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APPARATO CIRCOLATORIO
Rosalba Fazio - Lucio Troise
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L’apparato circolatorio ha molte funzioni: Porta l’ossigeno ai tessuti e ne allontana l’anidride carbonica Porta le sostanze alimentari a tutte le cellule Convoglia le sostanze di rifiuto ai reni Diffonde gli ormoni in tutto il corpo Distribuisce il calore creato nelle cellule a tutto il corpo
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Nell’uomo la circolazione è chiusa, il sangue circola sempre all’interno di un sistema di tubi (arterie, capillari e vene) spinto dalle contrazioni del cuore che funziona da pompa.. Le arterie Portano il sangue dal cuore ai capillari distribuiti in tutto l’organismo, hanno pareti spesse ed elastiche che sopportano la forte spinta data dal
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cuore Il rivestimento interno (endotelio) è circondato da tessuto connettivo e muscolare. Partendo dall’esterno le pareti delle arterie sono composte dalle seguenti strutture: rivestimento esterno strato elastico rivestimento mediano strato basale membrana basale endotelio
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Le arterie si allontanano dal cuore, si diramano e si trasformano in arteriole. Le arteriole sono composte da: rivestimento esterno strato elastico con fibre muscolari lisce membrana basale endotelio I capillari Sono vasi microscopici a livello dei quali avvengono gli scambi di molecole tra sangue e tessuti.
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I capillari sono privi di elementi connettivi e muscolari perché sono costituiti solo da piatte cellule endoteliali. La loro struttura è la seguente: membrana basale endotelio
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Questa viene facilmente attraversata da ossigeno, anidride carbonica, acqua, glucosio, aminoacidi e da altre piccole molecole. I capillari presenti nel nostro corpo sono alcuni miliardi, ma in ogni istante meno di un decimo è interessato alla circolazione sanguigna.
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La maggior parte dei vasi capillari viene inattivata da qualche arteriola che cortocircuita il flusso sanguigno (anastomosi). Piccoli sfinteri, posti all’inizio di una rete capillare, aprendosi e chiudendosi regolano il flusso sanguigno di quel tratto di tessuto. Quando un organo inizia a lavorare, sono bloccati i cortocircuiti, gli sfinteri si aprono e tutta la rete capillare si attiva.
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Dopo un pasto abbondante i capillari intorno al tubo digerente si riempiono di sangue, se si compie uno sforzo fisico vengono attivati i capillari dei muscoli che, riempiendosi di sangue lo fanno mancare all’intestino, ciò può causare un’indigestione. Un effetto visibile della circolazione capillare si ha quando, per effetto dell’alta temperatura o per una forte emozione, si attivano i capillari del viso producendo rossore
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Le vene Il sangue proveniente dai capillari si raccoglie nelle vene che lo riportano al cuore. Le vene hanno pareti più sottili di quelle delle arterie e sono provviste di valvole che impediscono il riflusso del sangue. Le vene sono percorse da una corrente più lenta e quindi hanno un lume più ampio di quello delle arterie corrispondenti. Le loro pareti sono più sottili, sono infatti composte da: rivestimento esterno rivestimento mediano membrana basale endotelio
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Negli arti molte vene scorrono in superficie e sono visibili sotto la pelle; le arterie invece sono più profonde. Lo scorrimento del sangue dal basso verso l’alto, nelle vene, è problematico, il sangue tenderebbe a refluire verso il basso; le vene sono provviste di valvole “a nido di rondine”che ne impedisce il reflusso: Il flusso del sangue verso l’alto è aiutato dall’attività dei muscoli che circondano le vene. Ci si stanca di meno quando si cammina che stando fermi in piedi. La posizione immobile ed eretta provoca gonfiore ai piedi e, alla lunga si può avere il collasso delle valvole (vene varicose).
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Il cuore È un organo muscoloso costituito da due metà non direttamente comunicanti: la metà destra è percorsa da sangue non ossigenato, la metà sinistra da sangue ossigenato. La muscolatura cardiaca (miocardio) è striata ma involontaria. Il muscolo cardiaco segue un ritmo di contrazioni comandato da un sistema di fibre nervose interno (pacemaker) che, in media, permette al cuore di battere 75 colpi al minuto. Nei bambini il ritmo cardiaco è più veloce in quanto sono piccoli ed hanno un metabolismo più elevato.
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Il cuore è formato da quattro cavità: due atri o orecchiette due ventricoli Ogni atrio sovrasta un ventricolo e comunica con esso tramite delle valvole. Mediante movimenti di contrazione (sistole) e di dilatazione (diastole) il cuore pompa il sangue, alternativamente nei polmoni (piccola circolazione) e nel resto del corpo (grande circolazione).
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Il sangue Il 45% del volume del sangue è occupato da cellule (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine); il resto è un liquido trasparente (plasma). In un uomo vi sono circa 5 litri di sangue.
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I globuli rossi (eritrociti) Sono cellule che hanno perso il nucleo ed i mitocondri, hanno un diametro di circa 7 micron (millesimi di millimetro) e contengono molecole di emoglobina, proteina capace di legarsi a molecole di ossigeno. Vi sono circa 5 milioni di globuli rossi per mm3 di sangue. Dopo 3 o 4 mesi di vita, i globuli rossi sono distrutti dalla milza.
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I globuli bianchi (leucociti) Si trovano per la maggior parte nel liquido interstiziale (liquido tra le cellule), nel sangue ne troviamo circa 6000 per mm3. Sono cellule provviste di nucleo e difendono l’organismo dai microrganismi patogeni. Si dividono in: granulociti o polinucleati Questi leucociti si dividono, a loro volta, a seconda della colorazione del nucleo, in granulociti eosinofili granulociti basofili granulociti neutrofili
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Questi ultimi hanno la capacità di espandersi in ogni direzione, di spostarsi su qualunque supporto solido e di deformarsi. Per questa capacità sono in grado di infiltrarsi fra le cellule che formano la parete stessa dei vasi e passare quindi dal circolo ai tessuti; questo processo è favorito dalla presenza nei tessuti di prodotti batterici o di costituenti del siero che esercitano su queste sentinelle una vera e propria azione di richiamo.
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I corpi estranei sono rapidamente ingeriti e distrutti. Meno note sono le funzioni dei granulociti eosinofili e basofili, anche se si stanno accumulando dimostrazioni del ruolo degli eosinofili nelle risposte di tipo immunitario (antigene-anticorpo) e sul loro aumento in caso di allergia, che sarebbe a favore di una tale azione.
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linfociti Sono i veri guardiani delle nostre difese immunitarie, nascono anche dal tessuto linfoide sparso in tutto l’organismo e di cui i linfonodi,la milza ed il timo rappresentano gli elementi più significativi. Gli organi centrali linfoidi sono il timo ed il midollo osseo.
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Il timo è un organo retro-sternale, compare nell’embrione di otto settimane e persiste fino alla pubertà, dopo la quale va incontro ad una involuzione più o meno completa. I linfociti prodotti dal timo (linfociti T) migrano verso le tonsille, la milza, le linfoghiandole, le placche di Peyer (nell’intestino), l’appendice cecale, ecc., tutti organi che nell’età adulta suppliscono l’involuzione del timo stesso. I linfociti T svolgono un controllo sulla sintesi di anticorpi ed hanno una azione diretta nella difesa dell’organismo.
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Il midollo osseo produce un altro tipo di linfociti, chiamati linfociti B, responsabili della sintesi degli anticorpi. monociti I monociti hanno la capacità di inglobare dentro di se, cioè di fagocitare, i corpi estranei, per questo motivo sono anche detti macrofagi. Svolgono anche un ruolo importante nell’iniziare la risposta immunitaria verso l’antigene fagocitato.
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FOMULA LEUCOCITARIA E NUMERO ASSOLUTO DI LEUCOCITI IN UN ADULTO NORMALE Tipo di leucociti Formula (%) Numero assoluto (per mm3) Polinucleati neutrofili 45 – 70 1800 – 7000 Polinucleati eosinofili 1 - 3 50 – 300 Polinucleati basofili 0 – 0,5 10 – 50 Linfociti 20 – 40 1500 – 4000 Monociti 3 – 7
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Le piastrine Sono frammenti di cellule giganti che vivono nel midollo osseo. Misurano 2 micron (millesimi di millimetro) e sono circa per mm3 di sangue. Sono importanti per il processo di coagulazione. Tutti gli elementi del sangue derivano da un unico tipo di cellula (cellula capostipite) che si trova nel midollo osseo ma anche nel fegato e nella milza.
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La circolazione Il centro dell’apparato circolatorio è il cuore, rappresenta l’organo propulsore di tutta la circolazione attraverso i vasi arteriosi, che da esso partono, ed i vasi venosi, che ad esso arrivano.
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A fare da raccordo tra le arterie e le vene vi è un grandissimo numero di capillari che permettono gli scambi tra il sangue e le cellule. Le arterie e le vene, man mano che si allontanano dal cuore, si ramificano, aumentano di numero e diminuisce il loro calibro, si trasformano in capillari, piccolissimi e numerosissimi. Nei capillari il sangue circola con un flusso continuo. Solo una piccola quota di capillari, a seguito di stimoli nervosi, umorali e farmacologici, è aperta alla circolazione.
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Se fossero tutti aperti contemporaneamente, la circolazione si arresterebbe ed il sangue non potrebbe rifluire verso il cuore. La circolazione sanguigna si svolge in due sistemi differenti: Circolazione generale o grande circolo Il sangue, dal ventricolo sinistro, affluisce nell’aorta, si distribuisce in tutto l’organismo e ritorna al cuore, nell’atrio destro, tramite le vene cave. Circolazione polmonare o piccolo circolo Dal ventricolo destro, tramite l’arteria polmonare, il sangue si dirige verso i polmoni per ossigenarsi e torna all’atrio sinistro del cuore attraverso le vene polmonari.
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Tra i due sistemi non vi è mescolanza, la circolazione si svolge in modo che, il sangue arterioso, espulso dal ventricolo sinistro nell’arteria aorta, raggiunga, attraverso le sue diramazioni tutti gli organi ed i tessuti, dove distribuisce ossigeno e materiale nutritivo nel letto capillare, caricandosi di anidride carbonica e di scorie cataboliche, per refluire nei capillari venosi e successivamente in vene sempre più grandi che sboccano nell’atrio destro del cuore.
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Il sangue, al livello dei capillari, asporta anche quelle sostanze fabbricate dalle cellule (enzimi, ormoni, etc.) che devono essere distribuite in tutto l’organismo. Il sangue refluo dall’intestino trasporta le sostanze ingerite al fegato, dove sono elaborate, e da questo a tutti gli organi. Attraverso gli organi emuntori (reni, parte dell’intestino, fegato ed altre ghiandole) sono eliminate le scorie metaboliche residue, prodotte dall’attività cellulare, che sono scaricate all’esterno tramite le urine, le feci, etc.
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Attraverso la valvola atrio-ventricolare il sangue passa nel ventricolo destro e da questo è spinto, attraverso l’arteria polmonare, nei due polmoni. Nei capillari polmonari avviene il contatto con l’aria inspirata, l’anidride carbonica è eliminata ed il sangue, ricco di ossigeno, è convogliato attraverso le vene polmonari all’atrio sinistro del cuore.
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Sistema arterioso: Dalla base del ventricolo sinistro parte il più grosso vaso sanguigno di tutto l’organismo, l’arteria aorta. L’aorta si dirige verso l’alto, forma un arco, detto arco aortico, poi discende fino alla quarta vertebra lombare dove si dirama nelle due arterie iliache. Dalla parte iniziale dell’arco aortico prendono origine le arterie coronarie che irrorano il cuore.
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Dalla parte superiore dell’arco partono tre arterie. Dalla parte destra parte il tronco arterioso brachio-cefalico, questo dopo mm si divide in due arterie la carotide comune (irrora la testa) - la succlavia destra (irrora il braccio) Dalla parte sinistra partono: la carotide comune (irrora la testa) la succlavia sinistra (irrora il braccio) Le carotidi salgono verso il collo e all’altezza della tiroide si diramano incarotide esterna che irrora il collo, la faccia e le pareti craniche
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carotide interna che irrora la parte anteriore dell’encefalo, il globo oculare e l’orbita La carotide esterna emette dei rami che irrorano: - la tiroide la faringe la lingua la faccia (palato, ghiandola sottomascellare, bocca, guance e naso) l’occipite ( regine laterale del collo e nuca) l’orecchio ( padiglione dell’orecchio e regioni vicine)
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Alla fine si divide in: arteria temporale superficiale che irrora la parte laterale della faccia, la fronte, la regione temporo-parietale del capo arteria mascellare interna che irrora l’orecchio interno, la parte laterale delle meningi, il muscolo temporale, la mandibola, i denti, la parte laterale della faccia, il palato, la mascella, la parte inferiore dell’orbita e la ghiandola lacrimale e la cavità della fossa nasale La carotide interna emette dei rami che irrorano: - l’orecchio interno - il globo oculare ed i suoi annessi - la ghiandola lacrimale - le parti superiori delle cavità nasali - le palpebre - la fronte - la radice del naso - la parte anteriore delle meningi
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I rami terminali della carotide interna si riuniscono con quelli provenienti dalle vertebre (posteriori) e formano il poligono arterioso del Willis da cui partono dei rami ascendenti che vanno ad irrorare il cervello:
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Tale disposizione è importante perché permette che arrivi sangue a tutto il cervello anche quando sia interrotto un ramo di quelli che formano il poligono. L’arteria succlavia scorre sotto la clavicola, poi nel cavo ascellare (prende il nome di arteria ascellare) e nel braccio (prende il nome di arteria brachiale od omerale). All’altezza del cavo del gomito si divide in due rami: radiale (più esterna arriva fino al polso) cubitale (più interna e profonda arriva fino al palmo della mano)
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I rami principali della succlavia sono: la vertebrale (irrora la parte cervicale del midollo spinale, la parte posteriore dell’encefalo _ bulbo, ponte, cervelletto, lobi occipitali_ e le meningi) la mammaria interna (irrora gli spazi intercostali, il diaframma e la parte media e anteriore del torace)
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Altri rami irrorano: muscoli del collo la tiroide la trachea la laringe i muscoli della nuca la regione della spalla la parte laterale del torace il braccio l’avambraccio la mano
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Le arterie che si diramano dopo l’arco aortico sono: Dall’aorta toracica: arterie intercostali bronchiali arteria del pericardio esofagea arteria del mediastino Dall’aorta addominale: arterie diaframmatiche arterie della parte posteriore dell’addome
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l’arteria celiaca (irrora lo stomaco, il pancreas, il fegato, la cistifellea e la milza) le due arterie mesenteriche (irrorano l’intestino tenue e crasso fino al retto) le surrenali (irrorano le ghiandole surreni) le renali (irrorano i reni permettendo anche la funzione urinaria) le genitali (spermatiche per l’uomo e ovariche per la donna)
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Al termine l’aorta si divide in due arterie iliache principali, ciascuna di esse si divide in un ramo iliaco interno che irrora: la vescica il retto la prostata l’utero la regione posteriore del bacino la regione lombare la regione sacrale i glutei la regione posteriore superiore della coscia il perineo i genitali esterni
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E un ramo iliaco esterno che irrora la gamba fino alla punta del piede, si divide in: iliaca esterna (fino all’inguine) femorale (fino al ginocchio) poplitea (nel cavo del ginocchio) due arterie tibiali (anteriore e posteriore) Nell’interno dell’addome l’arteria iliaca esterna irrora il piccolo bacino e le pareti. Tutte le diramazioni delle arterie si suddividono in rami sempre più piccoli fino alle arteriole da cui nascono i capillari, che si distribuiscono ai tessuti e continuano con i capillari venosi. Sistema venoso:
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I capillari si riuniscono in capillari sempre più grandi fino a dar luogo alle vene che, si affiancano alle rispettive arterie e ne ripetono il nome. Le arterie di piccolo e medio calibro sono affiancate da due vene, le grandi da una sola vena. Le vene hanno una caratteristica, che è invece rara nelle arterie, è quella di comunicare tra di loro con rami anastomotici che formano una rete. Vi è inoltre un sistema di vene superficiali, che non segue il decorso delle arterie, per facilitare il ritorno del sangue verso il cuore: Nelle vene degli arti inferiori vi è il sistema delle vene safene che sbocca nell’arteria femorale all’altezza dell’inguine.
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Negli arti superiori c’è il sistema della vena cefalica (parte dal pollice per arrivare all’ascella), della vena cubitale dell’avambraccio e della vena mediana, che si riuniscono per formare la vena basilica che sbocca in una vena omerale.
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Le vene sono fornite di valvole, poste a varia distanza ( cm), formate da una doppia plica dell’endotelio, a forma di nido di rondine, in modo da impedire il riflusso verso il basso e per frazionare la colonna liquida. Il sangue venoso proveniente dall’interno del cranio e dalle parti esterne del capo si riversa nel sistema delle vene giugulari, interne ed esterne.
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Queste vene, proseguendo verso il basso, si riuniscono con le vene ascellari per formare le vene anonime o brachio-cefaliche. Le vene anonime destra e sinistra si riuniscono per formare la vena cava superiore che sbocca nell’atrio destro del cuore.
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Nella vena cava superiore sbocca anche la grande vena azigos che raccoglie tutto il sangue della parete toracica destra e sinistra. Le vene degli arti inferiori convogliano il sangue nelle vene iliache comuni che vanno a sboccare nella vena cava inferiore che va a sboccare nell’atrio destro del cuore.
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Alla vena cava inferiore confluiscono le vene:
APPARATO CIRCOLATORIO Alla vena cava inferiore confluiscono le vene: - genitali - renali - surrenali - i rami diaframmatici - i rami lombari
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Il sangue proveniente dall’addome (stomaco, intestino tenue, intestino crasso, pancreas e milza) confluisce in tre grosse vene: - splenica - mesenterica superiore - mesenterica inferiore
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Queste vene si riuniscono per formare la vena porta che penetra nel fegato. Tutto il sangue proveniente dall’intestino, quindi, si riversa nel fegato. Nel fegato la vena porta si suddivide in una rete di capillari che circonda le cellule epatiche, che trasformeranno ed elaboreranno le sostanze perché siano distribuite in tutto l’organismo. Questo è il solo caso in cui una rete di capillari venosi proviene dalla suddivisione di una vena invece che da capillari arteriosi. Le vene sopraepatiche provenienti dal fegato si riversano nella vena cava inferiore poco al di sotto del diaframma.
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Circolazione polmonare: Al contrario della grande circolazione prima descritta, in questa, definita piccola circolazione, le arterie portano sangue venoso, non ossigenato, le vene sangue arterioso, ossigenato. Il sistema è costituito dall’arteria polmonare, che parte dal ventricolo destro del cuore per dividersi, dopo 5 centimetri, in due rami destinati ai due polmoni. Ogni arteria si suddivide in piccoli capillari che circondano gli alveoli polmonari ed effettuano gli scambi gassosi, il sangue viene ossigenato e prosegue il percorso nei capillari venosi che confluiscono in grosse vene polmonari, due per lato, che vanno a sboccare nell’atrio sinistro del cuore.
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Riassumendo: Il sangue venoso, proveniente da tutte le parti del corpo, viene convogliato dalla vena cava nell’atrio destro del cuore. Ci sono in realtà due vene cave, una discendente che porta al cuore il sangue proveniente dalla testa e dalle braccia, ed una ascendente che riporta al cuore il sangue proveniente da tutto il resto del corpo.
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L’atrio destro, una volta riempito, si contrae, spingendo il contenuto nel ventricolo destro del cuore. Il passaggio si effettua tramite la valvola atrioventricolare che impedisce il reflusso verso l’atrio. Subito dopo anche il ventricolo destro si contrae spingendo il sangue nelle arterie polmonari, chiamate così perché portano il sangue ai polmoni. Queste arterie portano sangue non ossigenato. Nei polmoni il sangue entra in un sistema di capillari dove cede il proprio carico di anidride carbonica e si arricchisce di ossigeno.
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Il sangue fa quindi ritorno al cuore percorrendo le vene polmonari. Queste vene, al contrario di tutte le altre portano sangue ossigenato Il sangue portato dalle vene polmonari arriva all’atrio sinistro del cuore. Il tratto cuore-polmoni-cuore è breve e viene indicato come piccola circolazione.
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Dall’atrio sinistro il sangue scende nel sottostante ventricolo attraverso una valvola atrioventricolare che impedisce il reflusso verso l’atrio. Il ventricolo sinistro ha delle pareti molto spesse e muscolose perché deve imprimere al sangue la spinta necessaria per farlo circolare nel resto del corpo. L’uscita del sangue dal cuore viene effettuata tramite delle valvole dette valvole semilunari che assicurano la direzione del flusso sanguigno. Se ascoltiamo il rumore del battito cardiaco udiamo la contrazione cardiaca e la chiusura delle valvole.
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La circolazione cuore- tessuti corporei-cuore è detta grande circolazione. Inizia con l’arteria aorta e, con una velocità di circa 7 km/h (2 metri al secondo), la velocità ben presto diminuisce, insieme alla pressione, in quanto si fa sentire l’attrito ed i calibri delle arterie diminuiscono fino a trasformarsi in capillari. Al livello dei capillari avvengono gli scambi gassosi e nutritivi con le cellule di tessuti, poi il sangue, portato dalle vene, torna al cuore, nell’atrio destro.
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SISTEMA LINFATICO A livello dei capillari, dove si trova sotto una certa pressione, il sangue trasuda del liquido che va a costituire il liquido interstiziale (liquido che bagna e circonda le cellule). Questo liquido viene riassorbito quasi tutto dai capillari venosi, una piccola percentuale non viene recuperata e, alla lunga, potrebbe accumularsi sul posto provocando fastidiosi rigonfiamenti (edemi).
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Il liquido in eccesso è raccolto ed incanalato in alcuni capillari appartenenti ad un sistema di vasi collegato a quello sanguigno ma differente (il sistema linfatico). I capillari del sistema linfatico sono addetti al recupero e al drenaggio dei liquidi trasudati dal sistema circolatorio principale. Il liquido che circola all’interno di questi capillari prende il nome di linfa. La linfa è molto simile, come composizione, al liquido interstiziale; scorre lungo i capillari che si originano in tutti i distretti dell’organismo e confluisce in vasi più grandi che riversano il liquido nelle vene che portano il sangue al cuore. La linfa non contiene globuli rossi ma solo globuli bianchi, in particolare linfociti.
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Circolazione linfatica Il sistema linfatico è unidirezionale: il flusso va esclusivamente dalla perifera dell’organismo verso il centro. Il flusso è molto lento perché non riceve la spinta del cuore, ma solamente quella dei movimenti del corpo e dei suoi organi interni. I vasi linfatici non contengono un liquido sotto pressione, quindi le loro pareti sono molto sottili. Benché formino una fitta rete di vasi che pervade il nostro corpo sono difficilmente individuabili.
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I capillari linfatici si originano a fondo cieco tra le cellule dei tessuti, si riuniscono in vasi linfatici sempre più grandi fino a confluire in vasi, come il dotto toracico e la grande vena linfatica, che vanno a sboccare nella circolazione venosa. I capillari linfatici sono muniti di valvole a nido di rondine, come le vene, ma molto più frequenti (da 2 a 15 mm) che facilitano il deflusso della linfa verso l’alto. I vasi linfatici confluiscono nelle linfoghiandole (linfonodi), disseminate in varie zone dell’organismo, dove la linfa viene filtrata e depurata e dove sono trattenuti gli eventuali batteri che vengono distrutti.
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Il processo di reazione infiammatoria di difesa produce la tumefazione delle linfoghiandole nei processi infettivi periferici. In alcune zone dell’organismo le linfoghiandole sono presenti in una certa quantità formando delle vere e proprie stazioni linfatiche.
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Le principali stazioni linfatiche del corpo si trovano al livello dell’inguine per gli arti inferiori, alle ascelle per gli arti superiori e la regione mammaria, ai lati del collo per il capo, lungo tutto il percorso dell’aorta, sulla colonna vertebrale, lungo le arterie profonde dell’addome, lungo gli ilii polmonari e la trachea. Tutte le stazioni linfatiche sono collegate fra loro e, da ogni linfoghiandola fuoriesce un vaso linfatico efferente che giunge alla prossima stazione.
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Tutti i vasi linfatici degli arti inferiori e dell’addome confluiscono a formare il dotto toracico, che sale nel torace costeggiando l’aorta, raccoglie i vasi linfatici della parte sinistra del corpo, sopra il diaframma (torace, arto superiore, capo), e si versa nel sistema venoso nella zona dove si uniscono la giugulare interna e la succlavia sinistra.
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I vasi linfatici della porzione destra del corpo confluiscono nella grande vena linfatica che si versa nella giunzione delle vene di destra. I vasi linfatici dell’addome convogliano i lipidi assorbiti dall’intestino mentre i glucidi, i protidi ed i sali minerali percorrono il sistema venoso. Il sistema linfatico, quindi, ha la funzione di drenare il liquido interstiziale e riportarlo in circolo, nel sistema sanguigno.
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Contenuti A cura di Rosalba Fazio Grafica Lucio Troise
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