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MACROECONOMIA. IIl Prodotto Interno. Il valore complessivo della produzione di beni e servizi finali effettuata in un Paese in un dato periodo (= normalmente,

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1 MACROECONOMIA

2 IIl Prodotto Interno. Il valore complessivo della produzione di beni e servizi finali effettuata in un Paese in un dato periodo (= normalmente, un anno).

3 PIL Prodotto = valore della produzione (nuova) di un anno Interno = realizzato all’interno di un Paese Lordo = comprensivo degli ammortamenti

4 Gli ammortamenti sono definibili come un costo di produzione dovuto al logoramento del capitale uuna macchina del valore di 10.000 euro e destinata a durare 10 anni si deprezza del 10%, cioè di 1.000 euro ogni anno; ppertanto, ogni anno verranno iscritti in bilancio 1.000 € come ammortamenti; ccontabilmente, si tratta di un costo anticipato.

5 Il PIL sottovaluta la reale entità della produzione. Il PIN (Prodotto Interno Netto) costituirebbe una misura più corretta, ma è difficile da calcolare (= sono necessarie maggiori informazioni).

6 Il PIL di un paese in un dato anno è costituito dalla somma dei valori di tutti i beni e servizi prodotti in quell'anno in quel paese.

7 p 1 X 1 + p 2 X 2 + p 3 X 3 + ….. p n X n

8 Ma, per fare ciò, è necessario conoscere i prezzi !!!

9 CONOSCETE BENI CHE NON HANNO UN PREZZO (MA HANNO UN VALORE)? - BENI COMUNI - BENI PUBBLICI - ESTERNALITA’

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11 1Stati Uniti12,98021Thailandia585.9 2Cina10,00022Sudafrica576.4 3Giappone4,22023Polonia542.6 4India4,04224Paesi Bassi512 5Germania2,58525Filippine443.1 6Gran Bretagna1,90326Pakistan427.3 7Francia1,87127Arabia Saudita374 8Italia1,72728Colombia366.7 9Russia1,72329Ucraina355.8 10Brasile1,61630Bangladesh330.8 11Corea del Sud1,18031Belgio330.4 12Canada1,16532Egitto328.1 13Messico1,13433Malesia308.8 14Spagna1,07034Svezia285.1 15Indonesia93535Austria279.5 16Taiwan668.336Vietnam258.6 17Australia666.337Algeria253.4 18Turchia627.238Hong Kong253.1 19Iran610.439Svizzera252.9 20Argentina599.140Grecia251.7 La comparazione del PIL tra diversi Paesi miliardi $ US, 2007

12 PIL pro capite = PIL abitanti

13 1Bermuda69,90021Finlandia32,800 2Lussemburgo68,80022Belgio31,800 3Jersey57,00023Paesi Bassi31,700 4 Guinea Equatoriale 50,20024Svezia31,600 5 Emirati arabi uniti 49,70025 Gran Bretagna 31,400 6Norvegia47,80026Germania31,400 7Isole Cayman43,80027Isole Faroe31,000 8Irlanda43,60028Singapore30,900 9Stati Uniti43,50029Francia30,100 10 Isole Vergini britanniche 38,50030Monaco30,000 11Islanda38,10031Italia29,700 12Danimarca37,00032Qatar29,400 13Hong Kong36,50033Taiwan29,000 14Austria35,50034Gibilterra27,900 15Canada35,20035Spagna27,000 16Man, Isola Man, Isola di35,00036Israele26,200 17San Marino34,10037 Nuova Zelanda 26,000 18Svizzera33,60038Brunei25,600 19Giappone33,10039Bahrein25,300 20Australia32,90040Isole Falkland25,000 PIL pro capite

14 206Sierra Leone900 207Madagascar900 208Afghanistan800 209 Timor orientale 800 210Tanzania800 211 Congo (ex Zaire) 700 212Burundi700 213 Isole Salomone 600 214Comore600 215Malawi600 216Somalia600

15 Il tasso di crescita (annuo) del PIL

16 Tassi di crescita annui PIL, Paesi OECD, 2007-2008

17 Tassi di crescita annui PIL pro capite, Italia, 1961-2005 5

18 1 PIL pro c. Italia Prezzi 1911 2 PIL pro c. Italia Prezzi 1951 3 PIL pro c. Nord- Centro Prezzi 1911 4 PIL pro c. Sud-Isole Prezzi 1911 5 Rapporto Sud- Isole/ N.-centro 186133684.4883333351,00 1900475119.4404894320,88 1914608152.9036495100,79 1919690173.5367505510,74 1939850213.7109925640,57 1945464116.6575423170,59 1950845212.5571.0304930,48 19551.100276.4961.3456820,51 19601.422357.4561.7199180,53 19651.753440.7312.0421.2190,60 19722.357592.5792.6751.7770,66 19803.086776.0853.5352.2250,63 19853.311832.5573.8382.3480,61 19903.776949.5494.4412.5800,58 19954.0541.019.3374.8162.6850,56 20004.4201.111.4785.2132.9820,57 20044.5281.138.6295.2553.1490,60 Andamento PIL p.c., Italia: 1861-2004

19 - a calcolare il ‘benessere’ di un paese (?); - a fare confronti tra Paesi; - a fare confronti nel tempo.

20 MA IL PIL MISURA DAVVERO IL BENESSERE DI UN PAESE ?

21 Cosa entra nel PIL ? qualunque prodotto finale dell'attività economica.... prodotto in un dato anno.... in quanto vi sia un passaggio di diritti e un corrispondente passaggio di denaro.

22 Cosa non entra nel PIL ? Produzioni che è difficile o impossibile rilevare

23 Non entrano nel PIL:

24 LL’economia criminale entra nel PIL attraverso stime

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28 Anche l’economia sommersa (o ‘nera’) entra nel calcolo del PIL attraverso stime.

29 LL’autoconsumo Non entra nel PIL:

30 Altre omissioni del PIL: - istruzione, cultura - salute - qualità dell’ambiente - patrimonio storico, artistico e paesaggistico - tempo libero

31 Il ‘campione mondiale’ del PIL ? ‘un individuo con malattia in fase terminale, divorzio in corso e che fa uno scontro frontale con la sua auto’ (M. Anielsky)

32 IN CONCLUSIONE:

33 Il RN è la somma dei redditi di un paese in un anno

34 REDDITO NAZIONALE = salari + interessi + profitti

35 Il calcolo del PIL in pratica:  somma dei valori della produzione finale oppure  valore aggiunto dell’impresa

36 Il calcolo del valore aggiunto: valore aggiunto  salari + interessi + profitti

37 Il calcolo del PIL in base al metodo del valore aggiunto 1 2 Salari, interessi e profitti 3 Valore totale 4 Somma dei valori finali (all’uscita dalla fabbrica) 5 Valore aggiunto Stadio 1 (materie prime) 80 Stadio 230110 190 30 Stadio 340150 340 40 Stadio 420170 510 20 Stadio finale (prodotto finito) 30200 710 30 Valore totale200 710200

38 PIL  valore aggiunto  salari + interessi + profitti  REDDITO NAZIONALE

39 Il PIL coincide (approx.) con il reddito nazionale

40 Reddito personale disponibile = reddito nazionale - profitti delle imprese + dividendi - imposte + trasferimenti

41 I prezzi dei beni, cambiando nel tempo, fanno variare il valore del PIL anche a parità di quantità fisiche.

42 PIL ITALIA= € 2.000 miliardi ca.

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44 Nelle serie del PIL a prezzi costanti, i valori del PIL di ciascun anno sono deflazionati (= ridotti di una percentuale pari all’incremento medio dei prezzi verificato in ciascun anno).

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46  Es.: - PIL ITALIA 2000 (PREZZI CORRENTI): 15.000 miliardi € - PIL ITALIA 2001 (PREZZI CORRENTI): 16.500 miliardi € AUMENTO PIL (A PREZZI CORRENTI): + 10% Ma: - AUMENTO MEDIO PREZZI 2012-13: + 7% AUMENTO PIL (A PREZZI COSTANTI): + 3 %

47 LA VISIONE LIBERISTA DELL’ECONOMIA E DELLA SOCIETA’

48 L’ottimismo della ‘Belle Epoque’

49 Per i Neoclassici, l’obiettivo è l’equilibrio del mercato (= dei mercati). Questo obiettivo è assicurato dal libero fluttuare dei prezzi.

50 I NEOCLASSICI RICONOSCEVANO LA POSSIBILITA’ DI DISCREPANZE FRA DOMANDA E OFFERTA…

51 MA, SECONDO LORO, CIO’ POTEVA AVVENIRE SOLAMENTE IN VIA TRANSITORIA, PERCHE’….. I PREZZI, MUOVENDOSI, FINISCONO CON L’ASSICURARE SEMPRE L’EQUILIBRIO!

52 Legge di Say : “l’offerta crea la sua domanda” - « Un prodotto terminato offre da quell'istante uno sbocco ad altri prodotti per tutta la somma del suo valore. Difatti, quando l'ultimo produttore ha terminato un prodotto, il suo desiderio più grande è quello di venderlo, perché il valore di quel prodotto non resti morto nelle sue mani. » 52

53 “Ma non è meno sollecito di liberarsi del denaro che la sua vendita gli procura, perché nemmeno il denaro resti morto. Ora, non ci si può liberare del proprio denaro se non cercando di comperare un prodotto qualunque. Si vede dunque che il fatto solo della formazione di un prodotto apre all'istante stesso uno sbocco ad altri prodotti.» (Traité d’économie politique, Libro I, Cap. XV, pp. 141-142)

54 QUINDI, LE CRISI SONO SEMPRE E SOLTANTO TEMPORANEE?

55 LA GRANDE DEPRESSIONE

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60 Disoccupazione volontaria ?

61 DISOCCUPAZIONE USA 1930-50 (milioni di individui)

62 PIL USA 1928-40 (miliardi di dollari)

63 John Maynard Keynes (1883-1946)

64 Due punti fondamentali del pensiero keynesiano: 1 –L’equilibrio sul mercato (domanda = offerta) non significa necessariamente piena occupazione.

65 2 – Le ‘ricette’ liberiste aggravano, anziché risolvere, le crisi

66 CHE COSA ORIGINA LE CRISI?

67 PRODOTTO REDDITO SPESA PRODOTTO

68 PRODUZIONE REDDITO La produzione genera un reddito equivalente nel per. 1… … ma il reddito darà luogo a una produzione equivalente nel per. 2?

69 PRODUZIONE REDDITO ? La produzione genera un reddito equivalente…. ma il reddito darà luogo a una produzione equivalente nel periodo seguente? REDDITO = SPESA ?

70 DOMANDAOFFERTA BENI DI CONSUMO (famiglie) BENI DI CONSUMO BENI DI INVESTIMENTO (imprese) BENI DI INVESTIMENTO = = =

71 LA SPESA PUO’ RISULTARE INFERIORE AL REDDITO, PERCHE’ PARTE DEL REDDITO VIENE RISPARMIATA. MA, IN QUESTO CASO, DOVREBBE ESSERE IMPIEGATA PER FARE INVESTIMENTI. GLI INVESTIMENTI, A LORO VOLTA, POTREBBERO ESSERE INSUFFICIENTI AD ASSORBIRE TUTTO IL REDDITO.

72 Ne deriverebbe una crisi causata da INSUFFICIENZA DI DOMANDA

73 1) consumi 2) risparmi ≡ investimenti

74 Risparmio ? tesaurizzazione

75 Interesse (r) quantità di K offerta domanda r* q* E O Il ‘mercato dei capitali’ Ci sarà sempre un ‘prezzo’ di K (= r*) che renderà eguali domanda e offerta di capitale

76 Per i Neoclassici, il saggio di interesse, fluttuando, porterà sempre in equilibrio la domanda e l’offerta di capitali.

77 Secondo Keynes, i risparmiatori potrebbero offrire capitali alle imprese in misura insufficiente: 1.‘preferenza per la liquidità’; 2.Movente speculativo.

78 Ciò rende la domanda insufficiente ad assorbire tutta l’offerta potenziale: parte dei fattori esistenti (capitale, lavoro) potrà non essere occupata.

79 1) consumi 2) investimenti spesa privata 3) spesa pubblica (Stato) 4) Commercio internazionale

80 DOMANDA AGGREGATA  C + I + G +(X-N)

81 I CONSUMI DIPENDONO DAL REDDITO SE IL REDDITO E’ BASSO, I CONSUMI NON POTRANNO FARE AUMENTARE LA DOMANDA

82 GLI INVESTIMENTI SONO IMPREVEDIBILI (DIPENDONO DAGLI ‘ANIMAL SPIRITS’ DEGLI IMPRENDITORI): IN UNA CRISI, GLI IMPRENDITORI NON INVESTIRANNO

83 RIMANE LA SPESA PUBBLICA

84 Produzione (  Reddito) Spesa Domanda = consumi (C) 100 60 z Y’ 45° Equilibrio di mercato

85 Domanda di consumi(C) Produzione (  Reddito) (Y) Spesa DA = C z Y’ gap 45° Produzione di piena occupazione Y* Disoccupazione dei fattori I consumi da soli sono insufficienti Equilibrio di mercato

86 Secondo Keynes, ci può essere equilibrio di mercato, ma, allo stesso tempo disoccupazione.

87 Ci sono altre componenti della domanda? 2 - la domanda di investimenti 87

88 Produzione (  Reddito) (Y) Spesa DA = C z Y’ gap 45° Produzione di piena occupazione Y* Disoccupazione dei fattori Equilibrio di mercato DA’= C + I

89 Ci sono altre componenti della domanda? 3 - la spesa pubblica. 89

90 Produzione (  Reddito) (Y) Spesa z Y’ gap 45° Produzione di piena occupazione Y* Disoccupazione dei fattori DA’= C + I + G Aggiungiamo la spesa pubblica(G):

91 Keynes: - Ci può essere disoccupazione involontaria di lavoro e capitale. - La disoccupazione dipende dal basso livello della domanda. - Lo Stato può tenere alto il livello della domanda.

92 A differenza dei privati (imprese e famiglie), lo Stato non può essere ‘pessimista’.

93 La disoccupazione secondo i Liberisti: il mercato del lavoro

94 salario numero lavoratori offerta domanda w* q* E O q”q’ Salario minimo più alto di E: Disoccupazione w min Disoccupazione volontaria

95 Neoclassici: se i salari sono liberi di muoversi (fluttuare) sulla base della domanda e dell’offerta di lavoro, non vi potrà essere disoccupazione, se non volontaria.

96 SCUOLA DI PENSIERO SIGNIFICATO DI ‘PIENA OCCUPAZIONE’ NEOCLASSICI (LIBERISTI) OCCUPAZIONE DI TUTTI COLORO CHE SONO DISPOSTI A LAVORARE AL SALARIO DI MERCATO KEYNES OCCUPAZIONE DI TUTTI COLORO CHE POSSONO E VOGLIONO LAVORARE

97 La disoccupazione è la conseguenza della insufficienza della domanda. Keynes:

98 Il basso livello della domanda può essere esso stesso la conseguenza della disoccupazione. Inoltre…

99 - In un’economia di mercato, tutti hanno rapporti con tutti, ma in maniera indiretta. - La domanda dipende molto più dalle aspettative dei soggetti che dalla situazione presente.

100 In un’economia di mercato, è bene che la gente sia ottimista I GOVERNANTI DEVONO MOSTRARSI OTTIMISTI

101 ‘Supponiamo di smettere del tutto di spendere il nostro reddito e di cercare di salvare il capitale. Ebbene, tutti sarebbero disoccupati.. Pertanto, o casalinghe patriottiche, domattina di buon’ora precipitatevi nelle strade e dirigetevi verso quelle bellissime vendite che sono pubblicizzate dappertutto. Farete una cosa buona per voi stesse, perché le merci non sono mai state così a buon mercato … e avrete l’ulteriore gioia di accrescere l’occupazione [e] di fare aumentare la ricchezza del Paese..’ ( J.M. Keynes, trasmissione radiofonica, gennaio 1931 )

102 Ma l’ottimismo ha dei limiti…

103 “… vai avanti tu..”

104 Lo Stato può/deve intervenire nell’economia in due modi: - attraverso la spesa pubblica (politica fiscale); - attraverso il costo del denaro (politica monetaria).

105 Nella visione liberista, entrambi i mezzi costituiscono ‘interferenze’ con il mercato.

106 The Economist (22 agosto 1930): “l’economia vive al di là dei suoi mezzi... Il bilancio dello Stato deve essere in equilibrio..”

107 COME SI CREA IL REDDITO IN UNA ECONOMIA DI MERCATO ?

108 Pinco (dà lezioni di lingue) Pallino (fornisce cure dentistiche) Tizio ( lezioni di economia) trasferimenti di merci trasferimenti di denaro Caio (vende vacanze in villaggi turistici Sempronio (trasporta passeggeri in aereo) REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO TOTALE = 500 $

109 Pinco (dà lezioni di lingue) Pallino (fornisce cure dentistiche) Tizio (dà lezioni di economia) trasferimenti di merci trasferimenti di denaro Caio (vende vacanze in villaggi turistici Sempronio (trasporta passeggeri in aereo) REDDITO TOTALE = 0 $ Se Pinco non paga più Tizio, non potrà più essere pagato da Pallino!

110 IIl reddito che può essere generato dagli scambi di un dato ammontare di risorse può variare da zero a valori massimi. Il reddito misura non le risorse, ma l’attività di un’economia !

111 Supponiamo che troviate un pozzo di petrolio nel vostro giardino…

112 Sareste diventati ricchi per questo?

113 I beni creano la domanda NON PU0’ ESSERCI CRISI La domanda crea i beni

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115 L'esistenza di stimoli alla domanda è cruciale. Gli stimoli proverranno soltanto in parte da bisogni “essenziali”.

116 Gli stimoli verranno anche da bisogni voluttuari: - mode, - atteggiamenti culturali e sociali nuovi ….

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119 - Eventi distruttivi, o catastrofici, stimolano una domanda di beni sostitutivi.

120 - Il fatto che i beni siano 'troppo durevoli' non è positivo.

121 Se le lame dei rasoi fossero eterne…

122 - pubblicità

123 LLe innovazioni possono stimolare fortemente la domanda Innovazioni di prodotto

124 Creare nuovi bisogni sviluppa il mercato.

125 La cultura non aiuta a mangiare

126 LA CULTURA AIUTA IL MERCATO A CRESCERE

127  Le ‘reti di protezione’ (pensioni, assicurazioni, sanità, ecc.) possono incoraggiare la domanda (  WELFARE SYSTEM).  La certezza del diritto rafforza la domanda.

128  La disponibilità di mezzi adeguati per effettuare acquisti è essenziale (  credito ).

129  In molti casi, converrà che lo stesso venditore finanzi il suo compratore.  Al creditore non conviene mai la bancarotta del debitore

130 Pinco (dà lezioni di lingue) Pallino Tizio (guida dumpers ) trasferimenti di merci trasferimenti di denaro (fornisce cure dentistiche) Caio (vende vacanze in villaggi turistici Sempronio (trasporta passeggeri in aereo) REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO TOTALE = 500 $ STATO Costruisce case

131 = in teoria, la spesa di 100 ha generato reddito nazionale per 500 ! ‘EFFETTO MOLTIPLICATORE’

132 In realtà, in questo processo ci saranno delle ‘perdite’…

133 Stato Pallino Tizio trasferimenti di merci trasferimenti di denaro Caio Sempronio 100 60 36 21 13 TOTALE = da 100 iniziali a 230 finali

134 Il moltiplicatore della spesa pubblica (propensione al consumo: 60%) G = 100incremento RN 1° round:100  2 2° round :60% (100) = 60  3 3° round :60% (60) = 36  4 4° round :60% (36) = 22 55° round:60% (22) = 13 ecc. ecc. …

135 Il moltiplicatore della spesa pubblica. Ad es.: 100 + 60 + 36 + 22 + 13 + (….) = 230 = 2,3 volte la spesa iniziale !

136 Ma, oltre al risparmio, vi saranno altre ‘perdite’. - le imposte -le importazioni di beni dall’estero..

137 G = 100incremento RN 1° round:100  2 2° round :50% (100) = 50  3 3° round :50% (50) = 25  4 4° round :50% (25) = 12,5 55° round:50% (12,5) = 6 ecc. ecc. … TOTALE: 193,5 - Risparmio : 40% - Imposte: 10%

138 - Risparmio : 40% - Imposte: 10% - Importazioni: 10% G = 100incremento RN 1° round:100  2 2° round :50 - 10% (50) = 45  3 3° round :40% (45) = 18  4 4° round :40% (18) = 7 55° round:40% (7) = 3 ecc. ecc. … TOTALE: 173

139 Quindi: che cosa influisce sul valore del moltiplicatore ? 1 - risparmio; 2 - imposte; 3 - importazioni.

140 Ciò che oggi contribuisce maggiormente a tenere basso il valore del moltiplicatore, è la propensione a importare beni dall’estero.

141 UNA RIDUZIONE DI SPESA AVRA’ UN EFFETTO DE-MOLTIPLICATIVO

142 da questo reddito possono essere ricavate le imposte Spesa pubblica Reddito Imposte La spesa pubblica crea reddito : che finanzieranno l’ulteriore spesa pubblica. moltiplicatore de-moltiplicatore

143 la spesa pubblica può generare tanto reddito da autofinanziarsi? ???????????????? 100 Spesa pubblica 500 Reddito nazionale 100 imposte Allora:

144 La spesa può generare tanto reddito da autofinanziarsi ? Spesa pubblica = 100 500 Reddito nazionale 100 imposte Poco probabile …

145 Quale spesa pubblica ? Consumi o investimenti ? Opere necessarie o anche opere voluttuarie ?

146 Non importa

147 Keynes scriveva: - fate costruire delle piramidi; - fate scavare delle buche e poi fatele riempire di nuovo.

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152 Centro Polifunzionale, Giarre (CT).

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154 Il limite non intravisto (?) da Keynes: LA SPESA PUBBLICA GENERA DEBITO PUBBLICO

155 Il Paradosso della Parsimonia Se vogliamo aumentare il nostro risparmio, e quindi spendiamo di meno, il nostro reddito si riduce, e alla fine il risparmio che abbiamo realizzato potrebbe risultare minore di quanto ci aspettavamo …


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