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L’Italia repubblicana
Il centrismo:
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Il centrismo Il 18 aprile 1948: uno scontro civile e di religione → DC 48,5% dei seggi, FP 31% La mobilitazione della Chiesa, gli aiuti USA e l’URSS Einaudi Presidente della Repubblica L’inizio dell’egemonia democristiana Einaudi era il massimo esponente del partito liberale italiano (PLI). Egli era un liberista convinto e da ministro del tesoro aveva ridotto la spesa pubblica, aumentato le tasse e il costo del lavoro per risanare l’economia del paese con una politica economica deflattiva, austera e rigorosa. Questa politica economica aveva portato, nel 1949, al pareggio del bilancio.
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Le riforme della I Legislatura
1) La riforma agraria 2) La Cassa per il Mezzogiorno 3) La legge Fanfani per le case popolari 4) L’Europa unita
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Anni duri: salari bassi, lotte sociali
Il sindacato: dall’unità alla spaccatura CGIL unita : Contratti di lavoro Libertà e diritti sindacali (sciopero, assemblea, commissioni interne) Indennità di contingenza contro l’inflazione e 13sima
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Luglio 1948: attentato a Togliatti
Rivolte, pericolo insurrezionale, sciopero generale indetto dalla componente PCI della CGIL I cattolici non sono d’accordo, escono dalla CGIL e fondano la CISL I socialisti,socialdemocratici e repubblicani la UIL Il sindacato è quindi spaccato e più debole Togliatti, ferito, invita alla prudenza e alla legalità, blocca il tentativo insurrezionale che serpeggia tra la base e alcuni dirigenti del PCI perché vuole mantenere il PCI come partito legalitario che non prende il potere con la violenza e con un colpo di Stato, perché ciò avrebbe dato il pretesto per agire a coloro che volevano espellere il PCI dal parlamento.
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1948-1955: anni duri per i lavoratori
Ministro dell’Interno Scelba (un duro) che utilizza i reparti della celere per stroncare le manifestazioni, anche con le armi Decine di morti nelle manifestazioni
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Lo scenario internazionale
1948: blocco di Berlino : Patto atlantico e Nato : Guerra di Corea 1953: morte di Stalin
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De Gasperi però riesce a mantenere il dialogo e a portare avanti alcune importanti riforme
La prima è la riforma agraria, con la quale toglie la terra ai grandi larifondisti e incentiva la piccola proprietà
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La riforma agraria I L’unico Paese occidentale ancora privo di una riforma Art. 44 Costituzione Braccio di ferro tra contrari (grandi propr. terrieri) e favorevoli (sinistre e sindacati, industriali e USA) La DC: consenso e decisione fine latifondo Articolo 44 Costituzione: al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sia esclusione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica, la trasformazione del latifondo ed aiuta la piccola e media proprietà terriera.
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La riforma agraria II Favorevoli:Sinistra DC keynesiana (Dossetti)
Industriali > per una agricoltura moderna e capitalistica USA
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La riforma agraria III Decreto legislativo 24/02/1948: istituzione cassa per mutui 30ennali per i coltivatori diretti per accelerare la formazione della piccola proprietà terriera, stimolando rapporti diretti tra proprietari e contadini. Un successo: in 10 anni venduti ha di terra; in 15 anni 2 milioni a agricoltori
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La riforma agraria IV 1950: 1) Legge Sila: limitata a un parte dell’altopiano calabro e del litorale ionico 2) La legge “stralcio” (Delta padano, Maremma, Fucino, Campania, Puglia, Lucania, Molise, Sardegna) 3) Legge dell’assemblea regionale siciliana
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La riforma agraria V In totale, con questi 3 provvedimenti approvati dal parlamento furono dati a famiglie ha di terra, La dimensione dei poderi variava nelle diverse zone agrarie, in rapporto alla fertilità dei suoli e alla pressione esercitata dal movimento contadino. Gli assegnatari dovevano pagare un modesto canone per 30 anni
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La riforma agraria VI Con le leggi del ’48 e del ’50 circa 3 milioni di ettari passarono di mano e scomparve il latifondo. Una inchiesta dell’INSOR alla metà dei ’70 mise in evidenza che delle famiglie assegnatarie erano rimaste nei loro insediamenti famiglie che avevano acquistato le terre dell’altra metà INSOR: Istituto nazionale di sociologia rurale
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La Cassa per il Mezzogiorno (1950)
Keynes: “Fare leggi uguali per cittadini disuguali riproduce le disuguaglianze” Nord sviluppato/Sud sottosviluppato Dottrina sociale cattolicesimo (solidarismo) e pensiero keynesiano
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I protagonisti: Pasquale Saraceno e Rodolfo Morandi
1946: SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno SVIMEZ oggi: istituto più accreditato per gli studi e le statistiche sull’economia del Sud La CGIL e Di Vittorio
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Di Vittorio: un socialista riformista
Il piano del lavoro: spesa pubblica per costruire strade, scuole, ospedali ecc→riparte l’economia e il piano si autofinanzia De Gasperi prende l’idea di Di Vittorio e la trasforma in legge
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La legge sulla Cassa stanzia 1
La legge sulla Cassa stanzia miliardi di lire per 10 e poi per 15 anni Vengono costruite le infrastrutture per il successivo sviluppo industriale (il capitale sociale fisso) Riparte l’economia I soldi: una parte dal piano Marshall e un’altra da debiti
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Viene ridotto il deficit di civiltà del Sud
Viene debellata la malaria: DDT, argini ai fiumi, bonifiche paludi Dighe: irrigazione e energia idroelettrica Rimboschimenti contro le frane
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1953: la legge truffa Sconfitta DC nelle amministrative 1952: dal 48 al 35% Legge elettorale maggioritaria (50% voti→65% seggi) Opposizione ostruzionismo PCI e PSI Elezioni 1953: coalizione DC e partitini→49,85%
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Sconfitta della DC che però può continuare a governare
Avanzata delle destre (MSI e monarchici) Recupero della sinistra rispetto al ’48 Sconfitta e ritiro di De Gasperi
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Fanfani Nuovo segretario DC diventa A. Fanfani:
Un economista, fondatore del connubio tra pensiero keinesiano e dottrina sociale Chiesa, teorico dell’interventismo statale nell’economia Tra il 1954 e il ’60 Fanfani cambia la DC
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La DC era un partito con una debole struttura che aveva la sua forza nelle parrocchie e nei gruppi dell’azione cattolica Fanfani prende a modello l’organizzazione piramidale e centralizzata del PCI Crea sezioni, federazioni, direzione nazionale
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Al vertice il segretario
Nel ’58 Fanfani è presidente del consiglio, ministro esteri e segretario DC Autonomia della politica e cioè della DC dalla Chiesa e dalla Confindustria
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La DC come partito che sintetizza gli interessi di tutte le classi e che non è piatta espressione di singoli interessi di parte Fanfani crede nell’industria statale come leva per lo sviluppo: nel 1956 nasce il ministero delle partecipazioni statali
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Fanfani rifinanzia enti che erano stati creati dal fascismo come l’Iri e l’Imi e li riutilizza come strumenti della politica economica Nasce la Finsider (acciaierie a Piombino) Viene rifinanziata l’Eni (Mattei) Vengono costruite le autostrade
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Riepilogando Fanfani è autore di 3 importanti svolte:
Organizza la DC come moderno partito di massa Punta sulla industria di Stato Porta la DC a sinistra con una politica economica keinesiana e inaugura il dialogo con il PSI
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1955 Elezione nuovo presidente Repubblica
Sinistra DC, PCI e PSI eleggono Giovanni Gronchi Inizia il “disgelo” della Costituzione
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1956 XX Congresso PCUS→destalinizzazione Fatti di Ungheria
Condanna del PSI Avvicinamento del PSI alla DC: “convergenze parallele” Ma ad accelerare il mutamento del sistema politico italiano è lo sviluppo economico che trasforma il paese→ il “miracolo economico”
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