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COSTRUZIONE DI UN MODELLO DI PROCESSO PEDAGOGICO un modello generale ed unitario di analisi passa attraverso: la valutazione dei soggetti, delle loro caratteristiche.

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Presentazione sul tema: "COSTRUZIONE DI UN MODELLO DI PROCESSO PEDAGOGICO un modello generale ed unitario di analisi passa attraverso: la valutazione dei soggetti, delle loro caratteristiche."— Transcript della presentazione:

1 COSTRUZIONE DI UN MODELLO DI PROCESSO PEDAGOGICO un modello generale ed unitario di analisi passa attraverso: la valutazione dei soggetti, delle loro caratteristiche e dei loro bisogni, la rappresentazione delle attività fisiche che serviranno di supporto alla loro educazione,.la valutazione degli stessi soggetti in situazioni di pratica, Infatti il soggetto e lattività, così come il soggetto in attività, devono essere necessariamente confrontati attraverso la stessa unità di misura perché sia mantenuta la coerenza pedagogica.

2 La prima riguarda la nozione stessa di modello. Proporre un modello suscettibile di integrare, di volta in volta, la scoperte scientifiche recenti con quelle future richiede una certa flessibilità; in nessun caso il modello dovrà essere considerato definitivo e consolidato, esso, anzi, deve potersi evolvere per non perdere il suo valore e, quindi, la sua potenzialità. una di ordine epistemologico, l altra di ordine metodologico. si devono proporre e mettere in evidenza due precauzioni: La seconda precisa (definisce) la nozione di schema.

3 Se uno schema permette di intuire, di rendersi conto, del crearsi di una realtà facilitandone la rappresentazione, in nessun caso sarà in grado, però, di rappresentarne, in pochi tratti, la complessità e linterezza; tale schema non dovrà avere, perciò, né valore né pretesa di verità assoluta. Così, il modello proposto, riduttore per definizione come per necessità, deve essere considerato solamente uno strumento metodologico, un aiuto alla elaborazione ed alla realizzazione pratica di un intervento pedagogico.

4 SCHEMA CHE METTE A CONFRONTO I TRE PRINCIPI FONDAMENTALI. Ulteriori aiuti possono venire dal ricorso ad attività legate ad una metodologia di organizzazione: giochi didattici, di fortuna, di fantasia, di ruolo, di confronto, ecc., collettivi e individuali. Nessuna di queste classificazioni, però, permette di avvicinare la totalità degli allievi per orientarne gli obiettivi. E necessaria, la complementarità delle pratiche scientifiche e delle metodologie di organizzazione per attivare le azioni che tendono a conseguire linsieme dei benefici attesi. Occorre analizzare la genesi dei giochi e degli sports per far emergere il senso che ne percepisce il soggetto così da poter attivare unità di misura in grado di verificare la differenza o la coincidenza del soggetto rispetto allattività. Per preservare lindividualità del soggetto si devono correlare le caratteristiche intrinseche del soggetto (quelle che costituiscono il suo ESSERE) alle esigenze dellattività che deve essere realizzata. Il progetto pedagogico emerge dalla valutazione degli allievi. Per determinare i loro bisogni e per fissare gli obiettivi da raggiungere, attraverso il ricorso ad una Azione Performante Sportiva (APS), per la realizzazione del progetto stesso è estremamente importante la scelta di APS adatte. Per migliorare le possibilità di realizzare lobiettivo individuato e scelto è opportuno il ricorso ad altre discipline scientifiche che vanno dalle tecniche dellinformazione e comunicazione alla valutazione del peso e valenza sociale dellattività sportiva, dalla psichiatria e psicologia, alla genetica, alla fisiologia, allo studio dello sviluppo psicomotorio. Eccetera.

5 Uno degli aspetti più interessanti dei giochi regolati sta nella precisione delle condizioni necessarie al conseguimento del risultato(vittoria). I giochi regolati permettono di conseguire una soddisfazione personale o collettiva che può essere inserita in modalità differenzianti: la misura, la conformità ed il punteggio. struttura funzionalità tecnica Modello della realizzazione dellazione educativa o dellazione performante sportiva

6 misura = forza. si misura attraverso la distanza, il tempo, il carico. Corrisponde alla STRUTTURA (qualità fisica) del soggetto. Questi tre modelli fondamentali riprendono grandi categorie di riferimento che sono: misura = conformità Si misura, si valuta e si apprezza in rapporto alla corrispondenza dellazione rispetto ad un modello dato, corrisponde al Saper Fare, alla TECNICA. misura = punteggio Si misura attraverso la capacità di comprensione, la capacità di adattamento. Corrisponde alla FUNZIONALITA nel perseguire il risultato. Se la STRUTTURA si sviluppa e cresce attraverso il potenziamento, la TECNICA si impara attraverso lallenamento ed attraverso la educazione della FUNZIONALITA.

7 ASPETTO DOMINANTE DELLATTIVITA E PRINCIPIO DIRETTORE Questi tre poli possono restare relativamente indipendenti o combinarsi nella definizione di Principio Direttore di ogni APS. Il Principio Direttore rappresenta la relazione intima che lega queste tre dimensioni: strutturale, tecnica e funzionale, ciascuna in rapporto con le altre, rappresenta le loro proporzioni, il loro contributo nella esecuzione della prestazione tecnica struttura funzionalità O X Lasse che materializza il Principio Direttore parte dal punto O per arrivare al punto X che rappresenta la prestazione massima. Ogni punto Y che lo compone rappresenta il rispetto del principio, la relazione esatta fra i suoi componenti, la sua ottimizzazione in funzione delle possibilità e dei modi disponibili. Questo principio non è fisico né materiale, né operativo, né dazione, né di gestione, benchè attenga allattività: è lautoconsapevolezza, la CAPACITA. y

8 DOMINANTE DI UNA ATTIVITA Se la componente principale, in una APS data, è chiaramente evidenziata dalla modalità dellottenimento del risultato, essa si può esprimere, quasi esclusivamente, in una certa forma; quando esige necessariamente una combinazione con altre componenti, si potrà esprimere in forme diverse. Così si differenziano tre grandi tipi di attività: tecnica struttura funzionalità le attività assiali, che si esprimono quasi esclusivamente su uno solo degli assi. La corsa veloce, per esempio, attiene prevalentemente allasse strutturale (più sono forte, più corro), mentre larte dei tuffi e la ginnastica attengono maggiormente allasse tecnico (bisogna saper fare), lo sport della vela attiene di più allasse funzionale (occorre forza, tecnica conoscenza della direzione e delleffetto del vento). 1 2 tecnica struttura funzionalità le attività di superficie, di interfaccia che si esprimono attraverso due dimensioni: esempio il nuoto (occorre saper nuotare prima di gareggiare) o il ciclismo (occorre saper andare in bicicletta prima di incominciare a correre).

9 tecnica 3 struttura funzionalità le attività che si esprimono attraverso tutte e tre le dimensioni, non trascurandone nes- suna. Esempio: il JUDO che richiede forza (struttura) perché lo svilup- po tecnico possa raggiungere un adeguato livello funzionale consa- pevole. Per alcune attività sono possibili diverse modalità di pratica e sono possibili condizioni anche molto differenti per ottenere il risultato; esse usano, naturalmente, dominanti differenti. In alcuni sports si può parlare di attività con uso di strumento, nella quale la forza propulsiva è data dallatleta (ciclismo) che fornisce anche lattività di pilotaggio, si può parlare di attività con uso di strumento nel quale la forza propulsiva non è fornita dallatleta (sci, bob) che fornisce solo lattività di guida. Si parlerà, allora, di attività con modalità energetica (ciclismo) e di attività con modalità funzionale (sci e bob), ma lasse da coinvolgere, per valutare la prestazione, sarà sempre quello della struttura

10 Anche le attività non competitive entrano perfettamente nel modello di valutazione e danalisi, anche se i praticanti attribuiscono agli assi dello stesso definizioni diverse: gli assi saranno il migliore = punteggio = funzionalità il più = forza = struttura ; il meglio = conformità al modello dato = tecnica ;

11 Lo sviluppo strutturale, quando non è impedito o condizionato, segue una curva ortogenetica caratterizzata da : A titolo di esempio si propone la rappresentazione grafica di due soggetti differenti: una forte crescita durante linfanzia, inferiore durante ladolescenza, poi da una relativa stagnazione in caso di allenamento, o da una leggera regressione in mancanza di allenamento fra i 20 ed i 60 anni di età, infine da una caduta importante, in progressiva accelerazione, dopo i 60 anni. Leducazione delle funzioni può subire delle battute darresto provvisorie ( atrofia del non uso), ma i risultati, più si fissano nei SENSI e più sono ripercorribili e riconseguibili: è sufficiente ritrovare il senso per ritrovare il passo, riscoprire il procedimento. Soggetto uno: grande struttura, grande tecnica e discrete capacità funzionali Soggetto due: modeste capacità tecniche e strutturali ma notevoli capaci- tà funzionali. tecnica struttura funzionalità struttura età

12 LOGICA DELLATTIVITA, LOGICA DEL SOGGETTO. PRESTAZIONE O EDUCAZIONE? La scelta di una Azione Performante Sportiva di sostegno dovrà, in principio, rispondere ad una scelta: uso di una logica di prestazione (ricerca del risultato), oppure uso di una logica educativa. Facciamo un esempio: una arrampicata in montagna: allinizio le differenze morfologiche degli attori sembrano condizionare pesantemente i risultati, anche quelli dati per scontati dall educatore. Si devono prevedere degli abbandoni, particolarmente fra i soggetti meno dotati fisicamente o sovrapeso. Se lattività avesse come scopo la velocità di salita o lestetica gestuale, quei soggetti si impegnerebbero in una competizione persa in partenza?

13 Invece, se listruttore proponesse semplicemente di salire, di trovare il modo di arrivare in cima, superando solo le proprie ansie, ognuno sarebbe in grado di farlo, anche se, per raggiungere lo scopo, leducatore dovesse prestare (mettere in scena) provvisoriamente, qualche scala (artificio). ad uno scopo ALTO potrebbe corrispondere un investimento altrettanto ALTO e la grafica del Principio Direttore saprebbe rappresentarlo. Il Principio Direttore sarà non la vittoria ma il divertimento, la soddisfazione personale,il riuscire a fare. Una differenza troppo grande fra praticante e pratica comporterebbe un investimento sproporzionato in una dimensione insignificante quale quella del gioco, ma se la natura di un impegno è determinata dai suoi contenuti e scopi,

14 Sovrapponendo il volume (la rappresentazione grafica delle capacità personali complessive) dei soggetti alla quantità e qualità delle proposte operative, analizzandone le proporzioni, si potranno attivare le strategie più appropriate. La logica del risultato richiederà che si metta una differenza minima fra soggetto ed attività ( il soggetto va potenziato in quello che serve); è, infatti, una logica descrittiva (in sé, legata alle regole, univoca) e riprende in modo meccanico lo schema della ottimizzazione della prestazione (miglior prestazione assoluta), e risponde alla domanda del COME; è sempre riferita ad un ideale: quello del campione (come fa?, come bisogna fare?)., la logica educativa (del soggetto) raccomanderà una differenza mirata ed ottimale (il soggetto va potenziato in tutte le possibilità); è, infatti, EURISTICA ( per sé, di ricerca approfondita, per la crescita personale) e, quindi, evolutiva; riporta, attraverso le richieste di interpretazione e spiegazione, alla domanda del PERCHE. La risposta al PERCHE è complessa, infatti dipende dal rapporto fra soggetto ed attività che può essere iscritto in molteplici categorie di senso, in funzione di quello che lesperienza e la capacità del soggetto lasciano a disposizione dellazione; attraverso queste categorie di senso si può determinare il livello percettivo del soggetto in esame. questa scelta compete allInsegnante o allIstituzione Sportiva, o alla famiglia e deve essere condizionata e guidata dalle caratteristiche degli allievi.

15 Si propongono tre esempi di sovrapposizione delle caratteristiche del soggetto rispetto al volume dellattività. tecnica struttura Logica del risultato Volume della attività Caratteristiche del soggetto funzionalità Differenza minima fra prestazione e caratteristiche del soggetto. Il soggetto preso in esame è dotato di buone capacità tecniche combinate con grandi capacità funzionali ma la struttura è debole

16 Logica del risultato tecnica funzionalità struttura Volume della prestazione Volume del soggetto Differenza minima fra prestazione e caratteristiche del soggetto Il soggetto preso in esame è dotato di grandi capacità fisiche e di buone capacità tecniche ma sono carenti le capacità creative

17 Differenza mirata fra prestazione e caratteristiche del soggetto, identità di forma. Il soggetto esprime il meglio di Forma, Tecnica, Intuizione. Logica educativa Volume della prestazione volume del soggetto tecnica struttura funzionalità

18 PERCORSO PERCETTIVO IN OGNI ATTIVITA si definisce percorso percettivo linsieme di motivazioni che spingono allazione ed il progresso di donazione di senso allazione stessa. Questo percorso non è dato a priori, ma è individuato in funzione delle estensioni possibili dei sensi di: STRUTTURA, TECNICA E FUNZIONE, mano a mano che il soggetto acquisisce esperienza nellattività. La prima tappa è emozionale. Al momento dellinizio dellattività lemozione prevale sulle capacità analitiche in quanto la tecnica è ancora ignorata. tecnica struttura funzionalità prima tappa Il soggetto non può esprimersi che attraverso limpiego della struttura. Qualunque sia lattività data, è possibile analizzare il percorso cognitivo di un praticante qualunque che tenta di progredire lungo il cammino delle competenze;

19 La seconda tappa è funzionale : quando lemozione è controllata il soggetto si domanda: come funziona?, seconda tappa formula delle ipotesi più o meno esatte e le verifica. tecnica struttura funzionalità

20 La terza tappa è tecnica : avendo raggiunto, più o meno rapidamente i propri limiti di funzionalità, il soggetto si pone la domanda come fanno quelli che riescono, come fanno quelli che vincono?). terza tappa La sua risposta non può che essere: usano delle tecniche. Il soggetto si concentra, quindi, sul tirocinio rappresentato dallallenamento e sul miglioramento dellesecuzione tecnica. tecnica funzionalità struttura

21 La quarta tappa è contestuale : quando il soggetto sa andare oltre la semplice esecuzione tecnica, può intravedere lintero contesto dellazione e la sua prestazione risulterà più complessa. quarta tappa Saprà usare, infatti, lassociazione di due registri, fino a quel momento, separati: la funzionalità e la tecnica. La scelta funzionale va, allora, ad attingere nella funzione tecnica e sfocia nella concatenazione. tecnica Praticamente, più aumenta la tecnica e più cresce la funzionalità e viceversa. struttura funzionalità

22 La combinazione delle tre funzioni porta alla ricerca dellottimizzazione delle potenzialità del soggetto. La quinta tappa è quella dellabilità e della creatività. La capacità del soggetto gli consente la esplorazione e la scoperta, in modo autonomo, delle tre funzioni e delle loro interrelazioni. quinta tappa Quando il soggetto è in grado di poter creare un proprio stile, si dice che ha acquisito una ABILITA. tecnica funzionalità struttura

23 Si deve evidenziare che il potenziamento di una funzione fra le tre, non esclude assolutamente la presenza e linfluenza delle altre. Si deve evidenziare anche che il miglioramento delle funzioni di uno dei tre assi, attraverso lintervento sugli altri due, facilita il miglioramento complessivo delle prestazioni inscrivibili sui tre.

24 REGOLE IMPLICITE E LORO RAPPORTO AL PRINCIPIO DIRETTORE. Il Principio Direttore di una attività può essere rappresentato attraverso la risultante della proiezione, su ciascun asse, delle risultanti di ciascuna delle dimensioni : strutturale, tecnica e funzionale relative allattività in esame. Ogni concetto nasce da una competenza, esprime, al tempo stesso, sia una relazione di quantità, sia una relazione di qualità, o, ancora, di utilizzazione; in ultima analisi, si può dire che il mezzo per conseguire il risultato è ORIENTARE in quel senso il concetto stesso. La preparazione può rispondere, allora, al principio dinamometrico del confronto delle forze (a maggior sforzo richiesto maggior potenziamento fornito), oppure al principio fisiologico del contenimento della spesa energetica (miglioramento della tecnica per risparmiare lenergia). La ginnastica si riferirà al principio cinematico della riproduzione ottimale dei movimenti (selezionerà i soggetti più adatti allattività per la loro struttura, eliminando i troppo alti o troppo pesanti, forse funzionali allazione ma non funzionali al risultato). Gli sports collettivi di spiegamento (calcio, rugby) useranno il principio matematico del soprannumero attraverso la creazione, a mezzo di schemi, di spazi vuoti e spazi pieni ed organizzando il gioco negli spazi pieni di propri giocatori e vuoto di giocatori avversari.

25 Il golf fa riferimento al principio economico della riduzione e del risparmio dei colpi. Il Judo lega la gestione della pratica ai principi della biomeccanica, puntando allo sfruttamento del proprio equilibrio per rompere quello dellavversario. Si deve prendere atto che, se il principio base di una attività resta costante come le regole per vincere, per partecipare allattività non è indispensabile conoscere il principio, basta conoscere le regole. Il principiante, infatti, allinizio, partecipa al gioco, fino ad un certo livello, al di fuori del principio, ma solo dentro le regole; spesso le regole vengono dettate dalleducatore in corso dopera e lignoranza dellallievo contribuisce a stimolare lattività pedagogica dellInsegnante. Infatti, se le difficoltà delle regole o dellazione scoraggiassero la presenza dellallievo inibendogli di provare, cesserebbe di esistere lattività. tecnica funzionalità Principio direttore O 1 2 3 4 5 attività struttura

26 Occorre che lallievo entri nel gioco qualunque sia la sua collocazione sullasse del Principio Direttore e che sia libero di darsi, per qualche tempo, anche delle regole personali e delle procedure diverse dalle consegne attinenti lattività intrapresa. Lintervento educativo, guidando il principiante sul cammino della verifica della qualità delle regole date, attraverso il confronto con procedure non corrette, consentirà, al tempo stesso, laccettazione delle regole del gioco e la corretta collocazione dello studente sullasse del Principio Direttore che gli compete. La prassi evolve quando il concetto si stabilizza. Più il giocatore entra in simbiosi col gioco e più complesse potranno essere le regole che sarà in grado di comprendere ed accettare e più complesse le soluzioni che saprà trovare per mantenersi nel gioco e / o vincere.

27 riassumendo

28 La corretta collocazione del giocatore nel gioco passa attraverso cinque livelli di valutazione: Lespressione della struttura è dominante perché il fattore emozionale condiziona troppo lazione. Primo livello. Secondo livello. Comincia, dopo il controllo dellemozione, la fase di riflessione sul cosa e come fare, inizia la fase funzionale di studio per tentativi. Terzo livello. Lo sviluppo delle capacità funzionali induce a pensare alluso di tecniche da aggiungere alla forza (struttura, livello1) per migliorare le prestazioni. Quarto livello. Laumento delle prestazioni attraverso il miglioramento del livello 1 (struttura ), del livello 3 (tecnica) con luso delle funzioni 2 (capacità funzionali ), induce un ulteriore miglioramento delle funzioni 2 che a loro volta migliorano 1 e 3 con un innesco del circolo virtuoso dellapprendimento.

29 Quinto livello. Le competenze tecniche e la maturità delle quali dispone gli possono consentire la ricerca di un modo personale e creativo di seguire la pratica. Il soggetto è, ora, ad un livello molto alto. Grazie per lattenzione ed arrivederci al prossimo appuntamento


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