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Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS MODULO 1 UNITA’ DIDATTICA.

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1 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS MODULO 1 UNITA’ DIDATTICA 4 I ricorsi gerarchici

2 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS facoltatività Sono rimedi facoltativi (prima del ricorso giurisdizionale) dal momento che il ricorso al TAR è oggi ammesso anche contro atti non definitivi. Prima del 1971 il ricorso giurisdizionale era ammesso solo contro provvedimenti definitivi, quindi i ricorsi amministrativi erano obbligatori per far acquisire definitività al provvedimento. Ciò non vale per il ricorso al capo dello stato

3 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS eccezioni Casi in cui il ricorso è ancora obbligatorio Art. 16 l. n. 382/78 : Sanzioni militari di corpo (la ratio è quella di offrire la possibilità aggiuntiva di proporre vizi di merito) La giurisprudenza tuttavia fornisce una interpretazione nel senso della facoltatività

4 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Ricorsi gerarchici improprio Si propone ad autorità diversa e che non si trova in posizione di gerarchia con quella che ha emanato il provvedimento Atti dei ministri di enti pubblici e di organi collegiali (che non hanno difatti un superiore gerarchico in senso proprio) proprio Si propone ad autorità superiore gerarchica di quella che ha emanato il provvedimento

5 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS differenze Il ricorso gerarchico proprio si può proporre per vizi di legittimità e di merito ed ha carattere generale nel senso che può essere proposto contro ogni provvedimento non definitivo, ove vi sia cioè un rapporto di gerarchia. Il ricorso gerarchico improprio ed in opposizione (che si propone di fronte alla stessa autorità che ha emanato il provvedimento) sono ammessi solo nei casi stabiliti dalla legge

6 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Segue … Con la riforma della dirigenza pubblica gli atti dei dirigenti sono quasi sempre definitivi Non sono impugnabili di fronte al ministero con i ricorsi gerarchici che invece andrebbero caldeggiati in quanto gratuiti; non hanno obbligo di difesa tecnica; si possono dedurre anche vizi di merito; rientrano tra le ADR incentivate anche a livello comunitario

7 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Casi in cui sopravvive il ricorso gerarchico improprio Ricorso al ministero dei trasporti contro le decisioni delle commissioni mediche locali per l'accertamento dei requisiti necessari al conseguimento delle patenti di guida; Ricorso al ministero degli interni – che decide in concerto con il ministero dei trasporti – contro il provvedimento di revoca della patente di guida Ricorso al ministero dei trasporti contro il provvedimento di sospensione della patente di guida (art. 223 cds)

8 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Ricorsi gerarchici ed enti territoriali L'art. 117 assegna allo stato la materia “giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa”; I ricorsi amministrativi sono rimedi giustiziali e pertanto non possono essere disciplinati da regioni ed enti territoriali. Le regioni possono unicamente individuare gli organi a cui proporre i ricorsi gerarchici o prevedere ricorsi gerarchici impropri o in opposizione, senza disciplinarli nella procedura

9 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Il procedimento Occorre l'indicazione del termine e dell'organo cui il ricorso deve essere presentato. In mancanza d tale indicazione è riconosciuta in giurisprudenza la remissione in termini per errore scusabile. Si possono estendere le norme dettate dalla 241/90 in tema di nomina e comunicazione responsabile procedimento, avviso ai controinteressati, accesso, acquisizione dei pareri NON SI ESTENDONO le norme in tema di silenzio assenso (l'art. 6 parla di silenzio rigetto) termini del procedimento (sempre di 90 gg.) e preavviso di rigetto (applicabile in amministrazione attiva e non contenziosa)

10 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS I termini ed i modi di presentazione Il termine per proporre ricorso è di 30 gg. (abrogati tacitamente termini previsti da leggi antecedenti) salvo termini diversi previsti da leggi settoriali successive Il ricorso va presentato all'organo indicato nella comunicazione o a quello che ha emanato il provvedimento; può essere presentato direttamente, a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento (conta la data di spedizione), ovvero a mezzo notificazione I ricorsi presentati ad organi diversi ma che appartengono alla stessa amministrazione non sono irricevibili ma vengono trasmessi d'ufficio

11 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS I motivi I motivi indicati non possono, secondo la giurisprudenza risalente, essere integrati successivamente ovvero in sede d ricorso giurisdizionale. Al contrario, è preferibile ritenere che i motivi possano essere integrati (d'altronde, non essendovi l'obbligo di difesa tecnica in sede giustiziale, una previsione difforme potrebbe andare contro l'art. 24 cost.) tant'è vero che il successivo ricorso giurisdizionale avrà ad oggetto non solo la decisione gerarchica ma anche il provvedimento originariamente impugnato in via amministrativa

12 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Il contraddittorio L' organo decidente comunica il ricorso agli altri organi interessati ed indicati sul ricorso o ricavabili dal provvedimento impugnato (non c'è l'obbligo che il ricorso amministrativo debba ssere stato precedentemente notificato ad un controinteressato). Entro venti giorni questi soggetti devono comunicare le proprie controdeduzioni

13 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS L'istruttoria-l'istanza cautelare-la decisione E' ammessa tutela cautelare d'ufficio o su domanda del ricorrente introdotta con istanza separata o con il ricorso amministrativo. L'organo decidente può sospendere per gravi motivi l'esecuzione del provvedimento impugnato. L'istruttoria è connotata dal metodo inquisitorio essendo l'iniziativa d'ufficio. L'organo decidente può disporre gli accertamenti che ritiene utili. La decisione può comportare la conferma-riforma- rimozione (in tal caso c'è il rinvio dell'affare alla autorità che ha emanato il primo provvedimento) del provvedimento impugnato

14 Università degli Studi di Perugia Modulo n. 1 – le materie innominate – trasversali – i principi fondamentali SERGIO DE SANTIS Il rapporto con il ricorso giurisdizionale e la natura del silenzio La proposizione del ricorso giurisdizionale rende improcedibile quello gerarchico non ancora presentato ed irricevibile quello non ancora presentato (rinunzia implicita) Il silenzio è previsto dalla legge (art. 6 d.p.r.) come rigetto ma il privato ha diritto ad una decisione sui vizi di merito che ha segnalato (posto che di fronte al giudice potrà il più delle volte azionare solo motivi di legittimità) la adunanza plenaria nel 1989 ha precisato che: il decorso del termine di legge non produce effetti sostanziali ma solo processuali. Formatosi il silenzio l'autorità investita non perde per ciò solo la facoltà di decidere; il privato può ricorrere avverso il provvedimento originario o contro l'eventuale decisione tardiva; in caso di persistente inerzia il privato può attivare le procedure avverso il silenzio


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