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I servizi alla prima infanzia nella realtà locale.
Laboratorio Tra sussidiarietà e solidarietà: le risposte concrete all’agenda per il futuro da parte della società civile. I servizi alla prima infanzia nella realtà locale.
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I servizi all'infanzia ● prima infanzia, da 0 a 3 anni,
con funzione in prevalenza sociale (supporto alla famiglia, custodia assistita in funzione educativa), di competenza regionale; ● infanzia, da 3 a 6 anni, con funzione quasi esclusivamente educativa (istruzione), di competenza statale (alcuni ambiti competenza concorrente stato/regione). In Italia questi servizi sono erogati da strutture pubbliche e da strutture paritarie.
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Scuole per l'infanzia “paritarie”
In grande maggioranza sono scuole: cattoliche o di ispirazione cristiana, gestite da parrocchie, associazioni genitori, enti morali e no profit. Specificità L’ ispirazione cristiana, espressione della comunità parrocchiale che si assume, spontaneamente, l'impegno di soddisfare l'esigenza sociale dell'educazione prescolare: per l'itinerario di fede dei bambini, per l'incontro con le loro famiglie e come veicolo di integrazione culturale. La connotazione civile servizio alla comunità in forza dei diritti: quello di tutti, alla libertà di educazione, quello della famiglia, alla scelta della scuola per i propri figli.
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Queste norme traducono il ….
SERVIZI ALL’INFANZIA EVOLUZIONE NORMATIVA FINO AL 1968: iniziativa privata (assistenza e beneficenza) DAL 1968: LEGGE n. 444/1968 istituzione della scuola materna statale DAL 2000: LEGGE n.62/2000: norme per la parità scolastica L.R.V. n. 22/2002: autorizzazione e accreditamento D.G.R. n. 84/2007: standard gestionali e organizzativi Queste norme traducono il ….
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...principio di sussidiarietà
Art. 118 Costituzione della Repubblica “Stato, Regioni, enti locali favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. La sussidiarietà è un principio regolatore in alcuni sistemi di scienza politica. Fondato su una visione gerarchica della vita sociale, tale principio afferma che “i corpi intermedi” superiori devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelli minori. Se un ente che sta “più in basso” è capace di fare qualcosa, l'ente che sta “più in alto” deve lasciargli tale compito e sostenerne l'azione.
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Evoluzione normativa dei servizi all'infanzia (1)
● L. 18 marzo 1968 n. 444 “Ordinamento della scuola materna statale”. ● L. 6 dicembre 1971 n “Piano quinquennale per l'istituzione di asili nido comunali con il concorso dello Stato”. ● L.R. 3 aprile 1980 n. 23 “Contributi per il funzionamento della scuola dell'infanzia non statale”. ● L.R. 23 aprile 1990 n. 32 “disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi”. ● L. 28 agosto 1997 n. 285 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza”. ● D. Lgs. 31 marzo 1998 n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni ed agli enti locali”. ● L. 10 marzo 2000 n. 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”
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Evoluzione normativa dei servizi all'infanzia (2)
● L. 16 agosto 2000 n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” ● L. R. 13 aprile 2001 n. 11 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n, 112” ● L. R. 16 agosto 2002 n. 22 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali” ● L. 28 marzo 2003 n. 53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali dell'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” ● D. Lgs. 19 febbraio 2004 n. 59 “Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'art. 1 della L. 28 marzo 2003 n. 53”
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Tra sussidiarietà e solidarietà. I servizi alla prima infanzia
nella realtà locale Le implicazioni della sussidiarietà Autorizzazione (programmazione regionale) Autorizzazione all’esercizio Accreditamento del servizio (riconoscimento dei livelli essenziali delle prestazioni) Contratto di servizio tra istituzioni e “corpo intermedio” (obiettivi, modalità, controlli, sostegno economico)
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Come si traducono questi principi nella realtà del
VENETO? DIAMO I NUMERI………..
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TIPOLOGIA Costo mensile a bambino (€) Nido privato (dati FISM) Nido comunale (dati Comune Este) 800
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TIPOLOGIA Costo mensile a bambino (€) Scuole paritarie (dati FISM) 280 Scuole statali (dati Ocse Agesc) 610
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CRITICITA’ ATTUALI ASPETTI DEMOGRAFICI ASPETTI GESTIONALI
ASPETTI ECONOMICI
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“Scuole Insieme” Progetto Insieme perché:
perché si sobbarcano i ‘pesi’ degli altri perché possono permettersi di “sbagliare” insieme perché insieme si sta “meglio”
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Il tema mantenere radicato nel proprio territorio di origine la singola scuola dell’infanzia (è un servizio di prossimità) mantenere (o ricreare) una sostenibilità economica nel tempo (deve essere un servizio stabile)
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Il fine Impostare: standard gestionali su cui “innestare”le identità proprie delle singole scuole parrocchiali
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RISORSE INVESTIMENTI GESTIONE MANTENIMENTO BILANCI SOSTENIBILI
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Organizzazione gestionale
Rapporti Istituzionali (enti pubblici, promozione a livello regionale, gestione contributi/finanziamenti) Strategie didattiche (POF, PEI; momenti religiosi) Organizzazione gestionale ( selezione, reclutamento assunzione personale,gestione adempimenti burocratici, acquisti) Formazione (insegnanti, genitori, terza età)
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Le scuole d’infanzia non statali una tradizione Veneta!
5.807 sezioni bambini 21
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Piste da percorrere Fare rete su bisogni concreti: evitare sovrapposizioni / ripetizioni Impostare un rapporto paritetico con le Istituzioni (non contributi “graziosi”, ma diritti esigibili) Ricercare “economie di scala”: SPESE COMUNI DA RIPARTIRE SU Più SOGGETTI
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E’ tempo di regionalizzare il Contratto di lavoro?
Utilizzare strumenti gestionali adatti: Il C.C.N.L. è lo strumento cardine Deve essere: flessibile adattabile sostenibile economicamente modificabile nel tempo Se il maggior numero delle scuole paritarie in Italia si trova nel Veneto il peso della delegazione Veneta nel CCNL dovrà essere maggiore E’ tempo di regionalizzare il Contratto di lavoro?
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Ente “intermedio” sovraparrocchiale (soci fondatori+parroci)
PROPOSTA OPERATIVA Ente “intermedio” sovraparrocchiale (soci fondatori+parroci) Diocesano? Ecclesiastico? Fondazione? Impresa sociale? A DA Erogatore di servizi di supporto (es. FISM) Gestore diretto 1 sezione 2 sezioni 3 sezioni
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…ma strutture inserite in un …
non strutture isolate… …ma strutture inserite in un …
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“DISTRETTO” di SERVIZI
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Alcune domande scomode
Riusciranno i nostri parroci a “staccarsi” veramente dal “campanile” e fare rete? Riusciranno i nostri laici a occuparsi “professionalmente” di questi problemi? Riusciranno le nostre scuole a confrontarsi con le istituzioni con pari dignità superando i “contributi graziosi”? I contributi in conto gestione a chi devono andare, alle parrocchie/asili o ai singoli bambini? È un po’ una tempesta, ma …
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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
(Seneca) Grazie
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