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Storia della filosofia contemporanea
Martin Heidegger Storia della filosofia contemporanea
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Martin Heidegger (1889-1976) Essere e tempo, 1927
L’analisi dell’esistenza umana (analitica esistenziale) è il presupposto per la delineazione di una nuova ontologia L’uomo è l’unico ente che si pone il problema dell’essere L’esistenza è “il modo di essere” dell’uomo (cioè dell’Esser-ci) L’Esser-ci ha la possibilità di rapportarsi all’essere, nonché di comprendere l’essere L’ Esser-ci si fa in base alle sue scelte e alla sue decisioni (non è un ente precostituito)
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L’Esser-ci come progetto gettato
L’esistenza: “modo di essere” dell’Esser-ci La “semplice-presenza”: “modo di essere” delle cose, degli enti L’Esser-ci è trascendenza L’Esser-ci è progetto L’Esser-ci è gettato in una situazione, in un “ci” H.-G. Gadamer: orizzonte
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Categorie ed esistenziali
Dimensione concreta dell’esistenza ontica, esistentiva Dimensione filosofica dell’esistenza ontologica, esistenziale Categorie: caratteristiche più generali delle cose Aristotele: sostanza e accidenti Esistenziali: strutture di fondo dell’Esser-ci
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Il metodo fenomenologico
La fenomenologia come metodo (Husserl) ritornare alle cose stesse lasciare che le cose si manifestino di per se stesse per come sono in loro stesse sospensione del giudizio (epoché) La verità del discorso fenomenologico vero = non-nascosto L’Esser-ci nella sua quotidianità e medietà
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L’essere-nel mondo L’Esser-ci come “essere-nel-mondo”
coimplicanza di uomo e mondo (contro Cartesio) L’uomo costituisce la realtà secondo un totalità di significati facenti capo a lui stesso L’uomo progetta la realtà come un insieme di strumenti utilizzabili rapporto pratico e rapporto teoretico le cose come utilizzabili, come strumenti d’azione
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Il prendersi-cura delle cose
La visione ambientale preveggente le cose (gli strumenti) si richiamano a vicenda in virtù di una serie (più o meno lunga e complessa) di rimandi o rinvii Il mondo come totalità di rimandi e significati facenti capo all’uomo Il rapporto con le cose è un “prendersi-cura delle cose”
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L’ essere-con-gli-altri
L’Esser-ci è “essere-con-gli-altri” (“con-essere”) Due modi di “essere-con-gli-altri”: l’aver cura degli altri come “essere-insieme” sottrarre agli altri le loro cure (e preoccupazioni) l’aver cura degli altri come “coesistere” aiutare gli altri ad assumersi le loro cure (e preoccupazioni)
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Comprensione del mondo e situazione emotiva
Coimplicanza di comprensione del mondo e situazione emotiva La situazione emotiva (struttura ontologico-esistenziale) Lo stato d’animo (condizione ontico-esistentiva): modo di declinarsi della “situazione emotiva” La comprensione del mondo come progetto La situazione emotiva come esperienza della gettatezza
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Autenticità e inautenticità
L’uomo può comprendersi: a partire da se stesso esistenza autentica (eigentlich = proprio): vivere in base alle “proprie” scelte a partire dal mondo (dagli altri uomini): esistenza inautentica (un-eigentlich = non-proprio): vivere in base alle scelte altrui esistenza anonima: vivere sotto il dominio del “si”, dell’opinione pubblica esistenza deietta: priva di personalità e originalità
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Chiacchiera, curiosità, equivoco
ciò che conta è che qualcosa venga detto, ripetuto, diffuso, così da risultare ovvio le cose stanno in un certo modo solo perché così “si dice” Curiosità incapacità di soffermarsi a riflettere su qualcosa Irrequieta e continua ricerca di distrazioni e di novità Equivoco tutto sembra genuinamente compreso, afferrato ed espresso, ma in realtà non lo è Inautenticità: descrizione o valutazione?
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L’essere-per-la-morte
L’Esser-ci è “essere-per-la-morte” è già sempre in rapporto alla sua “fine” (quale sua possibilità estrema) L’angoscia della morte possibilità che riguarda gli altri possibilità che sopraggiungerà in un futuro non meglio precisato La rimozione della morte nella deiezione
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La cura (la preoccupazione)
La cura: struttura fondamentale dell’esistenza, che riassume in sé la totalità degli esistenziali L’uomo è cura non è prefissato o predeterminato è un poter-essere, che progetta le sue possibilità si prende cura delle cose e ha cura degli altri comprende e interpreta il mondo è chiamato a scegliere tra deiezione e autenticità è strutturalmente in rapporto con la sua possibilità estrema (la morte)
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La temporalità dell’esistenza
Futuro (progetto) l’uomo progetta il futuro (e quindi “è avanti-a-sé”) Passato (gettatezza) l’uomo si ritrova gettato in una situazione data (e quindi “è già-in”) Presente (deiezione) l’uomo è deietto e sperduto nel mondo (e quindi “è presso”) L’Esser-ci è temporalità il tempo quindi non si aggiunge all’esistenza, cioè all’essere dell’uomo, dall’esterno
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L’anticipazione della morte
l’attimo: dalla deiezione all’autenticità possibilità più propria al momento della morte, nessuno può prendere il mio posto possibilità più irrelata al momento della morte, io resto irrimediabilmente solo possibilità più insuperabile è l’ultima possibilità possibilità più certa: mors certa possibilità più indeterminata: hora incerta
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La voce della coscienza
non è la voce di Dio (come nella teologia cristiana) non è il comando imperativo di una legge morale insita nella ragione e valida universalmente (come in Kant) non è il portato psichico dell’introiezione di norme sociali imposte con violenza all’individuo (come in Nietzsche e Freud) è la voce dell’Esser-ci che chiama lo stesso Esser-ci al suo più proprio se-stesso, cioè ad affrancarsi dal dominio del “si” e a scegliersi autenticamente
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