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PubblicatoGeronima Zanella Modificato 9 anni fa
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Liceo Scientifico Tecnologico “Grigoletti” Precorsi Trigonometria
Prof. Marzullo P.
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FUNZIONI CIRCOLARI E LORO INVERSE
FORMULE DI ADDIZIONE, DUPLICAZIONE, BISEZIONE FORMULE DI PROSTAFERESI TRIGONOMETRIA
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La goniometria si occupa della misura degli angoli e delle relative funzioni.
La trigonometria studia i procedimenti di calcolo che permettono di determinare la misura degli elementi di un triangolo, noti alcuni di essi. L’angolo è la parte di piano individuata da due semirette a e b che hanno la stessa origine.
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V (Vertice) angolo concavo a b (Lato) (Lato)
L’angolo è la parte di piano individuata da due semirette a e b che hanno la stessa origine. V (Vertice) angolo concavo a b (Lato) (Lato) angolo convesso
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LA MISURA DEGLI ANGOLI Nel sistema sessagesimale, l’unità di misura degli angoli è il grado sessagesimale, definito come la 360a parte dell’angolo giro. Il sistema di misura degli angoli con gradi, primi, secondi è il più antico, ma presenta il problema di non utilizzare un sistema decimale e di avere quindi procedimenti di calcolo complicati Esempio: 30° 20’ 54” + 2° 45’ 24” = 32° 65’ 78” = 33° 6’ 18”
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Per semplificare i calcoli si usa il sistema che ha per unità di misura il radiante:
Data una circonferenza, si chiama radiante l’angolo al centro che sottende un arco di lunghezza uguale al raggio. Quindi la misura in radianti di un angolo al centro non è altro che il rapporto tra la misura dell’arco sotteso dall’angolo e la misura del raggio
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Misura degli angoli in radianti angolo giro angolo piatto angolo retto
2 π r / r = 2 π π π / 2 Relazione tra gradi e radianti α° = (360° · αrad ) / 2 π α° : αrad = 360° : 2 π αrad = (α° · 2 π ) / 360°
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Angoli orientati Un angolo si dice orientato quando è stato scelto uno dei due lati come lato origine e un senso di rotazione. Un angolo orientato si dice positivo quando è descritto mediante una rotazione in senso antiorario; si dice negativo quando la rotazione è in senso orario. angolo positivo lato origine angolo negativo
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LA CIRCONFERENZA GONIOMETRICA
La circonferenza goniometrica è una circonferenza che viene rappresentata in un piano cartesiano con il centro nell’origine degli assi e il raggio di lunghezza uguale a 1 x2 + y2 = 1 Il punto A ( 1, 0 ) si dice origine degli archi
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FUNZIONI GONIOMETRICHE
SENO E COSENO DEFINIZIONE B (cos α, sen α) VARIAZIONE GRAFICI
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Consideriamo la circonferenza goniometrica e un angolo orientato .
Definiamo coseno e seno dell’angolo le funzioni che ad associano rispettivamente il valore dell’ascissa e dell’ordinata del punto di intersezione tra il raggio vettore e la circonferenza stessa
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Variazione delle funzioni
Entrambe le funzioni assumono tutti i valori compresi fra -1 e 1
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Y = SEN X
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y = cos x
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IL PERIODO DELLE FUNZIONI SENO E COSENO
sen ( α + 2 k π ) = sen α cos ( α + 2 k π ) = cos α con k Є Z
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LA PRIMA RELAZIONE FONDAMENTALE
cos2 α + sen2 α = 1
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Definizione di tangente
Consideriamo una circonferenza goniometrica, un angolo orientato , la tangente geometrica alla circonferenza nel punto di coordinate (1,0). Definiamo tangente dell’angolo la funzione che ad associa l’ordinata del punto d’intersezione tra il prolungamento del raggio vettore e la tangente considerata
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Variazione della tangente
La funzione tangente assume tutti i valori compresi tra -∞ e + ∞
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Tangentoide Y = tg x
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Periodo della tangente
La funzione tangente ha periodo π
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Significato goniometrico del coefficiente angolare
tg α α 1 m = y/x = tg α / 1 = tg α
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La seconda relazione fondamentale
sen α tg α = cos α
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Definizione di cotangente
Consideriamo una circonferenza goniometrica, un angolo orientato , la tangente geometrica alla circonferenza nel punto di coordinate (0,1). Definiamo cotangente dell’angolo la funzione che ad associa l’ascissa del punto d’intersezione tra il prolungamento del raggio vettore e la tangente considerata
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Variazione della cotangente
La funzione cotangente assume tutti i valori compresi fra -∞ e + ∞
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COTANGENTOIDE y = ctg x
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Periodo della cotangente
La funzione tangente ha periodo π
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Inoltre si ha che cos() ctg = = tg() sen()
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Le funzioni secante e cosecante
Consideriamo la circonferenza goniometrica,un angolo e la tangente geometrica nel punto di intersezione del raggio vettore con la circonferenza stessa. Definiamo secante e cosecante dell’angolo le funzioni che ad associano rispettivamente l’ordinata del punto d’intersezione tra la tangente considerata e l’asse y, e l’ascissa del punto d’intersezione tra la tangente e l’asse x
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Variazione della secante e della cosecante
Le funzioni assumono tutti i valori appartenenti a (-∞,-1]U[1,+ ∞)
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Grafico della funzione y=cosec(x)
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Grafico della funzione y=sec(x)
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ANGOLI PARTICOLARI π/6 π/4 π/3 π/2 π 3/2π 2π senα 1/2 √2/2 √3/2 1 -1
π/6 π/4 π/3 π/2 π 3/2π 2π senα 1/2 √2/2 √3/2 1 -1 cos α tg α √3/3 √3 + ∞ - ∞
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LE FUNZIONI GONIOMETRICHE INVERSE
Una funzione è invertibile, ossia ammette la funzione inversa solo se è biiettiva. y = sen x D = [ - π/2, π/2 ] C = [-1, 1] y = arcsen x D = [-1, 1] C = [ - π/2, π/2 ] Il grafico della funzione y = arcsen x è simmetrico rispetto alla bisettrice del 1° e 3° quadrante della funzione y = sen x
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y = arcsen x
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y = cos x D = [ 0, π ] C = [-1, 1] y = arccos x D = [-1, 1] C = [ 0, π ] Il grafico della funzione y = arccos x è simmetrico rispetto alla bisettrice del 1° e 3° quadrante della funzione y = cos x
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y = arccos x
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y = tg x D = ] - π /2, π /2 [ C = R y = arctg x D = R C = ] - π /2, π /2 [
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y = arctg x
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Angoli associati Si consideri un punto B appartenente ad una circonferenza goniometrica situato nel primo quadrante; il punto B mi individua un angolo . Da esso, conducendo le parallele agli assi , si costruisca un rettangolo, in tal modo si individuano altri tre angoli: β=180° - δ=180°+ λ=360°- Che si chiamano angoli associati.
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Funzioni degli angoli associati
sen(180°- )=sen cos(180°- )=-cos() sen(180°+)=-sen cos(180°+ )=-cos() sen(360°- )=-sen cos(360°- )=cos()
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Funzioni degli angoli complementari
sen(90°- )=cos cos(90°- )=sen() Riduzione al primo quadrante Ridurre un angolo al primo quadrante significa trovare l’angolo positivo, compreso fra 0° e 90°, le cui funzioni sono uguali, in valore assoluto, a quelle dell’angolo dato
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sen 1830°= sen(5∙360°+30°)=sen30° cos 210°=cos(180°+30°)=-cos 30° π sen π= sen(4 π π)= sen
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Provate a calcolare
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FORMULE DI ADDIZIONE E SOTTRAZIONE
cos (α ± β) = cos α cos β + sen α sen β sen (α ± β ) = sen α cos β ± cos α sen β tg α ± tg β tg (α ± β ) = 1 + tg α tg β
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FORMULE DI DUPLICAZIONE
sen 2α = 2 sen α cos α cos 2α = cos2 α - sen2 α = 1 - 2sen2 = 2cos2 – 1 2 tg α tg 2 α = 1 - tg2 α
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FORMULE DI BISEZIONE sen α /2 = ± 1 – cos α √ 2
Queste formule di ricavano da quella di duplicazione del coseno sostituendo α /2 ad α sen α /2 = ± – cos α √ cos α /2 = ± cos α √ sen α – cos α tg α /2 = = 1 + cos α sen α
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Formule parametriche Le formule parametriche permettono di esprimere il seno e il coseno di un angolo α in funzione della tangente di α/2
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Formule di prostaferesi
p + q p - q sen p + sen q = 2 sen cos p + q p - q sen p - sen q = 2 cos sen p + q p - q cos p + cos q = 2 cos cos p + q p - q cos p - cos q = - 2 sen sen
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Esercizi
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Risolvi
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trigonometria Per risolvere un triangolo rettangolo bisogna determinare le misure dei lati e degli angoli che lo compongono. Studiamo, quindi le relazioni che intercorrono tra le misure lineari e circolari di un triangolo rettangolo
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Risoluzione dei triangoli rettangoli
Utilizzando la similitudine dei triangoli riusciamo a risolvere facilmente i triangoli retttangoli
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Primo teorema In un triangolo rettangolo la misura di un cateto è uguale a quella dell’ipotenusa moltiplicata per il seno dell’angolo opposto al cateto o per il coseno dell’angolo adiacente al cateto a = c sen α = c cos β b = c sen β = c cos α
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Secondo teorema In un triangolo rettangolo la misura di un cateto è uguale a quella dell’altro cateto moltiplicata per la tangente dell’angolo opposto al cateto o per la cotangente dell’angolo adiacente al cateto a = b tg α = b cotg β b = a tg β = a cotg α
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Risolvi a = 36 β = 45° L’area di un triangolo rettangolo è 54m2 e la tangente di uno degli angoli acuti misura ¾. Calcola, per via trigonometrica, il perimetro del triangolo
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Applicazioni A = ½ b∙c sen α
Consideriamo un triangolo qualunque, di cui conosciamo due lati e l’angolo compreso tra essi. Vogliamo calcolare l’area di tale triangolo conoscendo due lati e l’angolo fra essi compreso. Applicando il primo teorema ad uno dei due triangoli in cui l’altezza lo divide si ottiene A = ½ b∙c sen α
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Teorema della corda In una circonferenza la misura di una corda è
uguale al prodotto di quella del diametro per il seno di uno qualunque degli angoli alla circonferenza che insistono sulla corda.
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Dimostrazione Consideriamo una qualunque corda
Costruiamo il triangolo rettangolo che ha a come cateto. Il teorema è vero per il primo teorema di risoluzione dei triangoli rettangoli. Se facciamo variare il punto C sull’arco AB otteniamo sempre un angolo α per cui la relazione è vera. Se il punto C si trova nell’arco BA l’angolo su cui insiste la corda è 180°- α per cui la relazione è ancora vera per le formule degli angoli associati
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Risolvi Raggio=10 = π/6 β = π/4
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Risolvi Detrmina il perimetro del parallelogramma ABCD di base AB sapendo che
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I triangoli qualunque Risolvere un triangolo qualunque significa determinare le misure dei suoi lati e dei suoi angoli conoscendo almeno un lato e altri due suoi elementi
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Il teorema dei seni In un triangolo qualunque le misure dei lati sono proporzionali ai seni degli angoli opposti.
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Dimostrazione Consideriamo un triangolo ABC inscritto in una circonferenza di diametro 2r. Applichiamo il teorema della corda ai lati del triangolo ABC: Confrontando le relazioni precedenti troviamo la tesi.
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Risolvi Del triangolo ABC si ha a = 20, b = 9, α = 120°.
Determinare sen β Nel triangolo ABC la mediana AM è lunga 80 cm e forma, col lato AB, un angolo di 30°. La lunghezza del lato BC è 120 cm. Calcola l’area del triangolo.
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Il teorema del coseno In un triangolo qualunque il quadrato della misura di un lato è uguale alla somma dei quadrati delle misure degli altri due lati, diminuita del doppio prodotto della misura di questi due lati per il coseno dell’angolo fra essi compreso.
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Dimostrazione Consideriamo un triangolo ABC. Tracciamo l’altezza BH relativa al lato AC. Applicando il primo teorema dei triangoli rettangoli al triangolo ABH, otteniamo: Per differenza si ha: Determiniamo BC applicando il teorema di Pitagora al triangolo BHC: Quindi:
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Risolvi Del triangolo ABC si ha a = 12, b = 6, γ = 60°. Determinare c
Nel triangolo ABC i lati AB e AC sono lunghi rispettivamente 24 cm e 20 cm; il coseno dell’angolo tra essi compreso è 2/5. Determina il perimetro, l’area e la mediana BM.
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