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NORMATIVA E CONVENZIONI

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Presentazione sul tema: "NORMATIVA E CONVENZIONI"— Transcript della presentazione:

1 NORMATIVA E CONVENZIONI

2 Il DISEGNO TECNICO è un linguaggio convenzionale che ha la funzione di trasferire e diffondere informazioni È basato su convenzioni normalizzate stabilite da Enti nazionali e internazionali di normazione ed unificazione Normazione: azione che porta a stabilire ed applicare regole, definite con il consenso degli interessati ed approvate da un organismo ufficialmente riconosciuto, per ordinare e razionalizzare un determinato campo di attività, al fine di raggiungere una situazione economica ottimale, nel rispetto delle esigenze funzionali e di sicurezza Unificazione: forma di normazione che riunisce prescrizioni dimensionali, procedurali o di altra natura, in modo da ottenere prodotti equivalenti e intercambiabili, in numero relativamente ridotto di tipi e varianti Enti normatori – ISO International Standards Organization (mondiale) – CEN European Committee for Standardization (europeo) – UNI Ente Nazionale di Unificazione (italiano)

3 PRINCIPALI NORME PER IL DISEGNO TECNICO

4 FORMATI DEI FOGLI (UNI EN ISO 5457/2002) La necessità di unificare le dimensioni dei fogli da disegno, riconducendole a pochi formati standardizzati, consente di: - permettere l’omogeneità dimensionale dei documenti che costituiscono il progetto; - gestire facilmente le operazioni di archiviazione; - facilitare la manipolazione degli elaborati di cantiere e in generale le operazioni di consultazione.

5 I diversi formati codificati dalla norma si basano su rettangoli aventi rapporto tra base e altezza pari a 1:√2 (rapporto tra il lato di un quadrato e la sua diagonale).

6 La serie dei formati UNI è basata sulla definizione del formato A0 (il più grande), avente superficie pari a 1 m² e rapporto fra i lati pari a 1:√2. I formati più piccoli hanno proporzioni identiche e area gradualmente dimezzata.

7 Sono codificati i seguenti formati:

8 Tutti i formati sono comprensivi di un contorno detto squadratura che delimita la superficie utile dove posizionare il disegno. Le indicazioni relative all’elaborato grafico vanno inserite in una testata da disporre in basso a destra rispetto al disegnatore. Esempio di inserimento di più elaborati nella stessa tavola

9 Testata o riquadro delle iscrizioni

10 Si riducono i vari formati alle dimensioni di un A4
PIEGATURA DEI FOGLI (UNI 938/2002) Si riducono i vari formati alle dimensioni di un A4

11 TIPI DI LINEE (UNI EN ISO )

12 Per un disegno tecnico si utilizzano due tipi di linee: fini e grosse
Esse hanno diverse finalità Il rapporto tra gli spessori delle linee : 1:2 La grossezza va scelta in funzione della grandezza e della scala del disegno

13 TIPI DI LINEE Vengono distinte anche in: linee di contorno  definiscono le parti che costituiscono l’oggetto; linee di completamento  quote, rimandi, assi di simmetria, tracce dei piani di sezione, etc.

14 CAMPITURE In passato la campitura era finalizzata a rappresentare l’oggetto quanto più possibile vicino alla realtà; si usavano retinature imitative del vero e poche iscrizioni Di recente prevale la rappresentazione simbolica, con segni astratti e scritte, a causa dell’accresciuto numero di materiali

15 CAMPITURE (Norma UNI 3972)

16 I caratteri vengono scelti nel rispetto delle seguenti regole:
SCRITTE La NORMA UNI 7559 parte prima, stabilisce in proposito alcune regole per il proporzionamento dei caratteri e per la spaziatura I caratteri vengono scelti nel rispetto delle seguenti regole: - devono essere chiaramente distinguibili - la loro altezza deve essere determinata tenendo conto che la riproduzione successiva può essere eseguita su formati ridotti rispetto al documento originale NORMA UNI  altezze dei caratteri in rapporto al formato prescelto: 16

17 SCRITTE - possono essere usate altezze diverse, ad esempio caratteri più grandi e possibilmente in grassetto per i titoli riferiti ad uno dei disegni contenuti nelle tavole, caratteri piccoli (con altezza non inferiore a 3 mm) per le quote e le scritte riferite ai dettagli - deve garantirsi infine l’uniformità e l’omogeneità, cioè, numeri e lettere devono presentare lo stesso stile; inoltre si sconsiglia l’impiego di caratteri minuscoli Una cura particolare deve essere riservata alla collocazione di scritte e numeri sul disegno, per le quali si forniscono alcune indicazioni utili per una migliore organizzazione delle informazioni: - le scritte vanno disposte nel senso di lettura del disegno, rispettando i riferimenti di orientamento (vanno rivolte verso l’alto e/o verso sinistra della tavola) - quando in un elaborato ci sono più disegni, le scritte che si riferiscono a ciascuno di essi, vanno poste nelle immediate vicinanze, possibilmente in basso a destra 17

18 SCRITTE (specificazioni di dettaglio) Se il numero è limitato:
- raggrupparle per elemento costruttivo e porle nelle sue immediate vicinanze - disporle preferibilmente su un’unica riga - distanziarle ad interlinee regolari - ordinarle per sequenza di strati o di elementi - allinearle, per quanto possibile, con lo stesso margine (iniziale o finale) 18

19 SCRITTE (specificazioni di dettaglio)
Quando le scritte sono numerose o si ripetono più volte si fa ricorso a numeri di posizione, cui fa seguito la specificazione a margine dell’elaborato (legenda) I numeri di posizione: - devono avere altezza doppia rispetto a quelli delle quote; - devono essere posti all’esterno dell’elemento considerato. - devono essere progressivi; Spesso, i numeri di posizione vengono inscritti in un cerchio; in tal caso tutti i cerchi devono avere la stessa dimensione 19

20 INDICATORI DI FUNZIONE
Alcune funzioni vengono indicate con semplici segni, di immediata comprensione Informazioni di direzione, movimento, passaggio. Ad esempio: - infissi  passaggio, movimento, accesso - solai  direzione dell’orditura - scale o rampe  direzione di salita 20

21 Si utilizzano segni convenzionali
TRATTAMENTO DEI VUOTI Si utilizzano segni convenzionali Normalmente la rappresentazione del vuoto si esprime disegnando una zona nera simile a un’ombra oppure tracciando le diagonali della bucatura (se di forma poligonale) o due diametri (se circolare) 21

22 SCALE DI RAPPRESENTAZIONE
(UNI 3967: scale ISO 5455) Nell’esecuzione dei disegni relativi a diversi ambiti applicativi (edilizia, meccanica, arredamento ecc.) è necessario, per ragioni pratiche, presentare gli elementi disegnati in misura diversa dall’originale. Si ricorre quindi all’impiego di una adeguata scala di rappresentazione. Per scala di rappresentazione si intende “il rapporto fra la dimensione dell’oggetto riprodotto ed il suo valore reale”.

23 La scelta di una scala è relazionata:
- a ciò che si deve rappresentare - alla complessità dell’oggetto -alle informazioni da fornire

24 Le scale di rappresentazione possono essere numeriche o grafiche.
Le scale numeriche vengono indicate come rapporto tra due termini (es. 1:10), in cui il primo indica l’unità di misura nel disegno e il secondo indica a quante volte tale misura corrisponde nella realtà. I rapporti possono essere: di ingrandimento: 10:1; 5:1; 2:1 di riproduzione: 1:1 di riduzione: 1:2; 1:5; 1:10; 1:20; ecc.

25 Le scale grafiche si costruiscono tracciando nella parte inferiore del disegno una retta sulla quale si riportano tante suddivisioni uguali, ognuna delle quali corrisponde all’unità grafica nel rapporto voluto. Ad ogni segmento, a partire dall’origine e seguendo verso destra, si assegna il valore reale corrispondente all’unità di misura, mentre per i sottomultipli si riporta, su un prolungamento a sinistra, una unità e si suddivide, di norma, in 10 parti.

26 La tabella fornisce orientativamente la relazione fra tipo di elaborato e scala di rappresentazione.

27 RINVIO A SEZIONI DI DETTAGLIO
Se la scala di rappresentazione in pianta è ridotta, per consentire la comprensione o la quotatura di un oggetto o di una sua parte si può fare riferimento a sezioni di dettaglio (orizzontali o verticali) Bisogna distinguere se la rappresentazione alla quale si rinvia è orizzontale o verticale, ed ancora se il dettaglio si riporta nella stessa o in altra tavola 27

28 RINVIO A SEZIONI DI DETTAGLIO
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29 RINVIO A ELABORATI DI SPECIFICAZIONE
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30 QUOTATURA Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni Il disegno di un oggetto è quindi completo se descrive la sua forma e se riporta le dimensioni, necessarie per la sue costruzione La quotatura consente la definizione geometrico-dimensionale dell’oggetto rappresentato, fondamentale per la sua eseguibilità Si definisce QUOTATURA il complesso di informazioni grafiche ed alfanumeriche necessario a definire quantitativamente gli elementi di un disegno e il loro posizionamento La QUOTA è l’insieme della linea di misura, con gli opportuni riferimenti, e del valore numerico che definisce quantitativamente una dimensione di un disegno

31 L’unità di misura prescelta deve essere congrua con l’elemento rappresentato in funzione della sua grandezza e della scala di rappresentazione; deve essere univoca per l’insieme degli elementi rappresentati Nel caso di disegni architettonici: - per elementi di grande dimensione, interi fabbricati, ecc  [m]

32 - per opere murarie, lavori da falegname, ecc.  [cm]

33 - per ferri di armatura, carpenteria metallica, lattoneria, ecc.  [mm]

34 Le parti della QUOTA sono:
- Linea di quota (o linea di misura): indica la direzione e l’estensione di una quota - Linea di estensione: si estende dall’elemento quotato alla linea di quota - Testo di quota: esprime il valore della quota - Indicatore terminale (freccia): indica una estremità della linea di quota - Direttrice: linea che parte da un’annotazione e arriva all’elemento di riferimento

35 Simbologie degli indicatori terminali utilizzati nella quotatura

36 I criteri fondamentali della quotatura sono:
- Indicare tutte le quote e non solo quelle ritenute importanti - Evitare la ripetizione di quote - Non costringere l’operatore a ricavare le misure mancanti con somme o sottrazioni

37 NO SI DISPOSIZIONE DELLE QUOTE
1.: disporre le linee di misura all’esterno del disegno, non coincidenti con assi e linee di contorno 2.: mantenere una distanza uniforme tra le diverse linee di misura 3.: evitare l’intersezione tra linee di misura ed altre linee del disegno SI NO

38 4.: evitare l’intersezione tra linee d’estensione e linee di misura
NO 5.: la linea di misura deve essere parallela alla dimensione di riferimento 6.: scrivere i numeri delle quote a metà della linea di misura

39 7.: i numeri delle quote dovranno essere disposti parallelamente alle linee di misura
8.: i valori devono poter essere letti dalla base o dal lato destro del disegno (dovranno quindi essere rivolte verso l’alto e verso sinistra) SI NO

40 SISTEMI DI QUOTATURA • in serie • in parallelo • a quote sovrapposte quotatura in parallelo quotatura a quote sovrapposte quotatura in serie

41 Quotatura in serie Viene applicata quando hanno particolare importanza le singole distanze successive tra gli elementi. Non esiste una origine comune. Ogni quota viene determinata a partire da quelle contigue. Può comportare scostamenti dalla quota totale in quanto si sommano gli errori costruttivi relativi ad ogni quota. Per questo motivo spesso vengono associate ad esse le cosiddette quote ausiliarie.

42 Quotatura in parallelo
Più quote con la stessa direzione hanno una origine comune. Viene applicata quando hanno particolare importanza le rispettive distanze dei vari elementi a partire dall’unico riferimento scelto. Evita la possibilità di accumulo di errori costruttivi. Le linee di misura sono parallele tra loro e distanziate di uno spazio sufficiente all’inserimento della quota.

43 Quotatura a quote sovrapposte (quotatura in parallelo semplificata)
Viene usata un’unica linea di misura e l’elemento origine assume la quota zero. Può essere applicata quando nel disegno manca lo spazio per la quotatura in parallelo. L’origine viene evidenziata con un cerchio; all’estremità opposta di ogni linea di misura deve essere posta una freccia; il valore numerico va scritto in prossimità della freccia.

44 Quotatura di elementi particolari
Angoli, archi e corde Cerchi e cilindri Di un cerchio si quota sempre il diametro e non il raggio La quota del diametro deve essere preceduta dal simbolo f ogni volta che dal disegno non risulti evidente che si tratta di un diametro

45 Raggi Le quote di raggi devono essere precedute dal simbolo R La linea di quota deve avere sempre direzione radiale, e la freccia deve essere posta all’interno, cioè dalla parte del centro di curvatura È possibile disporre la freccia all’esterno, ma occorre prolungare la linea di misura oltre la freccia Vani di aperture in muri In pianta, ispetto all’asse del vano si riportano: - larghezza L (posta in alto) - altezza H (posta in basso) - eventuale altezza del davanzale h (posta in basso)

46 Quotature altimetriche
Le quote altimetriche (livelli) andrebbero riferire al livello del mare (QUOTE ASSOLUTE) Per semplicità di lettura viene assunto un livello di riferimento (livello 0) a partire dal quale si quotano tutte le altre parti del progetto (QUOTE RELATIVE)

47 Quotatura di piante e sezioni
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48 BIBLIOGRAFIA A. De Vecchi, O. Fiandaca, Tecnica del disegno architettonico, parte prima 48


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