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Tecnica del colloquio nel conflitto familiare:

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Presentazione sul tema: "Tecnica del colloquio nel conflitto familiare:"— Transcript della presentazione:

1 Tecnica del colloquio nel conflitto familiare:
Stile comunicativo tramite cui l’operatore: Tenta di raggiungere gli obiettivi propri di ogni intervento… … tenendo conto della specificità della comunicazione nelle diverse modalità di gestione del conflitto.

2 Tecnica del colloquio:
Lo stile comunicativo (tecnica) si definisce facendo riferimento a: Fase del percorso (iniziale, avanzata) Obiettivi (pragmatici, relazionali) Funzione (posizione nel rapporto con la coppia)

3 Tecnica del colloquio:
Fase del percorso, obiettivi e funzione si definiscono nel rapporto tra operatore e coppia, per cui dipendono tanto dal modello teorico dell’operatore quanto dallo stile relazionale della coppia (modalità di gestione del conflitto)

4 Obiettivi della mediazione familiare
relazionale (il significato, lo stile relazionale) pragmatico (l’oggetto, il contenuto) modifica qualità relazione interazione negoziale pariteticità accordi

5 Definizione di pariteticità
dialogo tra punti di vista diversi (attribuzione di pari dignità) esposizione di sé e ascolto dell’altro (aspettative, richieste, risorse, limiti) riconoscimento di stili diversi funzionali al raggiungimento di un medesimo obiettivo (decresce il senso di solitudine rispetto al problema, cresce la possibilità di modulare l’intensità del proprio comportamento)

6 Obiettivi del mediatore
Favorire il dialogo tra punti di vista diversi Facilitare l’esposizione di sé e l’ascolto dell’altro Sostenere il riconoscimento di stili diversi volti al raggiungimento di un obiettivo comune Pariteticità nella relazione tra sé e ciascuno degli ex partner (riduzione degli indicatori di non pariteticità nella relazione professionale)

7 Indicatori della non-pariteticità della relazione professionale
Le domande (contenuti scelti dal professionista) Le interpretazioni (asimmetria della competenza) L’esposizione emotiva (unidirezionalità)

8 Indicatori della pariteticità della relazione professionale
Le domande (contenuti espressi dagli ex partner e selezionati dal mediatore) Dall’interpretazione all’ipotesi (interazione negoziale) L’esposizione emotiva (bidirezionalità)

9 Principi generali del processo mediativo
Il mediatore non media (favorisce la costruzione di una relazione paritetica che consente agli ex-partner di mediare) Il mediatore si occupa in modo diretto della relazione tra sé e le persone e in modo indiretto della loro relazione (favorisce la costruzione di una relazione paritetica tra sé e gli ex-partner, che costituisce la premessa per la costruzione di una relazione paritetica tra loro) agisce il riconoscimento della competenza

10 Il modello dei bisogni evolutivi: gli obiettivi della fase preliminare
Obiettivo pragmatico: individuazione di un oggetto di comune interesse Obiettivo relazionale tra gli ex partner: disponibilità ad incontrarsi alla presenza del mediatore Obiettivo relazionale tra il mediatore e gli ex partner: costruzione di un’interazione negoziale tra il punto di vista del mediatore e quello degli ex partner sul senso della mediazione Valutazione della mediabilità

11 La tecnica del colloquio nella fase preliminare
Elementi costitutivi: - accoglienza - analisi della richiesta - restituzione Strategia: “chi sono io per te?” Il fare del mediatore: - domande sull’invio e sulla richiesta - lettura finale

12 Il modello dei bisogni evolutivi: le modalità di gestione del conflitto
Congelamento: - emozione: paura - funzione relazione: protezione - bassa conflittualità espressa - comunicazione diretta, povera di tonalità emotiva - richiesta: rassicurazione Spostamento: - emozione: orgoglio - funzione relazione: potenza - alta conflittualità espressa - assenza di comunicazione diretta - richiesta: coalizione Esasperazione: - emozione: rabbia - funzione relazione: vitalità - alta conflittualità espressa in continua escalation - comunicazione diretta ad alta tonalità emotiva - richiesta: assente

13 La fase preliminare nel congelamento
reazione alle domande: timore, sospettosità, perplessità problema del mediatore: “come non essere pericoloso” modulazione relazionale: calibrare la stimolazione degli ex-partner all’esposizione subordinandola al permesso da loro ottenuto . Tecnica: uso del voi nel porre le domande uso dell’io da parte del mediatore

14 La fase preliminare nello spostamento
reazione alle domande : tentativi di seduzione/provocazione problema del mediatore: “come avvicinarmi senza schierarmi” modulazione relazionale: sostenere, in modo differenziato e distinto per ciascuno degli ex-partner, la liceità e comprensibilità degli inconciliabili punti di vista Tecnica: - uso del “tu e tu” nel porre le domande; - “sì e…”, “sì, ma…”

15 La fase preliminare nell’esasperazione
reazione alle domande : mancato ascolto problema del mediatore: “come catturare l’attenzione” modulazione relazionale: richiedere agli ex-partner di definire il senso del rapporto con il mediatore Tecnica: uso del “tu” nel porre le domande; Tecnica del “tenente Colombo”

16 La tecnica del colloquio nella fase preliminare: lettura finale
congelamento : riconoscimento della “competenza” nella gestione della conflittualità (mantenimento della protezione) spostamento: riconoscimento della “prudenza” nella gestione della copnflittualità (mantenimento della potenza) esasperazione: riconoscimento del “coinvolgimento” nella gestione della conflittualità (mantenimento della vitalità)

17 Il follow-up: la memoria degli episodi significativi nel percorso di mediazione
congelamento : attivazione emotiva spostamento: interazione diretta tra l’ex partner e il mediatore esasperazione: interazione diretta tra sé e il mediatore


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