno della frase. Poiché gli incisi spostano l’attenzione di chi legge dagli elementi principali della frase su quelli secondari, è preferibile evitarli. Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida per un controllo finale del testo
Prima di stampare un testo, è opportuno fare un ultimo controllo finale per vedere se rispetta i criteri di Ordine Semplicità Essenzialità Leggibilità materiale Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida per un controllo finale del testo Un testo è ordinato
se le informazioni rispettano un ordine gerarchico i destinatari, gli obiettivi e il contenuto sono ben chiari a chi scrive si presenta in pacchetti omogenei di informazioni la stessa cosa (persona, oggetto, ecc.) è chiamata sempre con lo stesso termine non contiene frasi più lunghe di parole rispetta le regole della grammatica nell’uso della punteggiatura Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida per un controllo finale del testo Un testo è essenziale
se non contiene troppi aggettivi e avverbi parole di tono troppo elevato, ricercate e solenni parole di linguaggi tecnico-specialistici quando non necessarie formulazioni troppo minuziose parole e locuzioni tra virgolette, usate cioè con un senso diverso da quello comune abbreviazioni o sigle poco comuni Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida per un controllo finale del testo Un testo è semplice
se usa parole di uso comune parole brevi parole di significato non ambiguo parole di origine italiana parole intere (e non abbreviazioni, sigle, ecc.) parole tecnico-specialistiche necessarie e accompagnate da spiegazione breve e comprensibile Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Guida per un controllo finale del testo Un testo è materialmente leggibile
se usa alcuni accorgimenti tecnici che non sono secondari né banali. Per esempio contribuiscono a rendere più leggibile un testo anche alcuni criteri grafico-tipografici e alcuni accorgimenti redazionali. Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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Esempio Calvino e l’antilingua
Ogni giorno, soprattutto da cent'anni a questa parte, per un processo ormai automatico, centinaia di migliaia di nostri concittadini traducono mentalmente con la velocità di macchine elettroniche la lingua italiana in un’antilingua inesistente. Avvocati e funzionari, gabinetti ministeriali e consigli d’amministrazione, redazioni di giornali e di telegiornali scrivono parlano pensano nell'antilingua. Caratteristica principale dell’antilingua è quello che definirei il «terrore semantico», cioè la fuga di fronte a ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se «fiasco» «stufa» «carbone» fossero parole oscene, come se «andare» «trovare» «sapere» indicassero azioni turpi. Italo Calvino. Articolo apparso su Il Giorno del 3 febbraio 1965
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Esempio Calvino e l’antilingua
«Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L'interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po' balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo: «Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti questi fiaschi di vino dietro la cesta del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata». Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: «Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell'impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell'intento di consumarlo durante il pranzo pomeridiano, non essendo a conoscenza dell'avvenuta effrazione dell'esercizio soprastante».
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Esempio Calvino e l’antilingua: un’analisi comparativa
Primo testo (cittadino) Secondo testo (brigadiere) 42 parole 64 parole 3 periodi distinti Unico lunghissimo periodo “io” reso con la prima persona del verbo “io” reso con la forma “il sottoscritto” e la terza persona del verbo Sintassi: principali e subordinate di primo grado Sintassi: principale (“dichiara”) preceduta da due e seguita da sette subordinate, tutte implicite 7 verbi e 8 nomi 7 verbi e 20 nomi (considerando tra i verbi anche i partecipi con funzione aggettivale) Lessico: parole concrete, dirette e precise Lessico: parole lunghe e più rare con forme perifrastiche (Prime ore antimeridiane per stamattina presto; recarsi per andare; locali dello scantinato per cantina) da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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2002: Direttiva sulla semplificazione del linguaggio e dei testi amministrativi (“Direttiva Frattini”) Detta regole stilistiche simili a quelle già contenute nel Codice e nel Manuale.
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Regole di comunicazione 1
Avere (e rendere) sempre chiaro il contenuto del testo Individuare sempre il destinatario Individuare le singole informazioni e inserirle nel testo in modo logico Individuare e indicare i contenuti giuridici del testo Individuare la struttura giuridica più efficace per comunicare gli atti Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Regole di comunicazione 2
Verificare la completezza delle informazioni Verificare la correttezza delle informazioni Verificare la semplicità del testo Usare note, allegati e tabelle per alleggerire il testo Rileggere sempre i testi scritti Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Frasi brevi Scrivere frasi brevi
Qualora dal controllo dovesse emergere la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici conseguiti sulla base della dichiarazione non veritiera, fermo restando quanto previsto dall’art. 26 della legge 4 gennaio 1968, n. 15, in materia di sanzioni penali Chi rilascia una dichiarazione falsa, anche in parte, perde i benefici descritti e subisce sanzioni penali*. * Articolo 26, legge n.15 del ). Le ricerche dicono che frasi con più di 25 parole sono difficili da capire e ricordare. Ogni frase deve comunicare una sola informazione. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Parole comuni Usare parole del linguaggio comune
L’Ufficio Trattamento Economico in indirizzo, cesserà la corresponsione degli emolumenti a decorrere dal 1° maggio 2001. Dal 1 maggio 2001 il nostro Ufficio sospenderà i pagamenti. Il Vocabolario di base (Di Mauro) della lingua italiana contiene meno di 7000 parole e sono quelle che dobbiamo preferire se vogliamo essere capiti da chi legge. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Termini tecnici all’osso
Usare pochi termini tecnici e spiegarli Tali posizioni sono da identificare non tanto in diritti irrefragabili, il cui esercizio prescinde dall’adozione di atti permissivi dell’Amministrazione, ma in situazioni giuridiche suscettibili di trasformazione a seguito di atti di tipo suindicato. I cittadini che vogliono iniziare un’attività devono chiedere un’autorizzazione alle amministrazioni competenti. In media, in un testo amministrativo le parole tecniche sono meno di cinque su cento. Usare solo quelle necessarie e spiegarle in una nota oppure in un glossario. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Attenzione alle sigle Usare poco abbreviazioni e sigle
Vi chiediamo di indicare al responsabile dell’Ufficio Regionale per le Politiche Agricole (Urpa) i membri della commissione per il rilascio del patentino. Le SS.LL. sono pregate di indicare al responsabi¬le dell’ U. R. P. A. i membri della Commissione preposta al rilascio del patentino. Limitare abbreviazioni e sigle: ovvie per chi scrive ma non capite da chi legge. Se ci sono scriviamole per esteso. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Forma attiva Usare verbi nella forma attiva e affermativa
Non volendo disconoscere a codesto ufficio il diritto di non ingerenza, viene tuttavia fatta richiesta che siano comunicati gli esiti della Commissione. Vi chiediamo di comunicarci i risultati dei lavori della commissione. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002 Il testo con il verbo attivo e in forma affermativa è più incisivo, le frasi sono più brevi, la lettura più rapida.
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Frasi semplici Legare le parole e le frasi in modo breve e chiaro
… stanti le urgenti ed indifferibili esigenze di personale in grado di garantire adeguata e qua-lificata attività di assistenza tecnica ai lavori ed agli interventi programmati dal Settore dipartimentale 8 … … poiché il dipartimento 8 ha urgente bisogno di personale qualificato per svolgere i lavori e gli interventi programmati … Costruire il testo in modo semplice e compatto: rendere esplicito il soggetto e ripeterlo quando è necessario. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Separa le frasi e facilita la lettura
Usare in maniera coerente le maiuscole, le minuscole e la punteggiatura Anche nel settore pubblico emergono nuovi rapporti con istituzioni di diversa natura. Questo fenomeno pone due ordini di problemi. In primo luogo, dobbiamo ridefinire le procedure di decisioni delle istituzioni politiche. In secondo luogo, dobbiamo ridefinire le responsabilità delle amministrazioni pubbliche nella gestione dei servizi. L’emergere di nuove modalità d’interazione anche nel settore pubblico che coinvolgono istituzioni di diversa natura hanno inevitabilmente posto quesiti intorno alle configurazioni sia dei processi di decision making politico sia nelle configurazioni delle Amministrazioni pubbliche e responsabili dell’offerta di servizi pubblici. “Questi usi sono retaggio di una cultura retorica, appesantiscono lo stile e il tono della comunicazione: essi devono essere eliminati o ridotti quanto più è possibile. La punteggiatura, per contro, suddivide il testo in unità di senso” Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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MAIUSCOLA vs minuscola
La pratica consistente nel voler mettere in risalto un termine tramite l’iniziale maiuscola (a volte persino per mezzo dell’iniziale «di rispetto») deturpa, livella e appesantisce la presentazione di un testo NUOVO DIRETTORE ALL’UFFICIO DI COOPERAZIONE Nuovo direttore all’Ufficio di cooperazione Fonte: Manuale interistituzionale di convenzioni redazionali (Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee)
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Scrivi italiano Evitare neologismi, parole straniere e latinismi
La gestione di questo servizio sarà affidata a un soggetto esterno. Tale servizio, come è noto, dovrà essere esternalizzato. Le agevolazioni saranno concesse anche ai conviventi more uxorio. Le agevolazioni saranno concesse anche alle coppie conviventi. “È ormai frequente il ricorso a termini tecnici propri della società dell’informazione e dell’elettronica: da evitare se ve ne siano di equivalenti nella lingua italiana” Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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Meglio l’indicativo (a volte)
Ove la Commissione potesse riunirsi per tempo, le delibere sarebbero ancora valide. Se la commissione si riunirà per tempo le delibere saranno ancora valide. Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002 L’indicativo rende il testo più diretto ed evita informazioni implicite o ambigue.
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… anche se … “Il congiuntivo è l’universo del dubbio, dell’attesa, del desiderio, della speranza, di tutte le possibilità. Che cosa sarebbe di noi, se non potessimo contare su ciò che non esiste?”. (Erik Orsenna, I cavalieri del congiuntivo)
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Evidenzia, ma con sobrietà
Usare in maniera corretta le possibilità di composizione grafica del testo “Neretti, sottolineature, corsivi, caratteri, grandezza del corpo, elenchi sono solo alcuni esempi di tali possibilità e possono aiutare a focalizzare l’attenzione. È bene tuttavia non abusarne e utilizzarli con parsimonia. Il testo sobrio è sempre visivamente leggibile e coerente.” Fonte: Direttiva Frattini sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. 2002
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La concretezza aiuta a capire
Le risposte dell’URP sono tempestive. Il nostro URP le risponderà entro 24 ore. Il servizio di lavanderia comprende lavaggio, disinfezione, stiratura, consegna a domicilio. Il servizio di lavanderia è completo. “Non si tratta di eliminare gli aggettivi, ma di non accontentarsi di sciorinarli sulla pagina, anche perché il lettore sarà il primo a non accontentarsi. Meglio sostituire o aggiungere all’aggettivo informazioni concrete.” Fonte: Luisa Carrada, Il mestiere di scrivere, Apogeo, 2008 (pag. 30)
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Indice di leggibilità. Flesch-Vacca
Considera il numero delle sillabe Adatta all’italiano l’indice inglese di Flesch F>60: alta 50<F<60: media F<40: bassa F = (0,6 * S) – P 0,6:costante relativa alla lunghezza media delle parole italiane S: numero sillabe in un campione di 100 parole P: numero medio parole per frase in un campione di 100 parole
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quasi incomprensibile
GULP fonte: Pagina per la valutazione on line dell’indice Gulpease Licenza elementare Licenza media Licenza superiore quasi incomprensibile 0<G<55 0<G<35 0<G<10 molto difficile 55<G<70 35<G<50 10<G<30 Difficile 70<G<80 50<G<60 30<G<40 Facile 80<G<95 60<G<80 40<G<70 molto facile 95<G<100 80<G<100 70<G<100
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Indice di leggibilità. Gulpease
Considera la lunghezza delle parole Valuta rispetto alla scolarizzazione del lettore G<80 testi difficili per chi ha la licenza elementare G<60 testi difficili per chi ha la licenza media G<40 testi difficili per chi ha un diploma superiore G = 89-LP/10+3*FR LP = (totale lettere*100) / totale parole FR = (totale frasi*100) / totale parole Da Si riporta l'elenco dei siti delle scuole lombarde valutati come "accessibili" o "quasi accessibili" secondo la verifica di conformità tecnica ai Requisiti Tecnici della Legge n. 4 del 9 gennaio 2004. L'elenco di siti è aggiornato a febbraio 2008 e attende aggiornamenti periodici, da comunicare via mail. Molte scuole, infatti, stanno lavorando per completare il percorso verso una più piena accessibilità dei propri siti. Tutti i siti indicati come buone pratiche presentano un codice strict valido e risultano conformi ai requisiti tecnici. Sono state ammesse deroghe limitate, tipo un esiguo numero di errori nella validazione, oppure la mancanza dei salta menu, o la non sempre corretta organizzazione delle intestazioni. In ogni caso, si tratta di sviste o di errori facilmente rimediabili operando sul codice o sull’aspetto redazionale dei contenuti. Tutti i visitatori del sito sono comunque pregati di comunicare via mail eventuali errate segnalazioni, richieste di chiarimenti o indicazioni di nuovi siti scolastici accessibili. (indice 48) a Riportiamo l'elenco dei siti delle scuole lombarde valutati come "accessibili" o "quasi accessibili" secondo la verifica di conformità tecnica ai Requisiti Tecnici della Legge n. 4 del 9 gennaio 2004. L'elenco è aggiornato a febbraio 2008 ed è in continua evoluzione. Molte scuole, infatti, stanno lavorando per completare il percorso dell'accessibilità dei propri siti. Tutti i siti indicati come buone pratiche presentano un codice strict valido e risultano conformi ai requisiti tecnici. Sono state ammesse deroghe limitate: un esiguo numero di errori di codice, la mancanza dei salta menu, la non corretta organizzazione delle intestazioni. Si tratta di sviste o di errori facilmente rimediabili. Chiediamo ai visitatori del sito di comunicare via mail errate segnalazioni, richieste di chiarimenti o indicazioni di nuovi siti. (indice 53) Riportiamo l'elenco dei siti "accessibili" o "quasi accessibili". L'elenco è aggiornato a febbraio 2008 ed è in continua evoluzione. Tutti i siti presentano un codice strict valido e risultano conformi ai requisiti tecnici. Sono state ammesse poche deroghe: qualche errore di codice, la mancanza dei salta menu, lo scorretto uso dei titoli. Usa la mail per segnalare errori o nuovi siti. (indice 63) Fonte: GULP, Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico, Università di Roma
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Vocabolario di base di Tullio De Mauro
Il Vocabolario di base della lingua italiana di Tullio De Mauro è un elenco di lemmi elaborato prevalentemente secondo criteri statistici. Esso rappresenta la porzione della lingua italiana usata e compresa dalla maggior parte di coloro che parlano italiano. La scelta dei lemmi è stata fatta in base ai primi lemmi del Lessico Italiano di Frequenza (LIF) [Bortolini et a. 1972] (ridotti a circa dopo averne verificato la comprensibilità), integrati con un insieme di lemmi determinati per altre vie.
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Vocabolario di base i tre livelli
Vocabolario fondamentale: i primi lemmi del Lessico italiano di frequenza (LIF). Sono i lemmi più frequenti in assoluto della nostra lingua; Vocabolario di alto uso: i successivi lemmi dell'insieme preso dal LIF. Sono lemmi ancora molto frequenti, anche se molto meno di quelli del vocabolario fondamentale; Vocabolario di alta disponibilità: lemmi determinati in vario modo, soprattutto con dizionari dell'italiano comune. L'integrazione è stata necessaria perché il LIF è il risultato dello spoglio di testi scritti, ed è ormai dimostrato che vi è in tutte le lingue un insieme di lemmi che, pur essendo quasi del tutto assenti nella lingua scritta, sono a tutti noti. Per esempio, lemmi come forbice, abbronzare ecc. da
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Perché un vocabolario di base
Il Vocabolario di base è stata la prima opera di questo genere realizzata in Italia e a tutt'oggi è uno strumento d'importanza fondamentale per controllare e migliorare la leggibilità di un testo secondo criteri scientifici. Infatti le parole che non sono nel Vocabolario di base sono meno comprensibili per le persone meno scolarizzate o quelle poco abituate a leggere, e quindi se si vuole essere sicuri che il testo sia comprensibile a tutti bisognerebbe usare solo tali parole Occorre aver chiaro che un testo ad alta leggibilità non è chiuso a nuove parole: quando si usa un lemma non di base, soprattutto quando è un lemma importante per capire il testo, bisogna spiegarne il significato, usando nella spiegazione solo lemmi presenti nel Vocabolario di base da
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Vocabolario di base Un esempio
Un esempio di scrittura ad alta leggibilità è il mensile due parole ( I redattori di due parole scrivono articoli usando il Vocabolario di base e spiegando le parole che non vi appartengono. Inoltre, la redazione applica anche altri criteri di leggibilità, attinenti alla grafica (caratteri grandi, illustrazioni che non spezzano il testo, ecc.) e al modo di disporre i contenuti (riquadri di spiegazione, testo a nuova riga per ogni frase, ecc.) da
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Testi legislativi e testi burocratici
Perché i testi burocratici non puntano direttamente alla capacità comunicativa? Spesso il testo burocratico imita la struttura e il linguaggio del testo legislativo gettando le basi di un fallimento comunicativo Testi legislativi Testi burocratici Destinatario: specialista Destinatario: cittadino Valore “sacrale” “La forma è sostanza” Non ha valore sacrale Non devono seguire particolari strutture
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Un testo legislativo: un decreto prima parte
da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Un testo legislativo: un decreto seconda parte
da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Un testo burocratico: una direttiva prima parte
da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Un testo burocratico: una direttiva seconda parte
da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Confronto tra testi legislativi e testi burocratici
Testo legislativo (primo esempio) Testo burocratico (secondo esempio) Struttura coerente con la natura del testo Struttura incoerente con la natura del testo e con diversi errori Soggetto Motivazione scritta come nel testo legislativo, ma con perdita dicoerenza Frasi uniche (subordinate) tipiche del linguaggio giuridico distinguibili con accapo e salto di riga Subordinate, coordinate tra loro, divise da un punto fermo Verbo principale, centrato come il soggetto staccato graficamente Uso delle maiuscole incoerente Disposizione, strutturata in articoli Motivazioini mal scritte ed errori di battitura Il testo burocratico non ha motivo di rispettare la struttura del testo legislativo e la formula che precede la motivazione non deve seguire la gerarchia informativa dei testi di legge. da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005 In questo caso, inoltre, il testo burocratico degrada il testo legislativo
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Testi burocratici gli avvisi al pubblico
Servono a comunicare qualcosa a destinatari imprecisati e generalmente numerosi Devono essere Visibili (dimensioni, posizione, contesto, grafica) Strutturati in modo da far capire subito a chi sono destinati escludendo chi non è interessato al contenuto Leggibili nel più breve tempo possibile da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Testi burocratici lettere e circolari
Destinatari: lettere di solito rivolta a un (o pochi) destinatario, circolare a tanti Elementi strutturali Intestazione Oggetto (definisce l’argomento e seleziona i destinatari) Testo Firma Data Allegati (eventuali) Protocollo (può essere messo anche in alto, dopo l’intestazione ed essere seguito dalla data) da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Testi burocratici Un esempio di circolare
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Testi burocratici gli atti amministrativi
Sono decreti, ordinanze, avvisi di notizie di pubblico interesse, verbali, certificati, ecc. scritti dall’amministrazione e destinati all’esterno dotati di una rilevanza particolare Elementi strutturali Intestazione Data Protocollo Oggetto Decisione Motivazione Procedure Firma Nota della motivazione da Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
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Un esercizio: Proviamo ad intervenire su un testo già fatto. Dobbiamo migliorarlo
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All’inizio: solo contenuti, niente forma
Testo grezzo, senza formattazione Uniche deroghe: grassetto, corsivo ed elenchi Nessuno spazio prima, uno spazio dopo ogni segno di punteggiatura Usare invio solo per terminare il paragrafo (evitare invii plurimi per spaziare) Se si riceve il testo da altra fonte e risulta difficile la modifica di stile: stampare e poi eliminare ogni formattazione e salvare con altro nome (eventualmente in formato testo)
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Verifica del testo Semplificare il linguaggio
Segnalare la presenza di sigle e cercarne la descrizione estesa Togliere segni di punteggiatura alla fine di titoli ed elenchi In caso di documenti (esempio, da allegare a convegni) controllare la presenza delle fonti nelle citazioni uniformare la scrittura nella bibliografia e sitografia Stampare il testo grezzo originale o farne una scansione e visualizzarlo a monitor in modo da non tradire le intenzioni di chi lo ha redatto 69
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Strutturare il testo Organizzare il testo secondo livelli gerarchici: assegnare titoli (titolo1), titoli di secondo livello (titolo2), titoli di terzo livello (titolo3), paragrafi Evidenziare nel testo l’eventuale presenza di elenchi nascosti ad esempio: gli obiettivi del progetto sono affinare… potenziare … sviluppare … favorire… affinare…; potenziare …; sviluppare …; favorire… 70
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Come favorire la scansione del testo
Usare microcontenuti (titoli, intestazioni, link, …) con non più di 40 – 60 caratteri che abbiano senso anche fuori dal contesto significativi Suddividere il testo in paragrafi brevi e separati tra di loro Aumentare la “percorribilità” del testo caratteri ed interlinea 71
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Titoli brevi e concreti
In una slide Dati iscrizioni con confronto anni precedenti In una circolare Oggetto: Circ. n. 343 sui criteri di attribuzione delle valutazioni da parte dei singoli docenti agli studenti delle proprie classi In una slide + 10% degli iscritti nella nostra scuola In una circolare Oggetto: Criteri di valutazione degli studenti. Anno scolastico 2008/2009 (Circ. n. 343/2008) 72
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Forme verbali attive e personali
Si è prevista un’azione formativa mirata ai docenti che … Non si accettano moduli non compilati in ogni loro parte La formazione dei docenti … Accettiamo solo moduli compilati in ogni parte 73 73
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Soggetti animati E’ fatto obbligo ai soggetti partecipanti alla gara di presentare le domande entro … Il versamento va effettuato dai soggetti interessati entro il ... I partecipanti alla gara dovranno presentare la domanda entro … Gli interessati dovranno effettuare il versamento entro il … 74 74
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Una regola (quasi) ferrea
usare gli stili
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Dare forma con gli stili
Con l’elaboratore dei testi assegnare ai testi lo stile deciso: titolo1, titolo2, titolo3, normale Regole di stile usare caratteri abbastanza grandi (tipo punti) aumentare l’interlinea (es. 1,2 righe) inserire spazio sopra il paragrafo (es. tra 6 e 12 punti) 76
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La suddivisione del testo in paragrafi
Definizione di paragrafo: “Ciascuna delle varie parti, generalmente brevi e dotate di una certa unità di pensiero e di composizione, in cui viene suddiviso un capitolo di un’opera (manuale di studio, trattato scientifico, legge, ordinamento, ecc.), o anche uno scritto in genere” (Treccani) Definizione di frase: “La frase o proposizione è l’unità minima di comunicazione dotata di senso compiuto” (da Luca Serianni, Grammatica Italiana, UTET) Consigli redazionali. Fonte 77
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Il paragrafo, quindi Il paragrafo come un elemento autonomo, breve
Un paragrafo, tuttavia, può contenere più frasi (che insieme formano un’unità logica di significato) Lettura facilitata se i paragrafi sono distanziati (senza esagerare) 78
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Lavorare con le immagini
Inserire le immagini scegliendo il layout voluto (ad esempio incorniciato) Inserire un testo descrittivo che sia rappresentativo della funzione esercitata dall’immagine nella pagina: con Word, pulsante destro del mouse, Formato immagine, Web Inserire eventuali altri elementi, tipo il bordo dell’immagine 79
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La descrizione delle immagini Consigli redazionali
Scrivere testi significativi e legati alla funzione dell'immagine nel contesto Evitare di utilizzare le immagini per scrivere testi (consentite solo per loghi e banner) Esercizio: come descrivere questa immagine? 80
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Qual è la descrizione migliore?
Una mela in primo piano e sullo sfondo una città vista dalla sommità di un edificio New York La grande mela (The Big Apple), soprannome della città di New York “ “ (descrizione vuota) Una mela Esercizio: come descrivere questa immagine? Fonte: Marco Bertoni. 81
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Lavorare con le tabelle
Inserire la tabella nel punto desiderato In Word utilizzare Formattazione automatica lasciando spuntate le righe che richiedono formattazione particolare (ad esempio riga del titolo, se nella prima riga ci sono intestazioni di colonna, e prima colonna, se nelle prima colonna ci sono intestazioni di riga) Se disponibile, utilizzare un modello di tabella personalizzato 82
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Ultimi ritocchi Se il documento è lungo inserire un indice automatico con Word 2003 (Inserisci - Riferimento - Indici e sommario) Se la struttura del documento comincia a complicarsi, è utile inserire delle sezioni con Word: Inserisci - Interruzione di sezione Se sono presenti sfondi colorati, verificare che i contrasti siano adeguati (Contrast Analyzer: versione-20/) Inserire l’intestazione e il piè di pagina con la numerazione delle pagine ed elementi di riconoscibilità (numero circolare – fonte documento) 83
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Linguaggio e web Carta vs web Principi di comunicazione web
Semplicità Chiarezza fruibilità Universalità Caratteristiche della comunicazione web Ipertestualità Multimedialità Varietà strumenti (web, allegato, mail, forum, blog,…) Il Ministro della Funzione Pubblica desidera, con questa direttiva, contribuire alla semplificazione del linguaggio usato dalle amministrazioni pubbliche per la redazione dei loro testi scritti. Le amministrazioni pubbliche utilizzano infatti un linguaggio molto tecnico e specialistico, lontano dalla lingua parlata dai cittadini che pure ne sono i destinatari. Invece, tutti i testi prodotti dalle amministrazioni devono essere pensati e scritti per essere compresi da chi li riceve e per rendere comunque trasparente l’azione amministrativa. I numerosi atti prodotti dalle pubbliche amministrazioni, sia interni (circolari, ordini di servizio, bilanci) sia esterni, devono prevedere l’utilizzo di un linguaggio comprensibile, evitando espressioni burocratiche e termini tecnici. Anche gli atti amministrativi in senso stretto, che producono effetti giuridici diretti e immediati per i destinatari, devono essere progettati e scritti pensando a chi li legge. Oltre ad avere valore giuridico, però, gli atti amministrativi hanno un valore di comunicazione e come tali devono essere pensati. Devono, perciò, essere sia legittimi ed efficaci dal punto di vista giuridico, sia comprensibili, cioè di fatto efficaci, dal punto di vista comunicativo.
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Documenti chiari e semplici nel web 1
dalle Linee guida per l’accessibilità dei contenuti web - WCAG 1.0 (1999) Linea Guida 14: Assicurarsi che i documenti siano chiari e semplici Assicurarsi che i documenti siano chiari e semplici in modo che possano essere compresi più facilmente. Una disposizione coerente della pagina, una grafica riconoscibile e un linguaggio facile da capire giovano a tutti gli utenti. In particolare essi aiutano persone con disabilità cognitive o con difficoltà di lettura. (Tuttavia assicurarsi che le immagini abbiano equivalenti testuali per i non vedenti, gli ipovedenti, o per qualsiasi utente che non possa o abbia scelto di non visualizzare la grafica) L'uso di un linguaggio chiaro e semplice promuove una comunicazione efficace. L'accesso all'informazione scritta può essere difficile per persone con disabilità cognitive o dell'apprendimento. L'uso di un linguaggio chiaro e semplice giova anche alle persone la cui madrelingua è diversa dalla vostra, comprese le persone che comunicano essenzialmente con il linguaggio dei segni.
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Documenti chiari e semplici nel web 2
dal Codice dell’Amministrazione digitale (d.lgs. 5 marzo 2005, n. 82, mod. d.lgs. 4 aprile 2006, n. 159) Art. 53. Caratteristiche dei siti Le pubbliche amministrazioni centrali realizzano siti istituzionali su reti telematiche che rispettano i principi di accessibilità, nonché di elevata usabilità e reperibilità, anche da parte delle persone disabili, completezza di informazione, chiarezza di linguaggio, affidabilità, semplicità dì consultazione, qualità, omogeneità ed interoperabilità. Sono in particolare resi facilmente reperibili e consultabili i dati di cui all'articolo 54.
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Cos’è l’usabilità? Secondo la definizione data dalla norma ISO 9241, l'usabilità è il "grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso." La normativa ISO 9241 è del 1993 e si riferisce ai prodotti informatici in genere. Tuttavia l'usabilità è un concetto molto precedente ed esteso: nasce negli anni 60 nell'ambito dell'ergonomia in relazione a qualunque interazione uomo-artefatto. (da Maurizio Boscarol,
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Scrivere per il web, ma non solo 1
Regole per la semplificazione del linguaggio Leggibilità dei testi nel web Piramide rovesciata Uso degli spazi Testi non ravvicinati (interlinea + spazio sotto/sopra paragrafo) Contrasti adeguati Tipo di font, testi ridimensionabili e non piccoli Evitare MAIUSCOLE, centrato, giustificato, sottolineato se non link
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Scrivere per il web, ma non solo 2
Struttura dei testi nel web Uso corretto dei marcatori dell’HTML (titoli, paragrafi, liste, tabelle): Titolo 1 Titolo 2 Titolo 3 Caratteristiche degli allegati Formato (pdf) Allegati ben formati Informare del peso degli allegati, evitando file troppo grossi
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Ti mando una mail 1 Mittente Oggetto Testo
Fonte: Alessandro Lucchini, Business Writing, 2005 Mittente Specifico e preciso (non Direzione, ma Direzione Istituto comprensivo …) Evitare sigle misteriose (non DD, ma Direzione didattica) Oggetto Persuasivo, chiaro, preciso (max 70 battute, no spam, …) Testo Piramide rovesciata Equilibrio tra “cosa” e “come” Elogio della brevità Fonte: Luisa Carrada, Il mestiere di scrivere, Apogeo, 2008 (pag. 30)
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Ti mando una mail 2 Firma Leggi, rileggi, rileggi ancora. Invia No
Più firme “quanto ai dott. e agli ing., meglio evitare” Leggi, rileggi, rileggi ancora. Invia Attenzione alla punteggiatura (pause, ritmo) Non abusare del punto esclamativo! No allegati pesanti, testi lunghi, ricevuta di ricezione, nomi in chiaro nelle liste Fonti Luisa Carrada, Il mestiere di scrivere, Apogeo, “la firma ci rappresenta, ci racconta, alimenta le agende elettroniche dei nostri interlocutori.” Alessandro Lucchini, Business Writing, 2005
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Sitografia Semplificazione linguaggio Scrivere per il web
Funzione pubblica – Chiaro Regione Emilia – linguaggio burocratico Università di Padova – linguaggio amministrativo Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee - Manuale interistituzionale di convenzioni redazionali Scrivere per il web Testi accessibili
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Bibliografia Semplificazione linguaggio Scrivere per il web
Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997 Tullio De Mauro, Guida all’uso delle parole, Editori Riuniti, 2003 Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005 Alessandro Lucchini, Business Writing, Sperling & Kupfer, 2006 Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie, Rizzoli, 2007 Scrivere per il web Luisa Carrada, Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro, tra carta e web, Apogeo, 2008 Giovanni Acerboni, Progettare e scrivere per internet, Mc Graw Hill, 2005
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Due parole “Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo, gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in privato e da privato. È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire.” (Tullio De Mauro) Questa presentazione è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported. Per leggere una copia della licenza visita il sito web o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. Diritti, marchi registrati e siti web riportati in immagini e url sono riservati e proprietà dei diretti interessati e relative aziende.
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